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Autore: Phobos_Quake 3    24/10/2012    1 recensioni
Seguito di “Dolls And Robots War”. Con la distruzione di Unità Alice, il mondo ha riacquistato la pace perduta. Purtroppo, però, nuovi e misteriosi robot compaiono dal nulla e sembra proprio che il loro unico scopo sia distruggere Shinku e le sue sorelle. Da dove vengono? Possibile che Alice sia ancora viva?
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 14:

La Resa Dei Conti



La villa di nostro padre era davanti a noi. Tetra e abbandonata. La gente aveva deciso di abbatterla, ma io e le mie sorelle avevamo combattuto con le unghie e con i denti pur di farla restare dov’era, perché per noi aveva un grande valore affettivo, e alla fine riuscimmo a farli desistere. Ora, invece, non mi sarei mai aspettato che fosse diventato il covo segreto di un nostro acerrimo nemico.
-Tutto questo non ha senso.- disse Kirakishou.
-Perché?- chiesi.
-Io sono entrata qui per studiare come riparare Laplace ed è sempre qui che son riuscita a riportarlo tra noi. Non c’era la minima traccia di Alice.-
-Sei andata in giro per la casa?-
-Certo. Non c’erano altro che topi e insetti. Se fosse stata qui, non pensi che avrebbe potuto attaccarmi?-
-O forse non se n’è accorta. Sei molto silenziosa lo sai? Sei come la neve. Io, comunque, continuo a essere dell’idea che la nostra… “amica” si nasconda sottoterra. Forse c’è un laboratorio sotterraneo segreto.-
-E allora, andiamo a cercarlo!- dissero in coro.
Sorrisi ed entrammo. Cercammo ovunque, tastando tutte le pareti per vedere se erano finte o per scovare pulsanti nascosti o congegni. La visitammo da cima a fondo, finché non tornammo dove tutto ebbe inizio: nello studio di nostro padre. Mi fece un certo effetto vedere quella scrivania, quella sedia (oramai vuota) e quelle mensole. Volai sopra la scrivania e mi scese una lacrima nel vedere ancora il suo diario. Tutto come allora.
-Non dormire Shinku. Guarda qua!- mi disse Suiseiseki.
-Cosa c’è? Avete trovato qualcosa?-
Grazie a Laplace, lo schedario pieno dei progetti di nostro padre fu spostato e trovarono una botola di ferro sotto di esso. Laplace afferrò la maniglia e tirò su ma sembrava non volersi minimamente aprire.
-Che diavolo ha quest’affare? Sembra incollato al pavimento!-
-Che fine ha fatto la tua incredibile forza robotica?- lo schernì Suigintou.
-Fai meno la spiritosa, dama nera!-
-Non chiamarmi così! Ho un nome!-
-Dopo. Adesso ho da fare!-
Ci riprovò, ma nulla. Tirò perfino con entrambe le mani, ma il risultato era sempre lo stesso.
-Ma come diavolo è fatta? È solo una stupida botola…-
-Ho capito, distruggiamola! Kanaria, Shinku o Kirakishou. A voi l’onore!- disse Souseiseki.
-No!- interruppe Laplace.
-Non sprecate inutilmente energie per quest’affare. E poi non vorrete farvi scoprire così facilmente? Meglio cogliere Alice di sorpresa.-
-Sai che sorpresa… lei sa già che siamo qui. Ci tiene d’occhio, ricordi?- dicemmo in coro imbarazzandolo.
-Ehm… sì, ok, ma lasciatemi provare un’ultima volta! Forse…-
-Perché non provi a tirarla verso di te?- chiese Hinaichigo.
-Cioè come se fosse una porta scorrevole? Mi pare assurdo che…-
Non finì la frase, fece come detto e si aprì. Inutile dire che ci girammo tutti verso Hinaichigo.
-Che c’è?-
-Sei stata fantastica piccola!- le dicemmo in coro sorridendole.
