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Autore: Kysa    06/05/2007    5 recensioni
Terza parte della saga, signori e signore. La battaglia fra Harry Potter e i Mangiamorte subisce nuove mutazioni con l'entrata in scena di personaggi ambigui che minacciano la nuova vita del bambino sopravvissuto, mentre il giovane Tom Riddle, ormai al suo ultimo anno a Hogwarts, rischia di rovinare la sua esistenza per colpa del suo passato. Ancora Harry Potter e i suoi compagni nell'ennesima guerra, in uno sfondo di amori e tragici avvenimenti. Buona lettura.
Genere: Drammatico, Avventura, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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figli57

 

 

Signori e signore, finalmente ci siamo. Questa è la prima metà di due capitoli importantissimi, che aprono la storia verso la fine e il raggiungimento della crescita emotiva di Tom. Lo dedico a tutte le mie lettrici "veterane" che tempo fa l'hanno apprezzato moltissimo. Spero che sia così anche per voi "novelle". E rispondo a ClausK, che  non ha fatto nessuna brutta figura, perchè mi sposo davvero a settembre! Tranquillo, sto per diventare una donna onesta, anche se prima nasce il bambino! Ciao ragazzi, vi auguro buona lettura.
 

 

 

 

 

Quel diciotto aprile era arrivato più rapidamente del previsto.
Anche Pasqua era passata veloce.
Come se il tempo avesse subito un'impennata.
Tom Riddle se lo sentiva nel sangue, immerso nei corridoi chiassosi di Hogwarts.
Lo sentiva nel cielo, nella terra, nella stessa aria che filtrava nel suoi polmoni.
Qualcosa stava per accadere.
E il suo tempo gli stava scivolando dalle mani come una manciata di granelli di sabbia.
Qualcosa che stava per spazzare la serenità di quegli ultimi tempi.
Era mezzogiorno, la lezione di Storia della Magia stava per terminare... e Beatrix, che quel venerdì compiva diciotto anni, non era in classe con lui.
Comprensibile.
La sua dolcissima amica Diurna non aveva mai passato un diciotto aprile sui banchi di scuola e sicuramente in quel momento era da qualche parte, nel castello, a discutere con la Licorne della sua festa di compleanno.
Già, la Licorne.
Il Club più segreto di Hogwarts dopo quello dei Duellanti presieduto da Tristan, o almeno così si spifferava in giro.
A quanto pareva quell'anno la Licorne si era offerta di programmare quella festa di compleanno, cosa che a Riddle era sembrata molto strana, visto che la Vaughn non era una Licorne.
Forse...si, forse era stata Claire a convincere le sue compagne.
Perché, ebbene si, la sua ragazza faceva parte di quella "setta segreta" dall'inizio dell'anno, come aveva scoperto qualche giorno prima con grande sorpresa sua, di Damon e di Beatrix. Si era sempre chiesto dove sparisse Claire tutti i venerdì sera, ma si era limitato a tacere, per non invadere lo spazio vitale della sua migliore amica...e poi fidanzata. Però, a sentire Sedwigh, era di pubblico dominio, sicchè l'unico ignorante della torre era proprio lui.
Doveva solo aspettare e sperare in bene.
La King, invece, in quell'ora infame della mattinata non aveva nulla da fare e piuttosto che impegnare il suo morigerato tempo a studiare per il M.A.G.O. o a programmare l'assalto a sfondo sessuale che l'avrebbe vista approfittarsi bassamente di Tom, stava occupando i suoi poteri di Sensistrega in azioni ben più serie.
Una cosa molto più importante.
Si trovava in Sala Duelli, accanto a Lucilla dei Lancaster.
Con loro Degona, Harry Potter, il professor Piton e il preside Silente.
Tutti e sette erano davanti al Calice di Fuoco.
E qualcosa non andava.
- Siamo sicuri?- stava chiedendo Silente - Prima d'infrangere le regole e violare i diritti di quella ragazza, voglio che ne siate ben sicuri, ragazzi.-
Lucilla non rispose, posando lo sguardo su Degona e Cloe.
Fu la biondina a rispondere per prima.
- L'ho detto agli Auror tempo fa. In quel Calice ci sono i nomi di tutti noi del settimo anno. Vedo i nostri nomi, sui foglietti. Ma c'è un foglietto che brilla di verde. E' accecante. E non appartiene a uno studente.-
- E dopo che mi avete chiesto di tenere d'occhio Asteria McAdams, sono riuscita a capire che la sua trappola è legata al Calice di Fuoco.- finì la piccola Mckay - Ha ragione Cloe. Lì dentro c'è qualcosa che non dovrebbe esserci.-
- Silente dobbiamo svuotare il Calice.- disse allora Lucilla, incrociando le braccia al petto - Non dico di rendere pubblica la cosa, ma solo di controllare. I Sensimaghi non si sbagliano su certe cose e anche se mia figlia è molto giovane, credo il desiderio di vendetta sia una cosa molto palpabile, specialmente in una strega diciassettenne. Svuotiamo il Calice, controlliamo ogni nome e questo pezzo di pergamena che brilla più degli altri.-
- Harry?- chiese il preside.
