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Autore: kogarashi    05/05/2007    4 recensioni
Un frammento di anima alberga nel cuore di ogni persona…sta a noi riconoscerlo nel cuore degli altri e farlo nostro…
Genere: Romantico, Triste, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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***UN FRAMMENTO DI ANIMA***

 

 

 

***UN FRAMMENTO DI ANIMA***

 

Cap. 3

 

 

“Quanto ci vuole ancora per arrivare dalla vostra amica?” chiese Alba ormai stanca morta.

 

Brock controllò la cartina rigirandola pensieroso, poi la guardò e disse: “Siamo a circa tre ore di cammino, entro primo pomeriggio arriveremo”

 

Alba spalancò la bocca inorridita dalla risposta.

 

Nel frattempo Ash stava pensando a come si sarebbe comportata Misty quando si sarebbero finalmente rincontrati dopo tutto questo tempo lontani, infatti era da quando Togetic si era evoluto in Togekiss che non vedeva più l’amica.

 

“Non vedo l’ora di arrivare Pikachu, chissà se è cambiata…no sicuramente sarà lo stesso uragano di sempre pronto a trascinarti via”

 

“Pikachu!”

 

“Ragazzi, facciamo una sosta?”

 

Alba e Ash guardarono sorpresi Brock che si stava guardando in giro per trovare un posto abbastanza riparato dalla calura per poter riposare le membra.

 

“Ma Brock! Mancano ancora tre ore!” disse Ash contrariato vedendo l’amico andarsi a sedere accanto alle radici di un gigantesco albero.

 

“Tranquillo Ash, siamo in perfetto orario, e poi Misty e la Palestra non scappano mica”

 

Si ma…”

 

“Brock ha ragione, non cambierà niente se invece di 3 ore ce ne mettiamo 4…” disse Alba andando a sedersi accanto al ragazzo grande.

 

“Pika!”

 

“Anche tu Pikachu…” disse sconsolato Ash vedendo il pokèmon scendere dalla sua postazione situata sopra la spalla del ragazzo e andare dagli altri.

 

Ash non potè fare altro che accontentare i suoi amici, nonostante morisse dalla voglia di poter rivedere l’amica.

 

 

************************************************************************************************

 

 

Cerulean City:

 

Ormai i preparativi per l’arrivo degli allenatori erano quasi ultimati, le sorelle di Misty avevano lavorato senza sosta per tutta la mattinata per poter dare un caloroso benvenuto ai ragazzi, tutto era splendidamente agghindato come se ci si trovasse ad una festa di compleanno, Lily aveva optato per appendere nell’ingresso della palestra uno striscione per salutare Ash e compagni, sicura di sorprenderli.

 

“Ma cosa avete combinato?” chiese Misty entrando nell’atrio e guardandosi in giro meravigliata.

 

“Ti piace? Non è così tremendamente carina la palestra?” disse Violet sprizzando felicità da tutti i pori.

 

“Sembra di essere al circo o a quelle festicciole che si fanno nei locali per bambini” disse scandalizzata Misty.

 

“Bhe, in fondo lo stiamo facendo per Ash!” disse Daisy intenta ad attaccare stelle filanti ovunque.

 

“Ma così lo farete scappare! Che bisogno c’era di tutto questo casino! Non penserete mica che alla fine mi metta a pulire tutto io vero?” disse Misty iniziando ad arrabbiarsi.

 

“Non preoccuparti Misty e cerca di divertirti, sei sempre così seria” disse Daisy guardando con rammarico la sorella che non seppe cosa rispondere.

 

In quel momento entrò Brendan, carico di pacchetti e di cianfrusaglie.

 

“Scusate il ritardo, è qui la festa?” disse scherzando.

 

“Oh, finalmente sei arrivato! Hai preso gli stendardi e gli striscioni che ti avevo chiesto?” disse Lily andando a prendere i pacchetti che il ragazzo teneva in mano con estrema fatica a causa delle dimensioni e della quantità abnorme.

 

“Si, ho preso anche le trombette e tutto quello che si addice ad una grandiosa festa!”

 

Misty era sconvolta, soprattutto per il fatto che anche Brendan dava ascolto a quelle pazze delle sue sorelle.

