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Autore: Shadow Dark    24/10/2012    2 recensioni
Tutto viene sviluppato in una nuova scuola privata di Lima, La William Music Academy School.
Una a scuola speciale per bambini con "abbastanza" talento.
Qui, Zachary, 14 anni, inizierà una nuova vita, grazie alle sue due mamme, Santana e Brittany.
Ma tutto cambierà..
Il Ragazzino incontra un professore, un vecchio amico di Santana e di Brittany, partito per l'europa proprio 14 anni fà.
Zachary non prenderà in simpatia il Professore, e subito entrambi si prendono di punta.
Tutto nasce con una seduta Scomposta, e il Professor. Puckerman non accetterà vari comportamenti.
ma cosa succede se si scoprisse che il figlio, fosse proprio suo?...
((Storia APPARENTEMENTE BRITTANA. NON è COSì! Inizierà così, consiglio di leggerla per gli appassionati di Faberry, Brittana e Pucktana. anche per chi "Adora" La Klaine, ma sarà messa in discussione da un ragazzino noto a tutti. Non ho altro da aggiungere.
Aspetto vostre opinioni, per il resto, un saluto a tutti. Shadow Dark))
Genere: Generale, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri | Personaggi: Brittany Pierce, Noah Puckerman/Puck, Nuovo personaggio, Santana Lopez, Un po' tutti | Coppie: Brittany/Santana
Note: Lemon, Lime, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo, Violenza
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-Zachary!!-


 

Una voce squillante lo fece distrarre dal compito di aprire il suo impenetrabile armadietto, e strinse le labbra. Dana era un tipo abbastanza strano, ma tutto si poteva dire di lui, tranne che fosse Gay, risultati le varie riviste che poneva accuratamente ogni notte sotto il materasso di camera sua.


 

-Dimmi, Dana..-


 

Rispose seccato il ragazzino. Zachary sapeva bene che quando Dana voleva parlargli, non era sicuramente una situazione gradevole da affrontare...

 

 

Una nuova ragazza.

 

 

Zachary guardava Dana con attenzione. Era un tipo strano, sembrava come il padre Kurt: dolce, raffinato e delicato. Mentre Dana non era affatto così. Era un ragazzo molto meschino, e se voleva, sapeva il fatto suo. Ingannava, e Zac lo sapeva benissimo.

Chiuse l'armadietto con calma, guardandolo attentamente e si schiarì la voce, mentre Dana prese parola.

 

-Credo di avere la Ragazza adatta a te.-

 

Quella volta, Zachary si sbagliava di grosso. Pensava fosse successa un'altra cosa. Come successe mesi fa, quando avevano, per sbaglio, rigato la macchina del Papà Blaine; Zac, a sua volta, arricciò le labbra e fece scorrere la mano contro il ferro dell'armadietto mentre guardava un Dana molto entusiasta.

 

-Una Ragazza?.. -

 

Disse, sollevando il sopracciglio lentamente. Dana sorrise e si mise al suo fianco, dandogli una gomitata al braccio e indico una ragazzina.

Alta, capelli lunghi e biondi cadevano lisci come spaghetti sulla schiena. Naso sottile e fine, labbra rosee e occhi verde oliva. Il suo sorriso si aprì, mentre la ragazza parlava con Kyle.

Zachary assottigliò lo sguardo, notando il suo corpo piccolo e dolce.. Sapeva di averla vista da qualche parte, ma non ricordava dove. Socchiuse le labbra e girò di poco il viso verso Dana, senza togliere lo sguardo da dosso alla ragazzina con il vestito azzurrino.

 

-Come si chiama?-

 

Chiese con voce piatta, rapito da tanta bellezza. Dana sorrise furbo e la guardò attentamente.

 

-Oh, questo non lo so!! Barbra ha intenzione di fare amicizia con lei oggi a mensa!.-

 

-Di a Barbra di farmi sapere tutto..-

 

Sussurrò, deciso a sapere come si chiamasse la ragazzina. D'improvviso, lo sguardo della ragazza si girò verso Zachary, che la guardò attentamente. Qualcosa gli attirava, sentiva di sentirsi legato dentro, legato da un qualcosa che lui, non sapeva definire bene. La ragazza arrossì dolcemente, prima di notare Kyle girarsi anche lui verso Zac e li lei si girò. Poi, entrambi andarono via. Zac capì qualcosa, ma voleva, o almeno, si sperava di sbagliare.

