Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: Anevrasi    24/10/2012    5 recensioni
..il seguito di "per errore...per amore"
Non è "passato" fino a quando non sei libero di ricordarlo senza soffrire.
Ma se tutti i loro sforzi fossero vani, se nel loro presente un'altra minaccia li stesse per travolgere ancora una volta???? Troveranno il coraggio di mettere la parola fine a quest'agonia e vivere il loro futuro....insieme????
Il finale del mio anime preferito..come avrei voluto io senza togliere niente all'originale ovviamente...se siete curiosi...leggete per scoprirlo e mi raccomando...siate buoni =D =D =D =D
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Strappai con cura l’ennesima pianta medicinale mentre la voce di Kaede in lontananza si affievoliva nel silenzio della mia mente.
Ora ero decisamente più esperta.
Le prime volte afferravo involontariamente sia le erbe curative che quelle che invece non servivano a nulla….ma per una persona ignorante in materia come ero allora infondo erano tutte uguali.
Sorrisi dei miei miglioramenti e della mia vita felice accanto ai miei compagni.
Era quasi passato un anno da quando avevo salutato la mia famiglia…per sempre.
Li avevo abbracciati stretti stretti, cercando di imprimere nella mente il loro profumo, il loro respiro, ogni particolare, ogni singola ruga.
Tutto pur di portarli con precisione nel mio cuore. Per tenerli accanto.
Ieri li avevo nuovamente sentiti. Era il compleanno di Sota.
La comunicazione attraverso il pozzo non era delle migliori ma era l’unico modo per scambiarci qualche parola…seppur da una considerevole distanza.
Inuyasha mi aveva accompagnata ed era rimasto in disparte per lasciarmi quella privacy che in realtà non mi serviva.
Dopotutto era il solito testardo.
Era ancora convinto che in fondo al mio cuore soffrissi per averli abbandonati e per aver scelto di vivere con lui. Era sicuro del mio eterno pentimento e ogni qual volta mi mettevo in comunicazione con loro lui diveniva triste ed inconsolabile.
Ma durava poco.
La gioia di stare al suo fianco era troppa perché non se ne accorgesse.
Scossi lievemente la testa e mi rialzai scostandomi la frangia dagli occhi.
Non avevo voluto portare nulla dalla mia epoca per paura che questo potesse modificare la storia e il destino dell’intero mondo. Infondo ero pur sempre un’intrusa. Quindi anche le forbici erano rimaste nella Tokyo del futuro.
L’unico oggetto che non avevo voluto abbandonare…lo stavo indossando proprio ora.
Avevo lasciato la mia uniforme scolastica alla mamma perché potesse sempre ricordarsi di me e al suo posto era subentrato il chimono verde smeraldo che avevo comprato quell’ultimo mio giorno di shopping assieme alle mie care amiche di scuola.
Sorrisi ripensando alle loro parole..
“ < Kagome hai fatto davvero bene a comprarlo…stavi d’incanto >
< si sembravi una sacerdotessa moderna > “

L’avevo deciso allora.
Già a quel tempo avevo stabilito senza saperlo dove e come avrei vissuto il mio futuro.
Accanto ad Inuyasha.
Un Inuyasha che quando mi aveva vista per la prima volta con indosso quell’abito così perfetto per il suo mondo ma anche per il mio…si era paralizzato. Mi aveva mangiata con gli occhi facendomi arrossire dall’imbarazzo e dalla felicità.
< hei Kagome mi hai sentito? >
Mi voltai verso la povera Kaede che con quell’enorme cesto in mano mi fissava con aria benevola e accondiscendente
< perdonami…io… >
< stavi nuovamente fantasticando!!! Ah…incredibile…sei la persona più distratta che conosca al mondo >
< he he >
Mi grattai la testa in un tipico gesto di imbarazzo.
Dopotutto pensare ad Inuyasha e non distrarsi era dannatamente impossibile.
Maledizione!!!!
Guardai il sole alto nel cielo e mi maledissi per la mia sbadataggine.
< oh cavolo…Kaede…scusami io…devo proprio andare….Inuyasha mi aveva detto di raggiungerlo……e…uh quanto è tardi.. >
Scosse la testa sospirando e sorridendole grata la caricai anche del mio raccolto.
< fa attenzione mi raccomando >
< certo…come sempre >
Raccolsi l’arco da terra e mi fiondai nel folto della foresta.
In meno di mezz’ora avrei dovuto essere al villaggio. In ogni caso….le avrei sicuramente sentite!!!!
 
< dove sarà quella stupida!!! >
< oh Inuyasha finiscila di camminare avanti e indietro! Oltre a farmi venire mal di testa rischi anche di creare un solco per terra!! >
Lo fulminai con un occhiata truce.
< potrebbe essersi persa…o fatta male >
Rabbrividii al pensiero. < dannazione dovevo andare con lei! >
Una mano forte e comprensiva si posizionò con determinazione sulla mia spalla.
< smettila di tormentarti. La divina Kagome è decisamente in grado di badare a se stessa…e se si fosse fatta male lo sapresti di sicuro…siete un sorta di “due cuori una capanna”…per cui stai tranquillo. Eh poi…non puoi mica seguirla dappertutto no? Non vorrai diventare il suo cane da guardia spero!! >
Strinsi i denti per non picchiarlo.