 

“Insomma! Volete darvi una calmata? Sono solo amici che vengono a trovarci! Che bisogno c’è di fare tutti questi assurdi preparativi?”

 

“Proprio non riesci a capire eh Misty?” disse Brendan guardandola intensamente come se volesse entrare nella sua testa, Misty inconsciamente abbassò la testa.

 

“Di che parli?”

 

Brendan sorrise e le diede una leggera pacca sulla testa “Nulla, non ha importanza” disse dopodiché andò ad aiutare Violet ad attaccare altre decorazioni in giro per la palestra.

 

“Misty, vieni con me!” disse Daisy prendendo per mano la sorella minore e trascinandola via.

 

“Dove mi stai portando Daisy?”

 

“A prepararti! Non vorrai mica farti vedere con questa faccia smorta? C’è bisogno di un cambio di look!!!

 

“CHE COSA?????” urlò ormai esasperata Misty cercando invana una via di fuga.

 

 

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“Possibile che devi sempre avere qualcosa da dire? Che male c’era se stavamo ancora un po’ a riposarci?” disse Brock contrariato dal fatto che Ash appena si erano fermati per una piccola sosta aveva iniziato a tenere il muso e a sbuffare, testuali parole di Alba, come un Miltank.

 

“Vi ho detto che voglio arrivare a Cerulean City il prima possibile! Quindi da adesso niente soste ne pause per dolori in qualsiasi posto” le ultime parole le disse guardando Alba che aveva gia pensato di fingere una storta per potersi fermare ulteriormente.

 

“Uffa come sei antipatico quando t’intestardisci così” sbuffò.

 

Per il resto del viaggio Alba tenne il muso, senza proferire parola, neanche quando i piedi le iniziarono a fare male davvero ed iniziò ad imprecare silenziosamente contro Ash che non si accorse di nulla, mentre Brock tratteneva sommessamente dei ridolini a sentirla.

 

Arrivarono nei pressi della città di Cerulean City verso le tre di pomeriggio, esausti e accaldati.

 

“Andiamo direttamente alla palestra o almeno ci fai riprendere fiato?” disse sarcastica Alba.

 

“E va bene, va pure a sederti, ma tra 10 minuti si parte!”

 

Alba si allontanò per andare a sedersi su una panchina continuando ad imprecare in ogni lingua possibile.

 

“Non credi di essere un po’ troppo severo con lei? Ha solo 12 anni” disse Brock guardando l’amico.

 

“E’ lei che è viziata! E comunque noi viaggiavamo molto più a lungo di adesso senza fare soste e non ci sono mai stati dei problemi, neanche con Vera e Max”

 

Brock sospirò.

 

“C’è qualcosa che ti preoccupa vero Ash? Ti sei fatto sentire da lei così raramente che ormai pensavo che non ti ricordassi neanche di aver viaggiato con lei, ed ora invece eccoti qui che non vedi l’ora di rivederla, al punto tale da sfogarti sulla povera Alba”

 

“Sono state le parole di Tracey…” disse Ash abbassandosi sugli occhi la visiera del cappellino.

 

“Tracey?”

 

“Si…non ne sono certo, ma penso che mi abbia nascosto qualcosa riguardante Misty, per questo ho deciso di venire qui

 

Brock guardò per qualche istante il ragazzo e si accorse che in fondo la separazione da quella che definiva falsamente la sua migliore amica fosse stata molto più devastante di quello che faceva intravedere.

 

 

************************************************************************************************

 

 

“Che cosa mi hai fatto Daisy?” disse Misty guardandosi allo specchio disgustata.

 

“Ti ho solo reso un po’ più femminile sorellina” rispose ebete la ragazza bionda.

 

Misty guardò la sua immagine riflessa nello specchio, senza riconoscersi realmente, i capelli tenuti forse per troppo tempo legati in una coda di cavallo laterale ora erano sciolti sulle spalle, Daisy l’aveva obbligata ad indossare dei pantaloncini corti gialli ed una magliettina sbracciata con la parte superiore azzurra che faceva risaltare incredibilmente i suoi occhi verdi e la parte inferiore gialla come i pantaloncini.

 

“Accidenti, me l’hanno fatta anche stavolta” sospirò Misty.

