Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: elena 10520    25/10/2012    3 recensioni
COSA NON SI FA PER NON AFFRONTARE I PROBLEMI ???
Harry crede che la sua vita faccia schifo, ma se per caso un brutto problema famiglaire lo spingesse ad abitare a casa di una persona che tanto odia cosa succederebbe???
...
Mi girai e lo guardai, una scossa mi percorse tutta la colonna vertebrale.
Frena, frena, frena, perché questo brivido???
C’è davanti a me c’è Louis Tomlinson con solo i pantaloni firmati Jack Wills e un petto poco scolpito, ma perfetto all’ aria, mica una modella dell’ Aber Crombie.
Quindi datti una calmata Styles.
STORIA MOMENTANEAMENTE SOSPESA
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
COMPLICATED...
COSA NON SI FA PUR DI NON AFFRONTARE I PROBLEMI

Erano mesi che i miei genitori litigavano ogni santissimo giorno.
Erano sempre dei mesi che la mia vita stava sempre più diventando la merda che è adesso!
Non capivo il motivo per il quale i miei vecchi continuassero a litigare, ma aimè per pura mia sfortuna presto me l’avrebbero detto.
 
Oh che sbadato, mi sono dimenticato di annunciarmi, il mio nome è Harry, Harry Styles, un ragazzo a quanto pare complessato, come tutti i teenager in via di sviluppo, che cerca di vivere la sua vita il più “shallo” possibile, ma che per quanto ci provi è continuamente investito da eventi problematici che non mi permettono di essere molto tranquillo.
 
Un giorno, più precisamente il 12 Giugno, o meglio l'ultimo giorno di scuola di queste dannatissime superiori, mio padre ci venne a prendere.
Vi state chiedendo il perchè del CI venne a prendere?
Semplice venne prendere me e mia sorella Gemma a scuola.
 
Gemma è la classica sorellona maggiore, se si può dire gnocca, che tutti vorrebbero avere, chi come sorella chi come raga.
 
Certo non ero molto felice che fosse venuto a prenderci, insomma pensate che sfiga è per un diciassettenne essere venuto a prendere a scuola dal proprio padre, al posto che uscire fuori con gli amici per festeggiare.
Non che io avessi molti amici, ma ne avevo abbastanza  di cui potermi “fidare”, anche se la parola fidare è veramente un parolone al giorno d’oggi.
Ricapitolando mio padre è venuto a prenderci a scuola con la sua kia nera metallizzata e io cercai di indirizzarmi verso la macchina il più veloce possibile, perché si mi vergogno altamente di essere venuto a prendere a scuola, e ci tengo alla mia reputazione di ragazzo normale e me la voglio tenere anche negli anni successivi.
Cosi entrai in macchina velocemente pronto a polemizzare la scelta di venirmi a prendere di mio padre, ma nel momento i cui aprii la portiera e lo vidi in volto mi zittii.
 
Non aveva una bella cera, sembrava distrutto e abbastanza sconsolato.
Nel vederlo così mi vene subito uno strano presentimento, un’ idea che una volta balenata nella testa mi fece salire un senso d'angoscia.


Fissavo mio padre in cerca di spiegazioni tanto che non mi accorsi che mia sorella mi stava chiedendo di spostarmi nell’ altro sedile perché non aveva voglia di fare il giro.
 
Quando finalmente anche Gemma salì in macchina, mi sembra che ebbe la mia stessa sensazione e così passammo tutto il tragitto da casa a scuola quasi del tutto in silenzio.

Una volta arrivati a casa ci accolse nostra madre con un falso sorriso, che a dirla tutta non le era nemmeno venuto bene, ma che per pietà facemmo finta di niente.
Io e mia sorella iniziammo a mettere via la roba di scuola e a sistemarci e mentre stavo programmando di salire in camera mia, mai madre venne a chiedermi se potevo andare in sala che doveva parlarmi.
Uff, i genitori sono davvero stressanti, quando ti servono ci sono quando hai bisogno di un favore non ci sono mai, ma quando devono romperti le scatole al fine di non farti riposare allora li ci sono sempre.
 
