CAPITOLO 1.

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Driiiin Driiiin Driiiin.
Il mio “Blackberry” suona, abbandonato nella borsa. È il telefono che utilizzo per il mio lavoro, quindi significa solo una cosa: un nuovo caso.
Ottimo.
Sono tornata al lavoro da meno di un mese ed è già la terza chiamata che ricevo. Rispondo immediatamente.
“Sì?”
“Parlo con Alanis?”.
Una voce maschile, profonda. L’ho già sentita. Ma dove e quando?
“Se sei così fortunato ad avere questo numero, sì”.
“Sarò breve e chiaro. Ho un caso da proporti. Intere famiglie sono state sterminate con lo stesso modus operandi in un paese nel nord. Gli investigatori non sanno dove sbattere la testa, il che mi fa credere che siano coinvolti i nostri “amiconi”. Ho saputo del tuo ritorno così ho pensato immediatamente a te. Ci stai?”
“Ehm… molto interessante, ma si può sapere con chi sto parlando?”
“Sono Jeffrey Jackson.”
“Non mi dice niente. Ritenta!”
Una risata profonda. “Che presuntuoso! Come ho potuto credere che la grande Alanis mi conoscesse! Beh… ero amico di tuo padre. Ti ho vista diverse volte quando eri molto piccola e poi il giorno… sì beh…il giorno del suo funerale”.
Gli occhi mi si riempirono immediatamente di lacrime.
Dannazione!
Sono passati ormai molti anni dalla morte dei miei genitori e ancora ci sto male. Per fortuna che la comunicazione avviene al telefono così Jeffrey non può osservare la mia faccia. Se c’è una cosa da evitare è quella di mostrarsi ai propri colleghi uomini deboli. Mai. Una volta ripreso il controllo affermo:
“Oh Jeff! Scusa! Non ti avevo riconosciuto. Certo che so chi sei... molte delle cose che so fare me le hai insegnate tu!”
“Oh, tu si che sai come curare l’orgoglio ferito di un uomo! Ma non ci prendiamo per il culo! Sappiamo tutti che il tuo maestro è Bobby Singer!”
Questa volta rido io. “Lo sai che ti sparerebbe solo per averlo definito maestro?”
“Terribilmente vero! Comunque per il Caso ci stai?”
“Certo! Parto subito! Ora sono libera! Ti trovo là?”
“Purtroppo dovrai affrontare il Caso da sola... io sono coinvolto in una caccia a Sud e quindi mi viene difficile raggiungerti. Se mi lasci il tuo indirizzo mail, ti invio tutti i file che sono riuscita a trovare a proposito.”
“Certo! Scrivimi a: hunter@mail.au”.
“Perfetto… non esitare a chiamarmi se hai bisogno!”
“Contaci!”.
Metto giù.
Aspetto dieci minuti e controllo immediatamente la casella di posta. Come immaginavo, Jeffrey mi ha mandato già tutta la documentazione. Devo assolutamente salvarmi il numero: quell’uomo mi può tornare utile!
Leggo velocemente cosa mi ha mandato. Aveva ragione, stesso modo di uccidere e stesso tipo di vittime. Nel giro di un mese, sono sparite 4 famiglie composte da: padre, madre, figlio maschio e figlia femmina. L’età delle vittime però è molto varia. Invece, il modo con cui sono sparite è lo stesso: escono tutti insieme per una serata in famiglia, e non fanno più ritorno. Per l’ultima famiglia scomparsa, i Liner, però, c’è un testimone: il Signor Edgar Mavis, un vicino di casa. Grandioso, andrò subito da lui. Fortunatamente la valigia è già pronta.
Non mi resta che caricarla sulla mia Mini Cooper gialla canarino e partire alla volta del nuovo caso.


NdA: ecco il primo capitolo. è introduttivo, serve per "presentarvi" Alanis... spero vi abbia incuriosito. Fatemi sapere cosa ne pensate!
un bacio,
ticci