Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: Someonelikeme    25/10/2012    3 recensioni
Il cancro dovrebbe essere solo un segno zodiacale non anche una malattia
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Justin Bieber, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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Londra, e il profumo di vaniglia.

"Chiamami appena arrivi" mi aggiustò la felpa
"Ti chiamerò appena mi siederò al mio posto e ti farò sapere se sto scomoda" mi fece una smorfia "Divertente!" mi scoccò un bacio sulla frante e poi salutò mia madre. Gurdai velocemente l'aereo porto, questo posto mi mancherà? no, almeno fino a quando le persone che ci vivono non smetteranno di essere così superficiali. "Ultima chiamata per il volo Roma - Londra..."
"Giada, andiamo?" Annuì. Sospirai profondamente quasi incredula. "Giada!!" mi voltai di scatto verso la nonna "Non permettere alle tue ferite di trasformarti in qualcuno che non sei" le sorrisi, mi mandò un bacio e la vidi scomparire dietro la folla.
"Questi sono i nostri posti..." mi sedetti accanto al finestrino. Sospirai guardandomi in torno e cercai il mio iPod nelle tasche dei jeans  "E' tutto ok?" mi chiese  nervosamente "Mh mh!" mi voltai verso il finestrino "Hai fame?" la fissai  "No, sono apposto" Mi sorrise, ricambiai.
Misi Believe a palla per tutto il viaggio, quando iniziai ad ascoltare My world l'aereo stava già per atterrare. Quando misi piede sull'asfalto il mio stomaco chiedeva pietà.
Il viaggio in Taxi fu lungo e silenzioso, non avevo nulla da dire a mia madre ed evidentemente lei non aveva niente da dire a me. "E' lontano il nostro albergo? avrei fame..." trafficai nella borsa "No, e comunque non stiamo in un'albergo"  la guardai confusa "dormiremo sotto i ponti?" dissi quasi acida "No...." sorrise " ...ci ospita un mio amico" inarcai un sopracciglio "Questo non me lo avevi detto" sbottai "Lo so, ma non credevo fosse necessario" fece spallucce  "Non credevi fosse necessario? io non lo conosco, non mi fido di lui. E se fosse un Serial Killer? o un maniaco?" gesticolai "Giada ma sei diventata scema?"  "No, non sono scema. Voglio solo tenere sotto controllo la mia incolumità"  sbuffò " Non dire stupidaggini." si voltò verso il finestrino "Non so nemmeno perchè ho accettato di venire" incrociai le braccia al petto e guardai fuori dal finestrino. L'aria di Londra era cupa e umida. Me l'avevano sempre detto che qui non c'è mai un cielo azzurro. Pazienza. Ci fermammo d'avanti ad una casa rossa con un vialetto tutto verde pieno di fiori. Alla porta c'era un uomo dai capelli scuri e gli occhiali da sole, appena ci vide corse verso di no.
"Marie, siete arrivate finalmente..." l'abbracciò e togliendosi gli occhiali si voltò verso di me "Tu devi essere Giada, sei più bella da vicino"  Come faceva a sapere com'ero? bah "Mh, grazie!" sorrisi a malapena "Forza entrate in casa, starete morendo di fame.... Michael vieni a darmi una mano" urlò. 
Dalla porta uscì un ragazzo dai capelli corvini, anche lui con gli occhiali da sole. Ma tutto questo sole dove lo vedono? tipicamente Serena (la mia migliore amica) avrebbe detto "O ti compri il sole o ti vendi gli occhiali" 
"Eccomi papà" spostò gli occhiali su i capelli, alzò lo sguardo verso di me e mi sorrise. Sentivo le guance andare a fuoco, i suoi occhi erano della stessa tonalità del cielo di Londra, un grigio difficile da identificare
"Giada, ti sei imbambolata?" disse passandomi la felpa "Mh? si, scusatemi" recuperai lo zaino dal vialetto e li seguì fino alla porta rossa.
l'atrio era luminosissimo. Avete presente la casa di mamma ho perso l'aereo? (chi non la conosce?) ecco, una cosa simile. A sinistra c'era il salone con la Tv al plasma, a destra la cucina e il bagno. Le scale portavano ad un corridoio lungo dove probabilmente c'erano le stanze da notte, due a destra, due a sinistra e un bagno al centro.
