Signori e signore, finalmente ci siamo. Questa è la prima metà di due capitoli importantissimi, che aprono la storia verso la fine e il raggiungimento della crescita emotiva di Tom. Lo dedico a tutte le mie lettrici "veterane" che tempo fa l'hanno apprezzato moltissimo. Spero che sia così anche per voi "novelle". E rispondo a ClausK, che non ha fatto nessuna brutta figura, perchè mi sposo davvero a settembre! Tranquillo, sto per diventare una donna onesta, anche se prima nasce il bambino! Ciao ragazzi, vi auguro buona lettura.
Quel diciotto aprile era arrivato più rapidamente del previsto.
Anche
Pasqua era passata veloce.
Come se il tempo avesse subito
un'impennata.
Tom Riddle se lo sentiva nel sangue, immerso nei corridoi
chiassosi di Hogwarts.
Lo sentiva nel cielo, nella terra, nella stessa aria
che filtrava nel suoi polmoni.
Qualcosa stava per accadere.
E il suo tempo
gli stava scivolando dalle mani come una manciata di granelli di
sabbia.
Qualcosa che stava per spazzare la serenità di quegli ultimi
tempi.
Era mezzogiorno, la lezione di Storia della Magia stava per
terminare... e Beatrix, che quel venerdì compiva diciotto anni, non era in
classe con lui.
Comprensibile.
La sua dolcissima amica Diurna non aveva
mai passato un diciotto aprile sui banchi di scuola e sicuramente in quel
momento era da qualche parte, nel castello, a discutere con la Licorne della sua
festa di compleanno.
Già, la Licorne.
Il Club più segreto di
Hogwarts dopo quello dei Duellanti presieduto da Tristan, o almeno così si
spifferava in giro.
A quanto pareva quell'anno la Licorne si era offerta di
programmare quella festa di compleanno, cosa che a Riddle era sembrata molto
strana, visto che la Vaughn non era una Licorne.
Forse...si, forse era stata
Claire a convincere le sue compagne.
Perché, ebbene si, la sua ragazza faceva
parte di quella "setta segreta" dall'inizio dell'anno, come aveva scoperto
qualche giorno prima con grande sorpresa sua, di Damon e di Beatrix. Si era
sempre chiesto dove sparisse Claire tutti i venerdì sera, ma si era limitato a
tacere, per non invadere lo spazio vitale della sua migliore amica...e poi
fidanzata. Però, a sentire Sedwigh, era di pubblico dominio, sicchè l'unico
ignorante della torre era proprio lui.
Doveva solo aspettare e sperare in
bene.
La King, invece, in quell'ora infame della mattinata non aveva nulla da
fare e piuttosto che impegnare il suo morigerato tempo a studiare per il
M.A.G.O. o a programmare l'assalto a sfondo sessuale che l'avrebbe vista
approfittarsi bassamente di Tom, stava occupando i suoi poteri di Sensistrega in
azioni ben più serie.
Una cosa molto più importante.
Si trovava in Sala
Duelli, accanto a Lucilla dei Lancaster.
Con loro Degona, Harry Potter, il
professor Piton e il preside Silente.
Tutti e sette erano davanti al Calice
di Fuoco.
E qualcosa non andava.
- Siamo sicuri?- stava chiedendo Silente
- Prima d'infrangere le regole e violare i diritti di quella ragazza, voglio che
ne siate ben sicuri, ragazzi.-
Lucilla non rispose, posando lo sguardo su
Degona e Cloe.
Fu la biondina a rispondere per prima.
- L'ho detto agli
Auror tempo fa. In quel Calice ci sono i nomi di tutti noi del settimo anno.
Vedo i nostri nomi, sui foglietti. Ma c'è un foglietto che brilla di verde. E'
accecante. E non appartiene a uno studente.-
- E dopo che mi avete chiesto di
tenere d'occhio Asteria McAdams, sono riuscita a capire che la sua trappola è
legata al Calice di Fuoco.- finì la piccola Mckay - Ha ragione Cloe. Lì dentro
c'è qualcosa che non dovrebbe esserci.-
- Silente dobbiamo svuotare il
Calice.- disse allora Lucilla, incrociando le braccia al petto - Non dico di
rendere pubblica la cosa, ma solo di controllare. I Sensimaghi non si sbagliano
su certe cose e anche se mia figlia è molto giovane, credo il desiderio di
vendetta sia una cosa molto palpabile, specialmente in una strega
diciassettenne. Svuotiamo il Calice, controlliamo ogni nome e questo pezzo di
pergamena che brilla più degli altri.-
- Harry?- chiese il preside.
Il
bambino sopravvissuto sorrise - Non guardi me, quell'affare mi ha portato solo
guai. Fosse per me potrebbe bruciarlo e farlo a pezzi. Ma ritengo che
controllare sia d'obbligo. Siamo a metà aprile, due mesi al M.A.G.O...meglio
stare tranquilli almeno da questo punto di vista.-
- E anche vero preside che
le prove a carico della McAdams e dei suoi si stanno facendo più pesanti di
recente.- ricordò Piton con voce oziosa - Mi fido della signorina Mckay, inoltre
controllando il Calice lo facciamo anche per la sicurezza degli altri
studenti.-
Silente sospirò - Concordo, va bene. Userò l'incantesimo di
Liberazione, ma poi dovremo rimettere tutto al suo posto.-
Uno a uno, 52
biglietti in pergamena vergati coi nomi dei partecipanti ai Duelli Interni
saltarono fuori dal Calice, che sputava fuoco e scintille sempre trasmettendo
un'insolita allegria.
