Erano
passati tre mesi dalla fine della guerra magica. Chi più,
chi meno le persone
stavano tornando alla normalità cercando di dimenticare i
dolori passati per
ricostruirsi una vita dalle macerie che la guerra aveva lasciato.
Subito
dopo la fine della battaglia Harry e Hermione erano tornati a casa dei
Weasley,
ma ci erano rimasti ben poco. Harry infatti aveva deciso di trasferirsi
in
Grimmauld Place per lasciare alla famiglia un po’ di spazio
per piangere Fred.
In parte si sentiva responsabile per la sua morte, così come
si sentiva
responsabile per tutte le morti causate da Voldemort e dai suoi
mangiamorte, e
stare li a vedere la devastazione sui volti di tutti, soprattutto di
George e
della signora Weasley non gli faceva
certo bene.
Hermione
invece era partita per l’Australia per recuperare i suoi
genitori. Alla fine
della guerra Kingsley era stato
eletto
primo ministro (finalmente qualcuno di capace era stato messo a capo
del
ministero) e grazie alle risorse che aveva a disposizione era riuscito
a
rintracciare i signori Granger in pochissimo tempo.
Ron
si era offerto di accompagnarla, ma Hermione a malincuore aveva
rifiutato la
sua offerta. In quel momento la sua famiglia aveva bisogno di lui e non
poteva
essere egoista e portarlo con se.
La
settimana dopo essere arrivati a casa Weasley Harry e Hermione erano
pronti per
partire.
La
signora Weasley si era svegliata presto come tutti i giorni e tra un
singhiozzo
e un altro aveva preparato la colazione a tutti e qualcosa da portare
via per i
due ragazzi. Dopo un saluto veloce e la promessa di tornare a trovarli
presto
Harry era partito. Hermione si era intrattenuta un po’ di
più ma dopo aver
salutato Ginny e scambiato un abbraccio imbarazzato con Ron era partita
anche
lei.
Quasi
tre mesi dopo la sua partenza per l’Australia, Hermione era
ferma sulla porta
del numero 12 di Grimmauld Place. Era passato tanto tempo
dall’ultima volta che
aveva visto i suoi amici. Riportare a casa i suoi genitori aveva
richiesto più
tempo del previsto e ora nonostante si fossero sentiti via lettere era
un po’
in ansia all’idea di rivederli. Lei si era allontanata in un
periodo difficile
per tutti e ora si sentiva un po’ a disagio non sapendo come
stavano
proseguendo le loro vite.
Alla
fine la ragazza si fece coraggio e busso alla porta. Pochi minuti dopo
una
zazzera di capelli neri le aprì. “Hermione, sei
tornata finalmente! Che bello
rivederti.” Disse Harry abbracciandola.
“Anche
io sono contenta di essere qui” rispose lei abbracciandolo a
sua volta e
tirando un sospiro di sollievo. Appena aveva rivisto gli occhi verdi
dell’amico
si era calmata. Sembrava non fosse passato nemmeno un giorno
dall’ultima volta
che si erano visti.
“Avanti
entra” le disse il ragazzo lasciandole lo spazio per passare
“Come è andato il
viaggio di ritorno? Sei già passata da Ron.”
“Veramente
no” rispose lei avviandosi verso il salotto. Il cuore aveva
preso a batterle
più forte. Bastava solo il suo nome e causarle quella
reazione. “Ma
cosa è successo a questa casa?” aggiunse guardandosi intorno.
“Ho
deciso di fare delle migliorie” disse Harry grattandosi la
nuca. “I mobili che
c’erano prima non erano nel mio stile. Ho deciso di renderla
più moderna e
meno..lugubre. Ti piace?”
“Si.
Ora mi sembra molto più vivibile.”
“Già
e siamo anche riusciti finalmente a sbarazzarci del ritratto della
madre di
Sirius.”
“Siamo?”
chiese Hermione “Chi ti ha aiutato?”
“Un
po’ Ron, ma soprattutto Ginny” rispose il ragazzo
arrossendo leggermente.
“Ginny
eh?” fece la ragazza con uno sguardo furbo. “ Mi
sembrava che fosse arredata
con troppo buon gusto. Quindi tu e Ginny..?”
“Diciamo
che ci siamo riavvicinati. Mi è stata molto vicina
ultimamente. E’ stata vicina
a tutti. Ha tenuto su tutta la sua famiglia dopo che siamo andati via
noi.
Senza di lei non ci saremmo ripresi.”
Hermione
abbassò la testa. “Mi dispiace di non esserci
stata.” Disse tristemente. “Avrei
dovuto rimanere e starvi vicino.”
Harry
si avvicino e le posò una mano sulla spalla . “Non
preoccuparti” le disse
“avevi i tuoi genitori da trovare, hai fatto la cosa
giusta.”
“Spero
che sia così.” Rimase per un attimo in silenzio
prima di aggiungere “Come
stanno i Weasley?Come sta lui?”
Il ragazzo si prese un po’ di tempo prima di rispondere.
“Ovviamente
non si sono ancora ripresi del tutto, ma stanno tutti molto meglio. La
signora
Weasley non piange più come prima anche se ogni tanto fisse
il vuoto e gli
occhi le brillano. Anche George sta meglio. Ha ricominciato a fare
battute,
però certe volte si interrompe a metà.
E’ come se aspettasse che Fred
intervenga per completare la sua frase. Ron e Ginny sono stati
fantastici.
Hanno dato forza a tutti, ma sai anche loro hanno avuto i loro momenti
di
sconforto.”
“Pensi
che sia arrabbiato con me?” chiese Hermione pensando a Ron e
come dovevano essere
stati difficili quei mesi per lui.
Il
ragazzo la guardò perplesso. “Perché
dovrebbe esserlo?”
“Beh,
perché sono stata via tutto questo tempo. Invece di stare
qui, con voi.. con
lui.”
“A
me non sembra arrabbiato. Vi siete scritti in questi mesi,
no?”
“Si,
ma sono state tutte conversazioni superficiali. Ci chiedevamo come
stai, come
stanno gli altri, ma niente di più.”
“Gli
manchi sai?”
“Te
lo ha detto lui?”
“No,
ma sai come è fatto. Ginny ha detto che quando gli arrivava
una tua lettera si
chiudeva in camera per ore.”
Hermione
sorrise.
“Allora
che fai? Ti fermi qui stanotte?” le chiese Harry dopo un
minuto di silenzio.
“Veramente
non lo so” rispose la riccia. “ I miei genitori
sono un po’ apprensivi dopo
quello che è successo e vorrebbero che tornassi a
casa.”
“Ok.
Che vuoi fare ora?” chiese il ragazzo anche se conosceva
già la risposta.
“Direi
che è ora di andare alla tana.”
“Non
credo che ci troveresti nessuno.” La ragazza gli
lanciò uno sguardo
interrogativo.
“Da
un paio di giorni i Tirivispi Weasley hanno riaperto e Ron sta dando
una mano a
George. Oggi anche il resto della famiglia sarà li
perché Percy ci vuole
presentare la sua nuova fidanzata.” Spiegò Harry.
“Percy
ha una ragazza?”
“Eh
già.”
“Allora
non possiamo perdercela” disse Hermione allegra, anche se
dentro le montava una
grande ansia. Finalmente avrebbe rivisto Ron.