 

4

 

Il ragazzo ritornò a casa dopo la scuola. La ragazza vista la mattina era presente nella sua testa. Sentiva che la conosceva, strano, pensò, ma era come se le apparteneva. Sospirò, passandosi la mano fra i capelli scuri prima di aprire la porta di casa. Sapeva di essere solo, la madre non sarebbe ritornata prima delle sei del pomeriggio, quindi sarebbe passato da Blaine e Kurt, come previsto. Buttò lo zaino nell'entrata, e con passo lento andò in cucina. Storse le labbra notando il solito bigliettino sul frigo e sospirò ancora.

 

Oggi arriverò per le cinque”

 

C'era scritto, scosse il capo e alzò le spalle, accartocciando il foglietto e buttandolo nel cassonetto di ferro. Aprì il frigo e prese il necessario per farsi il suo solito tramezzino, un qualcosa, però, attirò la sua attenzione.

Una giacca di pelle nera, posata sullo schienale della sedia bianca della cucina. La osservò, posando gli i ingredienti sul tavolo e si avvicinò alla giacca familiare. La osservò bene, e quando capì di chi era, un dolce e delicato sorriso spuntò sul suo viso. La prese, e quella giacca nera lucida al tatto era fredda e leggera. Un tintinnio provenne dalle cinghie della giacca e un piccolo fazzoletto ripiegato rosso nel taschino sul petto. Gli occhi di Zachary si fecero lucidi, pensando a chi poteva appartenere. Le mancava, e lei non lo sapeva. Era sempre fuori per lavoro, e Zac non la vedeva mai, ma quando era presente, lui si divertiva a stare insieme a sua mamma..

Deglutì e un rumore attirò la sua attenzione. Si girò di scatto verso il salotto e posò istintivamente la giacca sulla sedia e stringe il legno di quest'ultima

 

-Mà?-

 

Chiese con poca voce, sentendo ormai il cuore a mille. E se era lei? Pensò. O per lo meno, era uno dei tanti pensieri nella sua testa. Ma uno fra tanti, era quello di stringerla forte, da poter così sentire quel profumo che a lui tanto mancava..

d'improvviso, dal salotto, vennero fuori due zampette bianche, un muso grazioso con delle macchie nere sugli occhi, pelo lungo e delle belle orecchie a punta e una coda molto folta. Un abbaio, e Zac scosse il capo, sospirando. Un piccolo cagnolino era li di fronte a lui, scodinzolante e felice.

 

-Kira..-

 

Disse il ragazzino, chinandosi verso il Border Collie che si avvicinò piano; lento accarezzò il pelo del cagnolino che scodinzolava felice. Sorrise tranquillo, accarezzando sotto il muso di Kira.

 

-Cosa ci fai qui?-

 

Chiese al cane, mentre sorrideva. Era solito lasciare il cane fuori, non dentro casa. Qualcuno l'aveva fatta entrare, pensò.. Sospirò prima di continuare ad accarezzare la cagnolina che si era seduta tranquilla vicino a lui.

 

-Ricordati di lavare le mani..-

 

Zac sentì quella voce, voce che pensava di essersi immaginato, quindi, non ci fece caso. Poi, sollevò lo sguardo. I suoi occhi si incrociarono ad un paio Azzurri, azzurri come il celo limpido di mezza estate, limpido e bello come l'oceano; il respirò gli mancò, deglutì a fatica, continuando a guardare quella figura poggiata allo stipite dell'arcata d'entrata del salone; i suoi capelli erano sciolti, biondi e dolci sulle spalle coperte da una T-Shirt azzurrina e le gambe fasciate da un pantalone nero di Jeans; il ragazzo si fermò a quel sorriso, quel sorriso che gli era tanto mancato.

