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Autore: Ladym    05/05/2007    1 recensioni
"Con la stessa tranquillità, la tua mano scivola lungo il tuo fianco, a controllare che la Colt ci sia ancora, perché non si è mai troppo svelti, per queste cose, sebbene tu sia stato più volte riconosciuto come il pistolero più veloce del West." - una sottospecie di western!
Genere: Drammatico, Introspettivo, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Wanted - Prima volta, ultima volta

 

E ancora una volta.
 

Vedi il tuo volto, sbattuto su quella parete di legno. Vorresti prenderlo e bruciarlo, quel tuo volto da fuorilegge, prenderlo e stracciarlo, ma non oserai mai. Non dopo tutto quello che ha fatto per te, non dopo tutti i soldi e gli agi che ti ha procurato.
 

E ancora una volta.
 

Scendi dalla sella, la tua calma è solo un’illusione. Ti avvicini alla parete, immobile nella strada rumorosa. Fissi quel volto, come incantato, come affascinato da qualcosa. Fortunatamente nessuno si è ancora accorto di te, non nel caos del via vai di merci davanti all’Emporio.
 

E ancora una volta.
 

Qui non sei più al sicuro, non lo sei più dopo aver scorto quel foglio sgualcito appeso con un chiodo al muro. Perché il vero problema, è che probabilmente oltre a te l’hanno visto anche tutti gli altri cittadini, tutti coloro che ignari ti passano accanto. Anche quel giovane ragazzo che ti urta con la sua cassa di bottiglie, che dal basso ti chiede scusa, senza guardarti realmente il volto.
 

E ancora una volta.
 

Rimonti in sella, con noncuranza il tuo cappello scivola meglio sul viso, nascondendolo fra le ombre che il sole di mezzogiorno rende più scure, con la sua luce assurdamente luminosa.
Con la stessa tranquillità, la tua mano scivola lungo il tuo fianco, a controllare che la Colt ci sia ancora, perché non si è mai troppo svelti, per queste cose, sebbene tu sia stato più volte riconosciuto come il pistolero più veloce del West.  

Sei convinto che non si sia mai troppo svelti per sfuggire alla morte.
 

E ancora una volta.
 

Volti le spalle alla città che speravi ti accogliesse quieta, dove speravi di poter riposare almeno una notte. Te la lasci dietro, ora conta meno della polvere che gli agili zoccoli del tuo purosangue sollevano docilmente.
 

Eppure, ora lo sai.
Il ritratto sulla parete era esplicito.
Recitava poche parole, gravemente chiare e indicative.
 

Wanted,
only dead.
 

Sotto, delle cifre.
Non ti sei neanche soffermato a contarle.
Sai solo che erano tante, troppe per lasciarti vivere serenamente.
 

Per la prima volta, mentre il tuo fedele amico divora la pianura silenziosa e torrida, ti chiedi chi sia stato a fare quel semplice schizzo, perché indubbiamente quello era il tuo ritratto, ma tu non conosci nessuno che sappia disegnare così bene.
Perché quelli erano indiscutibilmente i tuoi lineamenti ed erano incredibilmente realistici, Avevi l’impressione di specchiarti.
Come se il supporto non fosse uno sciocco e svolazzante foglio di carta ingiallita dalle intemperie ma una lamina di metallo luccicante, un po’ vetro un po’ ferro.
Come quello freddo che porti al fianco.
 

Per la prima volta, non ti rispondi, lasci che l’ignoto prenda il sopravvento. E ti rendi conto che stai invecchiando. Hai i tuoi soldi, ora, ma a che prezzo?
Sfogli le banconote verdi, piccoli pezzi di carta inutile che lanceresti volentieri fra fiamme infuocate, per tutto quello che ti fanno passare. Vorresti urlare, urlare e ancora urlare al mondo la tua sconfitta. I tuoi ascoltatori saranno solo rocce eterne e immote. Non ti manifesteranno la loro opinione, non ti giudicheranno. Urla, scalcia! Fallo, per la tua sanità mentale.
 

Ci provi una volta. Dalla tua gola esce un rauco gracchiare.
È questo il tuo grido di battaglia? Dov’è finita la tua voce possente, che ha spaventato tante tue vittime?
 

Inutilmente riprovi.
 

Poi colpi di tosse ti squartano il torace, più crudeli e inesorabili delle tue pallottole mortali. Porti la mano alla bocca, in un gesto che esprime l’eleganza d’altri tempi, quando ancora eri una brava persona. Il tuo cavallo rallenta, come il ritmo del battito del tuo cuore. Il tuo respiro si regolarizza, ancora una volta. Sai che il prossimo attacco sarà quello definitivo, non ci sarà un dopo.
 

E ancora una volta.
 

Per l’ultima volta, guardi il sole per quello che è: una sfera luminosa circoscritta ad una parte di cielo. Per la prima volta, ti apri in un sorriso a quel calore che si diffonde rapido sul tuo volto da ladro e assassino.
 

Infine, dopo quelli che potrebbero essere giorni, ore o solamente minuti, i contorni si sfuocheranno, si arrosseranno sanguigni.
Tutto perderà consistenza, non avrai neanche il tempo di salutare il tuo unico, fedele amico che crollerai a terra, sulla nuda polvere, dove presto una piccola pozza di liquido scuro e denso si formerà, colando dalla tua bocca, ancora sconvolta dai piccoli, innocui colpi di tosse.
 

E allora, per la prima volta, ti scoprirai a non temere più la luce.
E allora, per la prima volta, ti scoprirai ad accogliere con grazia l’ombra della pace, della vittoria.




Nota
: ho deciso di classificarlo come parodia perché, soprattutto il primo pezzo, è assurdamente pieno di frasi "maraglie", cioé che esaltano troppo l'aspetto macho di un ricercato

  
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