Il suo sorriso sornione e beffardo scomparve. E al suo posto ritrovai la solita espressione mesta e perspicace.
< Naraku non c’è più. La sfera risiede dentro il suo corpo privo di alcun potere demoniaco che possa attrarre cattive compagnie. Lei è decisamente più forte di quello che credi e questo lo sai…ed infine…..conosce questo posto a memoria perché ora è la sua casa...il suo mondo perché così ha voluto. Lei ha scelto….e sottolineo scelto…di vivere qui…con noi…con te!!!! Prima te lo ficcherai in quella zucca vuota e meglio staremo tutti quanti! >
Abbassai il capo cercando di far penetrare quelle parole nella barriera del mio cuore.
Sapevo che aveva ragione, ragione su tutto…ma ogni qual volta posavo gli occhi su di lei non potevo far a meno di soffrire pensando a quello a cui aveva dovuto rinunciare. A cui io l’avevo fatta rinunciare.
Eppure non passava istante che non si prodigasse per farmi comprendere che al mio fianco stava bene...che accanto a me fosse…dove volesse realmente stare.
Respirai a fondo e nuovamente guardai in lontananza nella speranza di vedere comparire la sua dolce figura, ma era tutto inutile…d’altra parte il suo odore era ancora troppo lontano perché giungesse a me.
< arriverà vedrai! >
< tsk! Le sentirà comunque! >
< non avevo dubbi! >
Uno strillo acuto e decisamente caparbio spezzò la quiete del mattino.
< scusa…devo andare…. >
< si falla smettere….ha una voce che spacca i timpani! >
< già…proprio un bel caratterino per essere ancora così piccola!!! >
Detto questo sparì in casa con un sorriso idiota e innamorato stampato su un’espressione altrettanto idiota ed innamorata.
Scossi la testa incredulo.
Non sarei diventato anche io così. Per niente.
Nessun marmocchio, maschio o femmina che fosse, mi avrebbe rincoglionito in quella maniera.
Poi il viso dolce e solare di Kagome mentre accarezzava il pancione di Sango si affacciò nella mia memoria costringendomi a sorridere stupidamente della sua tenera gioia.
Portai la mente indietro nel tempo…al giorno in cui Kagome tornò da me.
Il giorno in cui il pozzo si chiuse per sempre. Il giorno in cui scelse me al posto della sua vera famiglia.
Ne avevamo parlato tanto da allora.
Ogni nostra più banale conversazione terminava con quel discorso. E ogni volta lei zittiva i miei dubbi e i miei sensi di colpa con un bacio ed un sorriso.
Quel giorno quando finalmente rivide anche gli altri, fu un tripudio di lacrime.
Sango e Kagome si erano abbracciate fino a non aver più la forza di stare in piedi, Miroku l’aveva sollevata in aria e l’aveva stretta con affetto scatenando in me la solita e costante fitta di gelosia…poi erano piombati addosso a lei Shippo, Rin, Kirara e Kaede tutti inteneriti e felici del suo ritorno, ma mai quanto me.
Il momento indelebile e che mi aveva fatto decisamente emozionare mio malgrado era giunto in seguito, quando la calma della sera ci aveva riuniti a casa di Miroku.
Kagome in preda ad un eccesso di affetto aveva parlato dolcemente e con voce sottile al pancione immenso di Sango e contemporaneamente cullato un Misaki mezzo incantato dal sorriso di colei che ora stava rovinando tutti i miei piani.
Riportai la mente al presente.
Un presente in cui se non si fosse presentata entro breve l’avrei strozzata con le mie mani!
Il pianto stridulo della nuova arrivata scemò nell’aria.
Erano creature davvero egoiste….sbraitavano un sacco  e solo per ricevere delle attenzioni!
Mi diedi dell’idiota cronico.
Anche io ero così. Ma contrariamente a loro…non avevo scusanti!! Io ero decisamente più…maturo!!
Già maturo…
Fissai con intensità la casa in cui ora abitava Kagome.
Da quando era ritornata, quell’abitazione bellissima ora, ma prima vuota e priva di ogni possibile attrattiva, aveva ripreso a vivere assieme alla sua costante e solitaria presenza.
Io non volevo abitare con lei….non potevo….almeno non fino a quando non avessimo…formalizzato il nostro rapporto.
Mia madre mi aveva insegnato a rispettare le persone e non c’era essere al mondo che avrei rispettato più di lei e che avrei onorato più di Kagome.
Per questo avevo atteso tanto.
Volevo che si ambientasse, che considerasse la mia epoca, il mio mondo come il suo.
Volevo che fosse per sempre…ma che soprattutto fosse quello che voleva anche lei!
Però, nonostante i miei buoni propositi, morivo dalla voglia di non doverla più salutare per andare a dormire in un luogo diverso dal suo. Morivo dalla voglia di svegliarmi con lei alla debole luce del mattino.
Volevo tutto di lei. Volevo stare con lei ovunque e appunto…per sempre.
Ed ora….proprio grazie alla presenza della sfera dei quattro spiriti, anche lei avrebbe avuto la mia stessa lunga vita. 
Un gran fracasso mi riportò al presente.