 

-Mamma...-

 

sussurrò a voce strozzata. Brittany sorrise, e si avvicinò a Zachary

 

-Ciao amore..-

 

La sentì dire. Zac, capendo che non era frutto della sua immaginazione, si alzò e a gran fretta si avvicinò a Brittany, fermandosi poi a pochi passi da lei. Era incredulo, meravigliato, confuso ed emozionato. Aveva paura fosse una delle sue inutili illusioni, e una volta sentirsi a poca distanza, quella figura, solitamente, spariva nel nulla, maledicendo la sua vivida immaginazione. Sollevò una mano, che lenta e tremante si avvicinò all'addome di lei che continuava a sorridere; il cuore del ragazzino batteva a mille, la bocca era ormai secca e gli occhi erano pieni di lacrime.. non poteva farsi così male, non voleva sentire nuovamente il sapore di un immaginazione non gradita nella sua testa. E sapeva che sapore aveva. Un sapore amaro, senza alcun senso. Come quelle “Visioni”. Quel profumo, pensò, che quel profumo, però, era così vivido, così penetrante, come solo lei aveva. Solitamente, nelle sue “Immaginazioni” non sentiva quel profumo, che era dolce, come un Bouquet fruttato ed esotico. Che, al ragazzo, portò alla mente con la sua armonia fiorita orientale, ad un giardino in fiore. Un profumo dolce che, sicuramente, era più che reale. La mano tesa arrivò a sfiorare la T-Shirt della ragazza, ferma d'avanti a lui. La toccò piano, sfiorando appena il tessuto leggero, poi lo pizzicò, dolcemente. Sfregò l'incile e il pollice, sentendo il tessuto caldo e morbido; una lacrima scese, lenta lungo il viso e si morse forte il labbro. Arrivò ad afferrare la maglietta, mentre i suoi occhi erano puntati su quelli di lei.

 

-Mamma..-

 

Sussurrò, sta volta, come se fosse reale. Come se prima, non era reale come si immaginava. Ma lui la sentiva, la stava toccando, la vedeva. Era reale! Era lei..

 

-Vieni qui Zà..-

 

Appena Lei aprì bocca, Zachary la potette sentire ancora meglio, poteva sentire la sua voce melodica perforargli i timpani. Non poteva crederlo, era li.. li a pochi passi da lui.

Non perse altro tempo. Si avvicinò, fino ad arrivare molto vicino a lei, e la strinse. La strinse forte, mentre le lacrime scendevano, ancora incredule per il fatto che lui, in quel momento, stava abbracciando la sua mamma.. la parte di lui che non ritrovava da tanto tempo.

 

5

 

 

-Devi capire che non è così facile crescere un figlio senza di te! Bry!-

 

Disse la mora, ritrovandosi sul letto. Erano da un po' che discutevano. Ma sicuramente, come pensava la mora, la cosa non sarebbe finita bene come sperava lei..

 

-Lo so! Okay? Ma vorrei solo farti capire che io non vado via sei mesi per me! Ma per noi!-

 

-Certamente! È solo che, in questi sei mesi, io non so tu cosa diavolo faccia in giro per il mondo! Poi chissà con chi!-

 

Ribatté la mora, tirandosi su dal letto e avvicinandosi alla bionda che era vicino al comò della stanza; Brittany era confusa. Non capiva, pensava che forse Santana doveva essere felice, non furiosa perché lei lavorava.

 

-Con tuoi e miei amici!! Santo celo Santana! Dopo tutti questi anni non ti fidi di me?-

 

Disse la bionda. Santana scosse il capo e si portò una mano fra i capelli, poi si leccò le labbra e sollevò un sopracciglio.

 

-Sai qual'è il problema, Brittany? Non è che non mi fido di te. È del tuo lavoro, che non mi fido! Ma sta tranquilla, arriverà anche il tuo turno se non decidi!-

 

Disse, lasciando un ultimatum alla bionda che sconvolta si avvicinò a Santana che ormai le aveva dato le spalle. Le afferrò il braccio e la fece girare.

 

-Non puoi dirmi di decidere tra te o la carriera! Io lavoro per pagare questa casa! Quella macchina! Nostro figlio per mantenere Kira! E per farti star tranquilla!-

 

-Novità del giorno, Bry-Bry. Posso, eccome se posso!-

 

Concluse, staccandosi con violenta dalla presa e avvicinandosi alla porta della stanza da letto. Aprì la porta e si girò, guardando Brittany che con occhi sgranati la guardava incredula.

 

-Zac ha bisogno di te. E non solo lui.. ma forse, sei tu che non hai bisogno di noi..-

 

Concluse l'ispanica, uscendo dalla stanza e chiudendola con calma; Brittany sospirò e su passò una mano fra i capelli, buttandosi sul letto. Ancora sconvolta per la scenata dell'ispanica...





 

*********************
Come al solito, i personaggi non sono miei. ma questo si sà..

Mi scuso per eventuali errori.
Shadow Dark.


 

Un saluto lla mia Piccola Donna.

  
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