Perché i ragazzi avrebbero dovuto amare proprio Lei, con quelle cicatrici sui polsi? Non dovevano.
Lei si sentiva un rifiuto, tutto quello che la società non cercava. Era bella ma non abbastanza, magra ma non abbastanza.
Anche i suoi genitori non la consideravano all’altezza e per questo la picchiavano spesso. Se le avessero voluto bene, si sarebbero accorti di quelle cicatrici e l’avrebbero aiutata, si sarebbero accorti delle ore passate in bagno dopo ogni pasto, ma loro non lo avevano mai notato semplicemente perché erano persone superficiali. I suoi amici, loro sì che avevano notato quei segni sulle braccia ma a loro sembrava una cosa strana e la buttavano sul ridere, come avrebbero mai potuto pensare che Lei, una ragazza così sorridente e spensierata avesse dei problemi così seri? Eppure ce li aveva, ma la maschera di cera che indossava ogni giorno ormai stava per sciogliersi al sole.
Lei era stanca. Stanca di non essere amata, stanca di essere stata presa per l’ennesima volta in giro, stanca di sentirsi sola anche in mezzo a milioni di persone.
Forse aveva trovato la persona giusta, qualcuno che l’amava a prescindere, che la capiva. Successe tutto all’improvviso: un saluto, quattro chiacchiere, due carezze e un bacio. Aveva trovato qualcuno disposto ad aiutarla, magari a raggiungerla nel baratro per poi risalire su insieme.
Ma era troppo tardi perché Lei aveva ormai preso la sua decisione. Voleva andare via, abbandonare quel mondo nel quale non si era mai sentita a proprio agio, volare via pensando di non lasciare nessuna traccia del suo passaggio, ma in lui una traccia l’aveva lasciata.
Molto spesso le persone che ci sono intorno, non riescono a rendersi conto di ciò che ognuno prova davvero; chi è maggiormente problematico tende a nasconderlo e far finta di andare avanti, trascinare con sé quella vita che probabilmente non ha mai avuto un senso.
E’ facile dire “continua a lottare!” per chi non sa davvero cosa si prova.
E’ più difficile ammetterlo e cercare aiuto per chi quel dolore ce lo ha sempre avuto dentro.