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Autore: telesette    23/10/2012    2 recensioni
Il suo animo non era "inquinato" da alcun tipo di pregiudizio, il suo cuore era puro, e la sua volontà era come ferro costantemente battuto sull'incudine per aumentarne la solidità.
Eppure, nonostante tutta la sua buona volontà, c'era qualcosa di fondamentale che ancora gli mancava: la fiducia in sé stesso...
Genere: Azione, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gai Maito, Neji Hyuuga, Rock Lee, Tenten
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima dell'inizio
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Credi in te stesso, Rock Lee!

Ahio, che male...

Non era tanto il labbro spaccato, il mento lacero e sporco, né tantomeno il contorno violàceo sull'occhio.
Non erano le ossa o i muscoli indolenziti, né i lividi presenti su quasi tutto il torace.
Non era la sconfitta in sé, e nemmeno la freddezza con cui Neji commentava la sua ennesima vittoria.

- Ne hai avute abbastanza? - domandò lo Hyuga con voce priva di emozione.

Malgrado il fisico non lo sostenesse quasi più, Rock Lee si rimise ugualmente in piedi. Neji aggrottò le sopracciglia e, incurante del fatto che l'altro fosse chiaramente sfinito, si avventò di lui investendolo con un Juken micidiale. Il povero Rock Lee si ritrovò ancora una volta sollevato da terra e sconquassato da una tempesta violentissima. Lo Hyuga non lo risparmiò neppure dove lo aveva già colpito in precedenza. Rock Lee accusò il danno, e l'ultimo pugno di Neji lo centrò proprio alla bocca dello stomaco.
Vittima del dolore lancinante, Rock Lee crollò in ginocchio cacciando un piccolo fiotto rossastro dalla bocca. Le dita di Neji gli avevano risparmiato il colpo mortale, ma ugualmente erano andate a toccare un punto abbastanza critico. Un altro al posto di Rock Lee, per quanto più forte e robusto di costituzione, avrebbe perso subito i sensi... Invece il giovane dalle folte sopracciglia si rifiutò ostinatamente di darsi per vinto, e sollevò la testa guardando Neji con occhi spenti e privi di lucentezza.

- Ti piace proprio prenderle, allora - osservò Neji senza battere ciglio. - E va bene, ti accontento!

Con un preciso e rapido calcio di rovescio bene assestato, Neji colpì Rock Lee alla base del mento. Il poveretto roteò a mezz'aria come un corpo morto e, dopo un brevissimo volo, ricadde lungo disteso con la faccia gonfia e il corpo tremante nell'erba.
Neji lo guardò impassibile.
Chiunque si sarebbe mosso a compassione, nel vedere in che condizioni era ridotto il povero Rock Lee, ma evidentemente lo Hyuga aveva un sasso al posto del cuore. Avvicinandosi al giovane sconfitto, Neji lo afferrò per i capelli e gli tenne la testa sollevata per costringerlo a guardarlo negli occhi.

- Hai imparato la lezione?
- No... no... non... - esalò appena Rock Lee con un filo di voce. - Non mi hai ancora... Non mi hai ancora battuto!
- D'accordo - fece Neji, stringendo gli occhi minacciosamente. - Vediamo se avrai ancora voglia di aprire quella boccaccia!
- Neji basta, non esagerare adesso - intervenne dunque Tenten preoccupata. - Hai vinto, non c'è bisogno di continuare...
- Non t'intromettere tu - tagliò corto Neji. - Il signorino qui è malato di comprendonio, e questo è l'unico modo che conosco per farlo guarire... E' meglio di una medicina!

Ciò detto, Neji prese a schiaffeggiarlo con mano ferma e pesante.
Rock Lee cacciò alcuni gemiti soffocati ma, per quanto sentisse il dolore fisico, la sua mente rifiutava di ammettere quella sconfitta. Se fossero andati avanti ancora per un po', probabilmente Neji gli avrebbe fatto sputare l'anima a suon di schiaffi.
Per fortuna intervenne il maestro Gai.

- Basta, adesso - esclamò il jonin, afferrando Neji per il polso.
- Ma... Maestro Gai - mormorò appena Rock Lee, guardando l'uomo con l'unico occhio ancora aperto. - Io... Io voglio continuare... La prego...

Gai restituì lo sguardo dell'allievo con un'espressione serissima in volto.

