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Autore: pk82    06/05/2007    24 recensioni
Piccola storiella sulla mia coppia preferita. Sperando che davvero Ron e Hermione possano coronare il loro sogno d'amore.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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IL REGALO PIU’ BELLO

IL REGALO PIU’ BELLO

Che bella vigilia di Natale che stava passando.

Era tornata a casa sua quell’anno per le vacanze natalizie… e già dal primo giorno si stava annoiando. Non che avesse qualcosa contro i suoi genitori, era felice di poter passare qualche momento con loro visto che per nove mesi all’anno non li poteva vedere… ma se pensava che in quel momento poteva essere alla Tana a giocare con la neve o a bere una bella cioccolata preparata dalla signora Weasley sentiva la rabbia crescere.

E tutto questo per colpa di chi?

E’ una domanda retorica, Hermione.

Si, perché ogni volta che era in quello stato la colpa era solo ed esclusivamente sua.

Si diresse alla finestra della propria camera e scostò le tendine: il parco, situato praticamente di fronte alla sua casa, era completamente bianco. La neve che stava cadendo abbondantemente aveva ricoperto ogni centimetro d’erba, ogni singolo ramo del parco.

Alcuni ragazzini avevano formato due squadre e stavano dando vita ad un’accesa battaglia di palle di neve. Altri avevano preferito un passatempo più tranquillo: il pupazzo che avevano costruito era accessoriato di bottoni, carota per il naso, sciarpa e cappello.

Poco più in là un uomo trascinava sulla slitta un bambino che doveva avere non più di quattro anni, tutto imbaccuccato, e che non la smetteva di ridere e di incitare il genitore ad andare più forte.

Chissà come sarebbe stato fare una battaglia di neve con i ragazzi Weasley e Harry… magari avevano anche delle slitte da utilizzare… potevano scivolare giù dalla collina dietro la Tana… magari quelle slitte erano grandi abbastanza per due persone… magari poteva essere assieme ad uno di loro… magari poteva essere abbracciata da…

Smettila di pensare a lui…

Scosse la testa e si allontanò sbuffando dalla finestra avvicinandosi alla scrivania dove aveva ancora i regali che aveva preso per i suoi amici: per Ginny aveva preso una bella borsa da portare a tracolla e che si aggiustava magicamente se si rompeva. Ad Harry aveva preso invece un nuovo kit per la sua Firebolt, dato che Grattastinchi aveva avuto la brillante idea di romperglielo.

Infine c’era anche il regalo per Ron.

Aveva faticato molto per prepararlo: sulla copertina rosso-scuro campeggiava con caratteri dorati la scritta “Una partita da ricordare”. Hermione era riuscita a recuperare tutte le foto scattate da Colin Canon durante la partita svolta al quinto anno da Ron e il resto della squadra, quella partita che lei e Harry non avevano potuto vedere perché costretti da Hagrid a raggiungere il “fratellino”.

Hermione sapeva che Ron considerava quella partita la sua migliore prestazione; quale regalo migliore di un bell’album con gli scatti delle azioni più belle della squadra… e specialmente delle sue parate.

Si era immaginata la faccia contenta dell’amico, e lei sarebbe stata felicissima di poter ascoltare nuovamente la cronaca della partita, aiutata dalle immagini in movimento delle foto… magari seduti vicini… sul tappeto della Tana… davanti al fuoco del camino…

Sospirò.

Ormai sarebbe stato inutile continuare a fantasticare, non dopo la litigata che avevano avuto il giorno prima della partenza per la Tana.

Il motivo? Il solito: Victor Krum.

Quella mattina le era arrivata una lettera da Victor che le augurava un buon Natale. Niente di strano o compromettente; avevano già chiarito che il loro rapporto non sarebbe mai andato oltre la semplice amicizia.

Lo aveva capito lei, lo aveva capito Victor, lo aveva capito Harry, lo aveva capito Ginny… ma lui no!

Ancora una volta (ed Hermione ormai aveva perso il conto delle volte che era successo) Ron aveva cominciato a blaterare su di una torbida relazione tra lei e Victor: come se si potesse avere una “relazione” avendo il partner a chilometri di distanza e senza mai vederlo, per giunta.

Naturalmente i tentativi di farlo ragionare sono stati vani, soprattutto considerando il fatto che, doveva ammetterlo, entrambi non erano capaci di discutere da persone civili.

Così, dopo che lui aveva sbraitato ancora contro Victor lei, con la voce che aumentava di volume, gli aveva detto per l’ennesima volta che erano solo amici.

Allora lui, alzando ancora di più la voce, le diceva che era un’ingenua se pensava che Vicky volesse solo esserle amico, perché un ragazzo della sua età voleva solo una cosa.