Questo la fece molto inorgoglire. Scendemmo la lunga scala e camminammo verso un corridoio buio che sembrava non finire mai. Fortunatamente a farci luce ci pensava Laplace. I suoi occhi avevano molte risorse tra cui illuminarsi come fari nella notte. Suiseiseki, stanca di camminare, disse:
-Ma quando diavolo finisce? Dove sbucheremo poi, in Cina?-
-No, in Italia! Più precisamente in Sicilia. Mai letto “Viaggio Al Centro Della Terra?”- la schernii io.
-No…-
-Buone ragazze!- disse Laplace a bassa voce.
-C’è una luce laggiù, il nostro viaggio è finito!- aggiunse.
Quando arrivammo a destinazione, ci ritrovammo davanti a una piccola fabbrica sotterranea. C’era una piccola macchina a catena di montaggio che mi fece capire che era da lì che nascevano le nuove creazioni di Alice. Stranamente, però, di lei non c’era traccia. C’era solo un computer, o meglio solo il monitor dato che stranamente il tower non era presente, sul pavimento. Mi avvicinai allo schermo per guardarlo meglio e notai che non era piatto come quello che aveva Jun. Doveva trattarsi di un vecchio modello. “Antico”, come direbbe Jun. A parte la macchina a catena di montaggio, lo schermo e una lampada al neon sul soffitto, non c’era nient’altro in quella stanza. Pensammo, quindi, che Alice si fosse nascosta in qualche altro passaggio segreto e iniziammo a tastare i muri proprio come avevamo fatto alla villa. All’improvviso, sentimmo una voce fin troppo famigliare ma non capimmo bene da dove venisse.
-Mi state cercando ragazze? Sono molto più vicina di quanto pensiate.- ci disse.
-Dove… dove sei?- chiesi.
-Chi cerca trova!- mi rispose.
Istintivamente, mi avvicinai al monitor e vidi che era acceso. Su sfondo nero, c’era il volto tridimensionale di Alice con i suoi capelli blu e la pelle artificiale. La sua voce veniva dalle due casse che erano ai lati del monitor.
-Ciao! È molto che non ci vediamo!- disse.
-Che… che significa questo? Com’è possibile?-
-È una storia lunga. Non vorrai che mi metta a raccontarla?-
-Sei obbligata, anche perché vorrei capire!-
-Cosa c’è da capire? Non perdiamo tempo e distruggiamola!- disse Suigintou scansandomi con una spinta.
-La tua spada non servirà!-
-Credi? Sta a guardare come ti trancio in due!-
La lama, anziché affondare, colpì una barriera viola che avvolgeva tutto il monitor.
-Non sono stupida come te, gallinaccia!-
-Brutta…-
Lo schermo s’illuminò di bianco e lanciò un raggio dello stesso colore che scaraventò Suigintou contro una parete. Questo fece reagire Kirakishou che tentò di fare lo stesso, ma anche lei alla fine raggiunse Suigintou. Inutile dire che questo mi lasciò senza parole.
-Chi vuole unirsi al volo gratis?-
-Nessuno. Dicci quello che vogliamo sapere.-
-Mi hai preso per un cattivo da film? Quelli che non resistono a raccontare il loro piano diabolico?-
-In un certo senso sì. D’altronde è un vizio di voi cattivi no? E poi devi farlo per la gente, tipo me, che vuole avere una spiegazione.-
-E va bene!-
Aspettò che Kirakishou e Suigintou si rialzassero e ci raggiunsero e iniziò a parlare.
-La prima volta che vi vidi fu quando combatteste nel deserto contro i miei insetti robot. Fu uno di loro, credo uno scorpione o una libellula, a mostrarmi le vostre immagini. Capii subito che a crearvi fu Rozen ed è per questo che creai un robot con le sue sembianze.-
Questo mi sollevò. Significava che non sapeva nulla di noi e di come fummo create.