Il bambino sopravvissuto sorrise - Non guardi me, quell'affare mi ha portato solo guai. Fosse per me potrebbe bruciarlo e farlo a pezzi. Ma ritengo che controllare sia d'obbligo. Siamo a metà aprile, due mesi al M.A.G.O...meglio stare tranquilli almeno da questo punto di vista.-
- E anche vero preside che le prove a carico della McAdams e dei suoi si stanno facendo più pesanti di recente.- ricordò Piton con voce oziosa - Mi fido della signorina Mckay, inoltre controllando il Calice lo facciamo anche per la sicurezza degli altri studenti.-
Silente sospirò - Concordo, va bene. Userò l'incantesimo di Liberazione, ma poi dovremo rimettere tutto al suo posto.-
Uno a uno, 52 biglietti in pergamena vergati coi nomi dei partecipanti ai Duelli Interni saltarono fuori dal Calice, che sputava fuoco e scintille sempre trasmettendo un'insolita allegria.
O una condanna, nel caso di Harry, quando Silente lesse l'ultimo biglietto che Cloe gli aveva indicato.
Ora non brillava, ma prendendolo in mano e leggendolo, il preside tornò indietro di molti.
- Harry Potter.- lesse con voce ovattata, poi mise il biglietto di fronte ai loro occhi.
Tutti tacevano, anche Lucilla che senza smettere di pensare cominciava a capire cos'avesse avuto in mente quella ragazzina.
Furba. Ma ingenua al tempo stesso.
- A costo di essere ripetitivo...- sussurrò Harry, accendendosi una sigaretta per il nervoso - Il mio nome non ce l'ho messo io lì dentro. E no, non ho chiesto a un minorenne di mettercelo.-
- L'età compresa non era fra i diciassette e l'età di Tristan?- chiese Cloe - Ecco come ha fatto! Ora ricordo, il giorno in cui abbiamo scritto i nomi, lei ha detto di aver scritto male il suo! E s'è fatta dare un foglietto nuovo!-
- Può averlo usato per scrivere il nome di Harry.- annuì Degona - Credo che volesse lasciare Harry e Tom, alla fine, da soli. A combattersi.-
- Ma è legale?- chiese Piton saccente.
- Sai come sono le regole col Calice, Severus.- rise Silente, senza alcun divertimento - A questo però si presenta un altro problema. Era sicura che il signor Riddle sarebbe arrivato alla fine, questo posso capirlo. Ma come pensava che Harry gli avrebbe fatto del male?-
La Lancaster e Piton si scambiarono un'occhiata seria.
- Stillato di Aggressività?- fece la demone.
- Ne sono quasi sicuro.- annuì il professore, poi si rivolse ai presenti - In Scozia a Wizloon il mio collega di Pozioni, il professor Villiers era uno che non usava la mano leggera.-
- Ah si?-
La vocetta sprezzante di Harry fece irritare Piton ancora di più.
- Gli anni ti hanno reso snervante Potter.- sibilò seccato.
- Ma va? Invece lei...sempre più simpatico ogni giorno che passa.-
- Ci va ancora molto?- l'interruppe Lucilla con aria svagata - Ho la manicure fra un'oretta.-
- Comunque...- continuò Piton ignorando il bambino sopravvissuto - A quanto dicono le voci Villiers era uno di quei professori che amavano farsi una piccola cerchia di studenti ristretti. E la signorina McAdams era una di questi studenti naturalmente. Nelle mie ore ho notato una grande abilità da parte della signorina...e anche una certa propensione nell'utilizzo di materiale non consono a uno studente.-
E quando mai anche Draco aveva usato il materiale consono, pensò Harry sarcastico.
- Perciò credo che avesse voluto fare in modo di rovesciare il distillato in un bicchiere per Potter.- finì Severus - Era l'unico modo per renderlo abbastanza aggressivo verso il signor Riddle. Tanto da mandarlo al San Mungo in coma. O ucciderlo, forse.-
- Perfida.- sentenziò Degona.
Troia, pensò Cloe, ma si guardò bene dal dirlo a voce alta.
- Bene.- concluse Silente, accartocciando e bruciando il nome di Harry - Ora che ci siamo liberati di questa magagna, credo che ognuno di noi passa dormire con un po' più di tranquillità. Almeno per quanta riguarda i nostri amici scozzesi. Vi ringraziamo molto, signorine.- aggiunse bonario verso la King e la piccola Mckay - Il vostro aiuto è stato provvidenziale. Degona, piuttosto...non hai detto nessuno del tuo potere, vero?-
La piccola Grifondoro scosse il capo.
- Assolutamente no.-
- Quando avrai più anni e maggior fede nei tuoi amici allora confido che lo farai.- le consigliò il vecchio, strizzandole l'occhio - Non c'è niente di meglio che delle torri salde e coraggiose, alle nostre spalle.-
- Si e un serpente strisciante ai nostri piedi.- frecciò Harry fra i denti.
- Ottimo. Allora possiamo andare tutti quanti, amici miei.-

Nel dormitorio di Serpeverde intanto, nell'ala femminile, si stava consumando una riunione di quelle che Beatrix Vaughn non aveva mai capito.
Con una canzone dei Clash in sottofondo, la Diurna se ne stava seduta sul suo letto a limarsi le unghie, ma non era sola.
Fern Gordon era seduta su una poltrona accanto al caminetto, in pantaloni attillati e capelli neri sciolti, che chiacchierava con Cordelia Chilton, sdraiata a pancia in sotto sul letto di Beatrix, con una bottiglietta di Burrobirra corretta in mano.
C'era anche Asteria McAdams, che ciondolava in minigonna davanti agli scaffali pieni di cd della Vaughn e dalla porta aperta si sentiva il bisbigliare delle piccole Serpeverde dei primi anni, un cicaleccio insopportabile.
- Hai deciso cosa metterai stasera?- chiese Cordelia, pasturandosi le chiome castane con le dita.