Allora lei, con la voce che avrebbe fatto crollare le mura di Hogwarts, gli aveva ribadito di non essere un’ingenua.

Lui che inveiva ancora contro lei e Vicky… lei che ribadiva il fatto che a lui non doveva interessare perché erano solo amici… lui che le diceva che voleva solo proteggerla perché non era in grado di badare a se stessa… lei che lo mandava al diavolo… lui che ricambiava… e lei che lo informava di non aspettarlo il mattino successivo quando avrebbero usato la metropolvere per raggiungere la Tana perché avrebbe passato il Natale con i suoi genitori.

Per tutto il giorno aveva fatto in modo di evitarlo, aiutato anche da Ginny che, l’aveva sentito quella sera stessa, aveva sgridato Ron nella sala comune, davanti a tutti i Grifondoro presenti, facendogli fare una bella figura.

Un rumore alla finestra la riscosse dai suoi pensieri; attraverso le tende poteva vedere la figura di un gufo. Era il gufo che aveva prenotato alla Posta Magica per poter inviare i suoi regali a Harry e Ginny.

Prese i due pacchetti e i bigliettini d’auguri per i suoi due amici e li attaccò alla zampa del gufo…poi esitò: il suo sguardo si pose sull’album ancora in bella mostra sulla sua scrivania.

Fu l’orgoglio a decidere per lei: diede una leggera spinta al gufo che ripartì con i due regali e richiuse la finestra.

Non ti meriti il mio regalo.

Prese l’album e lo richiuse in uno dei cassetti alla sua destra.

Tanto neanche lui mi avrà spedito il suo.

«Hermione» sentì chiamare la ragazza. «Vieni, è pronto»

«Arrivo mamma»

Si diresse alla porta della camera, lanciando solo un ultimo sguardo al cassetto dove aveva chiuso il regalo di Ron… ed esibendo un’espressione rabbiosa, ancora una volta guidata dall’orgoglio, uscì dalla stanza.

Così impari, Ronald Weasley.

*

Il Natale era ormai arrivato da un paio d’ore… ed Hermione era ancora sveglia, che si rigirava tra le coperte del suo letto.

Aveva passato una serata piacevole: dopo la cena, lei e i suoi genitori si erano divertiti a passare il tempo giocando a carte, fino allo scoccare della mezzanotte quando aveva aperto i regali.

E ora non riusciva a dormire, pensando con rabbia che quello stupido non le aveva inviato il suo regalo.

Nemmeno tu lo hai fatto le disse una fastidiosissima voce nella sua testa.

Sospirò affranta.

Doveva immaginarselo che non avrebbe ricevuto niente da lui… lo doveva sapere…

Ogni volta che litigavano dovevano passare giorni prima che uno dei due, la maggior parte delle volte lui, facesse il primo passo per fare pace… se solo non fosse così cocciuto…

Perché… tu non lo sei? Di nuovo quella vocetta.

Hermione sapeva che quella situazione sarebbe continuata almeno fino a quando non si sarebbero decisi ad essere sinceri. A volte, durante i litigi, le era venuto l’impulso di confessargli i suoi sentimenti, ma era sempre riuscita a trattenersi…

Se poi non ricambia… se poi mi scoppia a ridere in faccia… se poi decide di non parlarmi più… non voglio perderlo… se lui non ricambiasse lo perderei anche come amico… non potrei sopportarlo…

Si rigirò nuovamente nel letto. Ormai era inutile pensarci… avrebbero fatto di nuovo la pace.

Sorrise, pensando che probabilmente sarebbero passate tutte le vacanze prima che si decidesse a farsi avanti e chiedere scusa… ormai lo conosceva fin troppo bene…

TOC TOC

Il rumore alla finestra la costrinse a mettersi seduta… lo aveva sognato?

TOC TOC

No, per niente… si alzò e scostò le tende.

«Leo» esclamò sorpresa Hermione. Aprì la finestra, rabbrividendo per l’aria gelida che era entrata. Il piccolo gufo entrò nella camera di Hermione, svolazzando un paio di volte e andando a posarsi sulla scrivania. La ragazza notò che attaccato alla sua zampetta c’era un pacchetto di forma rettangolare. Prese il biglietto attaccato al pacchetto… e spalancò gli occhi, sorpresa:

Per Hermione

Non poteva sbagliarsi… quante volte aveva corretto i compiti scritti con quella stessa calligrafia.

Rigirò il biglietto e lesse ancora:

So che sarai ancora arrabbiata con me, ma spero che accetterai comunque il mio regalo.

