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Autore: Lady Antares Degona Lienan    10/05/2007    5 recensioni
Gli occhi azzurri di Naruto Uzumaki lo fissavano, vagamente tristi e corrucciati.
Pallida imitazione di una vita passata a rincorrere qualcosa che era stato vero solo nel passato.
E m a i nel presente.
[SasuNaru]
Genere: Romantico, Triste, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Il colore della lametta era di un grigio indeciso tendente al blu notte

Il colore della lametta era di un grigio indeciso tendente al blu notte.

Era come se persino il metallo si pentisse per lui, e rimanesse dilaniato dall’obbligo di tagliare quella carne così nivea e profumata. Ma in fondo il padrone era lui – anche se non conduceva le regole del gioco – e aveva deciso così.

Dolore.

Dolore.

Passione.

Ricercatezza.

Infine, il risveglio.

Until The Day I Die

Era iniziato come il gioco stupido di un bambino stupido per ingannare un destino stupido, e si era rivelata essere una cosa seria di un adulto serio per ingannare un presente serio e senza possibilità d’uscita. Dunque, Sasuke aveva preso dimestichezza con quella lama sin da piccolo, quando non capiva perché il dolore lo facesse stare meglio al posto che peggio, e la vista del sangue era priva di qualsiasi significato che non fosse “rosso”.

Until the day I die
I'll spill my heart for you, for you
Until the day I die
I'll spill my heart for you

Il primo passo: rendersi conto d’avere un grosso problema.

Nella fattispecie, il suo problema aveva gambe e occhi e camminava. Si chiamava Naruto Uzumaki, i suoi capelli erano biondi, le iridi azzurre, e lo odiava. Fino ai sette anni, Sasuke aveva creduto d’odiarlo. Odiarlo con tutta la forza di cui un bambino disperato disponeva. E Sasuke, di odio da spartire, ne aveva così tanto da far infelici sei, sette, otto persone.

Un intero villaggio.


As years go by
I race the clock with you
But if you die right now
You know that I'd die to
I'd die too

La lametta continuava a scorrere lungo la pelle, inquieta.

I segni rimanevano sulla sua pelle bianca, piccole ed ostinate cicatrici che disperatamente cercava di nascondere. Rimaneva ore a fissarle.

Erano segno di una debolezza che doveva rimanere segreta, e nel contempo affermazione di una realtà in cui lui esisteva, in cui poteva far male e creare dolore – anche se solo a se stesso.

Naruto Uzumaki si allenava con dei bersagli su cui c’era disegnato, e ogni volta che lo mancava, digrignava i denti. Probabilmente, lui lo odiava.

No, lo sapeva. Sasuke Uchiha avrebbe dovuto odiarlo, ma tutto ciò che riusciva a rimediare era la pallida imitazione della rabbia, un blando risentimento. E soffriva. Soffriva perchè non riusciva ad affermarsi.


You remind me of the times
When I knew who I was
But still the second hand will catch us
Like it always does

La luce era fioca, e l’umidità permeava fin dentro i polmoni. Il letto era scomodo, ma non ci aveva mai badato troppo. Aveva perso ogni interesse da quando era arrivato lì. Gli allenamenti lo sfinivano, le cure di Kabuto lo rendevano impermeabile al mondo.
A volte, durante l’incoscienza, pensava ancora a lui. Riaffioravano memorie d’una vita passata e destinata a non ritornare.
Lo odiava? Lo amava?

Non lo sapeva. Ma ricordava il tempo in cui qualcosa li aveva uniti – anche se debole, anche se effimero.

Eppure c’era stato.


We'll make the same mistakes
I'll take the fall for you
I hope you need this now
Cause I know I still do

Ricordava bene d’aver commesso più di un errore, con lui.

Cercare di respingerlo, per esempio: a volte avrebbe desiderato abbracciarlo, domare quei suoi occhi rossi con una carezza.

Non l’aveva mai fatto. D’altronde, come avrebbe potuto salvare le apparenze una volta oltrepassato il confine tra amicizia ed amore? Non sapeva nemmeno se anche lui l’amava?

Però rimanevano quei silenzi, incapaci d’esprimere emozioni che non fossero fatti di pura violenza. Ricordava i pugni, gli schiaffi. Rotolarsi per terra, tra il fango.

Avrebbe voluto baciarlo.


Until the day I die
I'll spill my heart for you
Until the day I die
I'll spill my heart for you

Il giochino continuava imperterrito, nonostante la lontananza.

Ricordare le sue ferite. Ricordare i lividi. Sasuke tagliava la carne. Senza sosta, senza sentire realmente il dolore, che era seppellito solo nel passato.

Un pugno, un taglio là dove Naruto lo aveva colpito.

Dunque, Sasuke continuava perché non aveva un presente in cui vivere, e imperterrito si preoccupava di ricordare il passato.

