Capitolo dedicato a Vanessa190 perché oggi compie gli anni! Auguri! Questo capitolo calza a pennello, in maniera assolutamente casuale, perché è il compleanno anche di qualcun altro…
Buona lettura!
Quarto capitolo: Bruciare
“L’edificio
ha un gran numero di accessi, ma anche dei sistemi di allarme alquanto
sofisticati, sono quasi sicura che ci siano dei corridoio segreti e
probabilmente dei livelli sotterranei…”
“Hei
San?” Santana chiuse in fretta il diario che stava scrivendo voltandosi, Brittany lanciò uno sguardo a quello che stava facendo, “Ti
disturbo?” Santana sorrise scuotendo la testa,
“No, certo che no…”. Brittany si illuminò subito,
“Ottimo! Allora vieni devo farti
vedere una cosa!” Santana rimise con cura il diario nella sua piccola scrivania
poi chiuse a chiave il cassetto,
“Sai anche io tenevo un diario a
casa…” Santana in imbarazzo chiese,
“Ora non lo fai più?” La ragazza si
strinse nelle spalle,
“Sono quasi sicura che il mio gatto
lo leggeva… così ho smesso…” Santana sorrise, ormai era abituata a quel genere
di osservazioni, era in quella scuola da un mese e passava la maggior parte del
tempo assieme a lei.
Un mese, quasi incredibile… era
passato così in fretta!
Brittany
le tese la mano e lei prontamente la prese, non andava da nessuna parte ormai
senza tenerla per mano o anche solo per il mignolo. Sembrava aver capito quanto
quel semplice contatto fosse importante per lei.
“Riccio mi ha detto che hai dato
spettacolo nella classe di controllo!” La ragazza non la accompagnava più a
quelle lezioni ma sapeva sempre cosa succedeva,
“Riccio non c’era…” Brittany corrugò la fronte,
“Riccio l’ha saputo da Genny che lo
ha saputo da Beth… o almeno credo…” Santana sorrise
poi annuì,
“Sì, è andata bene…”
“Bene? Sei riuscita a lanciare una
palla di fuoco e senza perdere il controllo!” Santana abbassò la testa in
imbarazzo, “A me sembra grandioso!” Concluse la ragazza che era sempre così
incoraggiante e orgogliosa di ogni suo progresso. La mano di Santana iniziò a
scaldarsi e Brittany sorrise compiaciuta,
“Sai, è forte come riesco a
conoscere i tuoi sentimenti solo tenendoti per mano!” Santana arrossì e lei
rise mentre alzava il braccio per evitare che le fiamme comparse sulla sua mano
le bruciassero la maglietta che indossava.
“Scusa, mi dispiace!” Brittany sorrise scuotendo la testa, mentre la mano di
Santana tornava normale.
“Tutto ok!” Si sorrisero poi la
ragazza la portò fino al giardino e le mostrò quello per cui erano venute, le
piantine di fragole, parte dell’orticello che curava la ragazza, avevano
finalmente dato i loro frutti.
“I bambini ne andranno matti!” Brittany sorrise mentre iniziava a raccoglierne,
mangiandone una ogni tanto. Santana che le era accanto e la aiutava non riuscì
a fare a meno di chiedersi cosa stesse facendo.
Santana si guardò attorno
nervosamente, il marciapiedi era pieno di persone e nessuno sembrava badare a
lei. Controllò ancora una volta Brittany, la ragazza
aveva voluto accompagnarla e lei non era riuscita a dirle di no, ora però era
entrata in un negozio e le aveva chiesto di rimanere fuori, era il momento
migliore.
“Non sei venuta sola!” La voce le
sibilò vicino all’orecchio e lei sobbalzò, “Cosa stai combinando?”
La voce conteneva il solito misto
di rabbia, ironia e sfiducia.
“Ho le informazioni…”, Tese le
ultime pagine del diario che aveva compilato con cura in quel mese e la donna
le artigliò velocemente facendole scomparire in una delle sue tasche.
“Meglio per te che siano migliori
dell’ultima volta! Non vorrei essere delusa da te ancora!”
