~ Angel of Despair ~
Giacevo a terra, incapace
di muovere un solo muscolo. Sangue caldo mi scorreva sul viso, mentre
davanti agli occhi avevo ancora impressa l'immagine del viso
crudele dell'uomo che ogni giorno mi infliggeva tutto questo,
nelle orecchie, la sua risata folle, che di umano non aveva niente.
"Aahahha! sei solo un
mostro, un piccolo e inutile scherzo della natura! E' davvero RIDICOLO
che proprio tu debba possedere questi poteri...sei così
schifosamente debole! Beh fortunatamente ci sono io che so
come...sfruttarli al meglio, AHAHA"
Cercando di scacciare
questa visione ,girai la testa che doleva dolorosamente veso il cielo.
Sentivo davvero la mancanza del tempo in cui potevo pensare
liberamente. I mie ricordi erano limitati, i miei sensi confusi e la
mia volontà praticamente annientata. Tutto grazie a un
incantesimo e alla corona che mi stringeva la testa come una morsa,
impedendomi quasi di respirare. Fu volgendo gli occhi al cielo che lo
vidi per la prima volta, mentre si avvicinava lentamente,
guardandomi con disprezzo dall'alto in basso.
"Bene, bene,bene... che
visione...disturbante! Un bel burattino spezzato lasciato a terra,
scomposto e abbandonato. Cosa c'è, Kefka si è
stancato del suo giocattolo?"
Si inginocchiò
su di me, studiando attentamente i miei lineamenti. Non riuscivo a
comprendere se fosse disgustato o...sorpreso, in qualche modo.
Guardandmi assorto mi afferrò
delicatamente, cercando di sollevarmi dal terreno, mentre gemevo e mi
appoggiavo con tutto il peso su di lui. Non potevo
fare altrimenti, i dolori erano ancora troppo forti e mi impedivano di
potermi reggere sulle mie gambe.
Una volta in piedi mi trovai faccia a faccia con lui. Non potevamo essere più diversi. Il mio viso, sporco e sgraziato era così vicino al suo, che freddo e tagliente mi guardava negli occhi come se potesse vedere la mia anima. Eppure, nonostrante quel freddo, potevo scorgere nel suo sguardo qualcosa che non vedevo da tempo, qualcosa che nell'oscuro regno di chaos non poteva esistere. Una luce. Una luce sicura e brillante, che riusciva a scaldarmi e a toccare una parte di me che credevo di aver perso. Perchè potevo vederla negli occhi di uno di loro? di uno dei quei demoni, scelti per combattere proprio in virtù del loro cuore corrotto?
Una volta in piedi mi trovai faccia a faccia con lui. Non potevamo essere più diversi. Il mio viso, sporco e sgraziato era così vicino al suo, che freddo e tagliente mi guardava negli occhi come se potesse vedere la mia anima. Eppure, nonostrante quel freddo, potevo scorgere nel suo sguardo qualcosa che non vedevo da tempo, qualcosa che nell'oscuro regno di chaos non poteva esistere. Una luce. Una luce sicura e brillante, che riusciva a scaldarmi e a toccare una parte di me che credevo di aver perso. Perchè potevo vederla negli occhi di uno di loro? di uno dei quei demoni, scelti per combattere proprio in virtù del loro cuore corrotto?
"Devo confessarlo. Non
concepisco come quell'essere che fatico a chiamare uomo riesca a
disgustarmi così tanto. Commettere un tale scempio su una
ragazza così bella...e così indifesa.Lo trovo
semplicemente abominevole. Non vuole ucciderti...vuole sfruttarti a suo
piacimento.Quindi perchè torturati così,
riducendoti in questo stato? Deve far parte del
suo perverso senso dell'umorismo suppongo. Anche se ammetto
che avere la vita di un esserino tanto cagionevole tra le
mani....potrei portartela via con un solo gesto! Sarebbe divertente la
sua reazione se scoprisse che il suo burattino si è rotto
definitivamente....o ancor di più si arrabbierebbe se lo
prendessi io! Si, potrei controllare la tua mente e vedere ogni tuo
più profondo segreto, controllare ciò che provi
in ogni momento, possederti completamente! Eppure
c'è qualcosa che mi frena.E' come se mi sentissi...legato a
te, in qualche modo. il che è ridicolo.Ma allora cosa mi
blocca? tu non sei come tutti gli altri, non è
così?"
Afferrai il suo polso
debolmente, ma sussultando con violenza, la risposta era chiara e
semplice.
" io...sono...come te."
E lo ero davvero, come
lui. Non poteva essere più chiaro.
Potevo vedere la mia soffernza, la mia forza,e la mia paura su quel volto. Potevo vedere che nascondeva, come me, enormi poteri, ed enormi insicurezze. Riuscivo a leggerlo come un libro aperto e sapevo che anche lui leggeva me allo stesso modo. Eravamo capitati in quel mondo oscuro per un errore, uno scherzo del destino. Ci disgustava e tentavamo di scappar e con tutte le nostre forze. Eravamo due facce della stessa medaglia, uniti e separati al contempo.
Come se fose la cosa più naturale del mondo afferrò la mia corona tra le mani e avvicinò le labbra alla mia fronte,baciandola. In quel preciso istante,la mia tiara di metallo pesante si spezzò tra le sue mani come se fosse di fragile vetro e i pugnali che mi trafiggevano il capo si ritrassero. Indietreggiai, sentendomi leggera come non mi sentivo da tanto e scuotendo i capelli alzai il viso verso la luna, lasciando che la sua luce m'illuminasse il volto. Ero di nuovo libera e lucida. Ero di nuovo pronta a combattere. Ero Terra Branford.
Potevo vedere la mia soffernza, la mia forza,e la mia paura su quel volto. Potevo vedere che nascondeva, come me, enormi poteri, ed enormi insicurezze. Riuscivo a leggerlo come un libro aperto e sapevo che anche lui leggeva me allo stesso modo. Eravamo capitati in quel mondo oscuro per un errore, uno scherzo del destino. Ci disgustava e tentavamo di scappar e con tutte le nostre forze. Eravamo due facce della stessa medaglia, uniti e separati al contempo.
Come se fose la cosa più naturale del mondo afferrò la mia corona tra le mani e avvicinò le labbra alla mia fronte,baciandola. In quel preciso istante,la mia tiara di metallo pesante si spezzò tra le sue mani come se fosse di fragile vetro e i pugnali che mi trafiggevano il capo si ritrassero. Indietreggiai, sentendomi leggera come non mi sentivo da tanto e scuotendo i capelli alzai il viso verso la luna, lasciando che la sua luce m'illuminasse il volto. Ero di nuovo libera e lucida. Ero di nuovo pronta a combattere. Ero Terra Branford.
"Sei libera
adesso. Scappa da qua ,tu che ne hai la possibilità. Non
preoccuparti, ci incontreremo di nuovo molto presto Milady.Quando la
mia performance sarà conclusa."
Detto questo si
voltò allontanandosi con grazia ondeggiando i suoi lunghi
capelli argentei, sparendo nelle tenbre.
Nel profondo sapevo che
aveva detto la verità, ci saremmo davvero incontrati di
nuovo molto presto. Quella sera avevamo stretto un legame, un patto
più forte di ogni giuramento.
"Ti aspetterò,
Kuja Tribal!"
Volgendo questo ultimo
grido alle tenebre, mi diressi a mia volta nell'oscurità,
lontano da quei luoghi desolati, lontano dal mio angelo disperato.
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