- Già, una festa delle Licorne.- s'intromise Asteria con aria maliziosa - Hai fatto favori a Pandora, Beatrix?-
Fern Gordon levò lo sguardo dalla Gazzetta del Profeta.
- Asteria, ti avevo detto di tacere.-
- Mi state davvero dicendo che è Pandora Leafgodd la capo delle Licorne?- allibì la Chilton - Mioddio! Ma è amorfa! E chi altro ne fa parte?-
- Ne abbiamo parlato anche troppo.- sentenziò Fern - Il ritrovo a che ora è?-
- Cloe mi ha detto alle dieci e mezza, settimo piano, Torre Est.- replicò Beatrix.
- Sparite, insetti!-
La porta della camera della Diurna si aprì di scatto e le ragazzine scapparono con dei gridolini, all'ingresso di Abigail Dunning e Lani Beldon, del sesto anno.
La Beldon era bionda, molto carina e prosperosa ma una vera arpia quando ci si metteva.
- Allora?- fece Abigail, svaccandosi nell'ultima poltrona rimasta, mentre Lani si fece comparire un puff verde, sprofondandovi - Sapete le novità?-
- La King è riuscita a portarsi a letto Riddle?- ironizzò Asteria perfida.
Trix non si sprecò neanche ad alzare lo sguardo dalle unghie, mentre la risata di Lani Beldon si allargò nella stanza.
- Almeno lei ha la possibilità di farlo.- rise la bionda, aprendo un astuccio contenente le sigarette - Beatrix hai da accendere per cortesia?-
- Ti ho detto di usare la bacchetta.- le ricordò Fern.
- Non ha lo stesso effetto del fuoco babbano.- rispose la bionda, ringraziando la Diurna dell'accendino.
- Dicevi di alcune novità.- Cordelia incalzò la Dunning - Allora? Morti altri mezzosangue?-
- No ma sembra che abbiano accusato i genitori di Philip Prentice di simpatizzare per Tu-Sai-Chi.- replicò la ragazza eccitata - Gl'intoccabili e saggi Corvonero. E loro non sono certo mezzosangue.-
- Secondo me sono un cumulo di stronzate.- soffiò Lani, insieme al fumo - I Prentice non rischierebbero mai di annegare nel fango. E poi non sono stati gli unici ad essere accusati.-
- Ma dai!- si stupì Fern - Chi altro?-
- Altri intoccabili.- replicò la bionda annoiata - Sembra che siano implicati anche i genitori di Kara Kendall.-
- Di Tassorosso? Ma non è mezzosangue?- allibì la Chilton.
- E parlando di mezzosangue...Trix.- fece Asteria, spiando nel suo armadio ben fornito - Quale dei tuoi è babbano?-
La Diurna sorrise, finendo l'unghia dell'indice destro.
A dire il vero nessuno. Se fosse nata umana, sarebbe stata purosangue. Sia i Vaughn che la famiglia di sua madre erano tutti maghi da almeno un secolo.
- Mia madre.- rispose, mentendo - Lei è una strega, ma non i suoi genitori.-
- Ah, quindi sei purosangue di seconda generazione. E' così che si dice adesso.- disse Abigail.
- Il sangue sporco è sempre sangue sporco.- sentenziò la scozzese.
- Si, come il buon nome della tua famiglia.- le ricordò Lani Beldon, senza abbassare gli occhioni verdeacqua.
- Fossi in voi, in tempi come questi dove vengono accusati perfino i Prentice, staserei attenta alle mie parole.- le avvisò Beatrix senza staccare lo sguardo dal suo lavoro - Il Ministero va a caccia di streghe e spauracchi.-
- Come nel caso dei Black dici?- la seguì Fern - Mica avevano tutti i torti.-
- Per favore. Di Black puri ne sono rimasti pochi! Due soli, visto che Andromeda Black s'è sposata con un lurido babbano.- rispose Cordelia - Narcissa e Sirius Black.-
- E dove li mettiamo Draco Malfoy e Tom Riddle?- Lani ciccò nel portacenere di Trix con eleganza innata - Hanno sangue Black nelle vene. Sono loro gli ultimi.-
- Se è per questo anche la stirpe Malfoy è finita.- sospirò Asteria - Peccato.-
- Peccato cosa?- sogghignò Lani - Non penserai davvero di poterti sposare con chi ti pare.-
- Il mio cognome e la mia famiglia sono molto più in alto della tua.- le sibilò acida - Vedi di ricordartelo.-
Lani sorrise, levando le mani con finta noncuranza.
- E chi si azzarda a negarlo. Visti i precedenti.-
- Di cosa parli?- la scrutò la scozzese, combattiva.
- Dicono che siete dalla parte del Lord Oscuro.-
- Queste sono stronzate!- urlò Asteria.
- Ah si? E allora la tua dottrina del sangue da dove arriva? Non vorresti vedere morto Tom Riddle?-
Cadde un silenzio teso, tanto che Beatrix colse al volo l'occasione per andarsene per qualche minuto.
Già abbastanza disgustata, marciò nella sala comune dove beccò Alderton e Hillis a rompere le scatole alle matricole.
- Ehi bellezza!- Clyde Hillis le scoccò il solito sguardo allupato - Cerchi il piccolo lord?-
- E' dalla sua ragazza dall'ora di pranzo.- fece Adam Broody, settimo anno come loro - Se lo vedi prima di me, digli che stasera si gioca. E per il doppio di sabato scorso o niente. Lo voglio in coppia con Riddle, capito?-
- Come vi pare.- sospirò, uscendo da Serpeverde.
