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Autore: SnixTheUnicorn    23/10/2012    7 recensioni
Dal capitolo tre:
[...] - Anche se ho molti pretendenti qui al 'City Of Sun', sai? Ma la politica del villaggio turistico parla chiaro ed io concordo pienamente con questa regola: non dobbiamo avere relazioni con i clienti. Va contro la nostra professionalità. - [...] - Ma a volte trasgredire le regole è divertente, non trovi, San? - sussurrò Brittany al suo orecchio, provocandole un brivido a dir poco piacevole.
AU.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Blaine Anderson, Brittany Pierce, Kurt Hummel, Santana Lopez | Coppie: Blaine/Kurt, Brittany/Santana
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Si fissò allo specchio per interminabili minuti, trovando miliardi e miliardi di difetti che neanche aveva. Anche il suo outfit non era dei migliori, non la faceva apparire sexy come ci riuscivano un vestito o dei tacchi alti. Era convinta che i jeans e la maglietta smanicata rossa che indossava non le rendessero giustizia, ma Kurt le aveva detto che stava davvero bene e che se Brittany non le fosse saltata addosso quella sera, allora doveva lasciarla perdere perché - come il ragazzo aveva affermato - quella sera era davvero uno schianto.
Santana ne fu poco convinta, sebbene sapesse che in quanto ad abbigliamento Kurt non transigesse e che se qualcuno si vestiva male glielo faceva notare, eppure non credeva di essere bella quella sera.
Sentì bussare alla porta della sua camera e prese un gran respiro, mentre il cuore iniziò a batterle sempre più forte. Brittany le aveva detto che sarebbe passata a prenderla alle sei e poiché il suo orologio la informava che fossero le sei e dieci, fu sicura che fosse lei.
Non voleva cambiarsi e far aspettare la bionda fuori, non era giusto e soprattutto non era educato.
Aprì la porta e non riuscì a non spalancare la mascella per il meraviglioso spettacolo che le si presentava davanti: i capelli di Brittany che, di solito erano liscissimi, erano ondulati dandole un'aria più selvaggia, gli occhi che al posto dell'eyeliner che utilizzava quotidianamente, erano contornati da uno leggero strato di matita azzurra che faceva risaltare quegli occhi che aveva rubato al cielo. La maglietta bianca ed i jeans chiarissimi non facevano altro che farla sembrare ancora di più ad un angelo non appartenente a quel mondo imperfetto. Sì, perché Brittany era perfetta e Santana in quel momento ne ebbe la conferma.
- Buonasera. - la salutò la biondina dandole un bacio sulla guancia e poi si allontanò per fissarla. - Sei davvero bellissima. -
Santana arrossì per quel complimento che le aveva fatto Brittany, pensando che forse Kurt ci aveva preso con quel look. - Mai quanto te. -
Brittany non rispose e la strinse a sè, strusciando il naso contro la sua guancia che poi baciò ripetutamente e con dolcezza, facendo impazzire Santana che si stava trattenendo dal baciarla.
Doveva chiederle cosa ne pensava della sua confessione e anche se non le fosse piaciuto ciò che Brittany le avrebbe detto, doveva sapere.
Brittany si allontanò da lei e le prese la mano, intrecciandola alla sua, mentre Santana sorrideva.
Non riusciva a credere che un gesto tanto semplice e tanto 'banale' come il prendersi per mano, con Brittany diventava speciale. Forse proprio perché era Brittany ad esserlo a prescindere.
- Non mi hai chiesto dove ti porto. - notò Brittany, accarezzando il dorso della sua mano con il proprio il pollice. - Io al tuo posto ti avrei tormentata pur di saperlo. -
Santana rise. - Dove stiamo andando? -
- Ah, non te lo dico. È una sorpresa. - rispose Brittany ridendo, facendo imbronciare l'altra ragazza.
- Cioè, prima mi dici che sbaglio perché non te lo chiedo e appena te lo chiedo non me lo dici? Mi hai illusa. -
- Scusa. - Brittany le diede un bacio sul collo e Santana si irrigidì di colpo, un po' perché non se lo aspettava, un po' perché i baci sul collo avevano su di lei un ascendente particolare, poi se era Brittany a darglieli...
Non poteva continuare così, sembrava che Brittany non facesse altro che provocarla. Non che le dispiacesse, anzi, ma la frustrazione di dover frenare i propri istinti era tanta.
Vide che Brittany la conduceva verso la strada della piscina e Santana credette che volesse farle fare un bagno notturno, ma cambiò idea quando poi la biondina girò a destra per una strada che non aveva mai visto.
Che fosse comparsa in quel momento e lei non se ne fosse accorta?
Continuò a seguirla in silenzio, stringendole la mano, mentre Brittany scavalcava una piccola catena che doveva far capire loro che non dovevano passare.
- Britt, sei sicura che possiamo passare? - le chiese un po' preoccupata. Aveva notato che stavano per percorrere un piccolo sentiero in legno non molto sicuro e che era ad almeno tre metri dagli scogli. Se si fosse spaccato, sarebbero cadute e sarebbero morte e nessuno lo avrebbe mai saputo.