- Hai già fatto abbastanza per oggi - disse semplicemente. - Andrà meglio la prossima volta...
- Hmpf - fece Neji stizzito, liberandosi della sua stretta e voltandosi per andarsene. - Per quelli come lui non esiste una prossima volta!
- Ne... Neji, aspetta - gemette Rock Lee. - Dobbiamo ancora finire... il nostro duello...
- Quello è finito prima di cominciare - sottolineò Neji, senza nemmeno voltarsi a guardarlo. - E' meglio che ti rassegni, Rock Lee: sei nato perdente e morirai perdente, prima te ne renderai conto meglio sarà!

Solo il suono di quelle parole era più tagliente di una lama.
Rock Lee le sentì scendere nel petto, più dolorose di tutti i colpi ricevuti, e dentro di sé cominciò a temere fortemente che l'altro avesse ragione.

***

Più tardi Rock Lee era seduto in riva a un laghetto, gettando alcuni sassolini sulla superficie dell'acqua.
Ogni volta che il piccolo tonfo sordo increspava la sua immagine riflessa, questa tornava sempre a mostrargli una versione triste e sconsolata di sé stesso.
Ogni volta finiva sempre così: Neji era troppo forte per lui, troppo perché potesse sperare di batterlo, e di fatto finora non era mai riuscito a sconfiggerlo... nemmeno una volta.
Eppure si allenava costantemente e con impegno.
Ogni volta che si esercitava, seguiva sempre passo passo i consigli e i suggerimenti del suo maestro.
Si spaccava la schiena giorno e notte, con esercizi massacranti e al limite dell'impossibile, eppure non riusciva a battere il suo avversario.

- Perché - esclamò d'un tratto, chiaramente rivolto a sé stesso. - Perché non riesco a battere Neji ?!?

Lo specchio d'acqua si increspò nuovamente, sotto il lancio di un altro sassolino, e quando tornò immobile Rock Lee vide riflessa l'immagine del suo maestro accanto a lui.

- Maestro - esclamò, voltandosi di scatto.

Gai sorrise.

- E' proprio una bella serata - osservò il jonin, alzando lo sguardo verso il cielo. - Sediamoci un po' a parlare, ti va?

Il ragazzo annuì.
Entrambi si misero a guardare il laghetto, e per alcuni minuti nessuno disse una parola.
D'un tratto Gai sollevò il capo verso l'allievo e gli rivolse un caldo sorriso, quasi con fare paterno.

- Che c'è che non va in te, figliolo?

Nessuna risposta.

Gai aggrottò le sopracciglia.
Non ci voleva molto ad indovinare il perché di tanta amarezza nel suo giovane allievo. Rock Lee era molto simile a lui, non solo nell'aspetto ma anche e soprattutto caratterialmente. Anche Gai Maito in passato aveva avuto i suoi ostacoli da abbattere, così come le sfide da affrontare e vincere, perciò sentiva di comprendere Rock Lee meglio di chiunque altro.
Rock Lee era giovane, intelligente ( malgrado molti non lo ritenessero tale ) e anche molto determinato.
La sua resistenza e la sua tenacia, anche nelle situazioni più disperate, erano veramente ammirevoli.
Gai sentiva di provare per lui lo stesso tipo di affetto che lega un padre verso il proprio figlio, per questo era molto più presente e attento alla sua educazione di quanto non fosse con gli altri due allievi.
Neji Hyuga era forte, ma troppo orgoglioso per riconoscere ed ammettere i propri limiti.
Tenten era già molto più semplice di carattere, e non per questo meno abile in combattimento, ma ancora troppo presa dalle forme e dalle apparenze per apprendere fino in fondo il significato dei suoi insegnamenti.
Rock Lee invece era stupendamente diverso...
Il suo animo non era "inquinato" da alcun tipo di pregiudizio, il suo cuore era puro, e la sua volontà era come ferro costantemente battuto sull'incudine per aumentarne la solidità.
Eppure, nonostante tutta la sua buona volontà, c'era qualcosa di fondamentale che ancora gli mancava: la fiducia in sé stesso!

- Dimmi, Rock Lee - esclamò Gai, guardando l'allievo molto seriamente. - Cos'è che ti tormenta, a parte il fatto di essere stato battuto?

Rock Lee guardò il maestro con occhi tristi, incapace di proferire parola, tuttavia Gai sentiva di conoscere già la risposta.

- Tu sei molto in gamba, ragazzo - proseguì Gai, in tono molto più sereno. - Ti alleni sempre duramente e, malgrado la tua inesperienza, sei già riuscito a compensare molte delle tue lacune: sei forte, agile e veloce; il tuo spirito è solido e hai coraggio da vendere; oltretutto non sei tipo da gettare facilmente la spugna, eppure...
- Eppure cosa... Maestro ?!?

