Note: sono le 3.30 di notte ed io non so esattamente perché stia pubblicando questa cavolata.
La mia testa continua a ripetermi di non farlo ed invece lo sto facendo. Sto scrivendo le note per una cosa che non dovrei pubblicare (perché, omg, ho una storia di più di 12 pagine inconclusa con tanto p0rn e tante cose da pubblicare, ma okay, invece pubblichiamo questa).
FunFact: ci sono alte probabilità che le note siano più lunghe della storia in sé.

Ho pensato di mettere qua, in questa raccolta, quelle storie che ho iniziato e mai finito (magari, se piacciono e qualcuno vuole, potrei anche finirle, ma qua le lascio come piccole OS autoconclusive). Qualsiasi coppia, qualsiasi rating.








La prima canna, Liam la fumò per colpa di Louis; erano in un bagno piccolissimo di uno studio televisivo mentre, ridendo per l’eccitazione di sperimentare qualcosa di nuovo, ignoravano le continue chiamate sul cellulare da parte di Paul e degli altri membri dello staff che li cercavano per poter iniziare le interviste.

Liam aveva ormai perso il conto di quante “prime volte” avesse vissuto per colpa – colpa, perché di solito finiva sempre male – di Louis; la prima fuga a mezzanotte, il primo bicchiere di super alcolico, la prima notte passata a dormire abbracciato ad un altro uomo solo perché era bello essere accoccolato a qualcuno a cui si vuole bene.
Una volta aveva anche detto a Danielle, facendola ridere, che, per lui, Louis era l’uomo delle sue prime volte; al che, la sua prima ragazza, a cui aveva dato il suo primo bacio e con cui aveva fatto per la prima volta l’amore, gli aveva fatto dolcemente notare che la relazione amorosa l'aveva con lei e non con il suo compagno di band.

“Devi mandare giù! Se no non funziona!”, Liam, troppo impegnato a tossire ed a cercare di non ridere, avrebbe davvero voluto fargli notare che non sarebbe mai riuscito ad aspirare se Louis avesse continuato a dargli piccole sberle sulla pancia, impedendogli di respirare; sapendo di non poter parlare, bloccò con una mano i polsi piccoli dell’amico e con l’altra riavvicinò alla bocca il piccolo cilindro bianco, ripetendo quei movimenti che più volte aveva visto fare da Zayn o Louis nei loro momenti di relax.
Aspirò piano, trattenendo una risata per lo sguardo concentrato di Louis che studiava ogni suo movimento mentre premeva i pugni chiusi, ancora immobilizzati dalla mano di Liam, contro il petto del più piccolo e si avvicinava maggiormente a lui nello spazio angusto del bagno.

“Allora?”, ma Liam iniziò nuovamente a tossire e Louis nascose una risata nell’incavo del suo collo, lasciandogli un piccolo morso sulla clavicola prima di liberarsi i polsi e rubargli la canna, “sei proprio incapace Liam Payne, per fortuna ci sono io nella tua vita, se no sarebbe la noia totale”, inspirò piano un tiro, soffiando poi il fumo sul viso dell’amico.

“Dai, stupido! Puzzeremo un casino quando usciremo di qua! Paul ci ucciderà!”, Liam iniziò a maledirsi, pensando a quanto fosse stato stupido ad accettare di fumare dell’erba prima di un’intervista e ricordandosi di quanto Maz ed Andy puzzassero per ore dopo una singola canna.

“Se non lo fa prima Zayn quando scoprirà che abbiamo fumato la sua erba”, Louis avvicinò nuovamente il cilindro alla bocca per poi allontanarlo senza aspirare, “dai, almeno un tiro fallo decentemente, okay? Trattieni il fumo e rilascialo lentamente!”, il più grande abbassò di poco la voce, parlandogli quasi con tenerezza, e poi gli infilò in malo modo la canna tra le labbra.
Liam riuscì a fare il suo primo tiro effettivo e, mentre rilasciava il fumo verso l’alto, sorrise per la risata eccitata di Louis; amava quando il più grande si dimostrava esaltato ed orgoglioso per le piccole cose che facevano insieme e si sentì fiero di averlo accontentato in questo modo.

“Dai”, si tolse dall’abbraccio in cui Louis lo aveva obbligato, facendolo sbattere contro il lavandino, e lo sospinse ad uscire dal bagno, “siamo in ritardo di dieci minuti; Paul ci picchia seriamente!”, e, coi borbottii del più grande che lo prendevano in giro, si avviarono verso lo studio.