Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: loveangel    26/10/2012    14 recensioni
La vita, a volte il destino, ti porta in un luogo, ti accompagna, ti prende per mano e ti avvicina all'amore. A volte quando meno te lo aspetti ti trovi dinanzi ad una realtà che nemmeno immaginavi. Due vite completamente diverse, lontane ma così vicine. Sissy e Alexander una ragazza ed un ragazzo distanti anni luce ma vicini nel cuore. Alexander entra nella vita di Sissy come un tornado, una folata d'aria fresca. Un'aria che diventa calda, quasi bollente. Insieme non riescono a stare più di cinque minuti, sono irascibili e impauriti da qualcosa che li colpirà fin da subito. Il tempo è ciò che li aiuta ma il tempo è a volte tiranno e quando si è agli sgoccioli si fa il possibile per realizzare i propri sogni.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
                                                              ju1




Cosa ci fa qui? Non capisco il suo accanimento. Eppure mi sembrava d'essere stata chiara. Volevo stare da sola, volevo riflettere. Ma perché parlo al passato se è quello che voglio anche adesso? 
"Cosa vuoi?"
"Parlarti. Ti chiedo solo cinque minuti poi se vorrai sparirò dalla tua vita per sempre"
Beh se vuole fare scena ci è riuscito perfettamente. 
"Entra. Hai cinque minuti da adesso"
"Okay"
Resto alla porta che però chiudo. Mi gira ancora la testa e se non mi appoggio rischio di cadere.
"Sissy non capisci ciò che ti ho detto vero? Tu sei diversa dalle donne che mi sono portato a letto. Dal primo istante, da quel giorno in acqua ho capito che non eri quel tipo di donna. Tu dirai perché? Bene sono qui per dirtelo. Quattro minuti solo per dirti che forse il destino mi ha portato in questa città, forse il destino mi ha fatto uscire all'alba quella mattina. Lo stesso destino che mi ha portato nel bar che frequenti e che mi ha fatto scoprire che siamo vicini di casa"
Chi ci crede al destino. Io non più da quando mia madre è morta.
"Sissy tu hai delle qualità che mi fanno impazzire. Ti piace il nuoto ami gli animali, i delfini" e indica la maglia che mi ha regalato "il tuo accettare la mia sfida mi ha spiazzato. È vero le donne cadono ai miei piedi, forse perché sono un atleta, forse perché sono ricco ma tu... Tu non hai mai considerato nulla di ciò"
"Questo è vero"
"Io ho sentito un tonfo al cuore. Non so come chiamare ciò che sento Sissy ma ti avevo chiesto una chance e sono qui per richiedertela. Aprimi il tuo cuore io voglio donarti il mio. Sono spaventato come te, forse di più ma... Permettimi di entrare nella tua vita. Sono qui, per te. Da quando ti ho incontrato non riesco a pensare a nient'altro che te.
Sissy non ho mai baciato perché per me, il bacio è sintomo d'intimità. Se voglio baciare te è perché voglio che diventiamo intimi. Dovrebbe essere una cosa positiva non credi? Saresti la mia prima donna. Tu hai baciato vero?"
"Sì ma.."
"Non importa Sissy con me sarebbe diverso. Lascia che te lo dimostri. A piccoli passi. Voglio entrare nella tua vita rispettando i tuoi tempi ma... non chiudermi fuori. Sissy..."
"Hai finito?"
"Sì, ora vado via"
Percorre la poca distanza tra noi, non si ferma né mi guarda. Io apro la porta, lui fa qualche passo io mi muovo le forze mi abbandonano.
"Sissy!" E chiudo gli occhi tra le sue braccia.
*****
Sento un leggero fresco sulla pelle anche se, sotto sento il fuoco. Gli occhi sono chiusi, le palpebre pesanti. Cosa mi è successo? 
Il fresco all'improvviso si allontana dalla mia fronte. No, ho troppo male. Ma subito torna ed è anche più freddo.
"Sissy mi senti?"
È Alexander, è la sua voce. Mi faccio forza ed apro gli occhi. La luce m'infastidisce ma lentamente metto a fuoco. Sono nella mia stanza e lui è qui.
"Ciao" mormora "come ti senti?"
"Ho caldo ma... Anche freddo"
"Hai la febbre molo alta. Mi dici dove tieni le medicine? Hai bisogno di prendere qualcosa per la febbre"
"Non devi disturbarti"
"Ti prego... Lascia che mi prendi cura di te" lo dice con una voce così eccitante. Calma, calda... Rassicurante. Io voglio che si prendi cura di me, lo voglio con tutte le forze. 