O una condanna, nel caso di Harry, quando Silente lesse
l'ultimo biglietto che Cloe gli aveva indicato.
Ora non brillava, ma
prendendolo in mano e leggendolo, il preside tornò indietro di molti.
-
Harry Potter.- lesse con voce ovattata, poi mise il biglietto di fronte ai
loro occhi.
Tutti tacevano, anche Lucilla che senza smettere di pensare
cominciava a capire cos'avesse avuto in mente quella ragazzina.
Furba. Ma
ingenua al tempo stesso.
- A costo di essere ripetitivo...- sussurrò Harry,
accendendosi una sigaretta per il nervoso - Il mio nome non ce l'ho messo io lì
dentro. E no, non ho chiesto a un minorenne di mettercelo.-
- L'età compresa
non era fra i diciassette e l'età di Tristan?- chiese Cloe - Ecco come ha fatto!
Ora ricordo, il giorno in cui abbiamo scritto i nomi, lei ha detto di aver
scritto male il suo! E s'è fatta dare un foglietto nuovo!-
- Può averlo usato
per scrivere il nome di Harry.- annuì Degona - Credo che volesse lasciare Harry
e Tom, alla fine, da soli. A combattersi.-
- Ma è legale?- chiese Piton
saccente.
- Sai come sono le regole col Calice, Severus.- rise Silente, senza
alcun divertimento - A questo però si presenta un altro problema. Era sicura che
il signor Riddle sarebbe arrivato alla fine, questo posso capirlo. Ma come
pensava che Harry gli avrebbe fatto del male?-
La Lancaster e Piton si
scambiarono un'occhiata seria.
- Stillato di Aggressività?- fece la
demone.
- Ne sono quasi sicuro.- annuì il professore, poi si rivolse ai
presenti - In Scozia a Wizloon il mio collega di Pozioni, il professor Villiers
era uno che non usava la mano leggera.-
- Ah si?-
La vocetta sprezzante di
Harry fece irritare Piton ancora di più.
- Gli anni ti hanno reso snervante
Potter.- sibilò seccato.
- Ma va? Invece lei...sempre più simpatico ogni
giorno che passa.-
- Ci va ancora molto?- l'interruppe Lucilla con aria
svagata - Ho la manicure fra un'oretta.-
- Comunque...- continuò Piton
ignorando il bambino sopravvissuto - A quanto dicono le voci Villiers era uno di
quei professori che amavano farsi una piccola cerchia di studenti ristretti. E
la signorina McAdams era una di questi studenti naturalmente. Nelle mie ore ho
notato una grande abilità da parte della signorina...e anche una certa
propensione nell'utilizzo di materiale non consono a uno studente.-
E quando
mai anche Draco aveva usato il materiale consono, pensò Harry sarcastico.
-
Perciò credo che avesse voluto fare in modo di rovesciare il distillato in un
bicchiere per Potter.- finì Severus - Era l'unico modo per renderlo abbastanza
aggressivo verso il signor Riddle. Tanto da mandarlo al San Mungo in coma. O
ucciderlo, forse.-
- Perfida.- sentenziò Degona.
Troia, pensò
Cloe, ma si guardò bene dal dirlo a voce alta.
- Bene.- concluse Silente,
accartocciando e bruciando il nome di Harry - Ora che ci siamo liberati di
questa magagna, credo che ognuno di noi passa dormire con un po' più di
tranquillità. Almeno per quanta riguarda i nostri amici scozzesi. Vi ringraziamo
molto, signorine.- aggiunse bonario verso la King e la piccola Mckay - Il vostro
aiuto è stato provvidenziale. Degona, piuttosto...non hai detto nessuno del tuo
potere, vero?-
La piccola Grifondoro scosse il capo.
- Assolutamente
no.-
- Quando avrai più anni e maggior fede nei tuoi amici allora confido che
lo farai.- le consigliò il vecchio, strizzandole l'occhio - Non c'è niente di
meglio che delle torri salde e coraggiose, alle nostre spalle.-
- Si e un
serpente strisciante ai nostri piedi.- frecciò Harry fra i denti.
- Ottimo.
Allora possiamo andare tutti quanti, amici miei.-
Nel dormitorio di
Serpeverde intanto, nell'ala femminile, si stava consumando una riunione di
quelle che Beatrix Vaughn non aveva mai capito.
Con una canzone dei Clash in
sottofondo, la Diurna se ne stava seduta sul suo letto a limarsi le unghie, ma
non era sola.
Fern Gordon era seduta su una poltrona accanto al caminetto, in
pantaloni attillati e capelli neri sciolti, che chiacchierava con Cordelia
Chilton, sdraiata a pancia in sotto sul letto di Beatrix, con una bottiglietta
di Burrobirra corretta in mano.
C'era anche Asteria McAdams,
che ciondolava in minigonna davanti agli scaffali pieni di cd della Vaughn
e dalla porta aperta si sentiva il bisbigliare delle piccole Serpeverde dei
primi anni, un cicaleccio insopportabile.
- Hai deciso cosa metterai
stasera?- chiese Cordelia, pasturandosi le chiome castane con le dita.
- Già,
una festa delle Licorne.- s'intromise Asteria con aria maliziosa - Hai fatto
favori a Pandora, Beatrix?-
Fern Gordon levò lo sguardo dalla Gazzetta del
Profeta.
- Asteria, ti avevo detto di tacere.-
- Mi state davvero dicendo
che è Pandora Leafgodd la capo delle Licorne?- allibì la Chilton - Mioddio! Ma è
amorfa! E chi altro ne fa parte?-
- Ne abbiamo parlato anche troppo.-
sentenziò Fern - Il ritrovo a che ora è?-
- Cloe mi ha detto alle dieci e
mezza, settimo piano, Torre Est.- replicò Beatrix.
