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Autore: dancingintherain    25/10/2012    14 recensioni
STORIA MOMENTANEAMENTE SOSPESA.
Le lacrime scivolavano lentamente sul mio viso, mentre ricordavo tutto ciò.
E’ stato difficile per me, e lo è tutt’ora.
Sono ancora innamorata di lui, è inutile negarlo e far finta che tutto vada bene.
Lo amo ancora. Come prima, più di prima.
Mi asciugai tutte le lacrime, e scossi la testa per scacciare via tutti quei pensieri.
Dennis, mio figlio, di un anno e mezzo, era coricato sulle mie gambe con la testa sul mio petto, dormiva beatamente. Stavamo tornando a Londra. Era il 12 Marzo del 2012, precisamente due anni e tre mesi dopo la mia partenza.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pov. Christal.  
 
Ero in un parco, seduta sotto una grande quercia a leggere uno dei miei libri preferiti.
Passavo lì il mio tempo libero, quando volevo rimanere da sola con i miei pensieri è lì che andavo, mi aiutava a riflettere. Quello era il mio posto, quello era il mio albero.

-Ehi Christal devo parlarti.- Mi disse lui avvicinandosi con un grande sorriso sulle labbra..
-Ehi Zayn, dimmi pure.- Gli risposi chiudendo il libro e ricambiando il sorriso quando mi raggiunse e si sedette accanto a me.
Zayn era un ragazzo stupendo, ero innamorata di lui dal primo anno di liceo, quando lo conobbi insieme ad altri quattro magnifici ragazzi. Quelli che ora sono i miei migliori amici.
Con lui all’inizio fu un po’ più difficile stringere un rapporto, era un tipo solitario, e quando mi avvicinavo ai miei amici, anche suoi, mi guardava sempre con uno sguardo di superiorità, credevo mi odiasse, ma poi col tempo le cose migliorarono e diventammo grandi amici.

-Bèh ecco, io..ehm..- Abbassò lo sguardo imbarazzato. Era la prima volta che vedevo Zayn Malik imbarazzato. Mi sorprende..
-Dai Zayn dimmi, cosa c’è? E’ successo qualcosa?- Gli chiesi quando vidi che non apriva più bocca. Scosse la testa e dopo rispose.
-Devo confessarti una cosa, ma non è facile, anche perché non so come potresti prenderla, ho paura della tua reazione ecco.- Disse tutto d’un fiato. Mi stava facendo preoccupare ed agitare allo stesso tempo. Cosa voleva dirmi?
-Non avere paura Zayn, non credo sia qualcosa di così grave!- Gli dissi guardandolo negli occhi dopo che anche lui alzò lo sguardo dalle sue scarpe a me.
Prese un bel respiro e si decise a parlare.
-Ecco..quello che volevo dirti è che…bèh...mi…sono innamorato di te.- Disse velocemente e abbassando subito lo sguardo di nuovo sulle sue scarpe con il viso rosso come un pomodoro. Lui era di nuovo imbarazzato, ma io ero rimasta pietrificata da quella frase.
“Mi sono innamorato di te”. Quella frase era quello che avrei voluto sentire da tempo.
Non ci potevo credere. Ero sconvolta. 
Quando mi fui ripresa gli alzai il viso con due dita e gli feci un sorriso a 32 denti.
Lui mi guardò con occhi speranzosi. 

-E se io ti dicessi che sono innamorata di te dal primo anno di liceo, da quando conobbi te e gli altri?- Sul suo viso apparve un enorme sorriso, grande quanto al mio.
-Quindi anche tu mi ami?- Mi chiese.
-Si Zayn, tantissimo, forse anche troppo.- Risposi.
Mi abbracciò all’improvviso stringendomi forte a se, ricambiai la stretta.
Ci staccammo dopo qualche minuto, ci guardammo negli occhi, erano lucidi proprio come ai miei. Mi prese il viso tra le mani, e piano piano ci avvicinammo chiudendo gli occhi.
Quando le nostre labbra furono l’une sulle altre, sorridemmo entrambi facendo diventare poi un semplice bacio a stampo un bacio pieno d’amore, con le nostre lingue che danzavano in allegria una danza tutta loro.
In quel momento avevo tutti gli animali del mondo nello stomaco che saltellavano, il cuore che batteva a mille, ed ero più felice che mai.
Finalmente stavo con il ragazzo della mia vita, con l’amore della mia vita, con lui che era la mia vita.

 
Mi scappò un sorriso mentre ripensavo al momento più bello della mia vita, avevo 16 anni.
Era uno dei momenti ormai passati, che non terneranno mai più indietro. Solo ricordi.
Il sorriso si spense appena mi venne in mente il giorno più brutto, ma in parte bello, che mi cambiò la vita. Non dimenticherò mai quel giorno, l’11 Dicembre del 2009.
 