- È chiuso perché è pericoloso e nessuno può aiutarti in caso di caduta. -
Santana deglutì. Se Brittany voleva in qualche modo rassicurarla non ci era riuscita per niente.  - Oddio... si può cadere? -
- Sì, ma solo se ti sporgi troppo. - spiegò Brittany. - Stai tranquilla, piccola. Non ti succederà nulla. -
Santana annuì poco convinta, troppo spaventata per accorgersi dell'appellativo che Brittany aveva utilizzato per rivolgersi a lei. La biondina le sorrise e, sempre stringendole quella mano che non aveva mai lasciato, la guidò per il sentiero.
Santana si strinse sulla destra del sentiero in cui vi era una piccola collinetta ricoperta da tantissimi fiori e piante che non aveva mai visto in vita sua. Sperava che il ramo di qualche albero potesse sostenerla se per caso il legno si sarebbe spezzato a metà.
Percorse il sentiero in religioso silenzio, preoccupandosi ogni volta che sentiva le assi scricchiolare rumorosamente. Non aveva neanche guardato il mare, perché sarebbe stata la fine: si sarebbe fermata e avrebbe iniziato a tremare e a piangere nervosamente.
Non soffriva di vertigini, d'altronde era una cheerleader e capitava di dover far delle acrobazie in aria o stare al vertice della piramide umana, ma si fidava delle sue compagne e perlomeno anche se fosse caduta, si sarebbe soltanto fratturata qualcosa.
Lì, era diverso. Sentiva la sua vita appesa ad un filo molto sottile e quegli scogli sembravano davvero pericolosi.
Di chiudere gli occhi non se ne parlava: non sarebbe stata attenta e non avrebbe potuto salvare se stessa e Brittany.
- Abbiamo quasi finito il sentiero. - l'avvertì Brittany, facendola sospirare di gioia.
Perlomeno sapeva che tra lei e la salvezza vi fossero pochi passi.
Brittany scavalcò poi un'altra catena di ferro, identica a quella che vi era all'inizio. - Lo abbiamo finito. -
Santana scavalcò anch'essa e poi appoggio la mano alla corteccia di un albero e respirò affannosamente, come se avesse corso dieci chilometri. - Ho avuto paura. - ammise.
- Oh, mi dispiace. - Brittany si imbronciò. - Al ritorno prenderemo la strada asfaltata, promesso. - poi le porse una mano che Santana afferrò e la guidò ancora verso una strada inalberata.
- Siamo arrivate? - chiese Santana, sperando di non dover fare ancora parecchia strada.
- Adesso... - Brittany si fermò. - ...sì. -
Santana, che era dietro di lei, la raggiunse. - Wow! - esclamò alla vista del paesaggio che le si presentava davanti.
Gli scogli che da quella sorta di ponte le erano sembrati pericolosi, adesso sembravano volessero abbracciare quel piccolo pezzo di spiaggia che le sembrava un piccolo paradiso terrestre.
- Questo è il mio posto preferito del 'City Of Sun'. - iniziò Brittany sedendosi sulla sabbia bianca. - Non ci viene mai nessuno perché abbiamo le piscine, ma questo è molto meglio. -
Santana non poté non fare altro che annuire, concordando con lei sul fatto che quel posto era magnifico. Stava per sedersi accanto a lei, ma Brittany la bloccò. - Siediti tra le mie gambe. - ordinò per poi allargarle.
La ragazza non poté non pensare ad altro mentre la vedeva allargare le gambe ed arrossì al pensiero. Fece come le era stato detto e si trovò le braccia di Brittany che le cingevano i fianchi e le sue labbra che le lasciavano piccoli baci sul collo.
Inarcò la testa, appoggiandola sulla spalla della bionda, la quale non aveva smesso un attimo di posare le labbra su quella porzione di pelle sensibile. Stava impazzendo, lo sapeva, e prima che perdesse il controllo doveva parlare con Brittany.
- Britt. - mormorò, mentre la bionda schiudeva un po' le labbra sul suo collo.
- Mh? - rispose Brittany, percorrendo con le labbra una linea immaginaria che partiva dal suo collo fino ad arrivare all'orecchio.
- Possiamo parlare? - la pregò la mora col respiro affannato.
- Di cosa? - chiese Brittany sussurrando al suo orecchio.
- Del fatto che ti ho detto che mi piaci e che non mi hai detto nulla. - disse sicura. Doveva sapere che pensava la biondina e perché la provocava così.
Brittany si bloccò improvvisamente e si allontanò da lei. - Dobbiamo proprio? - domandò con un tono più duro, che non aveva mai utilizzato con lei.