Accidenti a Damon. Di recente nei sotterranei quasi non si faceva più vedere, stava così tanto tempo con Neely Montgomery che per scambiare due parole con esemplari di vita intelligente a volte andava verso le cucine, dove trovava i Tassorosso che facevano scappate per racimolare viveri per i festini notturni.
Una sera si era perfino ritrovata a far festa con loro, per svegliarsi nel letto di Flanagan dove però il porco non c'era, ringraziando Merlino e i suoi predecessori.
L'unica era andare a pescare Tom.
A fiuto, ormai era diventata espertissima, seguì ad olfatto la traccia di Riddle fino a trovarlo al campo di quidditch.
Era in panchina, col Grifondoro che si allenava per la prossima partita con Tassorosso.
Insieme a Riddle c'era anche Sedwigh, che beveva avidamente da una borraccia.
- Ehilà.- la salutarono i due.
- Ciao.- bofonchiò, alzando il viso sulle tribune dove un nugolo di ragazzine dal terzo al sesto anno urlavano incitamenti osceni verso Martin Worton, qual vanesio.
- Che aria.- le disse Tom - Che succede?-
- Nei dormitori ho sentito le ultime notizie.- sospirò, sedendosi accanto a lui.
- Sulle accuse ai Prentice.- annuì Stanford - Stronzate.-
- Lo so.- annuì la Diurna, stiracchiandosi languidamente - E anche ai Kendall. Come sta Kara?-
- Sembra bene.- Sedwigh sembrava restio a parlare - Ma le voci corrono, lo sai. Specialmente qui dentro.-
Trix guardò Tom.
Lui puntava lo sguardo altrove, come assente.
Quelle voci si stava ripercuotendo anche su di lui a quanto pareva.
- Immagino che in quel covo di vipere stiano facendo festa.- le disse il biondo - O sbaglio?-
Lei lo fissò un attimo, prima di parlare: - Non siamo l'edera velenosa di Hogwarts.-
- Non l'ho mai detto.-
- Ma chi voi Grifondoro non lo pensa?- lo sfidò - Dovete smetterla di guardarci come la pecora nera di questo posto. Serpeverde non è l'unica erbaccia da estirpare. L'erba cattiva cresce ovunque, anche da voi santi votati alla causa.-
Stanford incassò le spalle, scuotendo il capo.
La tensione sembrava salita alle stelle da qualche tempo.
La guerra era tornata più forte di prima.
- I Prentice e i Kendall non centrano nulla.- sussurrò Tom all'improvviso.
- Come lo sai?- gli chiese la Vaughn.
- A Dark Hell Manor non li ho mai visti.- spiegò in un soffio.
Sedwigh e Trix si scambiarono un'occhiata, poi il discorse cadde quando Lisa Gilmore li raggiunse, scendendo dalla scopa con agilità - Capitano!- sbottò - Io con Joey non ci gioco più, è un impedito! Devi dire a Martin di stenderlo e basta con un bolide, io sono stufa!-
- Eppure ne centra parecchi di punti.- sospirò Tom.
- Tutte storie!- replicò la ragazza del quarto, sospirando - Caposcuola Riddle, perché non torni tu a giocare?-
- Se cade dalla scopa.- frecciò Trix.
- Io almeno non ho paura di volare.- replicò sarcastico - Cara la mia pipistrella con le crisi nervose.-
- Questo è un colpo basso, me ne ricorderò stasera!- disse con un sorriso minaccioso. Poi si alzò, scuotendo i lunghi e lucidi capelli neri - Ah, la parola d'ordine è Draco Dormiens.-
- Molto azzeccata.- Tom si alzò a sua volta, ficcandosi le mani nei jeans - Io vado Sed. Ci vediamo in sala comune più tardi.-
- Vai a vedere che combinano alla Torre?- gli chiese Trix, mentre si allontanavano.
- Si, sembra che Harry e Silente oggi abbiano fatto qualcosa al Calice.-
- La McAdams farà i salti di gioia.-
- Non ne dubito.- le baciò una guancia, mentre si separavano all'ingresso poi ognuno andò per la sua strada.
Verso i corridoi che portavano a Grifondoro però, Riddle notò un'insolita bisbiglio in sottofondo, che non si verificava da tempo.
Capì tutto quando vide sulle scale mobili della Torre Isabella Prentice, la migliore amica di Degona, insieme ad altre due ragazzine della loro stessa casa.
La stavano consolando. Piangeva.
Aveva solo undici anni.
Desolato, Tom tirò dritto senza smettere un secondo di pensare a Philip e Isabella.
Accusati così...senza un motivo apparente.
Ecco cos'era la tensione che sentiva.
Era il sospetto che si annidava nell'ombra e poi balzava fuori come un serpente, sputando veleno a caso.
Colpendo i più deboli.
Alle scale della Torre Oscura però, trovò Damon che sembrava discutere animatamente con Matt Rogers e Tobey Williams. Li liquidò non appena vide il grifone e in un attimo Howthorne fu da lui.
Salirono i primi gradini in un silenzio teso, poi Tom lo incalzò a parlare.