- Sparite, insetti!-
La
porta della camera della Diurna si aprì di scatto e le ragazzine scapparono con
dei gridolini, all'ingresso di Abigail Dunning e Lani Beldon, del sesto
anno.
La Beldon era bionda, molto carina e prosperosa ma una vera arpia
quando ci si metteva.
- Allora?- fece Abigail, svaccandosi nell'ultima
poltrona rimasta, mentre Lani si fece comparire un puff verde, sprofondandovi -
Sapete le novità?-
- La King è riuscita a portarsi a letto Riddle?- ironizzò
Asteria perfida.
Trix non si sprecò neanche ad alzare lo sguardo dalle
unghie, mentre la risata di Lani Beldon si allargò nella stanza.
- Almeno lei
ha la possibilità di farlo.- rise la bionda, aprendo un astuccio contenente le
sigarette - Beatrix hai da accendere per cortesia?-
- Ti ho detto di usare la
bacchetta.- le ricordò Fern.
- Non ha lo stesso effetto del fuoco babbano.-
rispose la bionda, ringraziando la Diurna dell'accendino.
- Dicevi di alcune
novità.- Cordelia incalzò la Dunning - Allora? Morti altri mezzosangue?-
- No
ma sembra che abbiano accusato i genitori di Philip Prentice di simpatizzare per
Tu-Sai-Chi.- replicò la ragazza eccitata - Gl'intoccabili e saggi Corvonero. E
loro non sono certo mezzosangue.-
- Secondo me sono un cumulo di stronzate.-
soffiò Lani, insieme al fumo - I Prentice non rischierebbero mai di annegare nel
fango. E poi non sono stati gli unici ad essere accusati.-
- Ma dai!- si
stupì Fern - Chi altro?-
- Altri intoccabili.- replicò la bionda annoiata -
Sembra che siano implicati anche i genitori di Kara Kendall.-
- Di
Tassorosso? Ma non è mezzosangue?- allibì la Chilton.
- E parlando di
mezzosangue...Trix.- fece Asteria, spiando nel suo armadio ben fornito - Quale
dei tuoi è babbano?-
La Diurna sorrise, finendo l'unghia dell'indice
destro.
A dire il vero nessuno. Se fosse nata umana, sarebbe stata
purosangue. Sia i Vaughn che la famiglia di sua madre erano tutti maghi da
almeno un secolo.
- Mia madre.- rispose, mentendo - Lei è una strega, ma non
i suoi genitori.-
- Ah, quindi sei purosangue di seconda generazione. E' così
che si dice adesso.- disse Abigail.
- Il sangue sporco è sempre sangue
sporco.- sentenziò la scozzese.
- Si, come il buon nome della tua famiglia.-
le ricordò Lani Beldon, senza abbassare gli occhioni verdeacqua.
- Fossi in
voi, in tempi come questi dove vengono accusati perfino i Prentice, staserei
attenta alle mie parole.- le avvisò Beatrix senza staccare lo sguardo dal suo
lavoro - Il Ministero va a caccia di streghe e spauracchi.-
- Come nel caso
dei Black dici?- la seguì Fern - Mica avevano tutti i torti.-
- Per favore.
Di Black puri ne sono rimasti pochi! Due soli, visto che Andromeda Black s'è
sposata con un lurido babbano.- rispose Cordelia - Narcissa e Sirius
Black.-
- E dove li mettiamo Draco Malfoy e Tom Riddle?- Lani ciccò nel
portacenere di Trix con eleganza innata - Hanno sangue Black nelle vene. Sono
loro gli ultimi.-
- Se è per questo anche la stirpe Malfoy è finita.- sospirò
Asteria - Peccato.-
- Peccato cosa?- sogghignò Lani - Non penserai davvero di
poterti sposare con chi ti pare.-
- Il mio cognome e la mia famiglia sono
molto più in alto della tua.- le sibilò acida - Vedi di ricordartelo.-
Lani
sorrise, levando le mani con finta noncuranza.
- E chi si azzarda a negarlo.
Visti i precedenti.-
- Di cosa parli?- la scrutò la scozzese,
combattiva.
- Dicono che siete dalla parte del Lord Oscuro.-
- Queste sono
stronzate!- urlò Asteria.
- Ah si? E allora la tua dottrina del sangue da
dove arriva? Non vorresti vedere morto Tom Riddle?-
Cadde un silenzio teso,
tanto che Beatrix colse al volo l'occasione per andarsene per qualche
minuto.
Già abbastanza disgustata, marciò nella sala comune dove beccò
Alderton e Hillis a rompere le scatole alle matricole.
- Ehi bellezza!- Clyde
Hillis le scoccò il solito sguardo allupato - Cerchi il piccolo lord?-
- E'
dalla sua ragazza dall'ora di pranzo.- fece Adam Broody, settimo anno come loro
- Se lo vedi prima di me, digli che stasera si gioca. E per il doppio di sabato
scorso o niente. Lo voglio in coppia con Riddle, capito?-
- Come vi pare.-
sospirò, uscendo da Serpeverde.
Accidenti a Damon. Di recente nei sotterranei
quasi non si faceva più vedere, stava così tanto tempo con Neely Montgomery che
per scambiare due parole con esemplari di vita intelligente a volte andava verso
le cucine, dove trovava i Tassorosso che facevano scappate per racimolare viveri
per i festini notturni.