Spostai lo sguardo giù verso il villaggio, dove una furia verde correva affannata salutando contemporaneamente le persone che si affacciavano dalle case per salutarla!
Tutti l’apprezzavano per il suo carattere e la sua energia e quell’aura pura che perennemente l’accompagnava rendevano il villaggio un luogo protetto e sereno.
Scossi la testa incredulo.
Dopotutto si era davvero ambientata con facilità…e quindi….non avevo più scuse!
Ingoiai coraggio e con le mani sui fianchi mi preparai ad affrontare la prova più difficile della  mia vita!
 
Inciampai per l’ennesima volta.
Salutare, correre, sorridere e contemporaneamente pregare non era affatto facile.
Superata l’ultima capanna portai lo sguardo verso l’appartata collina che silenziosamente ci ospitava.
Lui era li. Più bello. Più forte e più arrabbiato che mai!
Questa volta ne aveva tutte le ragioni…ero decisamente in ritardo e sapevo quanto si preoccupasse anche se stavo lontana da lui per solo pochi secondi! Il fatto di averlo pregato di lasciarmi accompagnare la somma Kaede da  sola e aver ritardato così tanto…non mi faceva ben sperare in un'altra libera uscita!
Se a prima vista quel comportamento assillante e iperprotettivo poteva recare fastidio…al contrario mi sentivo sempre al settimo cielo e decisamente protetta.
Dopotutto mai l’avrei allontanato a volere. Se fosse stato per me i miei occhi non avrebbero dovuto guardare altro che la sua agile e splendida figura…ma sapevo che solo l’abitudine di stargli lontana almeno un po’ avrebbe ridato sicurezza al suo orgoglio e al nostro rapporto!
Rallentai fino a fermarmi a pochi metri da lui.
Mi appoggiai pesantemente alla staccionata lasciando cadere l’arco e la faretra. Ero sfinita!!!
Non mi ero accorta affatto di quanto avessi corso!!
Ora le mie gambe tremavano dallo sforzo e i miei polmoni bruciavano per il mancato ossigeno.
< sc…scu…. >presi altri due respiri e rialzai la testa pronta ad essere fulminata dal suo sguardo omicida.
< scusami! >quando i miei occhi incrociarono i suoi vi lessero mille emozioni contrastanti…tra cui anche un velo di rabbia che però scomparì non appena mise a fuoco il mio viso stravolto.
< lascia stare! Muoviti invece! >
Voltandosi si incamminò verso il limitare del bosco.
Mmnon era arrabbiato ma nemmeno tanto felice….maledizione!
Mi preparai a seguirlo ma le gambe non collaborarono affatto e prima che mi afflosciassi al suolo senza alcuna grazia due braccia forti e nervose mi sollevarono senza alcuno sforzo.
Mi tenne stretta per alcuni secondi poi si voltò indicandomi la schiena.
Gli sorrisi grata e come fosse il gesto più naturale del mondo mi accoccolai respirando tra i suoi folti capelli il suo inconfondibile profumo.
< sei proprio sbadata! La più sbadata che conosca! >
Sorrisi divertita e mi strinsi maggiormente a lui
< anche Kaede lo sostiene… >
< sarebbe la prima volta che la pensiamo allo stesso modo! >
< felice di avervi messo d’accordo allora! >
< tsk! >
Sentii il suo volto aprirsi nell’ombra di un sorriso.
Non badai al panorama perché la sua presenza per il mio cuore era sempre una distrazione più che sufficiente per mandare tutto il resto in tilt, perciò mi meravigliai quando scorsi il grande Goshimboku proprio dinnanzi a noi!
Aggrottai le sopracciglia confusa…perché mai mi aveva portata qui ora?
Mi fece scendere con cautela e solo dopo aver verificato la mia stabilità che era decisamente migliorata si allontanò di qualche passo e prese a studiare l’erba con particolare attenzione.
Rimasi li immobile e stranita da quel suo comportamento impacciato.
Che fosse ancora arrabbiato per il mio ritardo?
Presi coraggio e spezzai quel silenzio assurdo.
< senti Inuyasha mi dispiace tanto…so quanto ti preoccupi e so che ti avevo promesso di fare attenzione e rientrare presto…ma…..ho perso la cognizione del tempo e…. >
< si ho capito tranquilla >
Mi bloccai con la bocca semi aperta e l’espressione dubbiosa.
< ma allora perché sei arrabbiato? >
< non sono arrabbiato! >
< oh si invece che lo sei! >
< ti dico di no! >
< Invece si >
< Invece no! >
< Si! >
Si voltò furioso e leggermente arrossato.
< avrò la facoltà di sapere quando sono realmente arrabbiato…oppure no? >
< ora però sei arrabbiato davvero! >
< mmmmmmmm >
Mi diede nuovamente le spalle e strinse i pugni irritato.
Adoravo quando si irritava per quel gioco stupido.
Lasciai che il silenzio della foresta questa volta calmasse i suoi nervi tesi. Tesi per un qualche preciso motivo.
< ti devo dire una cosa.. >
< è per questo che mi hai portata fin qua? >
< si >
< ok… >
< è una cosa importate… >
Un campanello d’allarme trillò nella mia mente.
Che fosse successo qualcosa durante la mia breve assenza?