- Avanti. Sentiamo.-
- Nulla.- il Legimors fece una smorfia - Sembra che Prentice stia facendo il diavolo a quattro a Corvonero. Neely e Matt hanno cercato di tenerlo buono ma durante l'ora di Cura delle Creature Magiche pare che si sia attaccato con Flanagan e che anche Alderton ci sia andato sul pesante.-
- E tu che centravi?-
- Volevano avere notizie, nel caso fossero accuse vere.-
- Hn. Begli amici.-
- No, vogliono solo stargli vicino meglio che possono.- spiegò Damon sospirando - Non so cos'hanno tutti di recente, ma sembra che fra poco salteranno le prima teste.-
- Pare che a Serpeverde invece siano tutti felici e contenti.- Tom lo scrutò con la coda dell'occhio - Trix mi ha detto una frase che mi ha fatto pensare prima.-
- Cosa?-
- Che voi non siete l'edera velenosa di Hogwarts.-
- Già.- Howthorne rise amaramente - Non puoi biasimarci. Per anni siamo stati additati da tutti.-
Era vero.
Serpeverde dall'alba dei tempi era stata il covo dei traditori. Lo specchio per le allodole. Un simbolo da non imitare.
Pochi negli anni si erano accorti che i semi dei Mangiamorte germogliavano ovunque. Perfino nella sacra Grifondoro.
Una volta entrati nella Torre trovarono parecchi gruppi di Auror a discutere qua e là, ma i principali attorno alla tavola della Mappa del Malandrino, insieme a quella più antica del perimetro della scuola.
Erano tutti molto impegnati, tranne Draco che in cucina stava mescolando le sue pozioni, davanti al naso di William che faceva i compiti lontano dalla bolgia del suo dormitorio.
- Ehi.- Damon e Tom si avvicinarono - Casini in vista?-
- Le solite sparate di Greyback.- rispose Malfoy, senza staccare gli occhi argentei dalla sua fialetta piena di sangue mannaro - Pare che il vecchio Fenrir voglia agitare le acque. Sembra che alcuni dei suoi lecchini abbiano sterminato una famiglia di maghi nel Devon, ieri notte. Calendulah Roberts è venuta ad avvisarci.-
- Tutti morti?- chiese Tom sgomento.
- Due anziani e una donna sulla trentina, all'appello manca la sorella della donna, ma non se ne hanno tracce. Asher dice che l'hanno di sicuro tramutata. Gli altri parenti si sono messi in salvo.-
- Quando ti metti a giocare con quel sangue vuol dire che siamo sotto attacco dei lupi.- gli disse Howthorne.
- Non si sa mai.- replicò Malfoy - Sotto come va?-
- Uno schifo.-
- Si, William me l'ha detto. Hanno accusato Tassorosso e Corvonero.- un ghigno del passato si piegò sulla bocca del biondo Auror - Quando pensi che non te ne freghi più nulla, ecco che la rivalsa ti rende più dolce la giornata.-
- Non è una bella cosa.- gli disse Tom, mesto.
- Lo so.- Draco lo fissò negli occhi - Ma se stessi a Serpeverde capiresti un sacco di cose.-
- Perché dite tutti così?- sbottò nervoso - Io sono il primo a capire!-
- Infatti. Sono gli altri che non lo fanno.- s'intromise William pacato.
- Lasciate perdere ragazzi.- Draco posò le fialette, passando una mano sulla testa nera di Riddle - Fregatevene e vivrete meglio, credetemi. E poi non dovete prepararvi per una festa?-
- Già, piano coi beveranti.- sogghignò Tristan, raggiungendoli con Milo alle calcagna - Dov'è che si tiene?-
- E secondo te veniamo a dirtelo?- rise Damon.
- Anche perché qualcuno molto geloso potrebbe venire a rompere le uova nel paniere alla festeggiata.- insinuò Malfoy, accendendosi una sigaretta - Vero Milo?-
- Pensate ai cazzi vostri.- rispose il Diurno, infilando la testa nel frigo alla ricerca della merenda - E poi diciotto anni si compiono una sola volta.-
- E i centodiciotto come sono?- chiese Tristan.
- Se continui così non arriverai neanche ai quaranta.- lo minacciò Morrigan - Avete visto Hermione?-
- Se parli di quella donna che mi ha sposato e poi non s'è fatta più vedere...credo sia dal Medimago per il controllo di Pansy.- ironizzò Draco con una punta acida nel tono - Maledetti tutti i mezzosangue!-
- Si vede che l'adori tua moglie.- poi Tristan assunse la sua stessa espressione - Pure la mia però non è che sia diversa. Dov'è che andata Lucilla?-
- Dalla manicure!- lo informò Elettra, che scendeva con Faith in braccio e Lucas attaccato ai bordi della sua casacca dorata, stretta sul seno - E mi è arrivato un messaggio da Gary. Al Ministero sta scoppiando il caos ragazzi, Orloff ha richiamato il Wizengamot stanotte alle due. Credo che presto verrete convocati anche voi.-
- Fantastico.- sibilò Draco, spegnendo la sigaretta con stizza - Sentite cuccioli, tornate ai vostri affari e divertitevi stasera, ma non andatevene a spasso, va bene?-
- Dove vuoi che vada?- mugugnò Tom, ignorando volutamente il pensiero del Ministro Orloff e del Wizengamot - D'accordo, vi lasciamo...noi andiamo a prepararci per i baccanali.-
Spariti loro, Elettra sorrise.
- Non vi manca mai avere diciassette anni?-
- No, grazie.- sibilò Draco - Ho già avuto la dose di regredimento due settimane fa...-


Erano le undici quando Tom Riddle, quella notte, sentendo che tutti erano ormai andati alla festa o spariti a letto, decise di sollevare il volto dal libro di Trasfigurazione Avanzata.
Raggiunse la finestra della sua stanza e guardò fuori.