 

Tornò nell’atrio che era stato per l’occasione tenuto al buio proprio nel momento in cui Ash, Brock e Alba stavano varcando le porte dell’edificio, ritrovandosi come una stupida imbambolata davanti a loro tre che la guardarono stupiti.

 

“Misty?” disse Brock non riconoscendola.

 

Misty sospirò “Gia”

 

“SORPRESA!!!” gridarono le sorelle di Misty e Brendan accendendo le luci e saltando di gioia da una parte all’altra lanciando in aria coriandoli interrompendo in ragazzi.

 

“Che cosa?” dissero i tre sventurati indietreggiando per lo spavento.

 

“Bentornati!!!” dissero le tre sorelle piroettando davanti ai tre malcapitati che le guardarono sbalorditi, il primo a riprendersi fu senza neanche dirlo Brock che saltellò dalla gioia dalle tre ragazze inondandole di complimenti e di proposte di matrimonio come se fosse un ubriaco.

 

“Brock è partito…” disse Alba con constatazione.

 

Ash però continuava a fissare Misty che stava guardando la scena con un sorriso che Ash non riconobbe, la ragazza che aveva di fronte non era più quel maschiaccio che aveva conosciuto, ormai era cresciuta, ed era diventata davvero una bella ragazza.

 

“Ehi, ti sei incantato?” disse Alba sventolando la mano davanti alla faccia imbambolata dell’amico che continuava a fissare Misty.

 

“Ahia! Misty…sei cambiata” disse riprendendosi quando Alba gli diede un pizzicotto.

 

Misty si voltò verso di lui e lo guardò per un attimo come se non lo riconoscesse, poi sorrise e disse:

 

“Anche tu Ash”

 

“Non ci vediamo da parecchio tempo ormai”

 

“Gia…”

 

Ash notò che la ragazza era stranamente taciturna e cercava in ogni modo di troncare la conversazione, che fosse arrabbiata con lui?

 

“Misty, per caso…”

 

Scusa ma ora devo andare, continuate anche senza di me” disse Misty interrompendo il ragazzo ed andandosene.

 

Tutti smisero di fare gli stupidi a quella vista, tutti guardarono prima Misty che si stava dirigendo verso le porte che davano sulla piscina e poi i loro sguardi caddero su Ash che era rimasto inerme senza dire niente.

 

“Ma si può essere più stupidi?” sbottò Alba alzando gli occhi al cielo.

 

“Eh?”

 

“Insomma Ash, rivedi una tua amica dopo tanto tempo e l’unica cosa che riesci a dirgli è “sei cambiata”, ma sei scemo?”

 

“Che cosa avrei dovuto dirle scusa?” chiese Ash iniziando ad innervosirsi.

 

“Non lo so, ma non di certo una frase simile! Potevi chiederle come stava, che ti è mancata, che ne so qualunque cosa!”

 

“E da quando tu sei così ferrata in argomento Alba?” chiese Ash quasi sibilando.

 

“Sono sempre stata più sveglia di te in tutto Ash!” disse tagliente lei colpendo nel segno perché Ash divenne paonazzo.

 

“No, no! Niente litigi oggi per favore, Ash, la tua amica ha ragione, però Misty non si è allontanata per questo” disse Violet.

 

I due ragazzi la guardarono.

 

“Ah no?”

 

Violet scrollò la testa in segno di negazione.

 

“C’è una cosa che dovresti sapere Ash, ma forse è meglio se ne parliamo davanti ad una bella tazza di the”

 

“Scusate, ma io vado a vedere come sta Misty” disse Brendan raggiungendo la ragazza.

 

Intanto Brock era stranamente tornato in se e aveva deciso che per il momento avrebbe evitato di fare lo svitato, almeno fino a che non fosse venuto al corrente del problema.

 

Lily mise l’acqua sul fuoco e prese un piatto di biscotti che mise sul tavolo, poi ad un cenno di Violet andò a prendere una cosa nell’altra stanza.

 

“Allora, di cosa si tratta?” chiese Ash.

 

“Un momento e lo saprete” tagliò corto Violet.

 

Lily tornò poco dopo con il libro che avevano sfogliato la sera prima con Brendan e lo appoggiò sul tavolo.

 

“E questo?” chiese Brock.

 

“Questo è il problema di Misty” disse Lily.