Buon Natale Hermione.

Ron.

Senza perdere altro tempo prese il pacco e lo scartò, incurante del verso d’indignazione di Leo, che non avendo ricevuto neanche un biscottino come premio si diresse alla finestra ancora aperta ed uscì.

Hermione aprì la scatoletta rettangolare… e il fiato gli si mozzò in gola quando vide il bellissimo ciondolo d’argento che raffigurava la rosa dei venti.

Gli occhi cominciarono ad inumidirsi, per la gioia di aver ricevuto un così bel regalo, e per il senso di colpa: lui le aveva mandato il suo regalo, nonostante avessero litigato, mentre lei, a causa del suo orgoglio, aveva deciso di punirlo, non consegnandogli il suo. Troppo tardi si accorse che Leo era già sparito dalla stanza.

Cominciò a singhiozzare, prendendosela con se stessa per non essere riuscita una volta tanto a non sottostare al suo orgoglio… dannazione, perfino Ron era riuscito a passarci sopra.

Poco dopo sentì nuovamente Leo rientrare nella sua camera… e si sorprese nuovamente vedendo un altro bigliettino. Lo prese ed aggrottò la fronte leggendo ad alta voce quelle parole:

«Vieni alla finestra?»

Fece come era scritto… e spalancò nuovamente gli occhi dalla sorpresa.

«RON»

Ron se ne stava in piedi, con una mano in tasca, l’altra che teneva la scopa, ed un sorriso imbarazzato sul viso.

«Ciao Hermione»

«Cosa ci fai qui?» gli chiese ancora stupita la ragazza.

«Anch’io sono contento di vederti» disse Ron con sarcasmo.

«No… cioè anch’io sono contenta ma… sono le due di notte… come mai sei qui?»

«Bè… volevo parlarti» disse, grattandosi la nuca imbarazzato, «e non potevo aspettare. Cosa facciamo? Salgo io o scendi tu?»

Hermione si voltò un momento verso la propria camera, pensando ai genitori che stavano dormendo nella camera a fianco… non era il caso di farlo venire dentro.

«Dammi cinque minuti, arrivo»

La ragazza chiuse la finestra e si diresse all’armadio, dal quale cominciò a tirare fuori tutto il necessario. Non potè evitare ad un sorriso di nascere… era troppo felice… era venuto fin lì, con questo freddo, per portarle il suo regalo.

Non riusciva a crederci.

Impiegò più dei cinque minuti pattuiti per presentarsi davanti a lui, ma voleva essere perfetta… come se fosse ad un appuntamento.

Quanto vorrei che fosse così.

Quando furono faccia a faccia l’imbarazzo li colse, facendogli cadere nella realtà: era la notte di Natale, soli davanti alla casa di Hermione, nessuno in giro. Sentivano talmente tanto le guance in fiamme che la neve attorno avrebbe potuto sciogliersi.

«Ciao»

«Ciao»

Ancora silenzio.

Hermione sentiva che doveva fare qualcosa… e senza pensarci gli gettò le braccia al collo, stringendosi a lui.

Ron ricambiò non appena si fu ripreso dallo shock di sentire la sua migliore amica stringersi a lui.

«Allora… non mi hai detto se il regalo ti è piaciuto» le chiese Ron.

«E’ bellissimo» rispose Hermione staccandosi da lui. «E’ lo stesso che abbiamo visto quando siamo andati l’ultima volta a Hogsmeade?» Ron annuì: il ragazzo l’aveva osservata tutto il tempo quel pomeriggio, per poter vedere se c’era qualcosa che attirasse l’attenzione della ragazza. Decise di prendere quel ciondolo che aveva tenuto incollata Hermione alla vetrina del negozio per più di quindici minuti.

«Scusami» disse in un sussurro che la ragazza sentì chiaramente. «Mi dispiace essere così stupido. Non volevo dirti tutte quelle cose, sai che non le penso veramente»

Hermione scosse la testa. «Non preoccuparti. Non fa niente»

«Invece no» replicò deciso Ron, sorprendendola. «Non è vero che non fa niente. Perché per colpa mia litighiamo tutte le volte… e io odo litigare con te… ci sto male… e tutto per colpa mia»

«Non è vero che è sempre colpa tua…»

«Andiamo Hermione… quand’è stata l’ultima volta che abbiamo litigato per colpa tua?»

«Bè…» cominciò titubante Hermione, non essendo pronta ad affrontare quel genere di argomento, «al Terzo anno abbiamo litigato per via di Grattastinchi e…»

«E abbiamo scoperto che non era vero. Quindi lo vedi? E’ sempre per colpa mia che litighiamo. Ed ogni volta mi chiedo come potresti mai volermi bene, Hermione?»