< Sango….Miroku…i bambini? >
< stanno bene tranquilla….Sango ha portato Misaki al suo villaggio perché famigliarizzasse con le sue origini…e Miroku è con la bambina a fare…..il deficiente! >
Sorrisi involontariamente pensando al viso tondo e perfetto di quella piccola creatura mora con gli occhi nocciola…e al sorriso ebete di suo padre che non faceva altro che viziarla in continuazione.
Quanto avrei voluto anche io un piccolo Inuyasha da coccolare.
Scossi la testa per riportarla al presente.
< quindi…? >
< ..quindi…..quello che ti devo dire è…che…cioè….se… >
Balbettava e tentennava come se avesse perso l’uso della parola.
Cominciai a preoccuparmi seriamente. Niente lo aveva mai sconvolto tanto.
Mille idee malsane presero a frullarmi nella mente lasciandomi una più terrorizzata dell’altra.
L’ultima mi diede il colpo finale.
Che mi volesse lasciare?
Guardai la sua schiena fiera e tesa e solo allora sentii il freddo della distanza.
Mossi un passo verso di lui nella speranza di creare un contatto. Avevo bisogno di toccarlo per far sparire quell’orrenda sensazione di solitudine, ma lui sentendo il rumore dell’erba smossa si allontanò ancora di più.
Sbarrai gli occhi  e mi portai una mano contro il petto. Che cosa stava succedendo?
< se…se ti avvicini…se mi tocchi…non riuscirò a farlo >
Un fulmine in una giornata di sole.
Un tuono nel silenzio. Un colpo a tradimento.
Voleva lasciarmi…anzi…mi stava lasciando!
Allo smarrimento iniziale subentrò il dolore e subito dopo una rabbia incontrollabile!
< prima che tu prenda decisioni azzardate….sappi che sono veramente stufa! >
Questa volta fu il suo turno! Fu lui a voltarsi con la faccia sconvolta e confusa.
< cosa??? >
< si! Decisamente stufa! Non ho fatto tutto quello che ho fatto per meritarmi questo! Ho capito benissimo quello che mi vuoi dire e la mia risposta è no! Non ci penso nemmeno! Non ti devi neanche azzardare a pronunciare quelle dannate parole!!! >
Lo vidi sbiancare e indietreggiare come se fosse stato colpito! Mi fissava come se in realtà non esistessi.
Per un attimo vacillai sotto quell’assenza di reazioni.
< mi….mi….diresti…di no…..non te lo posso neanche chiedere…..  >
Il mio respiro si immobilizzò davanti al suo evidente dolore. Ma come poteva pensare che lo avrei lasciato. Come!
< si….ovvio che ti direi di no…non dopo quanto abbiamo sofferto per stare assieme… >
< ma…..è proprio per questo che…io…io >scosse la testa sconvolto e attonito < io…non capisco… >
< sono io che non capisco Inuyasha!!! Come puoi solo chiedermi di lasciarti…come puoi pensare che io possa….stare senza di te….non lo farò mai…mai! Hai capito! MAI! >
L’ultima parola si perse nelle lacrime che i miei occhi traditrici stavano versando.
Non volevo fargli capire quanto male le sue parole mi avevano fatto…ma…non riuscii più a trattenere quel fiume di dolore.
Tra la foschia del pianto vidi il suo volto riacquistare colore e il suo corpo riprendere energia…ma la sua espressione mutò solamente dalla sconfitta all’incredulità.
< lasciarti??? Chiederti di lasciarmi??? Ma sei impazzita! >
Mi asciugai una lacrima con il dorso della mano.
< non darmi della matta….Non volevi chiedermi di…di  >
< no certo che no razza di scema!!! >
< ma… >
< tu sei proprio matta forte…ma come puoi solo pensare una cosa del genere. Mi hai quasi fatto venire un colpo! Sarei stato il primo mezzo demone a morire di crepacuore dannazione! >
Scossi la testa lentamente ad ogni sua parola sputata con rabbia e furia.
< io…io non capisco! >
< eh certo che non capisci….non mi lasci mai finire di parlare maledizione…… ma come ti viene in mente una cosa del genere….se mi lasciassi finire il discorso magari… >
< se non avessi balbettato come un idiota….non sarei arrivata a questa conclusione ti pare? >
< non ho balbettato come un idiota!!! Ero solo indeciso… >
< appunto…e su cosa potresti mai essere indeciso!!!! Ovvio che ho pensato al peggio….. >
< tu devi smetterla di pensare…è questo il punto…ogni volta che pensi…viene fuori un disastro!!! >
 
La sua faccia sconvolta e furiosa mi disse a chiare lettere che avevo esagerato ma il colpo era stato troppo forte per non reagire in questo modo!
Che disastro…e io che stavo cercando l’atmosfera giusta…per questo avevo tentennato…non balbettato ovviamente!
Che scema!!! Che unica, scema e splendida creatura che mi era toccata!
< se non vuoi finire con il muso per terra stai ben attento a ciò che dici!!! >
< oh non ci sono problemi…non mi lasci mai finire di parlare!!! >
< mmm non è affatto vero! >
< si invece… >
< no…assolutamente no! >
< non sai nemmeno quello che ti volevo dire…dannazione! >
 < e allora dimmelo no? Cosa stai aspettando!!!! >
Sbuffò inviperita e frustrata da quel battibecco inutile.