Molto scazzato mi diressi in sala dove notai qualcosa di diverso, per cominciare i divani erano messi uno di fronte all’ altro, e non a elle, e per secondo i miei erano seduti sul divano grande posti ognuno alle due estremità e mia sorella svaccata sull’ altro.
La raggiunsi e molto stranito mi sedetti affianco a lei.
Neanche il tempo di sedermi che mia madre mi diede in mano una tazza fumante di cioccolata calta, il che era molto strano visto la sua politica “ tutto quel che è cibo fa ingrassare”.
A questo punto o mia madre era stata posseduta da un angelo che mi viziava con dolci e che con essi sarebbe riuscito a farmi fare di tutto, persino portarmi al cospetto di satana, o voleva addolcire la pillola con ciò che reputava abbastanza dolce e rilassante per fartela ingoiare.
 
Chiacchierammo  circondati da un gelo persistente creato dalle frecciatine che di continuo i miei si tiravano.
Quando a un certo punto mio padre esasperato disse delle parole che mi arrivarono come lame di ghiaccio nel cuore : - basta non ce la faccio più a vivere con te, ti prego digli meglio te le motivazioni per le quali ci separiamo perchè io così non ce la faccio più a sopportare la situazione.-
 
Preso per lo più da panico strinsi fortissimo la mano di Gemma per ricevere almeno un calore fraterno che riuscisse a sciogliere almeno le lame di ghiaccio che mi avevano trapassato il cuore e mi avevano scombussolato l’anima.
 
Nel frattempo mio padre si alzò e camminava nervoso avanti e indietro per la stanza, mentre mia madre che era ancora seduta si mordeva il labbro in maniera colpevole, come se avesse un peccato da confessarci.
Mia sorella altrettanto spaesata quanto me decise però di intervenire chiedendo che cosa fosse mai successo di così grave da farli divorziare.
Il cuore aveva iniziato a battermi forte a causa della suspense, della paura e del terrore per la risposta terribile che sapevo sarebbe arrivata.
Mia madre iniziò con un semplice  mi dispiace che la fece iniziare a lacrimare ma che poi si concluse con un - ragazzi mi dispiace , mi dispiace veramente tanto, ma io non amo più vostro padre, mi sono innamorata di un' altro uomo e ... –
Non ce la faci ad ascoltarla ancora .

Mi alzai di scatto e rimasi in piedi a fissarla,in quel momento non volevo sentire nessuna delle sue scuse, volevo sperare in un  PESCE D’PRILE o SEI SU SCHERZI A PARTE, ma ovviamente nessuno da retta a Harry sfigato Styles.
Si, sfigato perché arrivare a diciassette anni con una situazione famigliare tipo beautiful non è proprio il massimo.
 
E così si ricomincia nel momento in cui pensavo che per me fosse arrivato il periodo dello svago estivo, del cazzeggia mento o di quant’ altro, doveva sempre succedere qualcosa che non mi permetteva di rilassarmi o di liberare il cervello dalle idee stressanti.

Avevo un istinto d’odio verso i miei genitori, perché mi sentivo tradito, insomma ero stato tradito persino da loro che erano la mia più grande fonte di fiducia.
E così deluso decisi di alzarmi e scappare, ma non scappare dalla mia famiglia ma cercare di assimilare la cosa prima di affrontare le conseguenze che la decisione dei miei comportasse.
 
