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Autore: Blu Notte    26/10/2012    2 recensioni
Immaginiamo che Loki abbia vinto la prima battaglia, e che sia riuscito a impadronirsi di New York. Immaginiamo che lui e i Chitauri abbiano reso schiava la popolazione di un'intera città.
Leah è una prigioniera, come tutti gli altri. Costretta ad assistere ogni giorno a uno scenario di disperazione e di morte.
Ma qualcosa cambierà, grazie a lei. Il destino della Terra non è ancora stato scritto, così come il destino di qualcun altro.
Genere: Avventura, Fantasy, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio, Thor
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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Oilà :) Ecco il nuovo cap come promesso! Spero che vi piaccia.
Recensite, recensite, recensite.
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                                           Doppiogiochisti


Feci un grande sospiro.
Loki, vicino a me, mi studiò. Forse temeva che non fossi pronta.
Bisognava fare un lavoro perfetto, lui lo sapeva e io lo sapevo. Se non lo avessimo fatto, saremmo morti entrambi, e la Terra probabilmente sarebbe stata distrutta.
Sentii che mi prendeva la mano, le sue dita si intrecciarono con le mie. Voleva infondermi un po' della sua sicurezza, per caso?
Lo guardai e gli sorrisi, grata; poi annuii con decisione. Lui tornò a guardare di fronte a sé, e mi lasciò la mano.
Uscimmo dalla base, alla luce.
I Chitauri – con le armi in pugno – erano dappertutto. Un mare marrone e corazzato, che si spostava a passo spedito verso l'orizzonte. Là, all'orizzonte, la barriera era appena visibile. Una sorta di velo azzurrognolo, che si confondeva con il cielo, ma che ci separava dal resto del mondo.
Non appena i Chitauri fossero arrivati laggiù – lo sapevo – avrebbero iniziato l'opera di distruzione.
Loki procedeva a passo sicuro, e io mi adattavo al suo ritmo. I Chitauri si voltavano al suo passaggio, ma non prestavano attenzione a me.
Individuai immediatamente l'Ikreed, senza che Loki dovesse indicarmelo in qualche modo.
Stava in mezzo a quella marea, immobile, osservando i suoi ordini che venivano eseguiti. Era uguale agli altri Chitauri, e al tempo stesso era diverso. Indossava vesti più elaborate. Un mantello, una corazza..
E poi aveva su quel volto grottesco un'espressione. Malvagia – forse – crudele, ma pur sempre un'espressione.
Sinceramente, non sapevo se ciò fosse un bene o un male.
Ci avvicinammo.
-Salve, eighenòk Ikreed.- Disse Loki. Nel suo saluto chiaramente formale, c'era un accento appena udibile di canzonatura.
L'Ikreed si voltò verso di noi, e ci guardò. -Salve, Asgardiano.- Ribatté, rivolto a lui.
Parlava la nostra lingua, e anche piuttosto bene.
I suoi occhi erano piccoli, e scuri, e si spostarono immediatamente su di me. Sentii che mi scrutavano, freddamente, impassibilmente. Io rimasi immobile, come un piccolo animale che viene annusato da uno più grosso.
-Questa deve essere la donna di cui mi hai parlato ieri sera.- Disse infine. -Sei sicuro che sia saggio lasciarla vivere?-
-Per favore! È la più obbediente fra tutti questi patetici terrestri.- Sorrise, sardonico -E poi mi sembra di stare facendo esattamente quello che tu e lui mi avete chiesto, lasciatemi almeno qualche piccolo premio.-
L'Ikreed lo scrutò, quasi con disprezzo. Sembrava pensare che Loki non fosse degno di guidare il suo esercito, era troppo egoista, troppo capriccioso, troppo distratto.. Ma sembrava anche pensare che Loki gli servisse, così non disse niente.
Io osservai l'Ikreed – cercando di mantenere un'espressione il più vuota e il più insignificante possibile, come mi aveva detto Loki – e mi sorpresi a pensare che era strano, dopotutto, quanto umana potesse apparire in alcune cose una creatura così aliena.
Vidi Loki diventare serio.
-Devo assentarmi per qualche ora.- Comunicò all'Ikreed.
Quello non parve aspettarselo. -Perché?- Domandò.
-Devo vedere alcune persone. È possibile che in questa cosa avremmo altri alleati.-
Io mi stupii sinceramente per l'abilità con cui mentiva.
-Altri alleati?!- Ripeté l'Ikreed. -E con quale diritto tu hai..?-
-Evitiamo una spiacevole discussione.- Lo interruppe Loki, secco. -Mi sembra che ne abbiamo già fatte troppe ultimamente. O mi sbaglio?-
L'Ikreed ammutolì, ma lo fissò con fredda rabbia.
-Non metterei mai a rischio quello che stiamo facendo.. se penso che sia meglio avere altri alleati è perché probabilmente è così.- Disse Loki.
-Quanto starai via?- Domandò.
