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Autore: KeyDavis_    26/10/2012    0 recensioni
Delusioni,nuovi amori, vecchi amori rinnovati, amicizia, musica....... ossa.
Bones è il continuo di ''no consequences'' quindi se volete capire di più leggete anche quello!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Triangolo
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Il giorno della artenza per San Francisco, ovviamente, la sveglia suonò in ritardo. Una volta scesa dal letto cercai modi differenti per svegliare quel dormiglione di Jeremy il quale, come sempre, aveva passato la notte  a guardare porn..ehm.. a giocare ai videogiochi. Tra i salti sul letto, i morsi al naso,il solletico,finalmente  Jeremy si svegliò, e per ‘’vendetta’’ mi portò di peso in bagno, dove con gran forza mi trascinò sotto la doccia e mi bagnò di sana pianta, sinceramente quella sua azione non mi diede poi così tanto fastidio, visto che una bella doccia fredda me la sarei fatta prima o poi quella mattina, ma eravamo in ritardo, quindi non potevo far altro che lamentarmi. Uscendo dalla doccia gli mostrai l’orario e lui, come un bambino corse a vestirsi.
‘’Key muoviti, siamo in ritardo e non abbiamo tutto il tempo che ti serve a disposizione’’
Ecco, si erano invertiti i ruoli, come sempre. Benedetta normalità. Ero ‘’famosa’’ per i miei innumerevoli ritardi, a scuola, agli appuntamenti, alle visite mediche, alle prove, ovunque, i miei trenta minuti di ritardo erano sacrosanti. Mentre sistemavo i capelli, di punto in bianco, sentii due braccia muscolose all’altezza delle mie ginocchia che mi  stringevano e mi sollevavano, per poi poggiarmi su una spalla.
‘’Jeremy, tu sei pazzo, ti prego fammi scendere’’
continuavo a muovere i piedi nella speranza di potere infastidirlo, ma niente, evidentemente c’era abituato, e poi, conoscendomi da anni iniziava a prevedere le mie mosse , e questo non andava bene,no no.
Non appena prese le nostre borse, mi accorsi che a malincuore, forse, avevo il suo sedere in faccia così, non esitai ad alzargli la camicia,con la massima delicatezza, e ad allargare i suoi pantaloni per poi tirare più forte che mai le sue mutande. In tre secondi, mi ritrovai per terra con un esemplare di Jeremy rannicchiato al mio fianco, continuava a lamentarsi
‘’Perderemo-il-fottuto-aereo’’ Ostinato si alzò e si diresse in macchina.
‘’guido io’’
‘’non pensarlo nemmeno, la macchina è la mia’’
‘’si lo so, però dai, io vado piu’ veloce’’
‘’tu, Key, sei pericolosa già quando cammini per strada, figuriamoci se dovessi guidare, e poi con il mio gioiellino, la mia bellissima e carissima macchina’’

Jeremy era ‘’abbracciato’’ alla portiera e continuava ad accarezzarla come se fosse una di quelle ragazze che promuovono materassi, era incredibile quanta cretinaggine ci fosse in un ragazzo figo come lui. Perché, mi chiedo perché; Sei così bello, potresti fare lo sciupafemmine invece che stare qua con me ad abbracciare la tua Jeep. Colpo di genio. Mentre lui era appolpato alla macchina, io, entrai nel sedile di guida, e aprendogli lo sportello lo esortai a salire.
Amavo stare con Jeremy, era tutto così semplice, sei in ritardo? Ok, rimaniamo qua, in garage a fare i coglioni e a discutere su chi deve guidare, perderemo l’aereo? Ok ne prenderemo un altro. Tutto, tutto era semplice, a tutto c’era una soluzione, e lui mi tranquillizzava parecchio proprio per questo motivo
‘’Key, sai che non ci siamo accorti di una cosa?’’
Il ragazzone era intento a chiudersi addosso la cintura di sicurezza per poi specchiarsi su tutti gli specchietti possibili e immaginabili che c’erano in quella Jeep.
‘’Cosa, Jerm?’’ oddio, magari avevamo combinato un guaio senza nemmeno accorgercene. Ecco quello era uno dei nostri più grandi difetti.
‘’So che stai pensando a qualche possibile guaio, ma mi dispiace deluderti,baby. Non ci siamo accorti che Chad non era a casa stamattina’’
Cazzo. Dov’era quell’altro coglione adesso?  Chad nel gruppo era noto per quello con le migliori capacità di scomparire, un momento c’è l’altro no. Scompare, e poi lo ritrovi dopo giorni, settimane, o semplicemente ore, dopo qualche secondo se è dietro di te e tu non te ne sei accorto.. ma ok.
Pensandoci un po’ su sicuramente, era andato a casa di Rebecca, lei non mi ha più scritto, e lui è scomparso
‘’E’ da Rebecca,sicuro’’
‘’Ah va be, basta che non muore..dobbiamo finire il nostro videogioco..’’