-Conosciamo i dettagli, ma che c’entra…-
-Se mi fai finire!-
-Ok, vai avanti.-
-Dicevo. Così creai un robot con le sembianze di Rozen sicura che non avreste mai osato attaccarlo e, mentre eravate impegnate con lui, ne approfittai tornando in questa piccola fabbrica. Era qui che Rozen aveva creato Laplace e le sue prime creazioni prima di trasferirsi alla fabbrica dove abbiamo avuto lo scontro finale. Qui trovai questo vecchio computer nel quale ci trasferii la mia memoria, i miei dati, tutto. Infettandolo proprio come se fossi un virus!-
-Quindi si può dire che ti abbiamo distrutto, ma la tua… diciamo “anima” si è trasferita su questo computer.-
-Esattamente! Hai indovinato!-
-E noi che pensavamo di esserci liberate di te una volta per sempre!- disse con amarezza Souseiseki che fu un po’ il pensiero di tutte.
-Mi spiace deludervi!-
-Tu sapevi che ti avremmo sconfitto. Ecco perché hai fatto questo!- dissi.
-Beh, non ero sicura che mi avreste sconfitta, ma era meglio non correre rischi no?-
-Maledetta…-
Mi preparai a lanciarle i miei petali, ma il ricordo della barriera mi fermò. Lei se ne accorse e mi sorrise.
-Volete sapere un’altra cosa?-
Attendemmo la risposta in silenzio.
-Le Alice Maidens, sono state create anche per potermi costruire un nuovo corpo. Sotto la mia guida, sono state loro ad aiutarmi unendoci i vari pezzi di questo computer, tra cui il monitor, che hanno usato come testa. All’inizio volevo usare il corpo di Laplace, sapevo che il suo corpo non era stato coinvolto dall’esplosione, così da potervi sconfiggere ma siete state molto fortunate che la vostra bianca sorella me lo abbia rubato per ricostruirlo. Davvero fortunate! Perciò le ho mandate a rubare pezzi utili nelle fabbriche e nelle discariche! Una volta completato, ho creato i clown e tutti gli altri robot che avete incontrato per farle studiare e mandarle a combattere.-
-Non capisco… Pur sapendo che eravamo più forti di loro, perché ci hanno affrontato ugualmente? Potevano benissimo rifiutarsi!- disse Souseiseki.
-Impossibile. Sono state programmate per questo. Avrebbero dato la vita per me! A parte Ginkijo. Quella è stata un fiasco totale. Ecco cosa succede a usare scarti di bassa qualità!-
-Non osare più parlare di Ginkijo in quel modo. Sei una maledetta schifosa! E pensare che ti chiamavano madre… quale madre manderebbe a morire le proprie figlie?-
-Ehy, risparmiami la predica, le Alice Maidens e gli altri robot erano le mie pedine, mentre io sono la regina. Quindi non venirmi a rompere le valvole!-
-Io ti…-
-Ho un’ultima domanda!- disse Souseiseki.
-Parla!-
-Come facevano a vedere le nostre battaglie?-
Alice sorrise e un corvo robot si posò sopra allo schermo.
-Ecco come!-
La sua testa scomparve dallo schermo e apparimmo noi. Era il corvo che ci stava riprendendo con la telecamera che aveva negli occhi. Quando volò via, il volto di Alice ricomparve.
-Ora che ho soddisfatto le vostre curiosità, spalancate bene gli occhi tutti quanti e ammirate il mio nuovo corpo!-
La terra iniziò a tremare e da sottoterra, dove c’era il monitor, uscì il nuovo corpo robotico di Alice. Nuovo per modo di dire, perché era tale e quale al vecchio. Le uniche differenze erano, appunto, il monitor che le fungeva da testa e portava due coprispalla ovali concavi che si estendevano verso l'esterno e restringendosi fino a terminare a punta.
-Ammiratemi in tutto il mio splendore!-
-Splendore un corno! Brutta eri e brutta rimani!- disse Kirakishou.
