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Autore: Hummingbird    25/10/2012    4 recensioni
Allora, quelli che avevo già letto questa storia sapranno di cosa sto parlando, ma per quelli che non hanno mai aperto "Un viaggio indimenticabile, FullMetal Alchemist" questa storia risulterà tutta nuova. Mi spiego: quella che vado a narrare è la mia prima fic rivista e corretta, rigorosamente Royai. Spero di non commettere errori idioti, e di eliminare quei fastidiosi OOC che erano presenti prima. Detto questo, se volete aprite la mia storia, il primo capitolo attende impaziente di essere recensito!
Possibili OOC, anche se lievi: involontariamente, sto addolcendo il carattere di Riza :/
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Riza Hawkeye, Roy Mustang, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rabbia, sentimento che fa perdere ogni concetto morale.

Confonde,inganna; stupisce e tormenta.

C'è quasi sempre bisogno dell'aiuto di qualcuno per tornare da quel abisso oscuro...


 

Il colonnello non resistette in quella squallida stanza un minuto di più: uscì quasi correndo, portandosi dietro Riza; furono investiti dalle aspre parole di Grainer fino a quando non svoltarono l'angolo; poi, fu tutto più tranquillo.

Roy spostò lo sguardo ancora furente sulla ragazza accanto a lui: teneva il capo chino; le sollevò piano il mento e, per un attimo, ebbe l'impressione che il tenente stesse piangendo.

-Ti senti bene? Non... Non ti ha fatto nulla, non è così?-

Risa si costrinse a sorridere, cacciando via quel velo di terrore e paura che era imprigionato nel suo sguardo.

-Non si preoccupi: non mi ha fatto nulla.-

Il colonnello, però, non sembrava sereno; anzi.

-Ciò non toglie che ci abbia provato...-

Di nuovo quella scoccata, quel colpo d'occhio che lo mise a tacere in un micro-secondo; la bionda era riuscita a trasmettergli uno strano senso di sicurezza, attraverso un semplice battito di ciglia.

-So badare a me stessa, va tutto bene.-

Nello stesso momento in cui concluse la frase si ritrovò tra le braccia di Roy.

Fu un contrasto atroce: sentire la sua pelle perlacea e gelida a contatto con le mani di Mustang, che cercava di rassicurarla.

Riza divenne una piccola statua di marmo, mentre sentiva il sangue ribollire e il cuore pompare alla massima velocità mai raggiunta. Roy sorrise e le accarezzò i capelli biondi, ancora parzialmente spettinati.

-Grazie...- sussurrò lei, piano.

La lasciò andare, a malincuore, solo dopo cinque minuti buoni, in cui avrebbe potuto giurare di non averla sentita respirare un momento.

Gentilmente, le chiese se avrebbe potuto raccontare agli altri quel che era accaduto, per avvertirli; Riza acconsentì, non molto convinta: dovette ammettere che era piuttosto imbarazzante, ma era necessario mettere in guardia anche i suoi compagni.

Si diressero verso la cucina, per poi spalancare la porta rimanendo infine immobili: i militari si erano svegliati e, tutti, tenevano lo sguardo fermo e fisso sui volti del giovane tenente e del colonnello.

Rebecca si avvicinò piano a loro.

-Che... Che è successo?-

Roy iniziò piano a spiegare tutto, ma si interruppe più volte: ogni volta che proseguiva la narrazione, vedeva sul viso dei suoi sottoposti montare rabbia e collera. Quando ebbe finito di parlare, Riza incominciò a ragionare ad alta voce.

-Non possiamo reagire, purtroppo: è rischioso. Stiamo giocando col fuoco...-

Mustang la guardò sorpreso, sicuro di aver compreso male.

-Fammi capire, - sussurrò curioso -Non vuoi fare nulla?-

Lei scosse il capo, tenendo lo sguardo fisso sul pavimento.

-Non posso agire, si è forse scordato che stiamo parlando di un Generale: se volesse, potrebbe stroncarle la carriera, inventandosi chissà quale scusa...- Cercò lentamente lo sguardo del colonnello, sperando di riuscire a trasmettergli ciò che pensava; sorprendentemente, Roy stava ridendo.

-Bene,- ghignò -Se tu non vuoi intervenire e nemmeno che noi gli torciamo uno di quegli untuosi e sporchi capelli grigiastri, vorrà dire che ti proteggeremo senza toccarlo. Ma ricorda bene: un altro graffio a carico di quel bastardo e non ritroveranno mai il corpo...-

Rendendo la scena più teatrale, si esibì in un esagerato schiocco di dita, che risuonò nella stanza vuota. Riza non poté fare a meno di sorridere, osservando divertita il movimento a vuoto della mano dell'alchimista di Fiamma.

Nonostante fingesse di essere sereno, Mustang non lo era affatto.

“Se vuoi la guerra, allora sia;” si ritrovò a pensare verso il tardo pomeriggio “Tu non la sfiorerai nemmeno con un dito, stiamo parlando del mio tenente...”

Una vocina, dentro di sé, sussurrò diabolica “Ah, il TUO tenente? E da quando in qua siete così intimi?”

Continuando a camminare, non s'accorse nemmeno che il suo sguardo s'era fermato da più di tre minuti sulla figura di Riza, che sedeva su una delle poltroncine del treno con il viso e la mente immersi nelle pagine di un libro.

Incuriosita da quell'occhiata, alzò piano la testa e, non considerando il suo superiore “recettivo”, agitò una mano davanti al volto di lui, per farlo svegliare da quello stata catatonico.

-Umh?! Ah, sei tu.-

-Tutto bene?-

-Sì, a posto-.

“Un dialogo acceso...”costatò la giovane, poco convinta. Decise di continuare a leggere, mentre Roy rimaneva là, fisso in piedi.

Dopo poco, Riza domandò nuovamente se avesse bisogno di qualcosa; Mustang allora si portò entrambe le mani al viso, affondando nella poltrona di fronte a quella di lei, mormorando frasi poco connesse. Il tenente decise di non indagare oltre, lo lasciò pensare, anche se non poteva fare a meno di non fissarlo stranita: accoccolato sulla poltrona, la testa tra le mani mentre cercava di scacciar via chissà quale ansia; ma con lei, poco ma sicuro, non ne voleva parlare.

“Sapevo di essermi innamorato già da tempo,” su questo stava rimuginando l'uomo “Ma non mi pare il caso di mettermi a fare il bambino solo perché al momento abbiamo altro a cui pensare!”

Come nulla fosse, s'alzò e sparì dietro la soglia dello scompartimento.

-Santo il Cielo...- sussurrò Riza -Ma che diavolo vi prende a tutti quanti?!-


 


 

Piccolo angolo dedicato a me:

Yeeeeeh!

Sia benedetta l'entrata posticipata * Mumble Mumble... *

Uhm, beh...

Ok questo capitolo è un po'... Gne U_ù (definizione da altolocati).

Ma non sapevo come correggerlo! Avrei dovuto fonderlo con quello dopo, ma quello dopo poi sarebbe venuto storpio e chissà che sarebbe successo a quello dopo ancora!

..Va beh, leggetevi questo ^^''

-Hummingbird.-


 

  
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