"Quella è la mia stanza, e affianco quella di tua madre.." indicò le due porta bianche a sinistra "..la camera con la porta rossa è di Michael e quella affianco è dove starai tu..." mi condusse alla porta, quando l'aprì un odore di vaniglia mi invase le narici. Le pareti erano bianche solo quella centrale era bordeaux, il letto era matrimoniale con dei comodini ai due lati.
"Non c'è l'armadio..." dissi girovagando per la stanza "Si, sono desolato, ma quest'estate mio nipote è stato ospite qui e aveva talmente tante cose che è caduto a pezzi..." rise, cosa diavolo aveva da ridere? "...comunque non ho avuto tempo di comprarne uno nuovo e se non ti dispiace dovrai dividerlo con tua madre..." mi sorrise dolcemente "Se proprio devo..." sospirai "Ora ti lascio svuotare le valigie, manderò Michael a chiamarti quando sarà pront" mi sorrise e si chiuse la porta alle spalle. Nei minuti seguenti svuotai le valigie e mi misi a mio agio. Presi il mio iPod scarico
"Cavolo, ho dimenticato il pc in Italia" mi schiaffeggia la fronte "Forse Michael ne ha uno" mi morsi un labbro. Mi avviai in punta di piadi verso il corridoio, bussai alla porta della camera di Michael, nessuna risposta. riprovai, nulla. Sbuffai e aprì la porta
"Heilà?" la mia voce rimbombò nelle pareti turchesi "Michael?" Che parlavo a fare? la stanza era vuota. Sospirai, mi avvicinai al letto in cerca di un computer, mi abbassai convinta che l'avesse lasciato sotto le lenzuola. Qualcuno tossì alle mie spalle. "ahm...hei" mi alzai velocemente dal pavimento "scu...scusami non volevo fare nulla di quello che credi tipo fregarti qualcosa o cose simili" agitai le mani in segno di scuse "Non ci avevo nemmeno pensato" si mise le mani in tasca poggiandosi allo stipite della porta. Quant'era sexy "Bene, ahmmm" mi grattai la nuca "Allora cosa ci fai qui?" "Bella domanda" sussurrai  "Come?" sorrise  "Nulla, ahm...cercavo un computer per caricare il mio iPod"
"Oh, certo! il computer è giù nello studio di papà il mio è in assistenza" "Ohw!" abbassai la testa "Vieni, ti ci accompagno..." Sorrisi e lo seguì fino alla fine delle scale, percorremmo il corridoio e ci fermammo d'avanti ad una porta. "Forse c'è tuo padre, è meglio se passo dopo..." feci per andarmene quando dalla stanza sentì pronunciare il mio nome
"No Carl, Giada non deve sapere nulla, per lei è già difficile aver lasciato Marisa immaginiamo se.." "Scusa papà..." Michael fu talmente veloce che nemmeno io mi accorsi che lui fosse entrato  "Non preoccuparti, dimmi Mike" fece un cenno con la testa "A Giada serve il computer per caricare l'iPod" "Certo, vieni pure" Mi avvicinai al computer e collegai il cavo USB. Si aprì subito la schermata di ITunes con tutte le mie canzoni, molte delle quali con le copertine degli album di Justin "Bieber!" disse Carl "Lo conosci?" chiesi confusa e stupita "Se lo conosco? io sono..." la mamma tossì. Lui si zittì subito "C'è qualcosa che devo sapere?" li guardai "No Giada, è tutto ok" sospirai arresa. Tanto non me lo avrebbero detto manco se li avessi pregati tutta la notte. "Posso chiamare la nonna?"
Mamma guardò Carl e poi tornò a fissare me "si, vai." Uscì seguita da Michael, gli sorrisi aspettando che salisse le scale e poi corsi di nuovo dietro la porta dov'erano mamma e Carl
"
Secondo te sospetta qualcosa?"
"Si sospetta qualcosa, ma di certo le sue ipotesi sono sbagliate"
"Carl, non so come fare...come le dirò che Marisa non è sua nonna?"
 
COME LE DIRO' CHE MARISA NON E' SUA NONNA. COME LE DIRO' CHE MARISA NON E' SUA NONNA. COME LE DIRO' CHE MARISA NON E' SUA NONNA. 
"SMETTILA ESCI DALLA MIA TESTA!!!"


 
Run the world girls.
Hi Guuuuyyysss, how are you?
''I'AM FINE''
Naaah, ma in ogni caso ho sempre Bieber.
Comunque, ho promesso che avrei continuato e così è stato. Questo secondo capitolo mi sembra un pò Scialbo, boh!
Fatemi sapere ...

#VoteBieberForEMA
Merì
 ♥

Lei è la mia Giada: http://25.media.tumblr.com/tumblr_m0bkoocVBN1r701duo1_1280.png

 

 
   
 
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