La spada di ghiaccio comparve sulla sua mano e si gettò verso la nostra nemica per conficcargliela nel petto. Peccato che, quando andò a segno, tanta fu la sua amarezza quando scoprì che anche il corpo era protetto da una barriera.
-Dato che ora ho un corpo di bassa qualità, e quindi più facile da distruggere, l’ho protetto con una barriera. Preparatevi a essere sconfitte e questa volta distruggerò anche le vostre Rose Mystiche!-
-Devi provarci!- dicemmo io, Suigintou e Kirakishou in coro.
Attaccamo tutte e tre insieme. Io con i petali, Suigintou con le piume e Kirakishou con le lame di ghiaccio, ma niente da fare. La barriera era davvero impenetrabile.
-Non sapete fare di meglio?- ci schernì.
Non si doveva permettere di schernirci. Una volta, forse, ma non adesso. La maledetta scattò, mi afferrò al collo sollevandomi da terra e mi scaraventò contro Suigintou. Kirakishou tentò d’intervenire, ma anche lei fu buttata addosso a me a causa di un calcio rotante.
-Chi è il prossimo?-
Una pianta di Suiseiseki, e i rovi di Hinaichigo, si avvinghiarono al suo corpo e mentre era immobilizzata, Souseiseki lanciò le sue cesoie dritte allo schermo. Purtroppo, si era dimenticata della barriera.
-Dannazione!- esclamò capendo il suo errore.
-Sono desolatissima!- disse Alice.
Si liberò dalla sua prigionia, afferrò i rovi di Hinaichigo, girò su se stessa e la scagliò addosso a noi. Con un altro scatto, afferrò le gemelle per il collo e le gettò entrambe sempre contro di noi. Sembrava quasi che voleva tenerci tutte unite per uno strano motivo. Laplace intervenne usando i suoi micidiali calci rotanti, ma ogni attacco colpiva solo e unicamente la barriera.
-Non avere fretta di morire. A te ci penso dopo. Fatti un sonnellino!-
Anche lei lo colpì con un calcio rotante che lo scagliò contro una parete. Quando rivolse il suo sguardo verso di noi disse:
-Siete solo in sei? Ne manca una. Dove diavolo si trova quella maledetta musicante?-
In effetti, Kanaria non era presente. Alice cominciò a guardarsi lentamente attorno, dopodiché sorrise. Con un salto raggiunse l’altro lato della macchina a catena di montaggio e lì vidi Kanaria che indietreggiava lentamente con sguardo di terrore.
-S… Sta lontana da Kanaria. Via! Non avvicinarti!- le diceva.
-K… Kanaria!-
Solo una volta l’avevo vista così terrorizzata, quindi volai velocemente verso Alice, ma lei m’intercettò e mi afferrò la faccia con la sua mano sinistra.
-Resta dove sei!- mi disse e mi rigettò affianco alle mie sorelle.
Afferrò una paralizzata e terrorizzata Kanaria per i capelli e anche lei si aggiunse a noi.
-Ora che siete tutte riunite, fate un bel sorriso che vi scatto una foto!-
Il volto di Alice scomparve dallo schermo per lasciare spazio a una fila di barre verticali con i colori dell’arcobaleno. Laplace intervenne colpendola con un calcio volante alla schiena, senza alcun risultato, e con una serie di pugni e calci rotanti.
-E levati dalle scatole!- disse.
Gli diede un violento montante, che lo sollevò da terra, gli afferrò le gambe e lo lanciò lontano.
-Dove ero rimasta? Ah, sì!-
Si girò verso di noi, lo schermo s’illuminò e un grosso raggio arcobaleno ci investì. Di nuovo, i nostri vestiti svanirono in un attimo e ci ritrovammo nude come vermi.
-No! Non ci credo!- iniziò a gridare Alice.
-Era un raggio alla decima potenza. Avreste dovuto liquefarvi come neve al sole. È assurdo!-
Stanca di stare stesa in terra come una pelle di daino senza fare niente, mi alzai di scatto, volai verso Alice come un proiettile e le diedi un fortissimo pugno sul… “muso”. Inutilmente aggiungerei.