Il cielo era pieno di stelle, tanti piccoli diamanti incastonati in una volta di velluto.
Una bella fortuna dopo tanti giorni di pioggia e nebbia.
Eppure lui continuava a sentire una strana pressione sul petto. Qualcosa che lottava per attanagliargli le viscere.
Senza accorgersene si toccò l'orecchio sinistro, nella parte superiore del padiglione.
Sorrise, sbuffando.
Cloe gli aveva messo quell'orecchino dopo cena. Era la testa di un unicorno, in avorio bianco.
Era minuscolo, quasi non si notava ma lei aveva insistito perché lo indossasse.
Era il lasciapassare per gli affiliati della Licorne, aveva detto.
Secondo lui era più un modo per "marchiare" i fidanzati delle rappresentanti della Licorne, ma non aveva fatto commenti.
Era tardi, doveva sbrigarsi.
Mise un paio di jeans scuri e guardando come scivolavano sui fianchi, si accorse si aver perso dei chili in quell'ultimo periodo. Se era stato per lo stress dello studio o per altro...non lo sapeva, anche se temeva di dover ammettere un'altra risposta. Era perché la data si avvicinava.
La data dell'incontro col Wizengamot e Orloff.
Ancora non sapeva quando e questo lo aveva messo tanto sotto pressione da dimenticarsi di mangiare e dormire.
Sui jeans infilò una camicia bianca con delle cinghie al collo, si rimise Veleno al polso e poi uscì, infilandosi il Mantello dell'Invisibilità in tasca.
Meglio prevenire.
La Torre Est era quella più lontana da quella dei professori, la più vicina a quella di Corvonero e anche quella più vecchia di tutte, si poteva dire.
Era molto in disuso ma quando Tom mise piede al sesto piano, capì che la Licorne e i rappresentanti del Comitato Studentesco si erano dati un bel d'affare. E non solo per il compleanno di Trix, ma anche per festeggiare in ritardo e in sordina il Ballo di Primavera, più formale e in abito da cerimonia, che era stato soppresso dai prof a causa della sua cattura presso i Mangiamorte.
Pochi sapevano che era stato da suo padre, perciò gli studenti avevano preso male l'idea di perdere la festa di Primavera, tanto da scatenare ora quel macello.
Il corridoio del sesto piano, buio e ricolmo di quadri più inquietanti di quegli degli altri piani, era impregnato di odore stantio, di vecchio. Tom lo aggirò tre volte prima che una porta di legno apparisse sulla parete di destra.
Osservò la porta.
Alta, squadrata.
Con un piccolo unicorno inciso sulla maniglia.
Snocciolò la parola d'ordine con molto divertimento e quando varcò la soglia, venne investito dalla musica più assordante mai udita.
Mosse appena un passo e un Grifondoro del quinto anno gli arrivò addosso. Mezzo ubriaco.
- Ciao Joey.- fece Tom, scostandosi perchè puzzava di burro.
- Ciao Riddle.- sorrise stentatamente il cacciatore di quidditch della loro squadra - Ti vedo doppio, sai?-
Riddle lo rimise in piedi solo per buttarlo a sedere da qualche parte, anche perchè il moccioso gli stava facendo delle avances e la cosa gli piaceva poco. Per farsi largo fra la folla dovette usare la forza, ma dovette anche ammettere che stavolta il lavoro di preparazione per quella festa era stato il massimo.
Il soffitto della stanza era altissimo, le finestre erano ampie e Disilluse, tanto che chiunque avesse guardato da fuori avrebbe visto solo un muro.
Divani ovunque, arcate per nascondersi e pomiciare, gente che beveva e fumava.
In fondo, Linkin Pixies stavano spaccando i timpani a tutti.
Ma il bello erano i quattro gradini che dalla zona di ballo e ritrovo portavano a una piscina calda piena di schiuma rosata.
- Cazzo.- gli sfuggì. Viva la Licorne.
Ed ecco le famose organizzatrici. Notò che alcune studentesse giravano con un top bianco e un orecchino d'oro pendente, con un unicorno. Dovevano essere loro le accolite.
Non fece in tempo a cercare la sua ragazza e la festeggiata che Juliette Caldwell, la capo delle Grazie, con lo stesso orecchino di tutte le "sataniste", come le definiva lui, si buttò ad abbracciarlo.
- Ciao Tom!- cinguettò, in uno scollatissimo baby-doll di raso - Sono contenta che sei venuto! Allora, ti piace? Che ne dici? Siamo brave o no?-
- Si, molto.- ammise - Juliette, hai visto Claire e Trix?-
- Cloe? Cloe sta nella stanza accanto.- lo informò, indicandogli una porta piccola e angusta - C'è la sala da gioco ma Flanagan ha appena indetto una corsa sulle scope sopra il castello.-
- Vogliono farsi beccare immagino.-
- Non saprei.- rispose la Corvonero - Comunque lei tiene le scommesse. Di là c'è anche Damon che gioca con Broody.-
- Grazie mille. Ci vediamo dopo.-
Lei gli strizzò l'occhio e si fiondò ad un altro malcapitato, lasciando così libero il Grifondoro.
Fece lo slalom fra gente aggrovigliata e matti che vomitavano qua e là, fino a ritrovarsi in una saletta mille volte più piccola. Con un tavolinetto da gioco, basso e con una tovaglia rossa, posacenere ovunque e un bancone bar.
Quasi tutti Serpeverde, alcuni Tassorosso e Cloe con loro, che discuteva con Thaddeus Flanagan.