Ero in ospedale, nella sala d’aspetto. Stavo attendendo il risultato della visita che avevo appena fatto. Mi sentivo strana, avevo spesso la nausea e delle fitte sotto la pancia da circa due settimane. E avevo un ritardo, fu proprio questo a convincermi a fare quel controllo.
Erano ormai 10 mesi che stavo con Zayn. Avevamo passato dei momenti bellissimi insieme, mi aveva anche fatto una festa a sorpresa per i miei 17 anni, l’8 Maggio, mi aveva fatto scoprire l’amore e la felicità, quella vera. Momentaneamente non era a Londra, si era dovuto spostare per poter fare un provino per X-Factor. Ci era andato con il resto dei nostri migliori amici, ma avrebbero partecipato ognuno singolarmente.
Presto avrei dovuto avere notizie di come fosse andata.

-Signorina Bennett.- Mi richiamò il dottore.
-Si, mi dica.- Risposi un po’ agitata.
-Venga, mi segua nel mio studio.- Annuii e lo seguii.
Appena entrata chiusi la porta e mi sedetti in una delle poltroncine davanti alla sua scrivania.
-Ho controllato i risultati del controllo che ha fatto, e..- Mi stavo agitando ancora di più.
-E..?- Gli feci eco.
-E..lei è incinta signorina.- Mi disse serio.
Rimasi con la bocca spalancata e gli fuori dalle orbite.
Non mi ero preparata ad una gravidanza, avevo solo 17 anni. Ma non avrei abortito, no. Per nessuna ragione al mondo.
-Da quanto tempo?- Chiesi.
-Da...due settimane.- Rispose leggendo in qualche foglio sulla sua scrivania.
-Ecco perché quei sintomi..- Sussurrai più a me stessa che a lui. 
-Si signorina, i sintomi erano dovuti alla gravidanza, cosa intende fare? Ha solo 17 anni!  Lo tiene o...- Non lo feci continuare che risposi subito.
-Lo tengo, è mio figlio.- Risposi decisa. Era una decisione difficile ma era pur sempre mio figlio, ormai era dentro di me, non potevo ucciderlo con l’aborto. Non l’avrei mai fatto. Volevo quel bambino. Sarebbe nato.
Sorrisi al dottore che ricambiò un po’ incerto.

-Allora ci vedremo qui tra un mesetto per un controllo.- Disse.
-Va bene dottore.- Gli dissi alzandomi dalla poltrona e dirigendomi alla porta.
-Arrivederci signorina Bennett.- Mi salutò sorridendomi.
-Arrivederci dottor Allen.- Ricambiai il saluto accennando un sorriso ed uscendo da quello studio dirigendomi all’uscita dell’ospedale.
Andai subito dalla mia migliore amica, Eve. Dovevo raccontargli tutto.
Suonai il campanello e venne ad aprirmi sua madre, salì in camera sua e la trovai stesa sul letto a leggere un libro con della musica da sottofondo.
Appena mi vide mi sorrise e si sedette sul letto facendomi spazio. 
Gli raccontai tutto. Era felicissima ma un po’ preoccupata, quanto me.
Ora avrei dovuto solo aspettare la chiamata del mio ragazzo per sapere come erano andati i provini e dargli la grande notizia, anche se avevo un po’ paura della sua reazione, non ero certa che sarebbe stato contento di diventare padre a diciotto anni.

Rimasi a pranzo da Eve, e nel pomeriggio alle 15 e 10 ricevetti una telefonata da Zayn.
Risposi subito entusiasta di quello che da li a poco gli avrei detto.
-Ehi amore.- Gli dissi sorridendo, anche se lui non poteva vedermi.
-Ehi.- Mi rispose solamente. Era strano, freddo, non era mai così con me.
‘Deve essere successo qualcosa.’’ pensai.

-Allora, come sono andati i provini?- Chiesi.
-All’inizio male, non eravamo passati come solisti, ma poi ad uno dei giudici è venuta l’idea di formare un gruppo, in cui siamo io, Harry, Liam, Louis e Niall e ci chiamiamo “One Direction”. Il nome l’ha scelto Harry.- Disse con lo stesso tono di prima, sembrava indifferente a quello che mi stesse dicendo..
-Che bella notizia, sono contentissima per voi.- Gli dissi sorridendo.
-Ora devo darti io una notizia.- Continuai.
-Devo parlarti anche io Christal.- Mi disse ancora con tono freddo e serio.
-Parla prima tu.- Gli dissi.
-Ecco..io ti avevo chiamato per dirti una cosa molto importante..- Disse. Ora era più serio di prima.
-Dimmi.- Riuscii a dire con poca voce, avevo una brutta sensazione.
Stette qualche secondo in silenzio, dopo parlò.

-Non possiamo più stare insieme.- Rimasi sbalordita da quelle parole.
No, non ci potevo credere, non ci volevo credere, non poteva essere.
Ditemi che non mi stava lasciando, ditemi che non mi stava abbandonando proprio ora che avevo scoperto di aspettare un figlio da lui.
Rimasi immobile, col telefono all’orecchio e le lacrime silenziose che mi rigavano il viso.