-Maledetta la tua barriera!-
Alice mi sorrise e mi diede un calcio in pancia che mi fece sbattere contro il soffitto e quando precipitai, mi colpì come se avesse avuto in mano una mazza da baseball, giungendo entrambe le mani, ed io ero la palla. Una volta tornata dalle mie sorelle, Souseiseki disse:
-D… dobbiamo riuscire a distruggere quella dannata barriera, altrimenti ci farà a pezzi sul serio!-
-Concordo, ma che possiamo fare?- chiesero in coro le altre.
Solo Kanaria non disse nulla. Continuava a tremare e a fissare il vuoto. Non appena i nostri vestiti tornarono magicamente addosso a noi dissi:
-Tenetela occupata!-
-Cosa? Che vuoi fare?- mi chiesero.
-Tenetela occupata ho detto. Poi capirete!-
-È inutile che confabuliate. Qualsiasi strategia avrete intenzione di adottare, non servirà!-
All’improvviso, Laplace si mise seduto sopra le spalle di Alice e iniziò a colpirle la testa con i pugni come se fosse un tamburo. Lei, però, sorrise e cadde all’indietro a peso morto. Suigintou, intanto, volò verso di lei per attaccarla, ma fu vista e Alice le lanciò piccoli missili dalle dita. Fortunatamente, si coprì con le sue ali. Laplace tornò all’attacco ma Alice lo anticipò con una gomitata. Dopodiché si girò verso di lui e gli afferrò la faccia con la mano destra iniziando a stringere con forza.
-Stai sicuro che questa volta nessuno potrà mai più ripararti!- gli disse con grande foga.
La pianta di Suiseiseki, i rovi di Hinaichigo e Kirakishou, e i dragoni di Suigintou, costrinsero Alice a mollare la presa ma questo non le impedì di stenderlo con un calcio rotante.
-Mi avete stancato!-
Il suo seno si aprì e lanciò due missili che stesero le mie sorelle. Solo Suigintou non fu coinvolta sempre grazie alle sue ali. Io e Souseiseki, intanto, ci nascondemmo dietro la macchina a catena di montaggio con Kanaria.
-È completamente sotto shock!- disse la gemella.
-Non è la prima volta purtroppo. Il ricordo della prima battaglia contro Alice l’ha sconvolta.-
-Ma anche se fosse in sé, non ci potrà essere di grande aiuto. Alice ci ucciderà di nuovo e sono sicura che stavolta non…-
-Kanaria è l’unica che può distruggere la barriera. Sono sicura che avrà una melodia adatta allo scopo!-
Souseiseki non era convinta di quanto avevo detto, lo capii dal suo sguardo perplesso, ma rimase zitta. Io cominciai ad accarezzare mia sorella e poi le dissi:
-Perdonami, ma è per il tuo bene!-
Iniziai a schiaffeggiarla con forza lasciando Souseiseki di stucco. Al quarto schiaffo, Kanaria mi afferrò la mano.
-Hai scambiato Kanaria per un punching ball?-
-Scusa, ma era necessario!-
-Kanaria avrebbe preferito risvegliarsi altrove…-
Stava per rinchiudersi di nuovo a riccio. Io le misi le mani sulle spalle.
-Ascolta. Tu sei l’unica che può distruggere la barriera!-
-Chi te l’ha detto una stupidata simile? Kanaria non è forte come pensi.-
-Invece lo sei! Non posso credere che di tante melodie che conosci, non ce n’è una adatta a distruggere le barriere!-
Questo la lasciò pensierosa. All’improvviso, il suo sguardo tornò a essere di terrore. Dietro di noi c’era Alice.
-Tana per voi! Avete perso!-
Io e Souseiseki fummo afferrate al collo, mentre Kanaria indietreggiava terrorizzata.