La mia vita, la nostra vita sarebbe sempre stata così? Era questo che davvero volevo?
Si…decisamente si!
Lasciai che il nervoso e l’irritazione scemassero via e al loro posto mi armai di coraggio e tenerezza.
Ora ero convinto.
< Kagome….mi…mi vuoi sposare? >
Lasciai che il battito del mio cuore agitato scandisse i secondi che anticipavano una sua affermativa risposta…
Mi azzardai a guardarla e quando la vidi con la fronte aggrottata e l’orecchio teso verso di me sudai freddo.
< ….scusa….che cosa hai detto? >
Per poco non crollai al suolo! Mi passai una mano sul viso in un gesto sconsolato.
< sei pure diventata sorda ora??? >
< Ovviamente no!!! La smetti di insultarmi? Sei tu razza di scemo che hai parlato troppo piano….non sono neanche riuscita a leggerti il labiale!!! Ma si può sapere che cosa ti prende?? >
Sbuffai spazientito e nella mia mente frecciarono una miriade di maledizioni…verso lei…verso me…e soprattutto verso quella situazione estremamente imbarazzante!
Evidentemente solo nella mia testa quella dichiarazione era risuonata forte e decisa.
Riprovai..
< mi…mi…. >inconsciamente riabbassai la voce e il finale della frase si perse nell’aria.
Non ne ero capace dannazione.
Mi vergognavo troppo! L’avevo condotta sino a li nella speranza che quel luogo mi infondesse il coraggio necessario e con la certezza di un’assoluta discrezione. Nessuno doveva sentire. Forse nemmeno lei!!
Scossi la testa dandomi del malato mentale. Era quello che volevo maledizione…quello che volevo di più al mondo…dopo…dopo….arrossii solo al pensiero. Prima questo e dopo il resto. Dovevo renderla una persona onesta!!!
Riaprii bocca ma nuovamente non ne uscii alcun suono.
La guardai sconsolato e scorsi un’irritazione palese nel suo sguardo infuocato.
< mi stai prendendo in giro? >
< assolutamente no! >
< bene mi hai risposto….quindi la voce ce l’hai ancora….!!!! >
< certamente!!! >
Assottigliò lo sguardo e compresi immediatamente come si sarebbe sfogata la sua furia.
< Inuyasha…Acc.. >si bloccò e poi si rispense.
< non ne vale nemmeno la pena! Quando avrai trovato la voce per dirmi ciò che devi dire mi troverai al….oh al diavolo….saprai certamente dove trovarmi! >
Si voltò e con passo spedito si allontanò da me, da quel luogo e dalla mia dichiarazione non detta.
Vidi rosso.
Non mi ero scervellato due giorni nella speranza di formulare una frase adatta alle sue aspettative per nulla. Non avevo patito le pene dell’inferno per superare il mio senso di inadeguatezza nei suoi confronti per vedermi sfumare tutto davanti agli occhi! Io ero più di questo.
 Mi piantai saldamente al suolo, gonfiai il petto e avvicinai entrambe le mani alla bocca
 < mi vuoi sposareeeeeeeeee >
L’eco del mio urlo rimbalzò per tutta la foresta fino ad arrivare alle montagne, alcuni uccelli si alzarono in volo seccati e l’aria soffiò indignata.
Poi, letale, il silenzio più totale inghiottì entrambi.
Avevo avuto timore che lei, solo lei potesse udire quell’imbarazzante proposta!  Ora…ora ero certo che l’avesse sentita chiaramente tutto il circondario. Villaggio compreso.
Maledizione!!!
Fissai i miei piedi con insistenza.
Il mio viso era rosso come il sole del tramonto e sicuramente aveva anche la stessa temperatura.
Sentii un suono strozzato e allora mi decisi ad alzare titubante lo sguardo.
Il volto di Kagome era qualcosa di mai visto prima.
 
Rimasi talmente scioccata e persa che mi dimenticai persino di respirare.
Era…era vero?
Avevo davvero sentito quelle parole?
Scossi lievemente la testa per schiarirmi le idee.
Certo…le avevo sentite chiaramente….come poteva essere altrimenti. Le avevano sentite tutti.
Ma….parlava seriamente?
Misi a fuoco il suo volto stravolto dall’imbarazzo e dalla furia.
Un viso stupendo e impresso a vita nel mio cuore.
Un viso che man mano che i secondi passavano…diveniva sempre più mesto ed insicuro.
Boccheggiai aria nel tentativo di riprendermi. Aprii la bocca ma non ne uscii alcun suono coerente.
Non mi ero mai sentita così.
Un misto di euforia e paura, un miscuglio di emozioni troppo piene per riuscire a contenerle tutte.
Me l’aveva chiesto.
Mi vuoi sposare?
Avevo perso le speranze. Ecco perché ero così confusa e sorpresa. Pensavo che quella mezza vita separata...una routine da eterni fidanzati…gli piacesse. Che non fosse pronto per legarsi a me definitivamente...o che non volesse farlo per una delle sue milionesime paure. Ero sicura che allontanarsi da me per la notte non gli pesasse tanto quanto pesava a me.