"In fondo al corridoio, la prima porta a destra"
"Faccio in un attimo"
Mi lascia sola ed io mi sento vuota. È incredibile, mi fa bene la sua presenza. Ma dove sto andando con questo comportamento? Perché sono così debole nei suoi confronti adesso?
"Sono qui ecco prendi questa" 
Mi passa una pillola e mi aiuta, poggiandomi la mano alla base della schiena, per sollevarmi leggermente.
Ingoio la pillola con l'acqua e lo guardo. Sembra sereno ora che ho preso la medicina.
"Riposa un po'. Io aspetto che arrivi qualcuno e poi vado via"
"Non arriverà nessuno, mio padre e mia sorella saranno già partiti a quest'ora e non torneranno prima di due giorni"
"Sei... Sarai sola?"
"Sì"
"Posso?"
"Cosa?"
"Vorrei prendermi cura di te. Non farò null'altro che curarti la febbre e cucinare per te"
Sconvolta. Non c'è un termine più appropriato in questo momento.
"Ma perché? Insomma perché lo vuoi fare?"
"Non è ancora chiaro vero? Facciamo così tu lasciamelo fare e alla fine lo scoprirai da sola"
Mi fermo un attimo. Calcolo il tempo. Sono due giorni, quarantotto ore, minuti, secondi. Soli io e lui. Io quasi inerme, accaldata, per la febbre, per la sua presenza.
"Va bene" lo dico senza più ragionare con la testa. E con cosa allora? Lentamente mi lascia andare e io chiudo gli occhi. Sono veramente stanca, ho bisogno di dormire.
"Prendo le tue chiavi farò presto"
"Sì" rispondo ma sto già dormendo.
*******
Un dolce profumo m'invade le narici. È buono, dolce e intenso. Spingo le palpebre e lo vedo. Sul comodino un vassoio colmo di squisitezze. Ho veramente fame.
"Ciao Sissy" 
"Alex" 
Poggia la mano sulla mia fronte per alcuni istanti. È così... rigenerante il suo tocco.
"La febbre sta scendendo"
"L'hai preparata tu?" Biascico osservando tutto quel cibo. 
"Certo devi rimettenti in forze. Mi dispiace solo aver usato la tua cucina senza chiedere il permesso ma, dormivi così bene"
"Scherzi?"
"No perché?"
"Non è evidente? Hai fatto tutto per me cosa c'è di male ad usare una cucina?"
"Mangia su"
Prende il vassoio mentre mi siedo appoggiando la schiena alla testiera del letto. Poggia il vassoio sulle mie gambe sfiorandomele. Il fuoco s'insinua sotto la mia cute. Solo adesso mi rendo conto di essere svestita. Mi ha spogliata lui?
"Mi hai spogliata tu?"
"Eri bollente, scusami non avevo il diritto"
Sollevo una mano per bloccarlo.
"Per favore smettila di chiedere scusa"
"Va bene tu però mangia"
"Ho una richiesta prima"
"Chiedi"
"Voglio che tu mangi con me, adesso"
"Come?"
"Un pezzo ciascuno"
Sento il cuore sgretolarsi nell'attesa di una risposta che spero positiva.
"Va bene prendo il vassoio giù e torno"
"No, cioè vorrei che mangiassi qui, dai miei piatti... Con le mie posate"
È sbalordito, stranamente imbarazzato. Certo gli ho appena servito una proposta indecente su un piatto d'argento. Ma non riesco a trattenermi è così bello, non ho mai visto tanta perfezione in vita mia. È dolce, simpatico, affabile, carismatico. Mi potrei perdere per ore a dire tutti i pregi che ha. L'unico difetto per adesso è la sua vita amorosa. Quella mi spaventa da morire.
"Ti stai mettendo in seri guai lo sai vero?"
"È... così brutto?"
"Pericoloso..."
Abbasso lo sguardo sopraffatta dalla sua voce. Un ringhio basso esce dalle sue labbra.
"Guardami" dice ma non ci riesco.
"Sissy guardami" la voce roca carica di un desiderio represso.
"Perché?"
"Ho detto guardami, mi piace il tuo sguardo. I tuoi occhi mi fanno morire quando sono sulla mia pelle"
"Alex..."
"Dammi la forchetta e... non smettere di guardarmi"
Oddio mio ma come faccio? Mi sento male?! Mi sto eccitando! Non è possibile! Santo cielo se lo è. Mi sento tremare dentro. Il cuore si spacca velocemente in mille pezzi colorati. Frammenti che battono ad una velocità smisurata. Non gli passo la forchetta sono incantata.