 

“Un libro? Non riesce a finirlo di leggere?” chiese Ash, Pikachu lo guardò esasperato dandosi una pacca sulla fronte.

 

“No Ash, è quello che c’è dentro al libro il vero problema”

 

Daisy aprì il libro scorrendo con le dita le pagine una ad una fino ad arrivare alla pagina che le interessava.

 

“Ecco leggi” disse porgendo il libro al ragazzo.

 

“Perdita dell’anima?” chiese Ash leggendo il titolo e alzando lo sguardo.

 

“Che significa?” chiese Alba.

 

“E’ la malattia di Misty, ogni giorno che passa perde un frammento della sua anima e quindi della sua memoria in un processo continuo” disse Brendan entrando in cucina.

 

“Come sta?” chiese Daisy.

 

“Bene, sta giocando con Ludvisc”

 

“Com’è possibile una cosa simile?” chiese Brock.

 

Le sorelle di Misty di guardarono l’un l’altra accigliate.

 

“La colpa è prevalentemente nostra, tempo fa partecipammo ad un concorso di bellezza chiamato appunto Waste of Soul, pensammo che si trattasse di un nome inventato, ma dietro a tutto questo c’erano delle trame che nessuno poteva immaginare” disse Lily.

 

“Ovvero?”

 

“Le prime tre classificate dovevano come pegno per la vittoria donare un pezzo del loro cuore ad un pokèmon, noi tre arrivammo neanche a farlo apposta sul podio e…”

 

“E…”

 

“Eravamo delle ragazzine di 14 anni, eravamo piene di noi e della nostra bellezza…così quando il pokèmon arrivò a ritirare il suo pegno noi pensando ad uno scherzo ce ne andammo”

 

“E Misty cosa c’entra in tutto questo?”

 

Le tre sorelle si guardarono nuovamente ritrovandosi di colpo in un grande disagio.

 

“Ecco…Misty era ancora molto piccola…e una notte quel pokèmon venne qui, Misty a quel tempo soffriva di problemi d’insonnia a causa della partenza dei nostri genitori, e così quella notte incontrò il pokèmon che riuscì a strapparle la promessa al posto nostro”

 

“Ovvero ha dato un pezzo del suo cuore al pokèmon?” chiese Alba.

 

“Non esattamente, Misty essendo poco più di una bambina promise che non si sarebbe mai innamorata per poter stare insieme a quel pokèmon che stando al racconto di Misty si sentiva estremamente triste”

 

Brock capì dove il discorso delle sorelle sarebbe arrivato.

 

“Ma Misty non ha tenuto fede alla promessa innamorandosi” disse.

 

Daisy lo guardò e annuì intristendosi.

 

“Gia, così una settimana fa quel pokèmon è tornato, e scoprendo tutto ha cancellato da Misty il ricordo dell’amore provato, ma credo che purtroppo quel sentimento fosse così forte da portarsi dietro anche il resto della sua anima”

 

“Che vuoi dire?”

 

“Che se non recuperiamo il frammento del cuore di Misty…il suo amore....entro una settimana, anche il resto dei suoi ricordi svanirà e non sarà più possibile salvarla” concluse Lily portandosi le mani agli occhi.

 

“Perché una settimana?” chiese Alba.

 

“Tra una settimana a partire da stanotte ci sarà la luna piena, solo allora il pokèmon si prenderà ciò che gli è dovuto, portandosi via l’intero cuore di Misty”

 

“CHE COSA?” gridò Ash alzandosi e sbattendo le mani sul tavolo spaventando Alba che era accanto a lui.

 

“STAI DICENDO CHE SE NON RECUPERIAMO LA MEMORIA DI MISTY ENTRO UNA SETTIMANA LEI…”

 

Ma Ash non riuscì a finire la frase, si sedette pesantemente sulla sedia guardando il vuoto, sconvolto per la notizia.

 

“Ash…prima Misty ti ha trattato così freddamente non perché sia arrabbiata con te…ma perché purtroppo ogni giorno che passa i suoi ricordi svaniscono pian piano, e quelli che riguardano te stanno svanendo più in fretta degli altri” disse Violet.

 

“Quindi, se non troviamo quel pokèmon, Misty si dimenticherà di me, e del nostro viaggio insieme?”

 

Daisy annuì tristemente.