Che non soffrisse per quella separazione e che al mattino non ritornasse a splendere il sole solo quando ci rincontravamo. Avevo pensato che….stesse meglio così…che gli bastasse solo un po’ di me…quando io…da pura egoista…volevo tutto.
Eppure…eccoci qui.
Una proposta attesa come l’acqua per un assetato. Disperata come una ferita a cuore aperto e urlata come la più cruda delle verità.
Ma era la verità o il suo alto senso dell’onore e del rispetto gli imponeva di compiere questo passo?
Vidi i suoi occhi brillare della luce della sconfitta.
Come poteva temere una mia risposta negativa. Come?
Eppure il mio silenzio e la mia palese indecisione avrebbe scalfitto qualsiasi animo impavido.
Stava sconfiggendo il suo che di fiducia in se stesso non ne possedeva che qualche granello.
Ma io non ero indecisa sulla risposta. Ero titubante sulla motivazione per quella domanda.
Chiusi gli occhi e presi un bel respiro. Non meritava di soffrire…e non meritava una vita al mio fianco se non era ciò che sentiva davvero nel cuore.
< se non vuoi basta che me lo dici chiaro e tondo! >
Quel tono ribelle e stizzoso mi….
< accuccia! >
Un tonfo ed un sibilo di vento.
Mi strofinai le meningi con entrambe le mani e riaprii gli occhi per contemplare quella figura imbronciata ed incredula distesa al suolo!!! Era tutto così…così….
Senza riuscire più a trattenermi scoppiai in una risata decisamente poco signorile ma che conteneva tutta la mia felicità per una situazione decisamente fuori dal comune ma…tipicamente nostra.
< maledetta…..ridi pure!!! >
Mi asciugai una lacrima e mi imposi la serietà.
< scusami…ma….ma guardati….guardaci….siamo…siamo proprio >una nuova ondata di buon umore mi costrinse a tapparmi la bocca.
Si alzò lentamente con qualche smorfia di dolore. Poi come il sole appare dopo un temporale il suo viso si illuminò di quel sorriso che da solo sapeva come mandare in tilt il mio cuore.
< proprio due scemi… >
Smisi di sorridere al suo tono basso e profondo.
< si....decisamente scemi.. >
< e sarà così?...Sarà così per sempre? >
Nuovamente il respiro si bloccò e il mio cuore impazzì nel mio petto.
< se vorrai…se è davvero quello che senti…..si…sarà così per sempre Inuyasha >
Era il mio si. La mia riconferma ad una vita che avevo scelto e riscelto mille volte.
Una vita con lui. Ma…
 < si…ti voglio sposare…ma…ad una sola condizione!!!! >
 
< Miroku….aiutami con Rumiko……per favore >
Due braccia forti e generose mi avvolsero in un caldo abbraccio.
< devi prendere lei…non me!!! >
Mi sorrise felice, con lo stesso sorriso che anni addietro mi aveva conquistata perdutamente.
< lo sai che sei la madre più bella del mondo? >
Non riuscii a fermare il tiepido rossore dell’imbarazzo e della vanità.
< e tu lo sai che sei il più….il più… >
< il più??? >
Rimasi incantata a fissare quelle iridi azzurre.
Due occhi in cui mi sarei specchiata fino a quando non avrei più avuto la forza per tenerli aperti.
Avrei voluto dire il più genero, il più bello e pervertito, il più uomo, il più magnifico e scemo…
< il più tutto.. >
Mi persi nel suo bacio e nel suo mondo fatto di me, Rumiko e uno splendido Miroku in miniatura.
< oh…smettetela con queste smancerie!!! >
< ma dai Kohaku sono così carini!!! >
< voi ragazze siete proprio incorreggibili >
< fratellino ci risentiamo quando avrai trovato anche tu una dolce donzella da conquistare!!! >
< mi stupisco cognato che tu sia riuscito a conquistarne solo una!!!! >
Una risata collettiva riempì quella casa decisamente affollata! >
< sono venuto a dirvi che sto per ripartire…Totosai ha bisogno di me….ancora! >
< bravo il mio fratellino…ma fai attenzione mi raccomando.!!! >
< certamente…non sono più un ragazzino! >
< lo so.. >
Con un ultimo sorriso soddisfatto ma impertinente si voltò e saltando su Kirara volò lontano da noi.
Già…non era più un ragazzino. Era un ometto vero e proprio. Un uomo che avrebbe imparato dai suoi sbagli e sfruttato le sue debolezze per diventare forte. Diventare uno sterminatore. Come nostro padre.
< Rin vuoi fermarti per la cena? >
< oh no…vi ringrazio ma devo passare dalla somma Kaede…..anche io sono in partenza.. >
< ah si…? E dove te ne vai di bello…? >
Divenne rossa e imbarazzata ma mantenendo lo sguardo fisso nel nostro alzò il mento orgogliosa della sua evidente decisione
< il signor Sesshomaru mi viene a prendere….l’ho finalmente convinto a portarmi con lui per un po’….poi ritornerò qui…ma almeno avrò l’opportunità di fargli capire…che…che il mio posto….è con lui! >
Rimasi sbalordita dal suo atteggiamento fiero e determinato ma soprattutto mi intenerì il suo sguardo puramente innamorato di quella creatura pazzesca. Tanto fredda quanto strana.