Tutto quello che li aveva uniti stava lì.

E non c’era luogo dove andare, se non il sapore del suo sangue.


Should I bite my tongue
Until blood soaks my shirt
We'll never fall apart
Tell me why this hurts so much

Quando aveva capito che non bastava più, aveva cominciato a usare la punta con maggior perizia. Faceva male. Faceva male eppure non bastava. Naruto non compariva per salvarlo, e lui continuava a far gocciolare sangue sulla sua coperta lisa.

Quando aveva iniziato a picchiarlo, si era sentito immediatamente meglio. C’era stato del contatto fisico, un legame, un qualcosa che era riuscito a unirli, seppur per poco.

I pugni non facevano male se il biondo lo guardava mentre glieli tirava. La scossa che li aveva paralizzati al suolo, quella volta, era stato troppo. Come far sprofondare la lama fino al cuore.

Era stato quando Naruto lo aveva baciato.

My hands are at your throat
And I think I hate you
But still we'll say, "Remember when"
Just like we always do, just like we always do

Il biondo lo aveva inchiodato al suolo, facendo scorrere le mani lungo le braccia di Sasuke. Aveva spalancato gli occhi cerulei, plastica colorata per imitare il cielo.

- Sasuke… -

- Stammi lontano. – lo aveva spinto via. Nonostante il distacco da quella bocca fosse stato pure dolore. – Non ho bisogno della tua pietà. –

Non l’aveva mai cercata, se non nei suoi sogni.

Si erano sempre ritrovati a rincorrersi, a vivere di istanti passati ormai scollegati dal presente. Era sempre stato così, per loro.

In quell’istante aveva creduto di odiarlo, perché aveva scoperto la sua debolezza. Perché improvvisamente il Naruto della sua mente si era sovrapposto a quello reale. Ed erano così diversi. Eppure, semplicemente uguali.

Until the day I die
I'll spill my heart for you
Until the day I die
I'll spill my heart for you
Yeah, I'd spill my heart
Yeah, I'd spill my heart for you

- Ci rivedremo. – diceva Sasuke mentre la lametta – che era sempre più triste – tagliava.

- Ci rivedremo perché noi siamo destinati a rincorrerci. – il sussurro gli usciva dalla bocca come un filo di bava, che lento colava fino al pavimento. – Ma prima o poi ci ritroveremo. E saremo entrambi fermi.

- Allora noi ci rivedremo. –

Suonava come una promessa ormai consumata, persa tra i meandri di una vita buttata via.

Eppure Sasuke ci credeva perché aveva il diritto di crederci, perché quell’illusione l’aveva tratto in salvo per tutta la vita.

My hands are at your throat
And I think I hate you
We made the same mistakes
Mistakes like friends do
My hands are at your throat
And I think I hate you
We made the same mistakes

Ancora gocciolava, il sangue.

Il ritmo andava disperdendosi col passare del tempo. La lametta tagliava e il gioco sfuggiva dalle sue mani sempre più velocemente.

Gli occhi azzurri di Naruto Uzumaki lo fissavano, vagamente tristi e corrucciati. Erano morti e non sapevano d’esserlo. Pallida imitazione di una vita passata a rincorrere qualcosa che era stato vero solo nel passato.

E m a i nel presente.

Sasuke ricordava. I pugni, i graffi, le offese. Ricordava quel bacio e quella promessa.

- Ci incontreremo quando saremo entrambi fermi. –

La lametta tagliava, sempre più triste, fino a che non si mise a piangere. Sangue.

Gli cadde dalla mano mentre la vista si offuscava. Finalmente ricordò.

Specchi di ghiaccio e aghi piantati nella pelle.

Un abbraccio caldo fatto di sole sensazioni.

Pianse, la lametta, ricordando i tempi in cui era stata parte di una piccola consolazione.

Pianse mentre il suo padrone s’afflosciava sul suo stesso sangue, e smetteva di respirare.

Finalmente fermo.


Until the day I die
Until the day I die (more)

Una post-fazione.

Prima di tutto, vi chiederete: che cos’è questa fanfiction? Originariamente è nata come celebrazione per il primo AMV shonen ai di Suzako. [http://www.youtube.com/watch?v=6xfjFcU7iz8]

Che sarebbe come dire che la luna è cubica e sa di formaggio.

Voi non festeggereste quest’evento? Beh, io sì.XD

Dunque, ecco qui una fic SasuNaru con la stessa canzone come sfondo.

L’idea di base era questa. Poi alla fine mi son lasciata andare ad uno studio sui personaggi – io quei due non li capisco, giuro. Faccio una fatica bestiale a conciliarli.

Ma a quanto pare siamo sopravvissuti anche questo, yahoo!

Niente flames che mi vengano a dire che non posso permettermi di parlare di queste cose, per favore. Perché vi bestemmierei dietro.

Ja ne!

RoSs

   
 
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