 

Ash si alzò di scatto e corse fuori dalla cucina, diretto senza che neanche lui lo volesse alla piscina dove Misty stava ancora giocando con i pokèmon.

 

“MISTY!” gridò aprendo le porte con tutta la forza che aveva.

 

Lei si voltò e lo guardò sorpresa.

 

“Ash?”

 

Ash si avvicinò a lei che se ne stava seduta sul bordo piscina e ora lo guardava con i suoi stupendi occhioni verdi nei quali ti ci potevi perdere.

 

“Vedrai ti salverò! Non dimenticarmi!!!

 

Misty lo guardò come se non capisse realmente le parole del ragazzo.

 

Nel frattempo gli altri erano rimasti in cucina.

 

“Come possiamo fare per recuperare il frammento?” chiese Brock.

 

“Misty deve ricordarsi dell’amore provato per la persona in questione” disse Violet.

 

“Ma come?”

 

“Deve essere la stessa persona della quale è innamorata a farle tornare i ricordi” disse Lily.

 

Brock abbassò lo sguardo pensieroso e al tempo stesso preoccupato.

 

“Questo sarà un bel problema, Ash non sa che Misty è innamorata di lui…e lui non vuole ammettere neanche a se stesso di essere innamorato di lei”

 

“Il problema è proprio questo, finchè non supererà questa barriera Ash non potrà avvicinarsi al cuore di Misty, e lei rischia di perdersi per sempre”

 

“Potremo dirglielo noi!” azzardò Alba.

 

“No, le nostre parole non raggiungerebbero mai i loro cuori, come i ricordi di Misty sono legati a quel frammento anche quelli di Ash sono legati in qualche modo a lei, quindi l’unico che può accorgersene è solo lui…e deve fare tutto da solo, se no sarà come se non avesse fatto nulla per salvarla” disse Brendan.

 

“Scusa la domanda, ma tu chi accidenti sei?” chiese Brock guardando il ragazzo.

 

“Un amico di Misty, ed un amico d’infanzia di Vera”

 

Brock lo guardò con fare sospetto.

 

“E come mai ti trovi qui?”

 

“Ho conosciuto Misty quando è venuta a trovarvi l’ultima volta, abbiamo fatto un tragitto di strada insieme e abbiamo fatto amicizia tutto qui”

 

“Non hai risposto alla mia domanda, come sai del problema di Misty?”

 

Brendan si voltò.

 

“Perché era con me quando quel pokèmon è andato da lei”

 

“Brendan al momento è il ragazzo più vicino a Misty, i ricordi che riguardano lui non sono ancora scomparsi, sono gli unici a non essere ancora stati intaccati” disse Lily.

 

“Come mai?” chiese Alba.

 

“Non lo sappiamo neanche noi, forse perché si conoscono da così poco tempo da non essere un pericolo per il pokèmon”

 

“Brendan, che pokèmon è?” chiese Brock.

 

Brendan scosse la testa, “Non sono riuscito a riconoscerlo mi dispiace”

 

“Quello che più ci preoccupa è che Misty non si sta rendendo conto che i suoi ricordi si stanno pian piano sgretolando” disse Violet pensierosa.

 

 

************************************************************************************************

 

 

Nel frattempo Misty stava guardando Ash con uno sguardo confuso per le parole appena udite.

 

“Ash…che stai dicendo?”

 

Il ragazzo strinse i pugni fino a farsi male.

 

“Non devi assolutamente dimenticarti di me! Ne di tutti gli altri!”

 

La ragazza lo guardò sbalordita alzandosi.

 

“Ma sei diventato matto???Perchè dovrei dimenticarmi di te e di tutti gli altri?”

 

“Misty, tu non…”

 

Ash capì che Misty non sapeva nulla di quello che le stava accadendo.

 

“Sia le mie sorelle, che Brendan mi dicono cose strane praticamente tutto il giorno! Ma io non sono malata! Sto bene! Quindi non ti ci mettere anche tu con le stramberie Ash…” ma si bloccò.

 

“Continua…” disse Ash preoccupato dall’improvviso silenzio dell’amica.

 

Misty abbassò lo sguardo e si fissò i palmi delle mani incredula.

 

“Misty?”

 

Lei alzò lo sguardò spaventata.