Ma Santana non vacillò, nonostante non capisse perché la bionda si stesse chiudendo a riccio così. - Sì. -
Brittany sospirò e sciolse quel contatto tra le loro gambe, posizionandosi accanto alla mora. - Quando ero al liceo, avevo un'amica. Si chiamava Sugar ed era davvero strana forte. - rise. - Ma a me piaceva. Mi piaceva nello stesso modo in cui mi piaci tu, San. Sì perché tu mi piaci San. - la guardò negli occhi. - Siamo state insieme, ma per lei ero solo un'esperienza, una prova. - abbassò lo sguardo. - Abbiamo litigato e non siamo più amiche. Ho paura che succeda la stessa cosa a noi, San. -
Santana le aveva voltato le spalle per non farle vedere le lacrime che stavano scendendo copiose dal suo viso. - Stai precludendo ogni possibilità ad un noi, quindi. - tirò su col naso. - Non hai neanche voluto provare. Hai già deciso così. -
Brittany si accorse della voce incrinata della ragazza al suo fianco e non le si poté non spezzare il cuore. - Piccola, non piangere. - disse e l'abbracciò, mentre Santana restava immobile come una statua. - Guardami San. -
Santana non si voltò, così Brittany fu costretta a prenderle il viso con due mani e a farla girare verso di lei.
- Voglio baciarti. - ammise Brittany, asciugandole le lacrime. - Voglio baciarti dal primo momento che ti ho vista. -
- Anch'io, Britt. Sto morendo dalla voglia di farlo. -
Brittany si avvicinò alle sue labbra e poi sussurrò. - Ho paura che se ti baciassi, poi non potrei più fare a meno di te. -
- Ed è una cosa tanto brutta?-
- Per niente. - le baciò il mento. - Potresti diventare la mia ossessione, San. -
- Voglio essere la tua ossessione. - affermò sicura.
- Promettimi che non sarò una prova. -
- Britt, non sarai un'esperienza diversa, nè una prova. - promise Santana. - Adesso posso baciarti, Brittany? - domandò impaziente.
- I baci non si chiedono, si danno. - sussurrò e Santana poté giurare di aver visto una piccola sfumatura di malizia nei suoi occhi blu, prima che questi si chiudessero.
Chiuse anche i suoi e si fiondò finalmente su quelle labbra che aveva bramato dal primo momento che le aveva viste. Sentiva le mani di Brittany che accarezzavano leggere il suo viso, provocandole un brivido piacevole su tutto il corpo. Decisero poi di schiudere in sincronia le labbra, facendo incontrare per la prima volta le loro lingue che si assaggiavano fameliche, ma con delicatezza, l'una con l'altra.
Stavano scoprendo il sapore di un bacio ancora sconosciuto ma nonostante tutto familiare, come se fosse stato scritto nel destino che le loro labbra si sarebbero incontrate.
Santana si staccò dal bacio per prendere un po' di fiato, ma Brittany non glielo permise, mordendole il labbro inferiore e costringendola a riprendere cosa aveva interrotto e Santana sorrise nel bacio.
Sorrise perché finalmente ciò che aveva desiderato era tra le proprie braccia, sorrise perché Brittany rispondeva ai suoi baci e sorrise perché ricambiava ciò che provava. Sentiva il cuore esploderle di felicità e rinascere più forte di prima ad ogni carezza delle loro lingue.
Brittany si distese sulla sabbia, costringendo l'altra a seguirla e a distendersi su di lei, ampliando il contatto tra i loro corpi. La sentì ansimare di piacere quando le proprie labbra avevano raggiunto il suo collo candido ed avevano morso una piccola porzione di pelle che poi aveva leccato.
- San, - la chiamò Brittany senza fiato, quando una mano di Santana si era posizionata sotto la sua maglietta e le aveva accarezzato un fianco. - andiamoci piano.  - la implorò, mentre l'altra si staccava da lei sorridendole.
Santana pensò che Brittany avesse ragione. D'altronde erano passati pochi minuti da quando erano un noi e non doveva forzare le cose. Lo erano davvero o era uno degli ennesimi sogni che da una settimana a questa parte faceva?
Sperava di no.
- Brittany, dimmi che non è tutto un sogno. - sussurrò Santana avvicinandosi al suo viso. - Dimmi che sta succedendo davvero. -
Brittany le diede un piccolo morso sul labbro inferiore che poi leccò. - Credo che questa sia una dimostrazione del fatto che sia tutto reale. - disse per poi accarezzarle la guancia.
Santana le sorrise e Brittany le leccò ancora le labbra, reclamando un bacio che Santana non poté non rifiutarle, mentre una piccola consapevolezza si faceva strada nella sua mente: non si sarebbe mai staccata da quelle labbra, da quel corpo, da lei.

***



Ce l' ho fatta!!!
Finalmente quelle due hanno combinato qualcosa. u.u
Come al solito vi ringrazio tutti, lettori, recensori, quelli che preferiscono, seguono, ricordano u.u
Potrei ricordarvi del mio profilo su twitter, ma non lo farò. O forse lo sto già facendo? xD
Al prossimo u.u
P.s. Si, in questo capitolo, Brittany è folle. Più del normale, insomma. u.u
  
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