"Imboccami"
Sta giocando con me? Oh sì che lo sta facendo. E a me piace questo gioco. Lui vuole dominare ma non sa che ho io il coltello dalla parte del manico. 
Faccio per prendere un pezzo di carne dal piatto ma mi mordo le labbra. Fingo di assaporarlo, mugugno lievemente. Alexander non ha mai baciato. Deve desiderare la mia bocca, deve desiderare il mio sapore. Poi la forchetta finisce tra le mie labbra.
"Mi sto bruciando Sissy"
"Non ancora" rispondo prendendo un altro pezzo di carne. Non lo porto alle sue labbra ma alle mie. Non lo mastico, non lo ingoio. Lo prendo tra le labbra e mi avvicino alla sua bocca.
"Sissy dammelo"
"Hai fame?"
"Di te cazzo" impreca strappando la carne dai miei denti. Solo un attimo. Mi sento quasi morire. Lui mi ha spinto sul materasso ed ora è su di me. Lo sento possente, virile.
"Sissy non voglio così perché mi provochi?"
"Perché non mi dici che non ti piaccio? Risparmieresti tanta fatica. Vuoi essere solo mio amico okay, va bene ma... Smettila di fare il galantuomo con me non attacca"
"Non voglio essere tuo amico. Quello che senti, perché lo senti, è perché mi fai impazzire. Ma tolgo il disturbo"
Si solleva con un gesto fulmineo da me. Oddio l'ho rifatto, ho sollevato ancora la barriera di mattoni tra noi. E ovviamente lui va via. L'ho ferito perché ho troppa paura di tutto. È passato troppo tempo. Sono sola da tanto e forse non so più come ci si comporta. Ma Alexander scatena milioni di sensazioni in me. Mi fa impazzire il suo modo di fare. Mi fa morire come mi guarda. Sono una pazza se lo lascio andare via così. Devo fare i conti con la realtà e viverla totalmente. Se il mio destino è soffrire e poi restare sola beh lo affronterò. Però adesso devo prenderlo questo destino. Tira le corna al toro Sissy e riportarlo da te.
Scendo dal letto e per un attimo barcollo. Poi mi faccio forza e corro, giù per le scale. Ho il fiatone, il cuore che pompa furiosamente. Apro la porta con un grosso rumore e lo vedo, sta infilando la chiave nella toppa.
"Alex!" Grido. Lui si gira ed io corro da lui perché ho bisogno di lui.
"Sissy sei impazzita?" Dice correndo verso di me. Non capisco come ma mi ritrovo tra le sue braccia. Per pochi secondi ho chiuso gli occhi, sperando che lui mi perdonasse ed ora sono stretta a lui.
"Fa fresco, hai la febbre e tu esci così? Sei tutta matta"
"Non potevo lasciarti andare via. Non così"
"Va bene ti riaccompagno dentro"
"Voglio che resti con me. Voglio ricominciare. Ti prego"
"Resto con te, non vado da nessuna parte, non più."
Sono passate due ore. Alexander è sul mio letto, senza scarpe, le gambe incrociate. Dopo aver mangiato tutto,(ognuno nel proprio piatto) abbiamo parlato della scuola. I nostri passati sono molto simili. Lui era bravo in matematica e biologia proprio come me. Più parlo con lui più mi rendo conto che abbiamo mille affinità. Ma il problema rimane quello del bacio. Non riesco ancora a credere che un uomo non abbia mai baciato. Insomma è un'anomalia!
"Posso farti una domanda un po'... ecco... intima?"
"Tutto quello che vuoi Sissy"
"Vorrei sapere come mai non hai baciato una donna. Insomma ho capito che dai un valore immenso al bacio ma non ne hai mai avuto voglia?"
"Una sola volta credevo di essermi innamorato. Lei era la mia compagna di liceo e di uscite. Insomma eravamo amici non ci eravamo mai spinti oltre fino al suo compleanno. Quella sera lei mi volle a casa dei suoi, pensavo che eravamo in compagnia invece eravamo soli. Lei mi faceva perdere la testa. Si faceva vedere sempre in intimo con la scusa di volere un consiglio. Insomma sono uomo e il corpo reagisce da solo e piano piano sono rimasto fregato se così vogliamo dire"
Sento un dolore forte, vorrei fermarlo ma mi costringo ad ascoltare.
"Ho sviluppato una sorta di ossessione per il suo corpo e credevo fosse amore. Comunque quella sera lei era ancora più svestita mi provocava. Amava farlo. Vuoi che continui?"
"Vorrei ma..."
