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Autore: Always Sil    23/10/2012    6 recensioni
Ed ecco che vedendo mio marito sorridere, tutte le mie preoccupazioni, le mie paure svaniscono.
Perché una cosa che mi rassicura è il suo sorriso.
Quel sorriso che si apre lentamente fino ad illuminargli il volto, lo stesso di cui mi sono innamorata.
[Spoiler: Mockingjay]
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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I love you to the moon and back

[You are the best thing that’s ever been mine
Do you believe it?
We’re gonna make it now
 And I can see it 
]

Calmati e respira” mi impongo  di prendere un grosso respiro e cerco di mettere in ordine i miei pensieri.

Un leggero mal di testa inizia a farsi sentire, così rincomincio con il mio elenco mentale
mi chiamo Katniss Everdeen, ho 32 anni, vivo nel distretto 12, sono sposata con Peeta Mellark e sono..” vorrei continuare ma un altro conato di vomito mi toglie il respiro.
Non mi piace questa situazione, la mia gola è come se fosse percorsa da tante fiammelle e un fortissimo senso di nausea mi accompagna da circa due settimane.
Per fortuna Peeta non si è accorto di niente, altrimenti si preoccuperebbe inutilmente, è sempre così protettivo nei miei confronti.
Passano venti minuti buoni prima che sia sicura che la nausea sia finita e decido di ritornare in camera a dormire.
Prima di uscire, però mi fermo davanti allo specchio del bagno e mi guardo di profilo.
Sono sempre la stessa Katniss, soliti capelli scuri legati in una treccia, soliti occhi grigi.
Solo due cose sono cambiate negli ultimi anni.
Il primo è che sulla mia mano sinistra, sull’anulare, c’è un anello molto fine, con solo una scritta all’interno “Peeta
Mentre il secondo cambiamento è avvenuto circa un mese e mezzo fa’, perché lì, dove prima c’era il mio ventre piatto, ora si nota una leggera sporgenza, piccola quasi invisibile, tanto che Peeta non se n’è accorto.
Non mi sembra vero ,io, che non volevo figli, ora sono incinta.
Devo ancora dirglielo a Peeta, ma prima dovrei prepararmi un bel discorso, dolce e che arrivi subito al punto, ma io non sono come lui, non sono mai stata brava con le parole.
Ritorno in camera da letto e vedo mio marito dormire beato con  un sorriso sulle labbra.
Poso una mano sul mio ventre e spero con tutto il cuore che questo bambino o bambina prenda tutte le migliori qualità del padre.
Domani glielo dico” penso, mentre mi accomodo accanto a lui, cercando di riacquistare sonno.
***
«Katniss, Katniss svegliati dormigliona»  una voce calda mi chiama, ma io non voglio svegliarmi, sto dormendo così bene.
Una mano delicata mi accarezza la guancia e giunge fino alle mie labbra, poco dopo sento solo un grande senso di fame e calore.
Non perché ho fame, ma perché Peeta mi sta baciando.
Le sue labbra premono sulle mie, sento la sua lingua  che dolcemente solletica il mio labbro inferiore.
Rispondo al bacio, è un gesto automatico, ed ecco che la solita sensazione di felicità  si fa’ largo dentro di me.
«Giorno»  gli dico cercando di reprimere uno sbadiglio.
«Giorno? Sono quasi le due del pomeriggio»  sbarro gli occhi, e volto la testa di lato per vedere se ha ragione.
Cavolo, avrei voluto fare tante cose questa mattina.
«Le ho portato il pranzo, signora Mellark»  solo ora noto il vassoio verde chiaro con sopra una coscia di pollo e dell’insalata di denti di leone.
«Oh, ma come siamo gentili signor Mellark»  lo canzono, con un piccolo sorrisetto sul viso
Peeta è un ottimo cuoco, infatti è lui quello che cucina, certo io lo aiuto di tanto in tanto, ma ogni volta che provo a cuocere qualcosa, puntualmente questa abbrustolisce e lui ride.
Il pollo e l’insalata li divoro velocemente, sto bevendo un po’ d’acqua quando mi accorgo che Peeta mi sta fissando con un sopracciglio alzato