Miroku mi guardò titubante e palesemente indeciso su cosa rispondere.
Gli sorrisi fiduciosa. Solo lei conosceva davvero quel demone dallo strano atteggiamento, solo lei era riuscita a comprenderlo veramente. E poi….nulla si poteva contro un cuore innamorato. Aveva scelto lui…e determinata com’era lui avrebbe ceduto…fra qualche anno forse….ma il loro destino era segnato. Il grande demone cane avrebbe dovuto rassegnarsi!!!
< fa attenzione piccolina…e in bocca al lupo allora! >
Le strizzai l’occhio complice del suo sentimento…forse sbagliato.
Dopotutto nemmeno io avevo scelto uno stinco di santo!
Si rasserenò visibilmente per quella mia palese approvazione. Infondo era ancora una ragazzina che cercava certezze. Ed io gliene avevo appena fornita una. L’amore non si ostacola. Mai!
Con un grazie a fior di labbra sparì nel tepore del tramonto.
< mia figlia non starà mai con un demone!!! Se lo può scordare! >
Guardai torva il mio compagno di vita.
< tua figlia starà con chi vorrà stare…e con chi saprà amarla e rispettarla. >
< no!!!! Lei starà con suo padre a vita…vero piccolina mia…. > e con un dito prese a giocherellare con il suo piccolo nasino.
Alzai gli occhi al cielo di fronte a quell’ennesima manifestazione di possesso!!!
Poi sorrisi. Sarebbe sempre stato così. Meravigliosamente così.
 
Ingoiai rumorosamente e rantolai aria.
Non…non poteva dire sul serio….
Voleva davvero diventare mia.
Lo vedevo dal suo sguardo e non potevo crederci. La desideravo con tutto me stesso. Ogni parte del mio corpo. Tutto in me vibrava per quella voglia.
La guardai avvicinarsi per nulla intimidita dal mio palese shock.
Mi si allargò il cuore vedendo l’intensità di quegli occhi profondi. Occhi che mi fissavano come volessero incidermi a fuoco nell’anima.
Si fermò a pochi centimetri da me. Solo il suo seno mi sfiorava al tendersi di ogni nostro respiro.
Le guance soffuse di rosso, lo sguardo languido e quelle labbra tormentate ridussero il mio autocontrollo e la mia coscienza a un piccolo campanello nella mia mente. Campanello che la sua bocca premuta sulla mia mise a tacere.
Le nostre lingue si intrecciarono, i nostri respiri si confusero; fu un bacio dolce ma esigente, un bacio carico di anticipazioni. Le sue mani cominciarono a vagare febbrili sulle mie spalle e poi più giù fino alla cintura che supportava Tessaiga……poi risalirono fino al petto e li presero ad armeggiare con l’apertura della veste.
Aprii gli occhi e cercai di rievocare le mille ragioni per cui non dovevamo cedere a quella insana quanto stupenda tentazione.
< K..Kagome….ti prego….amore fermati >
Ansimando si scostò da me e mi guardò come fossi impazzito. E in realtà ne aveva tutte le ragioni.
< c..cosa..che cosa c’è >
Si guardò attorno per capire il motivo della mia reticenza.
Poi riportò lo sguardo su di me e cominciò a scuotere la testa.
< non possiamo farlo Kagome…non…possiamo >
< perché no?….>la sua voce delusa e abbattuta mi fece maledire una coscienza decisamente sovrasviluppata.
< perché non è giusto…perché voglio che tu sia una donna onesta. Onesta davanti a tutti. Poi sarai mia. Per sempre e solo mia. >
< ma… >
< no ti prego. Mi costa davvero tanto credimi ma no…non possiamo. Non ora >
< vuoi che sia onesta? Vuoi davvero che sia onesta? >
Il suo tono cominciava a farsi alto. Si stava innervosendo.
< si….certo voglio che tu sia la donna più onesta del pianeta >
< e allora dovrei cominciare ad essere onesta con me stessa non credi? >
Ora ero io quello stupito. Inclinai la testa.
< se non sono onesta con me allora davanti a chi devo esserlo? Se non assecondo la voglia che ho di te sarò una codarda e una bugiarda. Una debole. Quello che vorrei fare con te non è peccato. Amarti fino a morire non può essere considerato un peccato. Essere tua. Voler essere tua, non è una cosa poco onesta. Sarò onesta quando saremo una cosa sola Inuyasha. Allora la mia anima sarà pulita e serena con se stessa e col mondo intero. E nessuno. Nessuno potrà mai dubitare del contrario. Non mi serve un anello al dito o l’approvazione del mondo per sapere che sei solamente tu ad avere il diritto di possedere il mio corpo quando sei il solo che può possedere il mio cuore. A me tanto basta. Nessun matrimonio potrà farmi sentire più onesta dell’essere tua. Per sempre. >
Il mio cuore si era fermato per qualche attimo poi aveva rantolato in cerca di ossigeno. Niente in me funzionava. Tutto andava a rilento. I polmoni, la mente, solo il cuore era impazzito.
Le sue parole stavano formando un’incisione nel mio petto. E questo richiedeva tempo.
Calde lacrime mi offuscarono la vista ma non riuscii a versarne nemmeno una.