Gai tacque un momento, prima di rispondere.
Chiudendo gli occhi e sospirando profondamente, il jonin afferrò anche lui un ciottolo e lo gettò in acqua. La pietra diede origine a numerosi cerchi, che si allontanarono fino a sparire del tutto; e quando l'acqua tornò immota, l'uomo riaprì gli occhi e si voltò nuovamente verso l'allievo.

- Parliamoci chiaro, ragazzo mio - esclamò. - La forza e la determinazione sono importanti, sono la base fondamentale per qualsiasi ninja, ma non sono sufficienti da sole... Se non concentri la tua mente sull'obiettivo da raggiungere, indipendentemente da quanto questo possa essere difficile o meno, hai già perso prima di cominciare!
- Non... Non capisco!

Subito Gai gli poggiò la mano sulla spalla, senza distogliere gli occhi dai suoi, e il suo sguardo si fece ancora più intenso e penetrante di quanto Rock Lee lo avesse mai visto.

- Tu non devi guardare alla forza del tuo avversario come ragione di una sconfitta - spiegò Gai convinto. - Neji è forte, su questo non c'è dubbio, e in termini di tecnica ti è assai superiore; tuttavia oggi hai perso non perché Neji fosse più forte di te, ma perché tu non eri presente al raggiungimento del tuo obiettivo!
- Ma io ce l'ho messa tutta, Maestro - protestò vivamente il ragazzo. - Glielo giuro, ce l'ho messa tutta...

Gai scosse il capo.

- No, figliolo: hai combattuto, è vero, e hai resistito molto coraggiosamente; ma la verità è che non ti sei impegnato... non abbastanza per vincere!
- Ma...
- Quando Neji ti ha attaccato, tu hai subito percepito la sua superiorità e ti sei chiuso in difesa cercando di parare i suoi colpi; così facendo però hai mostrato la tua incertezza, e l'avversario ne ha approfittato per intensificare la potenza dei suoi colpi... Ecco perché non sei riuscito neppure a sfiorarlo, perché la tua esitazione ha avuto la meglio, e di conseguenza non avevi la lucidità necessaria per combattere al meglio delle tue forze!
- Ma se Neji è così tanto più forte di me, Maestro... a che serve allenarsi tanto? Non riuscirò mai a batterlo, MAI... Per quanto ci provi, sarà sempre lui a vincere e mi sconfiggerà sempre!
- E tu lo affronterai sempre !!!

Gai alzò bruscamente la voce, sottolineando così il senso del suo discorso e facendo ammutolire Rock Lee per lo stupore.

- Proprio così, ragazzo - esclamò poi. - Nella vita c'è sempre qualcuno più forte di te, sempre! E questo vale per te, per Neji, per Tenten e sì... Sì, vale anche per me!
- Maestro...

Rock Lee non riusciva a credere alle sue orecchie.

- Ragazzo mio, il mondo non gira attorno a nessuno: se vuoi una cosa, se la vuoi veramente, devi lottare per averla; devi convincerti con tutto te stesso che puoi farcela, ma devi avere il coraggio di dare tutto quello che hai, senza mai risparmiarti; e anche se non vinci, non importa! Hai lottato... Se perdi lottando, nessuno può dirti nulla!

Ora Rock Lee cominciava finalmente a capire.

- Se lotti al massimo delle tue forze, indipendentemente dal tuo avversario, non importa se non riesci a vincere; si può perdere, è vero, ma è meglio farlo con dignità piuttosto che lasciarsi condizionare da un avversario che sembra imbattibile!
- Maestro - sussurrò appena Rock Lee, con una nota di speranza nella voce. - Voi credete che sarò mai in grado di sconfiggere Neji ?
- Non sono io a dover stabilire questo, ma tu - sottolineò Gai, puntandogli l'indice sul naso con un buffetto. - Tu affronterai ancora Neji e, se ti sconfiggerà di nuovo, ti alzerai e lo affronterai in un'altra occasione; e se necessario lo affronterai ancora, e ancora... Devi aver fiducia in te stesso, ragazzo mio, solo combattendo puoi avere la possibilità di vincere la tua battaglia!

Rock Lee scoppiò a piangere commosso.
Gai comprese che le sue parole erano riuscite a infondergli una forte carica di coraggio e una preziosa lezione per il futuro.
Subito gli pose la mano sulla testa, scompigliandogli affettuosamente i capelli, e gli rivolse un sorriso luminoso e rassicurante.

- Andiamo a dormire adesso, domani ci aspetta un altro giorno di allenamento!

FINE 

   
 
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