Una sera si era perfino ritrovata a far festa con
loro, per svegliarsi nel letto di Flanagan dove però il porco non c'era,
ringraziando Merlino e i suoi predecessori.
L'unica era andare a pescare
Tom.
A fiuto, ormai era diventata espertissima, seguì ad olfatto la traccia
di Riddle fino a trovarlo al campo di quidditch.
Era in panchina, col
Grifondoro che si allenava per la prossima partita con Tassorosso.
Insieme a
Riddle c'era anche Sedwigh, che beveva avidamente da una borraccia.
- Ehilà.-
la salutarono i due.
- Ciao.- bofonchiò, alzando il viso sulle tribune dove
un nugolo di ragazzine dal terzo al sesto anno urlavano incitamenti osceni verso
Martin Worton, qual vanesio.
- Che aria.- le disse Tom - Che succede?-
-
Nei dormitori ho sentito le ultime notizie.- sospirò, sedendosi accanto a
lui.
- Sulle accuse ai Prentice.- annuì Stanford - Stronzate.-
- Lo so.-
annuì la Diurna, stiracchiandosi languidamente - E anche ai Kendall. Come sta
Kara?-
- Sembra bene.- Sedwigh sembrava restio a parlare - Ma le voci
corrono, lo sai. Specialmente qui dentro.-
Trix guardò Tom.
Lui puntava
lo sguardo altrove, come assente.
Quelle voci si stava ripercuotendo anche su
di lui a quanto pareva.
- Immagino che in quel covo di vipere stiano facendo
festa.- le disse il biondo - O sbaglio?-
Lei lo fissò un attimo, prima di
parlare: - Non siamo l'edera velenosa di Hogwarts.-
- Non l'ho mai
detto.-
- Ma chi voi Grifondoro non lo pensa?- lo sfidò - Dovete smetterla di
guardarci come la pecora nera di questo posto. Serpeverde non è l'unica erbaccia
da estirpare. L'erba cattiva cresce ovunque, anche da voi santi votati alla
causa.-
Stanford incassò le spalle, scuotendo il capo.
La tensione
sembrava salita alle stelle da qualche tempo.
La guerra era tornata più forte
di prima.
- I Prentice e i Kendall non centrano nulla.- sussurrò Tom
all'improvviso.
- Come lo sai?- gli chiese la Vaughn.
- A Dark Hell Manor
non li ho mai visti.- spiegò in un soffio.
Sedwigh e Trix si scambiarono
un'occhiata, poi il discorse cadde quando Lisa Gilmore li raggiunse, scendendo
dalla scopa con agilità - Capitano!- sbottò - Io con Joey non ci gioco più, è un
impedito! Devi dire a Martin di stenderlo e basta con un bolide, io sono
stufa!-
- Eppure ne centra parecchi di punti.- sospirò Tom.
- Tutte
storie!- replicò la ragazza del quarto, sospirando - Caposcuola Riddle, perché
non torni tu a giocare?-
- Se cade dalla scopa.- frecciò Trix.
- Io almeno
non ho paura di volare.- replicò sarcastico - Cara la mia pipistrella con le
crisi nervose.-
- Questo è un colpo basso, me ne ricorderò stasera!- disse
con un sorriso minaccioso. Poi si alzò, scuotendo i lunghi e lucidi capelli neri
- Ah, la parola d'ordine è Draco Dormiens.-
- Molto azzeccata.- Tom
si alzò a sua volta, ficcandosi le mani nei jeans - Io vado Sed. Ci vediamo in
sala comune più tardi.-
- Vai a vedere che combinano alla Torre?- gli chiese
Trix, mentre si allontanavano.
- Si, sembra che Harry e Silente oggi abbiano
fatto qualcosa al Calice.-
- La McAdams farà i salti di gioia.-
- Non ne
dubito.- le baciò una guancia, mentre si separavano all'ingresso poi ognuno andò
per la sua strada.
Verso i corridoi che portavano a Grifondoro però, Riddle
notò un'insolita bisbiglio in sottofondo, che non si verificava da
tempo.
Capì tutto quando vide sulle scale mobili della Torre Isabella
Prentice, la migliore amica di Degona, insieme ad altre due ragazzine della loro
stessa casa.
La stavano consolando. Piangeva.
Aveva solo undici
anni.
Desolato, Tom tirò dritto senza smettere un secondo di pensare a Philip
e Isabella.
Accusati così...senza un motivo apparente.
Ecco cos'era la
tensione che sentiva.
Era il sospetto che si annidava nell'ombra e poi
balzava fuori come un serpente, sputando veleno a caso.
Colpendo i più
deboli.
Alle scale della Torre Oscura però, trovò Damon che sembrava
discutere animatamente con Matt Rogers e Tobey Williams. Li liquidò non appena
vide il grifone e in un attimo Howthorne fu da lui.
Salirono i primi gradini
in un silenzio teso, poi Tom lo incalzò a parlare.
- Avanti. Sentiamo.-
-
Nulla.- il Legimors fece una smorfia - Sembra che Prentice stia facendo il
diavolo a quattro a Corvonero. Neely e Matt hanno cercato di tenerlo buono ma
durante l'ora di Cura delle Creature Magiche pare che si sia attaccato con
Flanagan e che anche Alderton ci sia andato sul pesante.-
- E tu che
centravi?-
- Volevano avere notizie, nel caso fossero accuse vere.-
- Hn.