«Beh, cosa c’è?»  gli chiedo «Avevi proprio fame, eh? Hai divorato tutto subito, di solito mangi lentamente»
Annuisco, senza guardarlo negli occhi.
« Peeta»  inizio «Devo dirti una cosa » prendo un bel respiro e cerco di trovare le parole giuste per iniziare il discorso.
Ci sto mettendo troppo tempo, perché lui si inizia a preoccupare e mi chiede «Ehi, c’è qualcosa che non va?
Qualcosa che ti turba? Puoi dirmi…. »
lo interrompo bruscamente « Andiamo a fare una passeggiata?» mi inizia a mancare l’aria qui dentro.
Lui annuisce ma non smette un secondo di guardarmi, e la cosa mi rende ancora più nervosa.
Cinque minuti dopo e vari tentativi di formulare un discorso sensato nella mia testa, io e Peeta usciamo mano nella mano da casa nostra, diretti verso il prato.
Arrivati a destinazione mio marito stende una coperta e poi ci sdraiamo , la mia testa sulla sua pancia mentre le sue mani mi sciolgono la treccia e mi accarezzano i capelli dolcemente.
Il cielo è limpido senza una nuvola, e, essendo Maggio, il prato è tutto fiorito.
Una leggera brezza porta fino  a noi l’odore della lavanda che cresce poco distante.
«Mi mancheranno questi pomeriggi, solo noi due » dico senza riflettere.
Peeta smette all’istante di accarezzarmi i capelli.
Solo ora mi accorgo di quello che ho detto, e vorrei non aver mai aperto bocca.
«Perché dici questo? C’è qualcosa che non so?» mi chiede con voce gentile.
Sposto la testa dalla sua pancia e mi stendo accanto a lui, dentro di me esplode una battaglia.
Voglio liberarmi di questo peso, ma ho paura.
Sento Peeta che si mette a sedere e con un espressione seria mi dice «Bene, visto che non vuoi parlare, ti costringerò a farlo »  e prima che possa fermarlo le sue mani si iniziano a muovere veloci sulla mia pancia, facendomi il solletico.
È sempre stato così, quando vedeva che ero preoccupata mi  riusciva a strappare sempre un sorriso, usando anche il solletico se necessario.
Così ora sto ridendo forte, mentre mio marito ride con me e, senza rendermene conto dico la prima cosa che mi salta per la testa «Basta, Basta ti prego, potrebbe fare male al bambino »
Per la seconda volta in pochi minuti, sento le sue mani bloccarsi e il suo viso si fa terribilmente serio.
«Come? Ho sentito bene? » ha uno strano scintillio negli occhi, sembra quasi speranzoso.
Mi metto a sedere e lo guardo fisso in volto, prendo un bel respiro e «Si, sono incinta di circa 6 settimane » la mia voce trema.
Peeta si alza e mi tende una mano, sul viso la stessa espressione di prima.
Gli prendo la mano e la stringo forte, ora siamo uno di fronte all’altro in silenzio, fino a quando, con voce tremante lui mi chiede « Sei incinta, vero o falso?»  mi sembra di essere tornata indietro di anni, ormai le volte che usa la scusa del vero o falso sono molto rare, come sono rari i suoi flashback, ma adesso non sembra che stia per avere un flashback, almeno lo spero.
Senza smettere di guardarlo negli occhi gli dico «Vero. »
Ed ecco che vedendo mio marito sorridere, tutte le mie preoccupazioni, le mie paure svaniscono.
Perché una cosa che mi rassicura è il suo sorriso.
Quel sorriso che si apre lentamente fino ad illuminargli il volto, lo stesso di cui mi sono innamorata.
E prima che me ne renda conto, Peeta mi prende in braccio e mi fa’ girare, mentre ride, felice.
Calde lacrime escono dai miei occhi, sono lacrime liberatorie, lacrime di gioia.
Quando mi mette giù, mi circonda la vita con le braccia, così da ritrovarmi il suo viso a pochi centimetri dal mio.
«Ti amo » gli dico.
Mio marito mi guarda e mi sorride dicendo « ti amo» anzi « vi amo, ora vali per due.»
Vedo la sua mano sinistra che si appoggia sulla mia pancia e capisco che Peeta andava tenuto in vita.
Perché è grazie a lui se io ora sono qui.
è grazie a lui se la ragazza in fiamme non si è arresa.
è grazie a lui se ora sono felice.
   
 
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