- Oh Riddle!- Adam Broody alzò gli occhi dalle carte - Era ora! Vieni che Damon stasera perde.-
- Si, ti piacerebbe.- ghignò Howthorne, abbigliato in un paio di pantaloni neri e una maglia grigia con uno scollo largo che lasciava intravedere la sua pelle ambrata - Ehi Tom, dov'eri?-
- A studiare.- rispose senza vergognarsi, prendendo una sigaretta al Legimors - Trix?-
- A parlare col bassista del Linkin Pixies, è stata proprio lei a richiederli alla Licorne. Le ho fatto anche ingoiare un pezzo di torta prima.-
- Ah si? E non te l'ha sputato addosso?-
- L'ha mandato giù e poi mi ha detto che mi avrebbe affogato in piscina.-
- Ehi ciao ragazzi!- Lani Beldon entrò nella saletta con un corto abitino rosso, sopra una mini di una tonalità più scura. Carezzò la spalla a Damon, poi si sedette in braccio a Broody - Allora? Come siamo messi?-
- Aspetto che quel coglione di Clyde torni a sedersi.- ironizzò Broody - Hillis, muoviti!-
- Ma davvero vogliono correre sopra le torri?- chiese Tom, levando un sopracciglio.
- Ah, non chiederlo a me. Volevano farla anche in tandem, poi fortunatamente Matt ha ridotto il livello dell'alcool nei cocktails corretti di Travers e allora non se n'è più parlato.- Damon si accese una sigaretta da cui si levò un fumo azzurrino, dette una boccata e poi si sporse dalla sedia - Mi sa che mi sono perso Neely.-
- L'ho vista quando sono entrato.- lo informò Riddle, tagliando il mazzo - Era con Paige Brinkam.-
- E Prentice l'hai visto?- gli chiese Adam.
Damon fissò Broody con un'occhiata storta appena accennata.
- Vediamo di non tornare ai dormitori coi vestiti sporchi.- l'avvisò, ricevendo le prime carte.
- Perché? Ha poco da rompere.- Fabian Alderton si sedette dietro a Broody, con una bottiglietta di whisky fra le mani.
- Non far casino.- gli disse anche Lani, truce.
- Sentite, a me non frega un cazzo.- sibilò Alderton, ingrugnendo il faccione da bulldozer - Ma resta il fatto che qua noi non ci siamo mai spacciati per santi, o sbaglio? Noi non siamo ipocriti, ecco la bella differenza.-
- Questo lo sa tutta la scuola.- sospirò Tom, ciccando nel posacenere - Ma il detto della vostra casa è di non stuzzicare il serpente che dorme. O sbaglio?-
- A Prentice io non ho detto un cazzo, Riddle, chiaro?- Fabian si fece irritato - Ma che vada in giro a minacciare tutti comincia a darmi fastidio. Dovevi vederlo oggi giù al bosco. A momenti neanche Rogers riusciva a trattenerlo.-
- Non c'è da scherzare.- sentenziò Cloe, raggiungendoli - Quelle accuse sono pesanti.-
- Eccola che arriva.- rise Alderton acido - Tanto voi gente per bene vi salvate sempre.-
- Perché, voi no?- replicò, più calma del solito.
- Che autocontrollo.- notò infatti Damon - Hai bevuto più del dovuto duchessa?-
Claire sorrise, chinandosi su Tom e schioccandogli un bacio sulla bocca.
- Allora? Si fa questa corsa o no?- le chiese Riddle.
- Flanagan sta cercando di convincere Jeff Lunn, Stewart Travers e Sedwigh.-
- Stanford lo butta giù dalla torre, altro che gara.- sentenziò Broody - Bene gente. Vedo e rilancio di dieci.-
- Domani mattina voi due sfigati andrete a casa in mutande.- ghignò anche Hillis, verso Tom e Damon - Guardate qua? Una bella coppia di regine! Avanti, vediamo se sapete fare. Carte scoperte.-
Damon rise, buttando giù un full di re.
E Tom chiuse, ridacchiando.
- Una coppia di assi...e tu guarda, un'altra coppia di assi. Hn, Damon come si chiama questo?-
- Non so Tom. Scala forse?-
- Ma andate affanculo.- sbottò Broody, gettando le carte all'aria - Cazzo mi serve da bere!-
Ridendo e scherzando tornarono tutti nella sala principale.
Stretto a Cloe, Tom conobbe tutte le sue compagne della Licorne, a cominciare da Pandora Leafgodd che con lui era sempre stata molto cortese ma distaccata. Si stupì nel vedere che oltre a Juliette, anche Regina Farrell era una Licorne.
Di Tassorosso oltre a Pandora c'erano Amy Post, l'amica di Kara Kendall e Jennifer Putney, del sesto anno.
Da Serpeverde l'immancabile Fern Gordon e Kathleen Barnett, la cucina di Cordelia Chilton.
E da Grifondoro, cosa che lo stupì molto, c'erano Maddy e pure Mary J. Lewis!
Viveva proprio sulla luna.
- Visto che bella riunione di rampolli?- l'apostrofò una voce alle spalle.
- Trix!- Tom l'abbracciò forte - Auguri bellissima!-
E lo era davvero. Un top allacciato all'americana, rosso fragola e una mini di jeans, stivali e guantini di pizzo.
- Allora, come va?- le chiese.
- Bene.- rispose ansando - La musica va alla grande, direi. Fai il bagno nudo più tardi?-
- Quando mi sarò sbronzato a sufficienza.- ironizzò, stringendosi contro Cloe.