Evitai di creare una discussione su quanto si fossero rincoglioniti con i nuovi videogiochi che io, da brava amica gli avevo comprato (in realtà avevo solo perso una scommessa, ma dirlo non mi fa onore, no) e notai che Jeremy stava morendo di sonno così lo  continuavo a schiaffeggiare ogni volta che stava per addormentarsi, e contemporaneamente continuavo a guardarmi le mani sul volante, nemmeno l’avessi fatto, che stavo per schiantarmi contro un’altra macchina ‘’perché fai guidare la tua ragazza! Coglione!’’ l’uomo molto grasso, che quasi sembrava un vichingo, insultò Jeremy, che si era svegliato e stava per uccidermi 
‘’Ma lo vuoi capire che non puoi guardarti gli anelli mentre stai guidando?’’per provocarlo –Dio, quanto mi divertivo- uscii il rossetto dalla tasca posteriore dei pantaloni, e me lo spalmai sulle labbra controllandomi in uno dei tanti specchietti che Jeremy possedeva in macchina
‘’Key, forse non ci siamo capiti’’Jeremy manovrava il volante mentre io continuavo a premere l’acceleratore 
‘’Hai ragione, però forse ci siamo svegliati’’tornai a guidare baciando in guancia Jeremy in modo che potesse avere il segno del rossetto, così lui si lamentò –del resto, faceva sempre così quando guidavo io- e cercò diversi cd, in realtà mise soltanto il cd più vicino alla sua mano, ma per farsi più figo decise di far finta di cercarne uno in particolare. Dopo qualche minuto ci trovammo in ruoli invertiti, per la seconda volta in un giorno solo, lui guidava e io ballavo mentre cantavamo insieme le canzoni del nuovo album di P!nk.
 Arrivammo in aereoporto il prima del dovuto, avevamo sconfitto il nostro nemico ritardo , o forse i nostri orologi segnavano l’ora errata, ma eravamo fottutamente puntuali nel nostro ritardo, così in meno di un quarto d’ora ci ritrovammo già in volo verso San Francisco.
Inutile negare di non esserci addormentati. Probabilmente se avessi visti da occhi esterni, due ragazzi come me e Jeremy, l’uno con la testa sulla spalla dell’altra addormentati come due bambini,  mi avrebbe fatto tenerezza, ma visto che si parlava di ME  e JEREMY…beh, meglio di no.
Svegliati dal gran baccano causato dall’atterraggio dell’aereo ci catapultammo in una San Francisco nuvolosa, proprio come piaceva a me,perfetto.
Un taxi, prenotato in precedenza, ci venne a prendere e ci portò a casa Kusterbeck-Haner.
La loro casa era una villa. L’autista ci lasciò poco più avanti del cancello in ferro battuto, il quale era aperto, ovviamente l’ultima ad entrare era stata Sierra, lei aveva il vizio di lasciare le porte e i cancelli aperti. La mia attenzione era concentrata sul giardino che era  ai lati della casa, era curato e ‘’rovinato’’ dall’autunno, mi girai al lato opposto vidi un albero maestosissimo, colorato dalle foglie rosse arancioni e gialle, autunnali anche quelle, e me ne innamorai, come al solito. Dopo un po’ notai che Jeremy se ne stava completamente fregando di me e stava entrando in casa, così  gli corsi dietro.
‘’Facciamogli una sorpresa, entriamo da qua’’ Jeremy alzò la tapparella della finestra e infilò una gamba  passando con estrema facilità attraverso la finestra
‘’dai passa anche tu’’ Jerm mi incitò. Perfetto ero abbastanza piccola fisicamente quindi potevo farcela, prima infilavo una gamba, poi un’altra e poi passavo col busto, ok, potevo farcela. Infilai una gamba , poi un’altra poi … ok poi sono caduta facendo un casino colossale.
Sierra scese di corsa le scale con in mano una padella
‘’ti do tutti i soldi che vuoi ma ti prego lasciami in vita’’
Quando Sierra aprì gli occhi e si ritrovò me e Jeremy davanti, scoppio’ a ridere, e subito dopo gli saltò addosso, io ,notando di essere di troppo, decisi di salire al piano di sopra per cercare il mio Blake.
Il piano superiore  era enorme, all’ingresso c’era un grande salone e poi diversi  corridoi, magari Blake era nella sua stanza, a dormire, sentendo troppo silenzio, decisi di cercare la sua stanza.
Una volta arrivata avanti la sua porta, aprì di botto, felice di trovarmi davanti il ragazzo che amavo, che dormiva,felice di averlo potuto svegliare per l’ennesima volta, ma, era al letto con un'altra, perfetto.  La sua faccia era un misto di preoccupazione e paura. Chiusi la porta e scappai nascondendo le lacrime nella mia sciarpa.
Jeremy, non appena mi vide scappare mi inseguì, lasciando la sua ragazza quasi svestita sul divano.
Come ho detto?  Con lui era tutto più facile? Spero lo sia anche questo.
  
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