Haloooo!!!!!!!!!!! XD
X DarkRore86: Ho adorato il
pezzo della Harley Davidson ogni volta che ricontrollavo il capitolo!!!
XD
(Allora Amorino, cosa mi dici
oggi? NdAli) (Prima di tutto cha se mi chiami amorino, ti ritroverai spiaccicata
ad un muro con la Harley Davidson addosso… ndEnvy) (Che parole dolci che mi
riservi cucci^^ Andly) (AAAARGHH!!! ndEnvy) (-Envy insegue Ali con la
amatissima, ed ormai celebre, Harley Davidson, mentre la ragazza non smette di
apostrofarlo con dolci parloe…ricambiate da altrettanto dolci “MUORIIIII!!!”^^-)
(fine monologo in parentesi :D)
Mah…passiamo alla storia prima
che venga spiaccicata dalla Harley Davidson…(non smetterei mai di ripetere quel
nome… ndAly) (anche io *__* ndGreed) (O_o ndAly)
Non mi lasciare, mai.
Era una sensazione
fantastica.
Era sentirsi
vivo.
Non voleva che
smettesse.
Non voleva che se ne
andasse.
La voleva solo per
sé.
***
Erano ancora li, abbracciati a
scambiarsi baci e tenerezze, ma si sa che tutto deve finire, prima o
poi.
“mmmh…Envy, sono le undici e
mazza…forse è meglio se…”
Alice poggiando una mano sul
petto del ragazzo iniziò la frase…
“No.”
Envy le prese il
polso
“Ma sono
le…”
Envy stroncò la frase con un
bacio.
Il ragazzo proprio non ne
voleva sapere di lasciarla andare
“Ti prego…ancora qualche
minuto…” la supplicò
Ora le teneva ambedue i polsi
saldamente a terra, sovrastando la ragazza.
“Va bene, ma non farmi
arrivare in ritardo o non avrò vita facil…”
Envy non voleva perdere
nemmeno un secondo, le catturò le labbra in un lungo bacio, stringendola a
sé…
Quanto aveva
aspettato?
Quanti anni erano stati privi
di senso?
Da quanto tempo non si sentiva
vivo?
Semplicemente:
troppo.
E quella giovane ragazza
sembrava aver posto fine alla sua ricerca.
“Ali…?”
“Si?”
“Non mi
lasciare”
“Io…io non voglio
lasciarti..”
Quegli occhi, non erano gli
occhi maliziosi e beffardi di sempre, pretendevano attenzione, volevano
dolcezza, chiedevano disperatamente affetto.
Alice si trovò spiazzata,
perché quella domanda? Ovvio che non lo avrebbe lasciato…Ma allora,
perché?
Per tutta risposta
l’homunculus si sedette tirando a se la giovane, la strinse tra le braccia
poggiando la testa tra la spalla e il collo della
ragazza.
Alice poteva sentire il cuore
di Envy battere, ma certo, un homunculus ha un cuore in senso materiale…ma, in
senso figurato?
La ragazza sussultò quando
sentì delle lacrime fredde correrle giù per la
schiena.
Fredde?
Si, quelle lacrime erano
fredde.
Envy la strinse a sé ancora
più forte, allora la ragazza gli passò una mano tra i capelli carezzandoli, poi
lo strinse di ricambio.
“Non mi
lasciare”
Ancora quella
frase…
“Envy, io non ti
lascio…capito?” disse lei assumendo il tono più dolce e comprensivo che
poteva.
Il ragazzo però non rispose,
lasciava solo che le fredde lacrime gli rigassero il pallido
viso.
“Envy..?” Alice tentò di
staccare il ragazzo da sé per poterlo vedere in
volto.
“Envy…ma cos’hai?”
Il ragazzo però non voleva
farsi vedere il viso, teneva il capo chino… si sentiva solo il sordo “plic”
delle lacrime che si infrangevano al suolo.
La ragazza sbirciò da sotto
scostando i lunghi capelli di lui.
Si mordeva il labbro, così
forte da farlo sanguinare, lacrimava come un bambino in cerca di
affetto.
Alice prese il volto del
ragazzo tra la mani e, asciugando l’ennesima lacrima col pollice, gli stampò un
bacio leggero sulle labbra, sentendo il sapore del
sangue.
“Tu, piuttosto. Tu non mi devi
lasciare.”
Disse infine
lei.
Il ragazzo ancora non si
muoveva, sembrava voler dire qualcosa, schiudeva infatti le labbra incerto, ma
poi tornava a mordere il labbro inferiore.
“Envy, parla! Ti
prego!”
Di colpo il ragazzo scattò in
avanti, atterrando Alice e tenendole le spalle inchiodate al
suolo.
Le lacrime si infrangevano ora
sul viso esterrefatto di lei.
Envy a questo punto
singhiozzava, non riusciva a trattenere le lacrime e poi, quasi urlando,
disse:
“Non hai idea…non puoi
immaginare per quanti anni sono sottostato al volere di qualcun altro, per
quanto tempo ho vissuto da oggetto, un burattino…ero un burattino cazzo!
Incapace di provare emozioni, usato per uccidere chi poteva essere un pericolo,
ho ucciso persino te!!…”
E’ vero, lui l’aveva
uccisa.
Alice, in effetti, non ci
aveva mai pensato una volta tornata in vita.