-Tsk! Guardatela. E io che credevo che il coniglio fosse Laplace.-
-Coniglio… nel senso di codardo? Mai stato!- disse Laplace.
-Vedo che non demordi, eh?- disse buttandoci a terra e girandosi verso di lui.
-Con il banale corpo che ti ritrovi, non potrai mai sconfiggermi!-
-Ah no? Eppure ho sentito la tua brutta faccia scricchiolare…-
-Io non ho sentito niente! Secondo me lo hai solo immaginato!-
Nel frattempo, io mi rivolsi a Kanaria.
-Ti prego Kanaria reagisci! Trova una melodia, presto!-
Il mio grido riuscì a destarla e vidi che si era messa a pensare. La sua riflessione durò poco, anche se a me sembrò interminabile, si alzò, il suo violino apparve e si mise in posizione. Alice aveva steso Laplace con i suoi missili e quando si girò verso di noi e vide Kanaria in posizione iniziò a ridere come una folle.
-Suona pure se ti va, ma poi non piangere se sarà tutto inutile.-
-Kanaria non piangerà. Sarai tu a farlo! Terzo movimento: Signal To Noise!-
Come sempre, era una melodia fantastica, ma non ebbe l’effetto sperato.
-Bellissima, ma come puoi ben vedere… non serve a nulla!- disse Alice divertita.
-Kanaria non ne è convinta!-
All’improvviso, si sentì lo stesso rumore che fanno i vetri quando si rompono.
-Che diavolo…?-
-La tua barriera non c’è più!-
-Balle!-
Laplace ne approfittò subito colpendola con un calcio sul fianco e stavolta sul suo corpo si formarono piccole crepe.
-No, non è possibile!-
Souseiseki lanciò le sue cesoie al ginocchio destro e centrarono il bersaglio. Suigintou tranciò mezzo braccio sinistro con la sua spada e Kirakishou lanciò le lame di ghiaccio trasformando il petto di Alice in un puntaspilli.
-Maledette!- gridò.
Lanciò missili da tutto il corpo, ma non servì a nulla.
-Ultimo movimento: The Sixth Extinction!-
L’enorme vortice creato da Kanaria investì Alice facendola girare su se stessa e staccandole di netto tutti gli arti. Oltre a suonare, per la prima volta Kanaria si mise anche a cantare e il bello era che Laplace faceva il contro voce:
-Make us whole, migrator soul
Follow you home, complete the Circle
We must survive, restore our lives
The way I'll show, complete the circle
[x2]-
Devo ammettere che mi fecero sentire un’ignorante. Terminata l’esecuzione, Alice era ormai ridotta male. La mia mente tornò al nostro primo scontro, ma stavolta non c’era stato bisogno di assorbire le Rose Mystiche delle mie sorelle.
-Maledette… maledette Rozen Maiden. Quanto vorrei che non foste mai esistite!-
-La cosa è reciproca, rottame!- dissi io.
Le lanciai i miei petali colpendo lo schermo, e il corpo, provocandole innumerevoli buchi. Cominciò ad avere tipo convulsioni ed esplose. Le mie sorelle e Laplace mi guardarono, sorridemmo (sì, anche Kirakishou), alzammo i pugni al cielo e gridammo:
-Hurrà!-
Tornammo in superficie, Laplace prima di raggiungerci si occupò di distruggere la fabbrica sotterranea senza coinvolgere la villa, volgemmo un ultimo sguardo commosso alla dimora di nostro padre, ci salutammo e ognuno andò per la sua strada.
-Sto tornando a casa, Jun!- dissi.



Nota 15: La testa a forma di monitor è un chiaro riferimento al robot visto nell’anime FLCL, mentre il corpo, come nella fanfiction precedente, privo di pelle artificiale è lo stesso del robot femminile Dural visto nel videogioco e anime Virtua Fighter.

Nota 16: Signal To Noise e The Sixth Extinction sono rispettivamente di Peter Gabriel e Ayreon.
   
 
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