"Mi fermo"
"No, dimmelo"
"Lei si distese sul tavolo era, nuda sotto un babydoll di pizzo... Fin qui sembrava... Ma poi mi sono sentito ferito. Il suo regalo quella sera era una notte di sesso con il mio migliore amico e tu ti chiederai cosa centravo io? Beh io dovevo regalarle il mio sguardo. Voleva che la osservavo mentre lui se la scopava. Forse da quel momento non ho creduto più in nulla Sissy"
"Dio"
Porto la mano alla bocca per trattenere un conato. Mi sento male. La scena mi sembra di viverla nella mia testa.
"Mi spiace non avrei dovuto..."
"Non dire così ci stiamo conoscendo solo, mi dispiace che tu abbia vissuto quello"
"Sì, sono stato male e da allora mi sono dato al sesso senza complicazione, senza amore e senza baci. Non ero innamorato di lei ma le volevo un gran bene e vederla con il mio migliore amico mi ferì nell'orgoglio"
"Non. Ecco mi spiace"
Alex sorride accarezzandomi una guancia.
"È passato tanto ormai. Non mi fa più nulla"
I miei occhi lo evitano per un attimo e sul comò noto una scatola rosa.
"Cosa c'è lì dentro?"
"Il dessert"
Si alza e prende il pacchetto. 
"La crostata"
Oddio. Quella crostata?
Volevo essere la crostata...
Le sue parole. Forse il momento...
"Sissy"
"Cosa?"
"Sei... Hai lasciato cadere il lenzuolo"
Oh porca miseria sono in reggiseno! Ma che vergogna c'è? Insomma mi ha visto anche prima. Però non voglio dargli l'impressione sbagliata. Scalcio le lenzuola e scendo velocemente dal letto. Sulla poltrona c'è la mia, sua maglia. La infilo velocemente, sicura della copertura che mi da. Quando riapro gli occhi Alexander è fermo dinanzi a me, un pezzo di crostata tra il pollice e l'indice.
"Ne vuoi un pezzetto?" Chiede avvicinandolo alla mia bocca. Il cuore comincia a battere furiosamente. Il respiro diventa pesante, affannato. Mi sta divorando con lo sguardo. Mi sta assaggiando con il pensiero. Dio come lo desidero. Come voglio quelle labbra carnose sulle mie. Voglio sentire la consistenza, la pienezza, la morbidezza.
"Apri un po' la bocca" 
Una parola alla volta. Lentamente. 
"Così..."
Il pezzetto di crostata finisce sulla mia lingua e insieme anche il suo dito. Il gesto è istintivo. Non devo farlo ma non resisto. Chiudo le labbra attorno al suo dito e lo succhio un po'. Giusto quello che mi permette di fare la crostata.
"Sissy"
Dio Alex e baciami ti prego.
Lentamente sfila il dito dalla mia bocca e lo mette nella sua. Questo gioco mi sta uccidendo. Non posso andare avanti così. Mi sento accaldata, bruciante di desiderio.
I nostri occhi continuano a fondersi. Mi perdo, affondo in quel mare colmo di onde. C'è una tempesta tra noi.
"Sissy..."
"Alex..." Lo voglio ti prego. Sto per impazzire.
Mi prende il volto tra le mani, fa due passi. Io uno verso lui. Dio ho paura di deluderlo, ho paura di non essere abbastanza per lui. 
"Sissy voglio... Solo un po"
"S.sì"
È qui, centimetri, forse millimetri ci separano. Il suo fiato si mescola con il mio disperdendosi nell'aria, il mio cuore martella come un tamburo. Alex piega la testa di lato mentre mi stringo a lui. Ho bisogno di sentirlo di più. Più che posso.
"Sissy..." Un soffio a fior di labbra. La seta...
Mi sfiora così impercettibilmente che mi sento mancare. Voglio di più, quasi lo prendo ma lui si stacca. 
"A. andiamo a dormire"
Ha paura ma ha fatto un passo ed io rischio di morire in questo preciso istante se non mi allontano.
"Va bene, buona notte"

##note autrice##
Eccoci arrivate sono viva? Mi volete morta? Dai un piccolo passo è stato fatto ora non ci resta che aspettare il prossimo e capire cosa succederà in fondo sono soli soletti in una casa grande ora in una stanza da letto. Lo sapete che continuo il capitolo non lascio passare il tempo tra loro così senza scrivere. Mando un bacio enormissimissimo a tutte quelle che sono sempre presenti e ovviamente (se vi fa piacere) sono qui anche per chiunque volesse chiedere qualcosa. Baci 
Loveangel

 
   
 
Leggi le 14 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: loveangel