«Ma io ti voglio bene» affermò decisa Hermione. TI AMO, RON.

«Come puoi volermi bene?»

«Per questo» disse ovvia Hermione guardandolo dolcemente. Lui non capì.

«Ron… ti rendi conto che sei venuto fin qui volando, in piena notte, con questo freddo, solo per portarmi il tuo regalo e chiedermi scusa… dopo che io non ho spedito il tuo regalo» disse diventando rossa per l’imbarazzo e per il senso di colpa.

«Non solo per questo» disse Ron dopo qualche attimo di silenzio.

«Come?»

«Non sono venuto solo a portarti il mio regalo e a chiederti scusa» continuò avvicinandosi e prendendole le mani. «Sono stanco Hermione. Stanco dei nostri litigi, stanco di dovermi dare sempre dello stupido, stanco di nascondermi ogni volta per paura delle conseguenze»

«Cosa vuoi dire?» chiese Hermione. Quasi si spaventò vedendo lo sguardo serio e deciso dell’amico.

«Io ti amo, Hermione» buttò fuori Ron. «Lo so che tu non provi lo stesso per me, ma io non potevo continuare a nascondere quello che provo per te. Ogni volta che ti vedo mi batte forte il cuore… quando stai leggendo… quando stai studiando… quando mi sorridi… e si, anche quando ti arrabbi con me… io non posso far altro che pensare a quanto tu sia bella…»

Hermione era completamente paralizzata. Nella sua mente vorticavano le parole dette da Ron…

Ti amoti amoti amoti amoti amo

Non si era nemmeno accorta che Ron aveva fatto un passo indietro, guardandola sconsolato.

«Lo sapevo… ancora una volta ho sbagliato… mi dispiace… dimentica tutto Hermione…» Ron le aveva dato le spalle pronto a salire sulla sua scopa e tornarsene alla Tana, col cuore spezzato… quando si sentì abbracciare da dietro.

«Non te ne andare» disse debolmente Hermione. La ragazza si era ripresa giusto in tempo per non farlo andare via.

«Hermione… ho capito… non devi spiegarmi niente… spero solo che vorrai restare mia amica…»

«No» rispose lei, facendo spaventare non poco Ron, «non posso rimanere amica del ragazzo che amo quando ho finalmente scoperto che anche lui mi ama»

«Cosa?» chiese Ron voltandosi verso di lei.

«Ti amo anch’io, sciocco»

Hermione si avvicinò di più a Ron, poggiando le sue labbra su quelle del ragazzo. Ron, come al solito, impiegò qualche attimo di più a capire cosa stava succedendo e a ricambiare. La strinse a sé, portando le mani sui suoi fianchi, mentre Hermione risaliva con le mani le braccia di Ron fino ad arrivare alla nuca, dove prese a torturare i capelli del ragazzo.

Si staccarono solo quando la necessità d’aria si fece impellente.

«Aspetta qui» disse dopo un po’ Hermione.

«Cosa c’è?»

«Il tuo regalo. E’ di sopra. Aspettami che lo vado a prendere»

«Non è necessario…»

«No,no. Vedrai ti piacerà. E’ molto bello e…»

«Hermione?»

«Cosa

Ron l’attirò ancora a sé. «Sei tu il mio regalo più bello»

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D’accordo… se non sbaglio le uova e i pomodori vi sono stati consegnati all’ingresso. Vi do io stesso il permesso di lanciarmele (come se ci servisse il tuo permesso, NdVoi… era solo per dire, NdIo)

Lo so che sono in ritardo di quattro mesi per una storiella natalizia, ma mi è venuta in mente solo ora… e prima avevo un’altra storia da finire (chi ha apprezzato Ritornare a vivere può capire)

E parlando proprio a questi apprezzatori, cioè a coloro che apprezzano (lo so che il termine fa schifo), qualcuno può pensare: Ma non devi utilizzare il tuo tempo per fare un seguito?

Avete ragione… infatti sto mettendo su carta le tracce principali del seguito… sto dando il meglio di me, grazie anche alle vostre minacc… ehm, volevo dire, ai vostri incoraggiamenti.

Non so ancora quando posterò il tutto, voglio prima avere bene in mente come deve andare la storia, così da non far passare troppo tempo tra un postaggio e l’altro.

Quindi… ora vi lascio… tornate pure a fare quello che facevate prima di leggere quello che avete letto.

Se poi proprio volete lasciarmi anche un commentino… anche piccolo piccolo… giusto per farmi contento… lo apprezzerei molto.

CIAO A TUTTI!

  
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