 

“Ash…non ricordo il tuo cognome…”

 

Ash impallidì.

 

“Cosa?”

 

“Non mi ricordo come fai di cognome…eppure poco fa me lo ricordavo!”

 

Stava per tornare in cucina per avvisare gli altri, quando la ragazza lo prese per un braccio tenendo lo sguardo basso.

 

“Non andartene…”

 

Ash s’intristì, si rese conto che la Misty che aveva di fronte e che ora tremava tenendolo per il braccio non era la ragazzina testarda e ostinata di un tempo, ma era solo una ragazza piena di paura e d’incertezza che non si rendeva conto del pericolo a cui stava progressivamente andando incontro e che l’avrebbe portata via da lui.

 

“Tranquilla, non me ne vado”

 

Lei alzò lo sguardo abbozzando un sorriso.

 

“Mi chiamo Ketchum”

 

Misty s’illuminò come una bambina.

 

“E’ vero! Come ho fatto a non ricordarmelo, scusa!”

 

“Non preoccuparti, sarai stanca” mentì Ash.

 

“Gia, forse dovrei andare a dormire”

 

Ash annuì.

 

Misty lo guardò titubante facendo provare ad Ash una sensazione di tenerezza mista a rabbia per non poterla aiutare.

 

“Mi accompagni?”

 

Le guance di Ash avvamparono a quella domanda.

 

“Accompagnarti?”

 

“Devi solo accompagnarmi fino alla mia stanza! Mica dormire con me!” disse lei acida tornando la Misty di sempre.

 

“Ah ok”

 

I due amici s’incamminarono fino a giungere davanti alla camera di Misty che non aveva ancora lasciato andare il braccio del ragazzo.

 

“E’ questa?” disse Ash fermandosi di fronte ad una porta.

 

“Si…”

 

“Buon riposo allora” disse Ash allontanandosi.

 

Misty lasciò andare la presa dal braccio di Ash che s’incamminò per andarsene.

 

“Ash!”

 

Il ragazzo si voltò verso di lei sorpreso.

 

“Si?”

 

Misty ci mise un po’ a parlare, ma quando lo fece Ash rivide finalmente la ragazzina alla quale si era affezionato.

 

“Grazie e scusa per prima” disse sorridendo.

 

Ash ricambiò il sorriso e le fece un cenno della mano in segno di saluto allontanandosi.

 

Misty entrò in camera richiudendosi la porta alle spalle e appoggiandosi ad essa sospirando.

 

“Perché questa sensazione così malinconica?” disse mettendosi una mano sul petto.

 

 

 

CONTINUA…

Spero davvero di non aver deluso nessuno con la spiegazione del problema di Misty, non volevo che fosse una malattia o qualcosa di reale alla fin fine…volevo concentrarmi + sulla parte emotiva del problema…ecco perché ho optato per il “rapimento” dei ricordi di Misty nei riguardi di Ash…per il momento lei si ricorda ancora tranquilli…solo che a volte la sua memoria fa cilecca…diciamo che va e torna…bhe in fondo è come 1 specie di “maledizione” se vogliamo dirla tutta che aumenta progressivamente…arriverà al punto da dimenticarsi completamente di tutto credo…ora vedrò…e forse se mi viene voglia farò apparire anche Vera e Max…ma per poco tempo…e devo ancora decidere che pokèmon possa aver rubato il frammento di cuore…bhe visto che sono malaticcia da giovedì credo che m’impegnerò ad andare avanti il + possibile…se no poi con la scuola sarà complicato proseguire anche “Alle Porte Del Paradiso”…

 

Ah…un’altra cosa…io dovrei forse x caso uccidere alcune persone???cioè il nome di Hikari in inglese è Dawn e in italiano è Alba giusto? Teoricamente perché sono ancora indecisi se chiamarla Aurora!!!MA PORCA VACCA E IO ORA CHE FACCIO CHE GLI HO GIA MESSO STO NOME???che nervi che nervi!!! Però devo ammettere che avendola messa in questa storia inizio ad non odiarla poi + di tanto…GIU’ LE MANI DA ASH PERO’!!! Comunque spero che vi sia piaciuto questo capitolo…ciao e al prossimo!!! *KoGaRaShI*

 

 

  
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