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Autore: athena from olympus    24/10/2012    1 recensioni
Harry Styles, il sogno proibito di ogni singola ragazza di Holmes Chapel, ma non di Pamela. Ma presto, la situazione si catapulterà.
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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La mattina seguente,  a scuola, tutti sembrarono essere in un certo stato di agitazione.

Persino i professori che di solito non lasciavano sfuggirsi una sola emozione, parevano fossero  stressati. 

Nella sua classe, c'era un via vai di bigliettini o un costante arrivo di sms. 

Pamela non riusciva proprio a capire.

Quando il professore si voltò per scrivere alla lavagna la formula, chiese ad una sua compagna cosa stesse accadendo. 
- Ma come, non lo sai? Sabato...- il professore le interruppe. 
Centrava Sabato. 
Ma cosa? 
Controllò sul diario, ma vi trovò solo uno stupido disegnino. 
Qualcosa le sfuggiva. 
- Prof, posso andare in bagno? E' urgente! - mentì. 
- Torna subito , quest'argomento ci sarà nel prossimo compito e ti conviene non perderti neanche un minuto di spiegazione -
'Ma certo, un compito in classe durante gli ultimi giorni di scuola, sei intelligente' pensò simulando un falso sorriso. 

-- 

In corridoio, stranamente, non c'era nessuno. 
Fa niente, avrebbe rimandato all'ora di pranzo la sua 'ricerca'. 
Intanto si avviò verso le scale, tanto per sgranchirsi le gambe. 
Svoltò l'angolo, ma si scontrò contro qualcuno. 
Vide nero per un secondo e si ritrovò di sedere per terra. 
- Accidenti, che botta - si lamentò. 
- Stai bene? Vuoi una mano? -. Pamela alzò lo sguardo e assunse una smorfia arrabbiata.
- Harry, potresti guardare dove metti i piedi? Così non rischieremmo di scontrarci! E comunque no, ce la faccio da sola -
Con tutte le persone presenti nell'istituto, ebbe la 'fortuna' di scontrarsi proprio con lui, il ragazzo più odioso del mondo. 
Provò ad alzarsi ignorando la mano di Harry, ma si rese conto di non farcela, percepì un dolore lancinante alla caviglia. 
- Merda - 
- Dolcezza, perché non ti alzi? Vuoi restare per sempre così? -
- Senti, scimmione, non chiamarmi Dolcezza. Poi, non riesco ad alzarmi, mi fa malissimo la caviglia, oddio -
- Dai ti aiuto! - 
- No, lasciami stare. Hai già fatto abbastanza oggi - 
- Ah, ma va bene! Io provo ad essere gentile e tu mi odi ancora di più. Ma occhei, ciao Italian Girl -
Pamela lo guardò allontanarsi lentamente e lo mandò mentalmente a quel paese. 
' Come se io ho bisogno di lui, ma anche no'. pensò. 
Provò da capo ad alzarsi, ma la caviglia non aveva intenzione di collaborare. 
- Maledizione, non riesco ad alzarmi, mi fa malissimo - sussurrò. 
Alzò lo sguardo, Harry stava raggiungendo la sua classe, ma era ancora  abbastanza vicino. 
Non aveva altra scelta. 
- Harry.. Harry! - provò a chiamarlo, ma il ragazzo sembrò non sentirla.

- Harry, razza di scimmione, gira quelle due chiappette e vieni qua, non riesco ad alzarmi, aiutami! - esclamò un po' più forte. 

Lui si fermò  voltò lentamente il capo.
- Non penso di aver sentito bene.. puoi ripetere? - ridacchiò avvicinandosi. 
- Ti prego, già è abbastanza imbarazzante pregarti di aiutarmi..- 
-  Ah, occhei, io vado, eh! - 
- No aspetta! Occhei, va bene. Potresti aiutarmi? - 
- La parolina magica....- 

- HARRY STYLES, POTRESTI AIUTARMI, PER FAVORE? -

- Così mi piaci - E senza lasciarla ribattere, la prese in braccio. 
- Che stai facendo? - 
- Ti sto aiutando, ti porto in infermeria. Non puoi camminare -
Pamela non riuscì a rispondergli e abbassò lo sguardo, arrossita. 

-- 

In infermeria, l'infermiera le fasciò la caviglia.
Aveva solo preso una brutta botta e in meno di quattro- cinque giorni si sarebbe ripresa. 
Harry spiegò come fosse caduta e l'aspettò fuori dall'ambulatorio. 
Non sapeva perché lo facesse, infondo Pamela le era simpatica, sì, però sapeva che lei non stravedeva per lui come le altre, ma bensì, era tutto il contrario.. e poi lei era diversa.. era italiana. 
Circa un'ora dopo, uscì dall'infermeria, finalmente riusciva a camminare. 
- Stai meglio ora? - le sorrise. 
- Sì sto meglio.. ma non farmi quella faccia angelica, ti odio ancora - ridacchiò.
- Riuscirò a farmi piacere? O almeno a rendermi simpatico agli occhi di questa graziosissima fanciulla? - canzonò. 
- Ahahahaha, ma smettila! - rise, avviandosi verso il corridoio.
- Aspetta, ti accompagno in classe - la raggiunse. 
- Non c'è bisogno, ce la faccio - 
- No, infondo è colpa mia se ti sei fatta male - le sorrise. 
Pamela, per la prima volta, si sentì di ricambiare. 
Nonostante non riuscisse ancora ad ammetterlo, non lo vedeva più come il 'troglodita puttaniere', ma più come un 'troglodita gentile', perciò si lasciò accompagnare. 
Lungo il tragitto però, si creò un imbarazzante silenzio. 
Raggiunsero la classe di Pamela. 
- Ehm..- iniziò lei. 

- Ehi, ci vieni sabato al ballo di fine anno? - le domandò. 

- Ballo di fine anno? Merda, ecco che cos'era! - esclamò.
- Ma quindi, ci vieni? -
- Ecco, non lo so.. non saprei che mettermi, con chi venirci.. e poi ho la caviglia fasciata.. e sto pure finendo di preparare le valige e..- 
- Valige? -
- Sì, torno in Italia fra un paio di settimane -
- Vacanza? - 

- No, torno a viverci. -

Harry sbiancò. 

- Non lo sapevo -

- Non preoccuparti, non lo sa quasi nessuno.. va be, ci si vede. - 

Lo salutò e rientrò in classe. 

  
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