L’amore faceva male. E’ un sentimento enorme che provoca il completo declino delle tue forze. Nulla puoi contro l’amore. Nulla puoi contro il tuo cuore malato d’amore. E io, nulla potevo contro quella straordinaria creatura che voleva me. Me…per quello che ero. Era orgogliosa di volere me.
Una dolce carezza mi solleticò il viso.
< amore mio…vuoi essere onesto……con me stanotte? >
Cosa risponderle. Se avesse potuto ascoltare l’urlo del mio cuore avrebbe già saputo cosa volevo in realtà.
Mi persi per alcuni attimi nei suoi occhi.
< mia…mia madre è sempre stata disprezzata da tutti per essere diventata proprietà di un demone. Ma l’amore che la legava a mio padre ha sempre creato una sorta di scudo protettivo attorno lei. Ciò che invece la feriva enormemente erano le cattiverie che sussurravano ogni qual volta mi vedevano al suo fianco. Mi chiamavano “mezzo demone bastardo”. >
Questa volta una lacrima lasciò il mio viso, seguita a ruota da quelle di Kagome. Le presi il volto tra le mani ma continuai a fissare le sue strette sul mio petto.
< quelle accuse le facevano male perché erano vere. L’amore per mio padre mai avrebbe fatto di lei una donna onesta. Io, per loro, sarei sempre stato il frutto di un vero ed enorme sentimento, ma per gli altri, sarei sempre stato solo il frutto di un peccato. Sarei sempre stato il simbolo della solitudine di una donna vittima delle sue debolezze. Per colpa di quel folle amore incontrollabile mia madre fu sempre ritenuta perduta. Una donna senza virtù. Una donna senza onestà. L’illegittimità della mia nascita e la mia mezza natura furono come un marchio per la nostra vita. E la sua tomba solitaria e non benedetta sono la prova che il perdono non esiste per coloro che smarriscono la strada dell’onestà. >
Mai a nessuno avevo rivelato quelle profonde ferite che segnavano la mia infanzia. Mai a nessuno avevo osato rivelare quanto profondamente fossi arrabbiato con mio padre per non aver reso me e mia madre parte della sua famiglia. Per non averci resi onesti davanti a tutto il mondo.
< Inuyasha…sei e rimarrai sempre un mezzo demone. E di questo mai ti dovrai vergognare perché per me non c’è nulla di più speciale di te. Sai essere tenero e dolce come un essere umano. Forte e protettivo come un demone.
Sei unico Inuyasha. Se la gente non comprende non è colpa di nessuno. Ne loro. Ne tua.
Ne puoi essere responsabile della tristezza di tua madre. Lei è stata una donna felice con il suo amore. E il suo intento sicuramente non era di generare un qualcosa di illegittimo ma qualcosa di unico, di prezioso, di raro.
Tu sei onesto. Tu sarai sempre onesto e degno di camminare a testa alta. Perché sei stato amato. Sei stato voluto contro tutto…sei stato voluto come io ti voglio ora…con tutta me stessa.>
< oh Kagome…io…io non >
< tu non mi abbandonerai come ha fatto tuo padre. Non sarò sola con un figlio illegittimo. E anche se così dovesse accadere…mai mi pentirei un solo secondo di ciò che abbiamo condiviso. Perché sono convinta che neanche lei si sia mai pentita. Se fossi vissuta all’epoca dei tuoi genitori sarei stata una grande sostenitrice del loro amore e delle loro azioni e soprattutto delle loro conseguenze. >
< a mia madre saresti piaciuta davvero tanto. >
< anche a me sarebbe sicuramente piaciuta. D’altra parte è grazie al suo coraggio se sei qui, se sei mio…o quasi. E per questo non finirò mai di ringraziarla. >
< io sono tuo Kagome. Senza quasi. Sono completamente e solamente tuo. >
< cosa ne dici allora di dimostrarmelo? >
Nessuna mia parola l’aveva fatta vacillare. Neanche descrivendole il dolore di mia madre per essere stata abbandonata da mio padre dopo che le era appartenuta l’aveva smossa dal volermi.
Oh mio povero cuore.
Chi ero io per resistere senza voglia a qualcosa che bramavo da sempre? Non avevo più forza. Non avevo più alcun motivo per non assecondare i nostri cuori. Avevo solo tanti e troppo validi motivi per far tacere la mia coscienza e perdermi nel suo paradiso. Un paradiso in cui...d’ora in avanti...avrei vissuto anche io…per sempre.
 

 

THE END

 
 
 
Che emozione! Che emozione averla finita dopo più di un anno di lavoro. Che emozione aver scoperto tante meravigliose persone che con il loro appoggio hanno contribuito a creare e finire questa storia.
Sono immensamente felice e orgogliosa di ogni vostro piccolo sospiro o mezzo sorriso che le mie parole vi hanno strappato. Di ogni minima reazione che avete avuto leggendo i miei sforzi. Che dirvi…spero di cuore che il mio lieto fine vi sia piaciuto….e anche se vorrei ringraziarvi uno a uno…preferisco mandare un bacione e un grazie collettivo a tutti voi e in modo particolare a coloro che sanno di essere stati davvero importanti per me. Grazie mille mille mille……Alla prossima ;D


  
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