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Autore: _inlovewithim    22/10/2012    1 recensioni
'Oh, va bene. Nessun problema Max tranquillo, puoi stare qui fin quando non arrivano.' 'Ehm, grazie sei davvero gentile.' 'Figurati.' sorrisi e chiusi la porta alle mie spalle, andai in cucina e gli feci segno di seguirmi. 'Vuoi qualcosa da bere? Acqua, the, pepsi, fanta..' mi guardava sconvolto e.. Contento? allo stesso tempo. Non rispondeva 'Max?' 'Si, scusa. Un po' d'acqua va bene grazie.' 'Okay.' sorrisi e presi un bicchiere dalla dispensa, uno di quelli che prendi al Mc Donald's con un tipo di menù, lo poggiai sul tavolo e presi l'acqua dal frigo, la versai e gli porsi il bicchiere. 'Ecco a te.' sorrise 'Grazie.. Com'è che ti chiami?' 'Oh che scema, piacere mi chiamo Alice.' 'Grazie Alice, di tutto.' 'Ma figurati.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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  • Stavo lì seduta tranquilla nella mia stanza a suonare la mia chitarra e a canticchiare Wonderwall, quando qualcuno suona insistentemente al citofono. 'Il solito postino..' mi alzai e andai a vedere chi era, avevo il videocitofono peccato però che fosse rotto. 'Ehm, si? Chi è?' sentivo solo delle urla e infine la voce di un ragazzo 'Ti prego apri, sono nei casini.' 'Scusa ma chi sei?' 'Max, sono Max.' Max? Boh sarà il figlio dei nuovi vicini, pensai. 'Si, aperto.' chiusi il citofono e ritornai nella mia stanza. 'Today is gonna be the day that they're gonna throw it back to you, but now you should've somehow..' Di nuovo un rumore, i miei genitori in quel momento non erano a casa. Erano andati a prendere mia sorella in aeroporto, immaginate che culo.
    'Arrivo!' aprii la porta e mi ritrovai davanti un ragazzo alto, con occhi che graduavano dal verde all'azzurro del mare, con i capelli castano chiaro e disordinatamente perfetti. 'Ehm.. Ciao!' disse con un sorriso dolce sulle labbra. 'Oh, ehm.. Ciao, sei Max?' 'Oh, non sai chi sono?' era confuso. E lo ero anch'io. 'Dovrei?' 'Mh.. No no, cioè scusa se sono piombato da te senza preavviso comunque piacere di averti conosciuta e grazie.' non capivo il senso di quelle parole 'Grazie per cosa, scusa?' 'Giusto.. Beh per avermi aperto, mi... Sono dimenticato le chiavi e... I miei non sono in casa.' 'Oh, va bene. Nessun problema Max tranquillo, puoi stare qui fin quando non arrivano.' 'Ehm, grazie sei davvero gentile.' 'Figurati.' sorrisi e chiusi la porta alle mie spalle, andai in cucina e gli feci segno di seguirmi. 'Vuoi qualcosa da bere? Acqua, the, pepsi, fanta..' mi guardava sconvolto e.. Contento? allo stesso tempo. Non rispondeva 'Max?' 'Si, scusa. Un po' d'acqua va bene grazie.' 'Okay.' sorrisi e presi un bicchiere dalla dispensa, uno di quelli che prendi al Mc Donald's con un tipo di menù, lo poggiai sul tavolo e presi l'acqua dal frigo, la versai e gli porsi il bicchiere. 'Ecco a te.' sorrise 'Grazie.. Com'è che ti chiami?' 'Oh che scema, piacere mi chiamo Alice.' 'Grazie Alice, di tutto.' 'Ma figurati. Potresti scusarmi un attimo?' 'Certo, fai pure.' andai in camera e presi l'astuccio della chitarra, la riposi lì insieme al plettro e al capotasto; presi tutti i fogli che avevo lasciato sul letto e li rimisi al loro posto: nel cassetto della scrivania. Mi girai e trovai Max poggiato sullo stipite della porta, mi presi un colpo. 'Scusa, non volevo spaventarti.' 'No, scusa tu per averti fatto aspettare tanto.' 'Ma no, figurati. Alla fine l'intruso sono io.' 'Ma smettila.' richiusi il cassetto e mi avvicinai a lui 'Andiamo di là?' 'Tu suoni?' 'Ehm..Non proprio.' 'Dai, fammi sentire qualcosa..' 'Non penso proprio, andiamo è..' sentimmo un telefono squillare, rispose. 'Certo, arrivo. Ci vediamo lì.' chiuse la telefonata e mi sorrise un po' dispiaciuto. 'Mi farai sentire un'altra volta, adesso devo andare. Grazie di tutto.' mi abbracciò e il mio viso diventò rosso. 'Oh, f-figurati. Quando vuoi.' lo accompagnai alla porta e uscì.
    Passò una settimana da quello strano incontro, non rividi più Max nonostante abitassimo nello stesso palazzo. Non avevo il suo numero e nemmeno mi interessava averlo.
    In quella settimana andai a Manchester con le ragazze per qualche giorno, nonostante la mia volontà di restare a casa. Ero appena tornata, la cosa che mi infastidiva di più era il disfare le valige, lo odiavo con tutta me stessa. 'Alice hai visite.' urlò mia sorella dal salotto. 'Non ci sono!' ritornai a svuotare la valigia con le cuffie alle orecchie e i Green Day a palla, ballavo e cantavo come una pazza. Si aprì la porta 'Ally quale parte del non ci sono non capisc.. Oh ciao.' che figura di merda, avevo Max che rideva davanti a me. Volevo sparire. 'Ciao anche a te, balli bene.' 'Si, certo.' 'No, davvero.' scoppio a ridere di nuovo ed io con lui. 'Che sei venuto a fare qui?' chiesi tra le lacrime delle risate 'Beh, volevo portarti a cena fuori.' 'Hahaha non ci contare.' 'Ma dai, solo una pizza.' mi guardò con la faccia da cucciolo facendomi gli occhi dolci, cedetti. 'E va bene, ma poi voglio pure il gelato.' 'Andata.' mi fece l'occhiolino ed uscimmo.
