23/10/2012
0 recensioniMi chiamo Hope, Hope Jhonson ho 17 anni e sono italiana ma ho anche origini inglesi perchè mia mamma è inglese e mio padre è italiano. si sono conosciuti quando papà era andato a fare un viaggio a Londra nella sua adolescenza, li incontrò mia madre si fidanzarono e si sposarono li, poi dopo la mia nascita si trasferirono in Italia. ho i capelli ricci, moolto ricci, troppo ricci per i miei gusti. Ho due occhi che sembrano dei fari azzurri, sono come il colore del mare e sono grandissimi. ho una corporatura abbastanza snella di cui mi vanto grazie ai miei 9 anni di danza classica. sono una ragazza solare, acida a volte.. anzi sempre. non lo faccio perchè voglio sembrare una ragazza antipatica e snob, ma perchè io sono proprio così. Camminavo su quell'asfalto pieno di ricordi dimenticando quasi che quella fosse stata l'ultima volta.. voi state chiedendo il perchè! beh oggi parto per Londra, ritorno a casa di mia nonna perchè papà ha trovato un lavoro lì. Tutti starete pensando ' oh che bello va a Londra, una delle città più belle' e invece no. Odio dover lasciare i miei amici qui, odi o dover lasciare la mia magn
ifica Italia! l'unica cosa che mi consola è che la mia migliore amica, Roxana, verrà a vivere con me. Oh io adoro quella cogliona della mia migliore amica, quando sto con lei mi sento a disagio perchè, cavolo Rox è una bomb di rgazza.. é alta, bionda con due magnifici smerldi ed ha 19 anni ( eh si, è vecchia) lei è molto diversa da me, ma.. come si dice: Gli opposti si attraggono vero?! i miei pensieri furono interrotti dalla 'dolcissima' voce di mia madre che mi urlava di tornare a casa perchè eravamo pronti per partire.
Mamma: HOOPEE! sbrigati che siamo già in ritardo, dobbiamo ancora passere a prendere Rox!
Io: vabene,arrivo.
risalgo nella mia camera, ormai vuota, prendo la mia a dir poco enorme valigia e torno dalla mamma in salotto.
Mamma: forza tesoro non essere così triste!
Papà: dai pensa che potrai conoscere la tua nonna materna.- desse con un sorriso ebete
Io: oh, che felicità.- sbuffai.
esco con mamma e papà da quella casa con moolta malinconia e porgo la mia valigia a papà..
-------------------
Rox: amore miiiooo, finalmente non ti aspettavo più.. pensavo ti fossi dimenticata di me!- disse facendo il labruccio
Io: brutta cogliona, come potrei dimenticarmi di te?!
Rox: sempre gentile tu eh!
Io: da usciamo dammi la valigia che la metto in macchina..
Rox: valigia? ehhmm.. le valigie se mai.
Io: oh no, lo sapevo io.. dai quante ne hai portate?!- dissi sospirando.
Rox: ehm.. sai come sono che..- disse imbarazzata
Io: avanti Roxana, quante?- dissi scocciata
Rox: ehm 5..
Io: porca puttana Rox.. la casa intera tio sei portata?
Rox: più o meno- sorrise.
Io: dai allora chiamo papà.. così li porta lui che a me non va!- dissi ridendo
------------------
Finalmente arrivati, in quella così 'amata' Londra.. dopo aver preso i bagagli ci incamminammo verso i taxi per andare a casa di nonna.. quando ad un certo punto sento una voce femminile, al quanto familiare urlare come una gatta in calore..
Mamma: HOOPEE! sbrigati che siamo già in ritardo, dobbiamo ancora passere a prendere Rox!
Io: vabene,arrivo.
risalgo nella mia camera, ormai vuota, prendo la mia a dir poco enorme valigia e torno dalla mamma in salotto.
Mamma: forza tesoro non essere così triste!
Papà: dai pensa che potrai conoscere la tua nonna materna.- desse con un sorriso ebete
Io: oh, che felicità.- sbuffai.
esco con mamma e papà da quella casa con moolta malinconia e porgo la mia valigia a papà..
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Rox: amore miiiooo, finalmente non ti aspettavo più.. pensavo ti fossi dimenticata di me!- disse facendo il labruccio
Io: brutta cogliona, come potrei dimenticarmi di te?!
Rox: sempre gentile tu eh!
Io: da usciamo dammi la valigia che la metto in macchina..
Rox: valigia? ehhmm.. le valigie se mai.
Io: oh no, lo sapevo io.. dai quante ne hai portate?!- dissi sospirando.
Rox: ehm.. sai come sono che..- disse imbarazzata
Io: avanti Roxana, quante?- dissi scocciata
Rox: ehm 5..
Io: porca puttana Rox.. la casa intera tio sei portata?
Rox: più o meno- sorrise.
Io: dai allora chiamo papà.. così li porta lui che a me non va!- dissi ridendo
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Finalmente arrivati, in quella così 'amata' Londra.. dopo aver preso i bagagli ci incamminammo verso i taxi per andare a casa di nonna.. quando ad un certo punto sento una voce femminile, al quanto familiare urlare come una gatta in calore..