-Poche ore.-
-Sbrigati.- Ordinò. -Prevedo che la barriera crollerà entro domani mattina.-
Loki annuì. Poi il suo sguardo sembrò cadere casualmente su di me. Disse all'Ikreed: -Puoi tenermela d'occhio, mentre non ci sono? Sai, non vorrei che qualcuno..-
L'Ikreed sogghignò, per nulla divertito. -Puoi stare tranquillo. I tuoi giocattoli non verranno scalfiti da noi, principino.- E si voltò.
Lo sguardo di Loki si adombrò.
-Buon viaggio, mio padrone.- Cantilenai allora io, perché ero sicura del risultato..
E infatti negli occhi di Loki corse un lampo ironico, che scacciò via quell'ombra, e che per fortuna l'Ikreed non vide.
Loki mi diede le spalle – forse per evitare che quel lampo ricomparisse una seconda volta e venisse colto – e iniziò a camminare in direzione del portale, senza rispondermi. Qualche minuto dopo lo vidi, in distanza, montare su uno dei loro animali e iniziare a salire verso il cielo.
Varcò il portale, e scomparì.
Nella mia mente, io sospirai. Ero rimasta sola, e ora dovevo condurre bene il gioco.
Mi guardai intorno. Loki mi aveva dato due incarichi: scoprire – se ci riuscivo – dove si trovava l'amplificatore e convincere l'Ikreed ad affidarci per qualche minuto il Germoglio di Ean, in modo da effettuare il nostro scambio. Mi aveva però fatto capire che, se non ero sicura di poter porre le domande giuste, era meglio che lasciassi perdere.
Il modo di porre le domande era tutto, specialmente quando si aveva a che fare con un individuo furbo e diffidente come l'Ikreed.
Lui di Loki non si fidava, e non lo prendeva sottogamba. Forse io sarei riuscita a farmi sottovalutare.
-L'Illusore mi ha spiegato il funzionamento della barriera e del Tesseract.- Dissi.
L'Ikreed non mi rispose, quasi non avessi parlato.
Proseguii. -Mi ha anche detto della pianta che userete contro i terrestri.-
-Non è una pianta, è un Germoglio del sacro Ean.- Sembrava seriamente irritato. -E se fossi in te, sciocca umana, eviterei di parlare di queste cose.-
Proseguii ancora, imperterrita. Il mio tono non era impaurito, perché una stupida ragazza traditrice della propria razza non sapeva quando era ora di avere paura. -Deve essere molto bello, per essere così potente.-
-Adesso capisco perché intenda soggiogare gli umani..- Disse l'Ikreed. Si rivolse a sé stesso, come in presenza di un animale e non di una persona.
-L'Illusore mi ha promesso che posso tenere in mano il Germoglio.-
Rise. -L'Asgardiano da tutto talmente per scontato..-
-Ma il padrone..-
-Silenzio!- Mi interruppe, e si voltò appena verso di me. -Le tue mani non sono degne di toccare il Germoglio. Oltre a questo, ormai è tardi. È già stato inserito all'interno del mio Jeydof, il divoratore di energia, che ha iniziato ad assorbire il suo potere. E quando questo processo inizia ad avvenire, non si può più estrarre la fonte di energia, o Jeydof dopo non riuscirà a amplificarla a dovere. Quindi smettila di fare chiasso.-
Per un momento i miei occhi si sgranarono.
Ero sicura che lui avesse scambiato questa reazione per un'improvvisa paura, e non per quello che era realmente.
Abbassai lo sguardo, e l'Ikreed tornò a guardare l'esercito dei Chitauri.
Il Germoglio era già stato messo nell'amplificatore?
La testa quasi mi girava per quello che significava quella frase.
Se era già stato messo lì dentro.. come avremmo fatto io e Loki ad effettuare lo scambio?
Non potevamo, era semplice.. Che scusa avrebbe inventato Loki per estrarlo dall'amplificatore? Se lo avesse fatto, sarebbe stato scoperto.. e l'Ikreed già non si fidava di lui.. ci sarebbe arrivato! Merda! Loki non sapeva dove si trovasse l'amplificatore. Quindi non potevamo nemmeno farlo di nascosto! Ma se io adesso avessi provato a cercare l'amplificatore? Era una follia! Cercarlo dove?! L'Ikreed doveva averlo nascosto in un luogo inaccessibile per Loki, figurarsi per me! Ma allora che fare, che fare?
Deglutii.
Stai calma, Leah. Forse Loki ha una soluzione.. quando torna ne parlate. Lui è scaltro come una volpe, ha sempre una soluzione.
Sì.. doveva essere così. Adesso meno che mai mi sentivo sicura abbastanza da fare altre domande all'Ikreed. Mi sarei tradita, ne ero certa..
E farsi scoprire era il peggio del peggio. Era il “game over” assoluto.