Begli amici.-
- No, vogliono solo stargli vicino meglio che possono.- spiegò
Damon sospirando - Non so cos'hanno tutti di recente, ma sembra che fra poco
salteranno le prima teste.-
- Pare che a Serpeverde invece siano tutti felici
e contenti.- Tom lo scrutò con la coda dell'occhio - Trix mi ha detto una frase
che mi ha fatto pensare prima.-
- Cosa?-
- Che voi non siete l'edera
velenosa di Hogwarts.-
- Già.- Howthorne rise amaramente - Non puoi
biasimarci. Per anni siamo stati additati da tutti.-
Era vero.
Serpeverde
dall'alba dei tempi era stata il covo dei traditori. Lo specchio per le
allodole. Un simbolo da non imitare.
Pochi negli anni si erano accorti che i
semi dei Mangiamorte germogliavano ovunque. Perfino nella sacra
Grifondoro.
Una volta entrati nella Torre trovarono parecchi gruppi di Auror
a discutere qua e là, ma i principali attorno alla tavola della Mappa del
Malandrino, insieme a quella più antica del perimetro della scuola.
Erano
tutti molto impegnati, tranne Draco che in cucina stava mescolando le sue
pozioni, davanti al naso di William che faceva i compiti lontano dalla bolgia
del suo dormitorio.
- Ehi.- Damon e Tom si avvicinarono - Casini in
vista?-
- Le solite sparate di Greyback.- rispose Malfoy, senza staccare gli
occhi argentei dalla sua fialetta piena di sangue mannaro - Pare che il vecchio
Fenrir voglia agitare le acque. Sembra che alcuni dei suoi lecchini abbiano
sterminato una famiglia di maghi nel Devon, ieri notte. Calendulah Roberts è
venuta ad avvisarci.-
- Tutti morti?- chiese Tom sgomento.
- Due anziani e
una donna sulla trentina, all'appello manca la sorella della donna, ma non se ne
hanno tracce. Asher dice che l'hanno di sicuro tramutata. Gli altri parenti si
sono messi in salvo.-
- Quando ti metti a giocare con quel sangue vuol dire
che siamo sotto attacco dei lupi.- gli disse Howthorne.
- Non si sa mai.-
replicò Malfoy - Sotto come va?-
- Uno schifo.-
- Si, William me l'ha
detto. Hanno accusato Tassorosso e Corvonero.- un ghigno del passato si piegò
sulla bocca del biondo Auror - Quando pensi che non te ne freghi più nulla, ecco
che la rivalsa ti rende più dolce la giornata.-
- Non è una bella cosa.- gli
disse Tom, mesto.
- Lo so.- Draco lo fissò negli occhi - Ma se stessi a
Serpeverde capiresti un sacco di cose.-
- Perché dite tutti così?- sbottò
nervoso - Io sono il primo a capire!-
- Infatti. Sono gli altri che non lo
fanno.- s'intromise William pacato.
- Lasciate perdere ragazzi.- Draco posò
le fialette, passando una mano sulla testa nera di Riddle - Fregatevene e
vivrete meglio, credetemi. E poi non dovete prepararvi per una festa?-
- Già,
piano coi beveranti.- sogghignò Tristan, raggiungendoli con Milo alle calcagna -
Dov'è che si tiene?-
- E secondo te veniamo a dirtelo?- rise Damon.
-
Anche perché qualcuno molto geloso potrebbe venire a rompere le uova nel paniere
alla festeggiata.- insinuò Malfoy, accendendosi una sigaretta - Vero Milo?-
-
Pensate ai cazzi vostri.- rispose il Diurno, infilando la testa nel frigo alla
ricerca della merenda - E poi diciotto anni si compiono una sola volta.-
- E
i centodiciotto come sono?- chiese Tristan.
- Se continui così non arriverai
neanche ai quaranta.- lo minacciò Morrigan - Avete visto Hermione?-
- Se
parli di quella donna che mi ha sposato e poi non s'è fatta più vedere...credo
sia dal Medimago per il controllo di Pansy.- ironizzò Draco con una punta acida
nel tono - Maledetti tutti i mezzosangue!-
- Si vede che l'adori tua moglie.-
poi Tristan assunse la sua stessa espressione - Pure la mia però non è che sia
diversa. Dov'è che andata Lucilla?-
- Dalla manicure!- lo informò Elettra,
che scendeva con Faith in braccio e Lucas attaccato ai bordi della sua casacca
dorata, stretta sul seno - E mi è arrivato un messaggio da Gary. Al Ministero
sta scoppiando il caos ragazzi, Orloff ha richiamato il Wizengamot stanotte alle
due. Credo che presto verrete convocati anche voi.-
- Fantastico.- sibilò
Draco, spegnendo la sigaretta con stizza - Sentite cuccioli, tornate ai vostri
affari e divertitevi stasera, ma non andatevene a spasso, va bene?-
- Dove
vuoi che vada?- mugugnò Tom, ignorando volutamente il pensiero del Ministro
Orloff e del Wizengamot - D'accordo, vi lasciamo...noi andiamo a prepararci per
i baccanali.-
Spariti loro, Elettra sorrise.
- Non vi manca mai avere
diciassette anni?-
- No, grazie.- sibilò Draco - Ho già avuto la dose di
regredimento due settimane fa...-
Erano le undici quando Tom Riddle,
quella notte, sentendo che tutti erano ormai andati alla festa o spariti a
letto, decise di sollevare il volto dal libro di Trasfigurazione
Avanzata.
Raggiunse la finestra della sua stanza e guardò fuori.
Il cielo
era pieno di stelle, tanti piccoli diamanti incastonati in una volta di
velluto.
Una bella fortuna dopo tanti giorni di pioggia e nebbia.