Così feci muovere le mie gambe e andai fuori dalla porta sotto lo sguardo triste dei miei genitori.
Mentre passeggiavo da un po’ mi arrivò un messaggio da mia madre, il messaggio enunciava tutte le sue scuse e le sue spiegazioni all’ accaduto
 
Ciao Harry.
so che non è normale che una madre debba dare spiegazione a un figlio, ma volevo raccontarti col cuore in mano come una stupida donna si sia fatta abbindolare da un uomo fantastico, che alla fine è riuscito persino a farle incendiare il cuore e farle promettere eterno amore.
È iniziato tutto al  corso di potenziamento di lingue straniere, li vi ho trovato questo uomo fantastico, al quale era morta la moglie.
Inizialmente mi faceva molta pena insomma  aveva sei figli e doveva  mantenere da solo tutto sotto controllo in casa, e col tempo iniziai a frequentarlo per favori banali, giusto per alleggerirgli il peso dalla famiglia ormai portato unicamente sulle sue spalle.
Ma giorno dopo giorno iniziai a innamorarmi di quest’ uomo e sentivo di cercar di voler passare più tempo con lui.
Di conseguenza a casa mia i problemi non andavano bene, mano a mano che frequentavo quest’ uomo, sentivo di separami sempre più da mio marito, così tanto che non lo vedevo più come tale ma come un amico.
E così un giorno decisi di raccontare la mia storia d’ amore con signor Tomlinson a tuo padre, che da come si può vedere non l’ ha presa bene.
Ma ciò lo sospettavo a nessuno della famiglia andrà giù il mio tradimento.
Ti chiedo per favore di non giudicarmi e di starmi accanto anche se so di non meritarlo, ma lo chiedo come gentilezza perché so come vi ho cresciuti e perciò vi chiedo compassione.
E di venire con me a vivere da quest’uomo giusto il tempo di conoscerlo, e poi potrai tornare a vivere a casa tua con tuo padre e tua sorella.
Ti prego analizza l’offerta non scartarla subito.
 

Mentre camminavo, mi dovetti assolutamente fermare e riprendere fiato.
Mia madre mi tradiva col signor Tomlinson il padre di quella  testa di cazzo che non mi lasciava mai in pace .
Tomlinson quel ragazzo che si divertiva a bulleggiarmi o a farmi scherzi solo perchè io ero e tutt’ ora sono debole.
 
Sono un ragazzo esile e tranquillo e non ho mai fatto rissa con qualcuno, quindi lui sfrutta questa mia indole pacifica per scavalcarmi da classico bullo.


Ragioniamo insieme ,sono un ragazzo fragile e lui un bullo, e cosa fanno i bulli ai ragazzi fragili, di tutto gli rovinano la vita trasformandola in un inferno.
E cosa fanno i ragazzi fragili ai bulli?
Assolutamente niente.


Ripresi a camminare verso la mia meta imprecisata  senza calcolare la strada o le persone che vi camminavano su di essa e così sbadatamente andai a sbattere contro qualcuno.


Mi scusai senza nemmeno guardare in faccia l’essere vivente che avevo urtato preso in uno stato di trance e cercai di tirar dritto.
Ma una mano prepotente mi stringe il polso riportandomi davanti al volto della persona che avevo urtato.
Quanto si può essere sfigati ad andare a sbattere contro l’ unica persona che ti rovina l’esistenza?
Appena realizzai chi mi stringesse il polso lo tirai indietro con un velocissimo scatto dicendo con voce decisa – lasciami stare Louis che non è giornata- e cercai di procedere per la mia strada, ma la sua compagnia si mise in mezzo, impedendomi il passaggio.

In quel preciso momento imprecai, dovevo per forza avere qualche divinità contro se me ne dovevano capitare di ogni, è impossibile ricevere brutte notizie ed essere bulleggiati senza l’ aiuto della mano del destino.