- Venite, ho il tavolo e il divano personali.- e li trascinò tutti a sedersi quasi davanti alla piscina, su un divanetto a ferro di cavallo comodissimo, di tessuto liscio al tatto e dall'imbottitura non troppo morbida.
- Piano, piano.- rise Riddle quando la Diurna gli riempì il bicchiere di whisky incendiario.
- Poche storie.- sentenziò - Ho ancora un'ora e mezza di divertimento, poi passerò ad altro.-
- Al letto intendi.- ironizzò Cloe, semisdraiata sul suo ragazzo - O sbaglio?-
- Esattamente.- tubò maliziosa - Milo mi aspetta in giardino.-
- Che figata, gozzovigliare fra i cespugli.- frecciò Damon, agitando la mano verso Neely che lo cercava.
- Accidenti!- sbottò la biondina, raggiungendoli - Mi si stanno spaccando i timpani questi tizi!-
- Si ma sono bravi!- rise Trix - E non so bene chi della Licorne gliel'abbia data, ma non hanno voluto soldi.-
- Ehi, non guardate me- fece la King, per poi piazzare lo sguardo sulla Montgomery - Come va?- le chiese subito, visto che non apprezzava girare attorno alle cose - Con Philip intendo.-
La Corvonero mandò giù il bicchiere di Damon prima di rispondere.
La sua espressione non era delle migliori.
- Male.- ammise, con voce fredda - Oggi in sala comune si è quasi picchiato con Matt e Jeff, che cercavano solo di calmarlo. Nel bosco, con Hagrid, pare che Flanagan stesse solo parlando con Bart Owin delle condizioni di Kara e lui ha dato in testa. Nemmeno Alderton ha aperto la bocca a sproposito, eppure lui è subito saltato su, furibondo.-
- E' sotto pressione, è normale.-
- Si ma se l'è presa anche con i più piccoli.- rispose la ragazza, sospirando esasperata - Io non so più cosa fare. Anche se fosse vero lui non centrerebbe nulla con le scelte dei suoi. Anche Kara era disperata. È in bagno a piangere.-
- Cretina. Avevo chiesto a Amy Post di portarla via.- sibilò Cloe.
- No, lascia stare.- la tranquillizzò Neely - Se n'è occupata Pandora. Comunque la cosa non finirà qua. Temo che potrebbe concludersi male per Philip se non si controlla.-
- Non è abituato come un Serpeverde a farsene dire di cotte e di crude.- mugugnò Damon, spegnendo la sigaretta.
- Già.- annuì Neely, abbracciandolo e posando la testa sulla sua spalla.
Non fecero in tempo però a cambiare discorso che alcuni rumori dalla saletta da gioco attirarono la King.
Levò la testa oltre lo schienale del divano e poggiandosi sulle spalle di Tom imprecò fra i denti.
- Merda!- e si mise subito in piedi - Si stanno picchiando!-
Si alzarono tutti e cinque e giunsero proprio quando Matt Rogers e Stewart Travers presero Philip per le braccia, tirandolo via. Dall'altra parte Bart Owin e Fred Ryder, di Tassorosso, pregavano Flanagan a calmarsi.
- Che diavolo succede?- sibilò Pandora Leafgodd, entrando dietro a Cloe - Conoscete le regole della Licorne.-
- Non dirlo a me, Pandora!- sbottò Flanagan, pulendosi del sangue alla bocca - Questo bastardo ha ricominciato a dare i numeri!-
- Prova ancora a insultare la mia famiglia e ti ammazzo, ricordatelo!- urlò Prentice, puntandogli il dito addosso.
- Io non ho detto un cazzo!- sbottò il Tassorosso - Deficiente, mi stavo preoccupando per Kara!-
- Ehi, ha ragione Thaddeus!- lo difese anche Ryder - Prentice cazzo, cos'hai, le manie di persecuzione?-
- Andate a farvi fottere.- sibilò, dando uno strattone - Cazzo Matt, vuoi lasciarmi?-
- No, se non ti calmi.- s'intromise anche Neely - Philip devi darti una calmata, lo capisci?-
- No! Io almeno ho ancora la decenza di non andare dietro a Mangiamorte dichiarati!- sibilò acido, scrutando Tom con rabbia, come se avesse finalmente trovato un degno bersaglio.
- Qua di Marchi Neri non se ne sono mai visti.- replicò la Montgomery, livida, ma senza perdere le staffe.
- E tu Cloe?- continuò quello sempre più fuori di senno per la collera - Tu che ti sbatti il figlio del Lord Oscuro di Marchi Neri non ne hai mai visti? Quelle come te hanno un nome sai!?-
Cadde un silenzio sdegnato, quasi ribollente.
Stavolta sarebbero stati Matt, Travers e anche Neely a picchiare Philip se la voce di Tom non fosse uscita così dannatamente pericolosa dalla sua bocca.
- Giù al primo piano fra cinque minuti, Prentice.-
Tutti allargarono la bocca, Cloe fissò il suo ragazzo sconvolta.
L'aveva sfidato!
A duello! Aveva sfidato Philip a duello!
- Damon mi fai da secondo?-
Howthorne si limitò ad annuire, poi Tom tornò a scrutare Prentice con gli occhi blu contratti.
- Cinque minuti.- ridisse, dandogli le spalle - Ti voglio in sala duelli col tuo secondo. Se non vieni verrò a cercarti a Corvonero. Ti aspetto giù.-
E se ne andò senza sentire repliche.

 

 

 

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