Quella mattina

- Sei ingrassata? -

Ecco cosa mi chiese quella mattina.

Non se stavo bene, non se era tutto a posto.

Sei ingrassata? Non so... Sono ingrassata?

No dico... SEI INGRASSATA?

Questo è il genere di linguaggio che usi con i tuoi amici al bar, non con la donna che ami.

E tanto per la cronaca, io non sono ingrassata. Io non sono grassa e basta!

E allora cos'è quel palese rigonfiamento che si ostina a sostare indisturbato sulla tua non proprio flaccida pancia?

Scorta per l'inverno. Io la chiamo così.

- No. C'è qualcosa che te lo fa pensare? - Gli chiesi con voce che non premoniva niente di buono.

Lui alzò lo sguardo dalla sua sudicia tazza da latte blu.

Sapeva di aver sbagliato tutto. Pessima mossa Playboy!

- No... Sei perfetta! -

Sorrideva a trentadue denti, quella mattina. Dopo avermi chiesto se ero ingrassata.

Mi limitai ad ignorare quella tazza blu e quell'essere dai capelli arruffati, tornando a rassettare la casa invasa da coppe.

- Ti trovo bene. -

Lo straccio si fermò, quella mattina, alle parole dell'uomo che non so perché avevo sposato, di cui la casa era infestata di ricordi, che reggeva tra le mani una tazza blu.

- Ed io ti trovo più cretino del solito. Ripensandoci anche più stupido, e più idiota e più immaturo, più James Potter che mai!!! -

Urlai contro quella figura che si faceva piccola piccola, di fronte ad una pancetta decisamente sporgente racchiusa in un vestitino roseo.

- Hihi - Sorrise smagliante tornando alla sua ciotola blu.

Non so se gli dirò mai perché mi ritrovo con un guardaroba pieno di vestitoni di una taglia in più della mia, una pancetta a dir poco visibile e un certo odio verso tutto ciò che è blu. Perché ve lo sareste chiesto anche voi.

Ma io non ne ho la più pallida idea.

I tori si aizzano con in rosso.

Ed io con il blu.

- Non... -

- E VA BENE! - Gridai con quanto fiato avevo in corpo, fissando quella tazza ostinatamente BLU. James si appiattì contro il muro. Credeva forse che l'avrei spappolato con la mia enorme pancia?

- QUI DENTRO - e indicai il fastidioso rigonfiamento che tentavo inutilmente di nascondere - C'E' TUO FIGLIO! - Gridai fuori di me, continuando a fissare (ormai bordeaux) la tazza blu che al mio colpo secco sul tavolo cadde e si ruppe in mille pezzi.

James sbiancò e scivolò lungo la parete.

Lo presi per il colletto, quella mattina, buttandolo letteralmente fuori di casa con la promessa che al suo ritorno avrei trovato un sacchetto pieno di leccornie.

Ma quella mattina, non ricevetti nessuna caramella, nessun lecca lecca, nessun biscotto allo zenzero.

Solo la promessa che lui ci sarebbe stato, sempre e comunque.

Anche se mi chiedo ancora... Ho sopportato la serenata, i cioccolatini ed i baci a perdifiato. Ho perfino fatto l'amore con lui, quella sera. Ma addirittura c'era bisogno di attaccare manifesti in tutto il paese con la nostra foto e l'amabile scritta "Lily Evans e James Potter aspettano un erede"?!

Ripensandoci, quella schifo di mattina, in cui il mio pseudo-marito mi chiese se ero ingrassata, reggendo in mano una tazza da latte blu, prendendomi per i fondelli tentando inutilmente di non soccombere, solo per poi invadere il paese di manifesti piuttosto imbarazzanti; fu una delle più belle della mia vita.

Non chiedetemi da dove mi sia uscita questa cosa. Stavo giocando a computer quando ZAC! Un fulmine ha attraversato la mia testa! Dopo aver capito che si trattava di un'idea, ho premuto il tasto sulla tastiera con la bandierina di Windows e ho abilmente descritto quello che mi dettava il mio cervelletto. Ora, non sarà il massimo ma... Ok, ok è passabile solo perché si tratta della coppia che preferisco.

Comunque, questa è la prima di una serie di flashfic dei momenti fatidici in cui la adorata mogliettina deve informare il caro maritino del pargolo in arrivo.

Ditemi cosa ne pensate e mi farete felice! Baci baci

Ella90