Solo fiamme, fuoco da ogni parte e un corpo, disteso in mezzo a quello che rimaneva di un bosco.
Un corpo inerme, ricoperto da un telo di seta bianca, in totale contrasto con quell'inferno di cenere e fumo, di sangue e fuoco. Perchè quelle terre avevano solo visto sangue. Sangue di innocenti, sangue delle guerre, sangue dei malfattori.
Il suo sangue. Tra le fiamme si intravede un volto. Impaurito e sconcertato, incredulo di ciò a cui ha appena assistito.
Una bambina. Un'anima innocente col pigiamino sporco di nero, e l'orsacchiotto stretto nell'altra mano. Una lacrima fredda, in quell'inferno, le scivola su una guancia.
Poi nulla. Solo buio e l'esile figura della bimba, rannicchiata in posizione fetale.
Piange.
Singhiozza.
Ma nessuno la sente, nessuno la vede.
Tranne me.
Che non posso farne a meno di vederla e di sentirla.
Quella bambina sono io.

E questa, questa è la mia storia.