-Mi stai lasciando?- Gli chiesi con voce tremante mentre le lacrime continuavano a scendermi lentamente dagli occhi provocando ancora più dolore.
-Si Chris, mi dispiace, non so quando tornerò, e poi adesso ho l’occasione di realizzare il mio sogno e mi sarà un po’ difficile in questa situazione, una relazione a distanza mi distrarrebbe solamente anche se ti amo più di me stesso, ma è meglio che ti lasci andare adesso, lo faccio anche per te..- Mi cadde il mondo addosso, mi stava lasciando adesso, quando avevo più bisogno che mai di lui.
Ma non potevo fare niente, avrei dovuto lasciarlo libero, fargli percorrere la sua vita in tranquillità e magari realizzando anche i suoi sogni.
Non potevo impedirglielo, non dovevo essere egoista.

-Da oggi in poi sei libero Zayn.- Fu difficile dirlo, ma dovetti farlo, nascondendogli tutto ciò che da adesso ci legava per sempre.
Se glielo avessi detto avrei rovinato tutti i suoi progetti e non potevo, non volevo farlo. 

-Tu cosa dovevi dirmi?.- Chiese.
-Nulla di importante.- Risposi solamente asciugandomi le guance inutilmente, visto che subito dopo altre lacrime caddero dai miei occhi ormai rossi.
-Ti amo, ricordalo..- Disse prima di riattaccare la telefonata.
Mi buttai tra le braccia di Eve, che era lì immobile senza espressione.
Appena mi sentii piangere più forte mi strinse di più a se e nei suoi occhi vidi solo rabbia, rabbia verso lui, verso l’amore della mia vita, il mio ragazzo, che ora, era diventato ex abbandonandomi.

 
 
Le lacrime scivolavano lentamente sul mio viso, mentre ricordavo tutto ciò.
E’ stato difficile per me, e lo è tutt’ora.
Sono ancora innamorata di lui, è inutile negarlo e far finta che tutto vada bene.
Lo amo ancora. Come prima, più di prima.
Mi asciugai tutte le lacrime, e scossi la testa per scacciare via tutti quei pensieri.
Dennis, mio figlio, di un anno e mezzo, era coricato sulle mie gambe con la testa sul mio petto, dormiva beatamente.
Stavamo tornando a Londra. Era il 12 Marzo del 2012, precisamente due anni e tre mesi dopo la mia partenza.
                                                
 
Dopo la rottura con Zayn andai via da lì, avevo bisogno di cambiare aria, di riflettere, avevo una gravidanza da mandare avanti, e volevo farlo lontano da lì, perché quando sarebbe tornato non doveva trovarmi con un pancione o con un figlio già nato. Non doveva saperlo.
Lasciai la scuola e me ne andai in Italia, io ero italiana di origine, mi ero trasferita in Inghilterra con i miei genitori per il lavoro quando ero piccola.
Dovevo continuare la scuola ma con la gravidanza non potevo, non volevo andare ad un liceo pubblico e sentire le critiche di tutta la scuola per il mio stato, non potevo sopportare anche quello, così ne frequentai una privata e mi diplomai.
Continuai la gravidanza, la finii, e partorii.
Ho cresciuto da sola mio figlio.
L’unica persona che volevo venisse a trovarmi era lei, Eve, che negli ultimi mesi prima del parto, si trasferì lì da me per potermi aiutare e starmi accanto.
Lei è l’unica che conosce il volto di mio figlio. Nemmeno i miei genitori l’hanno mai visto, nemmeno in foto. Con loro mi sentivo tramite cellulare ma non volevo che lasciassero il lavoro per starmi accanto durante la gravidanza in Italia.
Ma ora ho deciso di ritornare, la mia vita ormai è li, non più in Italia.
A risvegliarmi dai miei pensieri fu la manina di Dennis che mi toccò la bocca. Si era svegliato. Mancavano solo dieci minuti e saremmo arrivati a destinazione.
-Ehi amore di mamma.- Gli sussurrai vicino un orecchio.
Mi sorrise sussurrando un “mamma”.
Fu la prima parola che disse ad un anno. Ha da qualche mese iniziato a camminare bene senza sbandare, è una cosa emozionante vederlo muovere quelle piccole gambette cercando di mettere bene i piedini per terra per non cadere.
Dopo dieci minuti, la voce metallica ci avvisò che stavamo per atterrare.
Appena scesa dall’aereo con mio figlio in braccio, andammo a ritirare i bagagli e me li feci mettere vicino le fermate dei taxi. Ne chiamai uno che arrivò subito, caricò i bagagli, e partimmo verso casa della mia amica Eve.
Mi avrebbero ospitata lei e i suoi genitori per un po’. Non avevo voglia di andare a vivere di nuovo con i miei genitori.
Mancavano quasi due mesi al mio ventesimo compleanno, oramai volevo vivere da sola, con mio figlio. Magari avrei preso una casa con Eve visto che aveva in programma anche lei di trasferirsi in un appartamento che non sia casa dei suoi. 




 

Ciao ragazze :)
Questa è la mia prima ff, spero vi piaccia :)
Mi farebbe piacere ricevere una vostra piccola recensione per sapere cosa ne pensate.
Ema xoxo

  
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