“…E adesso sono qui a
vergognarmi di piangere come un bambino, perché non posso più stare senza te,
perché non voglio che tu te ne vada! Io…io…”
Calde lacrime scendevano ora
dal viso di lei, quasi spaventata dal comportamento di Envy, impietosita da
quella che era la sua storia in un certo senso, una vita senza sentimenti, che
ora lo avevano investito tutti insieme, i sentimenti repulsi da una vita, era
comprensibile che si trovasse confuso…
“Io…tks!…” non riusciva a
concludere
“Hai…hai bisogno
di…affetto”
La ragazza esternò al posto
suo, quello che non riusciva a dire, senza staccare gli occhi dal viso del
ragazzo, realmente spaventato da quello che sentiva affollargli la
mente.
Lasciò la presa e si alzò,
lasciando la ragazza a terra, confusa da tutto quello che era successo in pochi
minuti.
Stava per spiccare un salto,
quando da dietro si sentì afferrare e stringere.
Chinò il capo, strinse i pugni
e poi si voltò liberandosi della presa.
Lei allora temette che se ne
sarebbe andato davvero…
Invece il ragazzo mise le mani
sui fianchi di lei.
Stettero a lungo a guardarsi,
o per lo meno quella manciata di secondi pareva loro un eternità…
Finchè Alice non sussurrò al
ragazzo:
“Ho capito cosa ti fa stare
così, sai?” sorrise dolcemente.
“Sono…confuso…io…” Envy tentò
di ribattere, ma lei lo fermò
“Hai vissuto troppo tempo come
un oggetto, non provavi niente, giusto?”
Envy
annuì
“Uccidere una persona, non ti
costava il minimo risentimento…” continuò
“Adesso si…io…io ti ho uccisa!
Sono stato io la causa della tua morte…! Mi sento colpevole…non…tks…non vorrei
averlo fatto…”
Spiegò lui, mentre una lacrima
gli correva giù per il viso.
Indovinate com’era questa
lacrima?
Si.
Una, dolce, calda,
lacrima.
Sussultò ed asciugò la
lacrima, allibito dal fatto che non fosse come le altre, poi rivolse lo sguardo
ad Alice…
“Non devi sentirti così…ho
potuto incontrarti proprio grazie al fatto che sono morta…fidati…da un certo
punto di vista, te ne sono grata…” iniziò…
“Envy, ora tu provi
sentimenti, non devi averne paura…è normale”
Eh?
“Credo sia…normale…cioè…” la
ragazza si ricredette
“Ali, non credo sia
normale…io…dannazione io sono morto!!!” sbottò lui
“Anche io, eppure sento di…io
sento…Envy io…” la ragazza tentò di dire cosa sentiva, ma le parole le morivano
in bocca…
“Ti
amo.”
Envy, un homunculus morto e
stramorto da quattrocento anni e passa, proprio lui, dichiarò di amare la
ragazza che stava in piedi dinnanzi a lui.
Alice, dapprima stupita, si
gettò tra le braccia del ragazzo che le faceva battere così tanto il cuore, poi
gli sussurrò all’orecchio:
“Ti amo anche io…e sai cosa ti
dico?…”
L’homunculus la portò davanti
a sé curioso…
“Non ti lascerò mai…perché non
posso stare senza di te”
“E’ una
promessa?”
“Giuro”
Al diavolo
l’ora.
I due si ributtarono a terra e
ripresero il loro gioco.
Finalmente liberi di
sussurrarsi all’orecchio “Ti amo” senza aver paura…
Consapevoli di non poter stare
l’uno senza l’altra…
Sicuri di poter stare insieme
per sempre…
“Avevi ragione prima…” disse
di punto in bianco Envy
“Riguardo
cosa?”
“Ho bisogno…ho un disperato
bisogno che tu mi voglia bene…” disse serio lui
“Ho bisogno di affetto…”
continuò arrossendo
“E come posso negare un po’ di
coccole ad uno che arrossisce in modo così tenero?!” rise la
ragazza
“Ali…non sto
scherzando”
“Nemmeno
io.”
Le labbra dei due si chiusero
in un caldo bacio, un bacio profondo, non per gioco, ma per dirsi “ti
amo”…
Envy passò la mano sul collo,
fino alla spalla della ragazza, abbassandole una spallina della canottiera che
indossava
La ragazza
rabbrividì.
“Envy…” sussurrò con aria
dolce…
“Si…?”
“Non fare il pervertito!!!”
disse ironica lei
“Mmm…sei cattiva…!!!” ribattè
lui facendo il finto offeso
Ecco il ritorno dello sguardo
malizioso.
“Si beh, sei ancora troppo
piccola..!!!” Esclamò lui sorridendo –finalmente- con la malizia che lo
contraddistingue.
“Dai…adesso ti riaccompagno a
casa” disse prendendo in braccio la ragazza
“E se adesso io non volessi
andare..?” chiese beffarda lei
“Ti riaccompagnerei lo
stesso…ma ti seguirei fino in camera” rispose ridendo lui, poi le chiuse la
bocca con un bacio
“Andiamo…mancano giusto 3
minuti a mezzanotte…”
“Si...diremo che c’era
traffico” ipotizzò lei.
Poi Envy spiccò un salto e in
breve giunsero a casa di Alice.
“Allora, a domani” salutò
lei
“E chi ti dice che scherzassi,
quando dicevo di volerti seguire fino in camera?”
Lei lo guardò sospettosa…poi
vedendo che rideva, lo baciò dolcemente e si diresse verso la porta
salutando.
“A domani…Ali” sospirò
Envy
***
Tante emozioni tutte in una
volta possono sconvolgere.
Ci si sente
fragili.
Impauriti.
Ma sapere che la persona che
ami ti starà accanto per sempre…
Può tranquillizzare chiunque,
persino Envy.
Finee!!!
Questo capitolo è un po’
incasinato…mah!
Spero che vi sia
piaciuto^^
Kissone
Aly Chan
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