-Mi sento un po' debole, preferisco andare a stendermi.- Dissi all'Ikreed. -Buona giornata, signore.-
Lui non mi degnò di una risposta.
Mi allontanai lentamente.
I Chitauri mi passavano a pochi metri, e dovevo fare uno sforzo immane per non iniziare a tremare.
Preferivo continuare a dirmi che Loki aveva senz'altro una soluzione, ma dentro di me cominciavo a pensare che il nostro piano fosse una follia. Due contro tutti. Sconfitta certa.
Poi vidi una cosa che mi fece bloccare sul posto, e dimenticare per qualche istante quello che mi passava per la testa.
Vedendomi, si fermò spiazzata anche lei.
.. Evidentemente i Chitauri avevano bisogno di qualcuno che svolgesse le mansioni di schiavo, il problema era che di schiavi non ce n'erano più. Così era ovvio com'era finita. Coloro che prima ci davano ordini, ci frustavano e ci schiaffeggiavano, adesso erano costretti a portare pesanti tronchi all'interno della base.
Da come la megera mi guardava, era evidente che mi aveva data per morta. Uccisa dall'Illusore.
Ma non era quello che mi preoccupava..
Un Chitauro vide che si era fermata, e la spinse rudemente per costringerla a riprendere il suo lavoro. Lei distolse lo sguardo da me e ricominciò ad arrancare con il piccolo tronco in spalla, entrando nella base.
Se solo avessi potuto godere appieno di quella vista!
Per un attimo non seppi cosa fare.
La megera, nei mesi che mi aveva fatto da capo, mi aveva conosciuta alla perfezione. Se c'era una che poteva sapere che io non ero una puttana, né tanto meno una stupida traditrice, quella era lei.
Entrai a mia volta nella base.
La trovai immediatamente.
Era proprio nell'ingresso di roccia, che scaricava il tronco in un mucchio di almeno una trentina.
Sembrava invecchiata di dieci anni. Era più scavata, più sporca, più dolente.. Ma non mi faceva pena. Forse sono crudele, non lo so, ma quella donna non poteva farmi pena.
Fu l'istinto a spingermi, probabilmente. O forse la rabbia, forse la frustrazione al pensiero che, se lei avesse parlato, io e Loki avremmo potuto perdere! Solo per causa sua!
Era troppo.
Vidi un pezzo di vetro per terra, e lo afferrai.
Poi mi diressi verso di lei.
La presi alle spalle, approfittando del fatto che non c'era nessuno, e la spinsi in uno dei piccoli cunicoli che si aprivano nella roccia. La sbattei contro la parete e le infilai il pezzo di vetro sotto il mento.
-Sta' zitta e non muoverti.- Sibilai.
Mi resi conto di quanto fosse debole solamente guardandole gli occhi. Completamente inermi, completamente impauriti. Sembrava non avere nemmeno più la forza per respingermi.
La sentivo tremare, sotto di me.
-Come ci si sente, eh?- Le domandai, inclinando appena la testa. -Non ti viene una bella cera, alla lunga, vero?-
-Leah, cosa.. cosa vuoi fare?- Com'era strano sentire la sua voce così terrorizzata! -Come fai a essere viva?!-
-Te lo dico io come faccio: io e l'Illusore stiamo facendo squadra.-
Sgranò gli occhi.
-Sì, hai capito bene. Lui intende soppiantare l'Ikreed e io avrò il mio posto al suo fianco, dopo.- Mentii -Vedi a cosa mi hai ridotta? .. Perché quell'espressione, mio Capo? Hai paura che ti uccida? Hai paura che mi vendichi?-
-Ti prego, ti prego..- Cominciò a dire.
Feci più pressione con il vetro. A lei sfuggì un gemito.
-Sai che ti dico? Perché non dovrei farlo?- Domandai. -Te lo meriti. E poi non posso permettere che tu dica qualcosa all'Ikreed. Mi sono fatta sfuggire troppo.-
-Non dirò niente!- Quasi urlò. -Lo sai che non dirò niente.. Non sono così stupida da mettermi contro l'Illusore! Lo sai, lo sai..-
Sorrisi. -Eh già. Perché se tu dirai qualcosa, sono sicura che l'Illusore non vorrà morire senza vendicarsi a dovere. Ti ucciderà nel modo più terribile che tu possa immaginare.-
-Non dirò niente! Non dirò niente! Lo sai!-
La guardai, con scherno. Poi la lasciai andare, abbassai la scheggia di vetro.
Lei rimase immobile, come temendo che stessi scherzando.
-Vattene.- Dissi.
Lei obbedì subito.
Io la guardai correre via, senza nessun pensiero in particolare.
Sapevo che presto o tardi mi sarei pentita per questa sorta di vendetta. Però ora non avrebbe parlato; la paura poteva avvinghiare meglio di delle catene di ferro, ce lo aveva insegnato lei stessa.
Ma la megera mi aveva fatto venire in mente una cosa.
Io e Loki non potevamo non farcela.


  
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