Eppure
lui continuava a sentire una strana pressione sul petto. Qualcosa che lottava
per attanagliargli le viscere.
Senza accorgersene si toccò l'orecchio
sinistro, nella parte superiore del padiglione.
Sorrise, sbuffando.
Cloe
gli aveva messo quell'orecchino dopo cena. Era la testa di un unicorno, in
avorio bianco.
Era minuscolo, quasi non si notava ma lei aveva insistito
perché lo indossasse.
Era il lasciapassare per gli affiliati della Licorne,
aveva detto.
Secondo lui era più un modo per "marchiare" i fidanzati delle
rappresentanti della Licorne, ma non aveva fatto commenti.
Era tardi, doveva
sbrigarsi.
Mise un paio di jeans scuri e guardando come scivolavano sui
fianchi, si accorse si aver perso dei chili in quell'ultimo periodo. Se era
stato per lo stress dello studio o per altro...non lo sapeva, anche se temeva di
dover ammettere un'altra risposta. Era perché la data si avvicinava.
La data
dell'incontro col Wizengamot e Orloff.
Ancora non sapeva quando e questo lo
aveva messo tanto sotto pressione da dimenticarsi di mangiare e dormire.
Sui
jeans infilò una camicia bianca con delle cinghie al collo, si rimise Veleno al
polso e poi uscì, infilandosi il Mantello dell'Invisibilità in tasca.
Meglio
prevenire.
La Torre Est era quella più lontana da quella dei professori, la
più vicina a quella di Corvonero e anche quella più vecchia di tutte, si poteva
dire.
Era molto in disuso ma quando Tom mise piede al sesto piano, capì che
la Licorne e i rappresentanti del Comitato Studentesco si erano dati un bel
d'affare. E non solo per il compleanno di Trix, ma anche per festeggiare in
ritardo e in sordina il Ballo di Primavera, più formale e in abito da cerimonia,
che era stato soppresso dai prof a causa della sua cattura presso i
Mangiamorte.
Pochi sapevano che era stato da suo padre, perciò gli studenti
avevano preso male l'idea di perdere la festa di Primavera, tanto da scatenare
ora quel macello.
Il corridoio del sesto piano, buio e ricolmo di quadri più
inquietanti di quegli degli altri piani, era impregnato di odore stantio, di
vecchio. Tom lo aggirò tre volte prima che una porta di legno apparisse sulla
parete di destra.
Osservò la porta.
Alta, squadrata.
Con un piccolo
unicorno inciso sulla maniglia.
Snocciolò la parola d'ordine con molto
divertimento e quando varcò la soglia, venne investito dalla musica più
assordante mai udita.
Mosse appena un passo e un Grifondoro del quinto anno
gli arrivò addosso. Mezzo ubriaco.
- Ciao Joey.- fece Tom, scostandosi perchè
puzzava di burro.
- Ciao Riddle.- sorrise stentatamente il cacciatore di
quidditch della loro squadra - Ti vedo doppio, sai?-
Riddle lo rimise in
piedi solo per buttarlo a sedere da qualche parte, anche perchè il moccioso gli
stava facendo delle avances e la cosa gli piaceva poco. Per farsi largo fra la
folla dovette usare la forza, ma dovette anche ammettere che stavolta il lavoro
di preparazione per quella festa era stato il massimo.
Il soffitto della
stanza era altissimo, le finestre erano ampie e Disilluse, tanto che chiunque
avesse guardato da fuori avrebbe visto solo un muro.
Divani ovunque, arcate
per nascondersi e pomiciare, gente che beveva e fumava.
In fondo, Linkin
Pixies stavano spaccando i timpani a tutti.
Ma il bello erano i quattro
gradini che dalla zona di ballo e ritrovo portavano a una piscina calda piena di
schiuma rosata.
- Cazzo.- gli sfuggì. Viva la Licorne.
Ed ecco le famose
organizzatrici. Notò che alcune studentesse giravano con un top bianco e un
orecchino d'oro pendente, con un unicorno. Dovevano essere loro le
accolite.
Non fece in tempo a cercare la sua ragazza e la festeggiata che
Juliette Caldwell, la capo delle Grazie, con lo stesso orecchino di tutte le
"sataniste", come le definiva lui, si buttò ad abbracciarlo.
- Ciao
Tom!- cinguettò, in uno scollatissimo baby-doll di raso - Sono contenta che sei
venuto! Allora, ti piace? Che ne dici? Siamo brave o no?-
- Si, molto.-
ammise - Juliette, hai visto Claire e Trix?-
- Cloe? Cloe sta nella stanza
accanto.- lo informò, indicandogli una porta piccola e angusta - C'è la sala da
gioco ma Flanagan ha appena indetto una corsa sulle scope sopra il
castello.-
- Vogliono farsi beccare immagino.-
- Non saprei.- rispose la
Corvonero - Comunque lei tiene le scommesse. Di là c'è anche Damon che gioca con
Broody.-
- Grazie mille. Ci vediamo dopo.-
Lei gli strizzò l'occhio e si
fiondò ad un altro malcapitato, lasciando così libero il Grifondoro.
Fece lo
slalom fra gente aggrovigliata e matti che vomitavano qua e là, fino a
ritrovarsi in una saletta mille volte più piccola. Con un tavolinetto da gioco,
basso e con una tovaglia rossa, posacenere ovunque e un bancone bar.
Quasi
tutti Serpeverde, alcuni Tassorosso e Cloe con loro, che discuteva con Thaddeus
Flanagan.
- Oh Riddle!- Adam Broody alzò gli occhi dalle carte - Era ora!
