James è morto.
Ed è tutta colpa tua.
Ogni tua singola azione lo ha portato alla morte e dalla morte non c’è ritorno.
Quando arrivi alla loro casa trovi Hagrid immerso nelle macerie con in braccio un fagotto che si dimena leggermente.
Ti avvicini in trance, lo guardi: è sempre stato la fotocopia di James, ma per un momento speri che sia veramente lui, reso neonato da una maledizione fallita.
Poi apre gli occhi e c’è una nota incredibilmente stonata.
La prova finale che quello non è James, ma il figlio di James.
E per colpa tua non conoscerà mai i suoi genitori.
Senti la tua voce dire ad Hagrid di darti il bambino, potresti avere cura di lui.
In realtà lo fai per puro masochismo, sai che vedertelo davanti tutti i giorni renderebbe la perdita del tuo migliore amico, di tuo fratello ancora peggiore.
Ed è tutta colpa tua.
In qualche modo lo devi a James e Lily, ma quando Hagrid dice di no, blaterando qualcosa su ordini dati da Silente, non cerchi di insistere, continuando a fissare gli occhi troppo verdi per assomigliare a quelli nocciola dell’uomo che non dimenticherai mai.
Gli lasci la tua moto senza nemmeno pensarci, è legata a troppi ricordi per portarsela dietro, ricordi che vuoi solo cancellare perché tutti legati a voi due.
Ma ora lui è morto, ed è tutta colpa tua.