Abbassai il volto verso il terreno, per proteggermi da un qualsiasi ed eventuale colpo che avrebbe potuto arrivarmi, ma al contrario una mano mi prese con violenza il mento e mi fece alzare la testa abbastanza da permettermi di puntare il mio sguardo negli occhi del suo possessore che  mi disse  - cosa c'è Styles non ce la fai nemmeno a guardarmi negli occhi? – poi si girò verso i suoi compagni per darsi più forza e continuò- guardatelo ragazzi ha paura -.
Inizialmente ancora sconvolto dalla giornata stetti zitto ma dopo qualche secondo mi riscossi e iniziai a trovare un modo per rispondergli senza fare la figura dell’ idiota, perché oggi proprio non era la giornata per essere sottomesso.
E così risposi con tono saccente -  Tomlinson no ho paura, fino a prova contraria non sono io che ha distolto lo sguardo per primo-
Ero un idiota stavo parlando in maniera arrogante al capo dei bulli e se la situazione non vi è ancora chiara lui stava ancora continuando a stringermi il mento.
Tomlinson ci mise meno di un secondo a squadrarmi con occhi di sfida e mi disse con finto perbenismo, quasi volesse trovare il mio punto debole per affondarmi - e allora cos' hai? –
Ripensai al messaggio di mia madre e sta volta mi sentivo, stupidamente, superiore a lui perché sapevo una cosa che ancora lui non sapeva e senza ragionare mi sentivo il vincitore.
Di che cosa poi non si sa, visto che andavo solo in contro alla mia morte, ma visto che non c’ero ancora arrivato  dissi- fidati lo scoprirai presto - detto questo la stretta sulla mia mascella divenne più forte e Tomlinson incominciò a spazientirsi chiedendomi , più che chiedermelo me lo ordinava, di dirgli ciò che sapevo più di lui ma la mia risposta rimase sempre negativa.

Poi ad un certo punto un ragazzo moro capelli castani che classificai come il fidanzato di Tomlinson...

Ah scusate mi ero dimenticato di dirvi che  Louis Tomlinson è gay, più che gay è bisex dichiarato, attualmente è pure fidanzato con un ragazzo, la descrizione che la gente dice molto spesso su di lui è che è un “figo” che si fa  rispettare da tutti, e sia uomini che donne gli vanno dietro( e vogliono essere portati a letto da lui, o se meglio volete vogliono avere la fama di essere scopati da lui.)...
Si perché pensano che li faccia salire nella classe sociale, invece li rende solo pecore che possono essere archiviate perché hanno ottenuto la loro maggior aspirazione nella vita .
Probabilmente in questo schifo di città si sarà fatto tutti apparte le eccezioni, che dovrei essere io e qualche altro sfigato come me.
Si perché io per lui sono il pesce più grosso da tormentare, il massimo degli sfigati, non che ci sia molta più gente sotto al mio livello nella classifica degli sfigati, ma visto che sono stato preso per qualche motivo di mira da lui, la mia posizione nella classe sociale è molto calata, ma a me non importa continuo a definirmi un ragazzo nomale, che poi è quello che sono.

Comunque il fidanzato di Louis disse con fare tra il geloso e lo schizzato gli disse - Lou ci penso io a questa meda tu non surriscaldarti - detto questo strappò dalle mani di un ragazzo una sigaretta appena accesa e iniziò a fumarla.
Quando Louis si fu allontanato iniziò a girarmi e per prima cosa si fermo davanti e mi disse che sono una merda col conseguente sputo.
Ma io gli ribadii con quel tono saccente che iniziava a farli surriscaldare e che mi stava mettendo nei guai – preferisco essere una merda che te, perché almeno quella qualcuno la caga-  neanche il tempo di farmi realizzare ciò che avevo detto che mi ritrovai il suo destro in faccia che mi fece cadere a terra.
Lo sbruffone di nome jack mi disse con fare simpatizzante ti è andata bene che sono mancino mentre si rigirava tra le mani la sigaretta ormai quasi finita.
Mentre ero ancora per terra a controllare che la mia testa non si fosse staccata dal corpo perché io alla forza di quel pugno dubitai altamente che il tipo fosse mancino, lui si chinò su di me dicendo – Lou questo è per te – e mi spense la sigaretta sul palmo mano.
Non urlai subito, anzi cercai di mordermi la lingua e di fare il più virile possibile ma non resistetti, la pressione della giornata era troppa il dolore alla mano anche che inizia a vedere tutto offuscato e feci l’errore di chiudere gli occhi e lasciare il mio corpo esanime in balia di quei scapestrati.
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: elena 10520