Harry se lo scrive sulla pelle che ama Louis.
La pistola calca sul suo braccio, l’inchiostro s’insinua nella pelle, affonda, si fissa. Harry strizza gli occhi, fa male, digrigna i denti, ricaccia indietro le lacrime.
Harry lo sa, sa che tutto ciò è indelebile, che quelle parole gli rimarranno addosso a vita.
“E allora, che importa?” si dice.
Indelebile.Ha solo 18 anni, 18 miseri anni pieni di tutto. Pieni di trionfi, di traguardi, pieni di dolore e squarci profondi. Ma soprattutto, pieni d’amore. Quello vero, quello che si fa sentire perché stringe e fa male e non la smette mai di ricordare che ha bisogno di essere lottato, difeso, custodito.
L’amore che solletica gli occhi e li fa diventare liquidi, li scioglie peggio dell’acido, quello che lascia i segni sul cuore, che rimangono lì ed è necessario  medicarli ogni tanto, che purtroppo non guariscono mai del tutto.
Indelebile. Anche tutto questo lo è, e allora che male c’è a tatuarselo sulla pelle?
“Non posso esprimermi con le parole, Lou, e mi pesa” gli aveva detto quella mattina, mentre erano a letto, sotto la trapunta che Anne ci aveva messo mesi per cucire.
“E’ la cosa peggiore, Haz, lo so” aveva risposto Louis, mentre le sue dita s’incastravano fra i riccioli scuri di Harold.
“Mi tatuerò ogni parola che non posso tirar fuori sulla pelle” si era detto Harry, quella mattina, mentre con gli occhi affondava negli oceani di Louis, ed i suoi baci lo riscaldavano meglio della trapunta di sua madre.
Allora se le scrive sulla pelle le emozioni che prova, tanto non può gridarle al mondo.
Perché Harry ha esperienze che pesano sulle spalle, ha un mondo nuovo dietro agli occhi.
Gli hanno proibito l’amore a soli 18 anni, solo perché è amore diverso, soltanto perché è amore tra persone che si somigliano un po’ di più del dovuto.
Vorrebbe scriversi addosso anche che il mondo è ingiusto, che permette alle persone di vederlo come un essere orribile, e non come quello che darebbe la vita per la persona che ama.
Perché Harry ama Louis. Ama la sua personalità stramba, ama quando ride così tanto che gli occhi s’increspano ed il viso s’illumina. Ama i suoi occhi blu in cui si specchia ogni mattina, perché lì dentro ci ritrova il suo mondo, tutte le certezze e gli appigli stanno negli oceani blu che Louis si ritrova al posto degli occhi. Ama il modo in cui imbratta la cucina mentre prepara i pancakes, ama persino l’odore del caffè che Louis prepara la mattina, perché si, ha un odore diverso da tutti gli altri. Il caffè di Louis, lo chiamano, e poi si baciano dolcemente le labbra e si sorridono finchè uno dei due non si stanca, che di solito è sempre Harry, perché a sostenere la bellezza dei sorrisi di Louis ci vuole forza, ti fanno tremare il cuore talmente forte che fa paura. Ama il suo modo stupido di prenderlo in giro, la sua abitudine di cantare sotto la doccia ed il suo vizio di lasciare la casa in disordine, che poi tocca sempre ad Harry rimettere a posto tutto.
Ma più di qualsiasi altra cosa, ama il modo in cui Louis sa amare. Sa amare le piccole cose, il the delle 5, il caffè la mattina, i post-it gialli sul frigo, le notti in cui fa giusto un po’ troppo freddo e bisogna stare abbracciati, sotto la trapunta, più stretti che si può. Il modo in cui Louis sa amare Harry, il modo in cui Louis riesce ad amare la vita. Il modo in cui i suoi occhi dicano qualsiasi cosa ancor prima che lo facciano le parole.
“Ogni volta che non potrò dirtelo, che ti amo, tu leggimelo addosso. Leggimelo sulla pelle” aveva sussurrato Harry, prima di riaddormentarsi profondamente.
Perché infondo chissene frega se il mondo è ingiusto… c’è sempre un bacio di Louis che lo aspetta in cucina, con una tazza di thè in mano ed i biscotti sul tavolo.