Vieni che Damon stasera perde.-
- Si, ti piacerebbe.- ghignò Howthorne,
abbigliato in un paio di pantaloni neri e una maglia grigia con uno scollo largo
che lasciava intravedere la sua pelle ambrata - Ehi Tom, dov'eri?-
- A
studiare.- rispose senza vergognarsi, prendendo una sigaretta al Legimors -
Trix?-
- A parlare col bassista del Linkin Pixies, è stata proprio lei a
richiederli alla Licorne. Le ho fatto anche ingoiare un pezzo di torta
prima.-
- Ah si? E non te l'ha sputato addosso?-
- L'ha mandato giù e poi
mi ha detto che mi avrebbe affogato in piscina.-
- Ehi ciao ragazzi!- Lani
Beldon entrò nella saletta con un corto abitino rosso, sopra una mini di una
tonalità più scura. Carezzò la spalla a Damon, poi si sedette in braccio a
Broody - Allora? Come siamo messi?-
- Aspetto che quel coglione di Clyde
torni a sedersi.- ironizzò Broody - Hillis, muoviti!-
- Ma davvero vogliono
correre sopra le torri?- chiese Tom, levando un sopracciglio.
- Ah, non
chiederlo a me. Volevano farla anche in tandem, poi fortunatamente Matt ha
ridotto il livello dell'alcool nei cocktails corretti di Travers e allora non se
n'è più parlato.- Damon si accese una sigaretta da cui si levò un fumo
azzurrino, dette una boccata e poi si sporse dalla sedia - Mi sa che mi sono
perso Neely.-
- L'ho vista quando sono entrato.- lo informò Riddle, tagliando
il mazzo - Era con Paige Brinkam.-
- E Prentice l'hai visto?- gli chiese
Adam.
Damon fissò Broody con un'occhiata storta appena accennata.
-
Vediamo di non tornare ai dormitori coi vestiti sporchi.- l'avvisò, ricevendo le
prime carte.
- Perché? Ha poco da rompere.- Fabian Alderton si sedette dietro
a Broody, con una bottiglietta di whisky fra le mani.
- Non far casino.- gli
disse anche Lani, truce.
- Sentite, a me non frega un cazzo.- sibilò
Alderton, ingrugnendo il faccione da bulldozer - Ma resta il fatto che qua noi
non ci siamo mai spacciati per santi, o sbaglio? Noi non siamo ipocriti, ecco la
bella differenza.-
- Questo lo sa tutta la scuola.- sospirò Tom, ciccando nel
posacenere - Ma il detto della vostra casa è di non stuzzicare il serpente che
dorme. O sbaglio?-
- A Prentice io non ho detto un cazzo, Riddle, chiaro?-
Fabian si fece irritato - Ma che vada in giro a minacciare tutti comincia a
darmi fastidio. Dovevi vederlo oggi giù al bosco. A momenti neanche Rogers
riusciva a trattenerlo.-
- Non c'è da scherzare.- sentenziò Cloe,
raggiungendoli - Quelle accuse sono pesanti.-
- Eccola che arriva.- rise
Alderton acido - Tanto voi gente per bene vi salvate sempre.-
- Perché, voi
no?- replicò, più calma del solito.
- Che autocontrollo.- notò infatti Damon
- Hai bevuto più del dovuto duchessa?-
Claire sorrise, chinandosi su Tom e
schioccandogli un bacio sulla bocca.
- Allora? Si fa questa corsa o no?- le
chiese Riddle.
- Flanagan sta cercando di convincere Jeff Lunn, Stewart
Travers e Sedwigh.-
- Stanford lo butta giù dalla torre, altro che gara.-
sentenziò Broody - Bene gente. Vedo e rilancio di dieci.-
- Domani mattina
voi due sfigati andrete a casa in mutande.- ghignò anche Hillis, verso Tom e
Damon - Guardate qua? Una bella coppia di regine! Avanti, vediamo se sapete
fare. Carte scoperte.-
Damon rise, buttando giù un full di re.
E Tom
chiuse, ridacchiando.
- Una coppia di assi...e tu guarda, un'altra coppia di
assi. Hn, Damon come si chiama questo?-
- Non so Tom. Scala forse?-
- Ma
andate affanculo.- sbottò Broody, gettando le carte all'aria - Cazzo mi serve da
bere!-
Ridendo e scherzando tornarono tutti nella sala principale.
Stretto
a Cloe, Tom conobbe tutte le sue compagne della Licorne, a cominciare da Pandora
Leafgodd che con lui era sempre stata molto cortese ma distaccata. Si stupì nel
vedere che oltre a Juliette, anche Regina Farrell era una Licorne.
Di
Tassorosso oltre a Pandora c'erano Amy Post, l'amica di Kara Kendall e Jennifer
Putney, del sesto anno.
Da Serpeverde l'immancabile Fern Gordon e Kathleen
Barnett, la cucina di Cordelia Chilton.
E da Grifondoro, cosa che lo stupì
molto, c'erano Maddy e pure Mary J. Lewis!
Viveva proprio sulla luna.
-
Visto che bella riunione di rampolli?- l'apostrofò una voce alle spalle.
-
Trix!- Tom l'abbracciò forte - Auguri bellissima!-
E lo era davvero. Un top
allacciato all'americana, rosso fragola e una mini di jeans, stivali e guantini
di pizzo.
- Allora, come va?- le chiese.
- Bene.- rispose ansando - La
musica va alla grande, direi. Fai il bagno nudo più tardi?-
- Quando mi sarò
sbronzato a sufficienza.- ironizzò, stringendosi contro Cloe.