    'Ally io esco, dì a mamma che torno dopo cena.' 'Okay, ma dove andate?' 'A prendere una pizza.' 'Okay ciao!' salutammo mia sorella e ci avviammo verso la macchina, davanti al portone mi bloccai 'Aspetta, dovrei uscire così?' Max si girò verso di me e mi osservò 'Perché come sei vestita?' avevo le converse basse nere, i pantaloncini di jeans a vita alta e una canotta nera larga dentro i pantaloncini, per non parlare dei miei capelli. Erano castani, con le punte blu (colpo di pazzia a Manchester.) e mi arrivavano sotto il seno, ma per il caldo li tenevo sempre legati in uno chignon improvvisato. 'Mi hai vista?' 'Si e sei perfetta, andiamo dai.' 'No, io così non esco.' 'Ma dai Alice, stai bene e poi chi vuoi che ci veda?' aveva ragione. 'Mh, okay. Mi hai convinta.' entrammo in macchina e ci dirigemmo in una pizzeria poco lontana dal centro, la serata proseguì tranquillamente. Ordinammo, mangiammo, scherzammo e ci conoscemmo meglio. Finito di cenare, pagò il conto, nonostante io volessi dividere, e passeggiamo lungo la strada alla ricerca di una gelateria 'Max guarda, andiamo lì. Ma stavolta pago io.' dissi entrando, si mise a ridere 'Va bene, va bene.' 'Per me un cono vaniglia e frutti di bosco, per favore.' mi guardava incantato 'Per lei?' 'Lo stesso, grazie.' 'Mh, anche a te piacciono i frutti di bosco?' 'Non proprio, volevo solo provarlo.' sorrise, pagai ed uscimmo. Finito il gelato mi riaccompagnò a casa, ma lui non salì 'Non vai a casa?' 'Ehm, si... Ma prima devo passare da un amico.' 'Oh, va bene. Grazie della serata.' 'Di nulla, ci vediamo.' annuii e entrai in casa.
    Il giorno dopo a pranzo, com'era solito fare a casa mia, guardavamo il telegiornale e che non l'avessi mai fatto.. 'Ed ecco una nuova fiamma per uno dei ragazzi della famosa Boy-band che fa impazzire tutte le ragazzine di questo momento.. Il nostro Louis Tomlinson a quanto pare è stato visto con una ragazza ieri sera, ecco il servizio.' partì il servizio e sullo schermo vidi delle foto, delle mia foto con Max. 'C,cosa?' ero sconvolta, Max non era Max bensì Louis Tomlinson: uno dei cantanti di quella band.. One e qualcosa. Mi aveva mentito spudoratamente. 'IO LO UCCIDO.' dissi alzandomi dal tavolo, andai in camera mia e presi il telefono solo dopo realizzai che non avevo il suo numero e non sapevo nemmeno dove abitasse, dato che non abitava nel mio stesso palazzo. La sera stessa mi avrebbe sentita.
    Come previsto, la sera venne a casa mia tutto contento e tranquillo. 'Hey Alice, come stai?' 'Mh, ciao Louis.' a quelle parole si bloccò davanti alla porta e diventò dello stesso colore del muro: bianco. 'Come fai a sapere il mio nome?' chiese perplesso 'Sai, dovresti vedere i telegiornali ogni tanto. Non so se ti è sfuggito, ma le star vengono fotografate dai paparazzi e poi ci fanno un servizio sopra i giornalisti.' 'Non capisco.' 'Non capisci? Bene, ti spiego io. Oggi hanno trasmesso un servizio su.. Di noi, Louis! E mi hanno soprannominata 'la nuova fiamma di Louis Tomlinson' perché non me l'hai detto? Ti vergognavi a uscire con una come me?' 'No, Alice che dici? Quando ti ho chiesto di aprirmi quel giorno era perché ero inseguito dalle fans ed ero senza fiato, l'unico portone vicino era il tuo e nessuno mi ha risposto eccetto te. Quando ho visto che non mi conoscevi, mi sono scambiato per Max perché volevo uscire con una ragazza che mi apprezzasse per ciò che sono e non per Louis Tomlinson il cantante dei One Direction.' 'Non so che dire, le mie foto sono ovunque e.. Come farai adesso?' 'Ti stai davvero preoccupando per me?' chiese stranito 'Si, come farai con tutte le fan che ti amano in un certo senso.' 'Non sei arrabbiata con me perché ti ho mentito? Wow, sei..' 'Sono?' 'Fantastica.' prese il mio viso fra le mani e mi baciò, un bacio semplice ma pieno di emozioni. 'Tranquilla, lo accetteranno. In fondo se sono felice io, lo sono pure loro giusto?' 'Mh, credo di si.' 'Ti amo Alice.' 'Ti amo Max.' rise, mi prese per i fianchi e mi abbracciò stretta a lui. 



Ciaaaaaaaaaao a tutti, ecco a voi una One Shot su Louis. Speso sia di vostro gradimento :) potete trovarmi su twitter, sono inlovewithim_ :D
byeeee baci. e grazie per aver letto <3
  
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