- Venite, ho il
tavolo e il divano personali.- e li trascinò tutti a sedersi quasi davanti alla
piscina, su un divanetto a ferro di cavallo comodissimo, di tessuto liscio al
tatto e dall'imbottitura non troppo morbida.
- Piano, piano.- rise Riddle
quando la Diurna gli riempì il bicchiere di whisky incendiario.
- Poche
storie.- sentenziò - Ho ancora un'ora e mezza di divertimento, poi passerò ad
altro.-
- Al letto intendi.- ironizzò Cloe, semisdraiata sul suo ragazzo - O
sbaglio?-
- Esattamente.- tubò maliziosa - Milo mi aspetta in giardino.-
-
Che figata, gozzovigliare fra i cespugli.- frecciò Damon, agitando la mano verso
Neely che lo cercava.
- Accidenti!- sbottò la biondina, raggiungendoli - Mi
si stanno spaccando i timpani questi tizi!-
- Si ma sono bravi!- rise Trix -
E non so bene chi della Licorne gliel'abbia data, ma non hanno voluto
soldi.-
- Ehi, non guardate me- fece la King, per poi piazzare lo sguardo
sulla Montgomery - Come va?- le chiese subito, visto che non apprezzava
girare attorno alle cose - Con Philip intendo.-
La Corvonero mandò giù il
bicchiere di Damon prima di rispondere.
La sua espressione non era delle
migliori.
- Male.- ammise, con voce fredda - Oggi in sala comune si è quasi
picchiato con Matt e Jeff, che cercavano solo di calmarlo. Nel bosco, con
Hagrid, pare che Flanagan stesse solo parlando con Bart Owin delle condizioni di
Kara e lui ha dato in testa. Nemmeno Alderton ha aperto la bocca a sproposito,
eppure lui è subito saltato su, furibondo.-
- E' sotto pressione, è
normale.-
- Si ma se l'è presa anche con i più piccoli.- rispose la ragazza,
sospirando esasperata - Io non so più cosa fare. Anche se fosse vero lui non
centrerebbe nulla con le scelte dei suoi. Anche Kara era disperata. È in bagno a
piangere.-
- Cretina. Avevo chiesto a Amy Post di portarla via.- sibilò
Cloe.
- No, lascia stare.- la tranquillizzò Neely - Se n'è occupata Pandora.
Comunque la cosa non finirà qua. Temo che potrebbe concludersi male per Philip
se non si controlla.-
- Non è abituato come un Serpeverde a farsene dire di
cotte e di crude.- mugugnò Damon, spegnendo la sigaretta.
- Già.- annuì
Neely, abbracciandolo e posando la testa sulla sua spalla.
Non fecero in
tempo però a cambiare discorso che alcuni rumori dalla saletta da gioco
attirarono la King.
Levò la testa oltre lo schienale del divano e poggiandosi
sulle spalle di Tom imprecò fra i denti.
- Merda!- e si mise subito in piedi
- Si stanno picchiando!-
Si alzarono tutti e cinque e giunsero proprio quando
Matt Rogers e Stewart Travers presero Philip per le braccia, tirandolo via.
Dall'altra parte Bart Owin e Fred Ryder, di Tassorosso, pregavano Flanagan a
calmarsi.
- Che diavolo succede?- sibilò Pandora Leafgodd, entrando dietro a
Cloe - Conoscete le regole della Licorne.-
- Non dirlo a me, Pandora!- sbottò
Flanagan, pulendosi del sangue alla bocca - Questo bastardo ha ricominciato a
dare i numeri!-
- Prova ancora a insultare la mia famiglia e ti ammazzo,
ricordatelo!- urlò Prentice, puntandogli il dito addosso.
- Io non ho detto
un cazzo!- sbottò il Tassorosso - Deficiente, mi stavo preoccupando per
Kara!-
- Ehi, ha ragione Thaddeus!- lo difese anche Ryder - Prentice cazzo,
cos'hai, le manie di persecuzione?-
- Andate a farvi fottere.- sibilò, dando
uno strattone - Cazzo Matt, vuoi lasciarmi?-
- No, se non ti calmi.-
s'intromise anche Neely - Philip devi darti una calmata, lo capisci?-
- No!
Io almeno ho ancora la decenza di non andare dietro a Mangiamorte dichiarati!-
sibilò acido, scrutando Tom con rabbia, come se avesse finalmente trovato un
degno bersaglio.
- Qua di Marchi Neri non se ne sono mai visti.- replicò la
Montgomery, livida, ma senza perdere le staffe.
- E tu Cloe?- continuò quello
sempre più fuori di senno per la collera - Tu che ti sbatti il figlio del Lord
Oscuro di Marchi Neri non ne hai mai visti? Quelle come te hanno un nome
sai!?-
Cadde un silenzio sdegnato, quasi ribollente.
Stavolta sarebbero
stati Matt, Travers e anche Neely a picchiare Philip se la voce di Tom non fosse
uscita così dannatamente pericolosa dalla sua bocca.
- Giù al primo piano fra
cinque minuti, Prentice.-
Tutti allargarono la bocca, Cloe fissò il suo
ragazzo sconvolta.
L'aveva sfidato!
A duello! Aveva sfidato
Philip a duello!
- Damon mi fai da secondo?-
Howthorne si limitò ad
annuire, poi Tom tornò a scrutare Prentice con gli occhi blu contratti.
-
Cinque minuti.- ridisse, dandogli le spalle - Ti voglio in sala duelli col tuo
secondo. Se non vieni verrò a cercarti a Corvonero. Ti aspetto giù.-
E se ne
andò senza sentire repliche.
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