“Non sarai delusa!” La voce di
Santana tremò, come sempre quando si trovava davanti alla sua padrona,
“Bene, perché sarebbe solo peggio
per te!” La donna si mosse e sparì di nuovo tra la folla.
“Fatto!” Santana sobbalzò nel udire
la voce di Brittany “Ora possiamo andare!” Le prese
la mano poi la guardò perplessa, “Va tutto bene? Sei… fredda…” Santana annuì
distogliendo gli occhi da lei,
“Sai la Pillsbury
mi fa fare degli esercizi… ne stavo provando uno…” La ragazza sorrise,
“Capito… però a me piaci un po’ più
calda!” Sorrise nel sentire la mano della ragazza riscaldarsi all’istante
contro la sua.
“Ti va di tornare alla scuola?” Brittany annuì e Santana si sentì male nel vedere il suo
sguardo tranquillo e fiducioso.
“Mezzo Pesce, non ci provare!”
Santana lanciò un occhiataccia a Rachel che fece una
smorfia a quel soprannome poi calò le carte sul tavolo mostrando una bella
scala,
“Scusa Santana si dice Sirena e
oramai dovresti saperlo che sono la migliore!” Santana fece una smorfia poi
abbassò le sue carte mostrandole una dopo l’altra, fino ad aggiungere il re,
“Scala reale! Fregata Berry!” Puck
batté le mani soddisfatto mentre un’espressione di fastidio si dipingeva sulla
faccia di Rachel,
“Ti è andata bene, non succederà
più!” Santana le lanciò un sorriso soddisfatto e la ragazza sbuffò poi
aggiunse, “Un'altra mano?”
“Oh no! Ora basta!” Brittany scattò su dal divano afferrando Santana per la
mano, “Non ci capisco niente di questo gioco!”
“Brittany,
ti basti sapere che Berry le ha prese di santa ragione dalla tua anima
gemella!” Puck le fece un occhiolino e rise nel vedere Santana arrossire,
“Così spavalda nelle carte ma…”
“Noah,
vai a vedere se Beth non si è svegliata!” Lo
interruppe Quinn lanciandogli un occhiataccia.
“Ecco, senza Puck non potete più
giocare, vieni Santana!” La tirò verso di sé e lei ebbe appena il tempo di
salutare Finn e Rachel che
guardavano sconsolati il gruzzolo di caramelle che la ragazza aveva accumulato
sul tavolo.
“Brit!
Cosa c’è?” La ragazza la stava praticamente trascinando sulle scale, ignorò la
camera in cui dormiva già da un po’ sua sorella e si fiondò in camera sua,
giunta lì sbuffò esasperata,
“Ho pensato che non finissi più!”
Santana sorrise, era così dolce quando assumeva quell’espressione esasperata.
La ragazza rovistò nelle sue tasche e poi guardò l’orologio,
“Meno tre, due, uno… Auguri!” Ed
estrasse con un enorme sorriso una scatolina dalla tasca.
Era il suo compleanno, come faceva
la ragazza a saperlo? E voleva festeggiarlo… Santana guardò la piccola
scatolina che la ragazza le tendeva impaziente,
“Avanti San aprilo!” Prese la
confezione dalle sue mani ancora titubante, poi visto che la ragazza quasi
saltellava dall’eccitazione la aprì. Era un ciondolo, semplice, in argento,
“Un fiocco di neve!” Disse felice Brittany, poi si portò la mano al collo ed estrasse una
collanina con un piccolo pendente, una fiamma. Santana guardò i due oggetti a
bocca spalancata, gli occhi le bruciavano nel tentativo di non lasciar cadere
una lacrima.
“Stai piangendo?” Chiese Brittany che ora sembrava alquanto triste. Santana alzò lo
sguardo,
“E’ che sono felice…” La attirò
contro di sé con forza, tentando di fissare nella sua mente quella sensazione,
così nuova, stringere qualcuno e al contempo essere stretti. Alla fine la
lasciò andare,
“Grazie…” La ragazza sorrise
soddisfatta poi prese il ciondolo e glielo legò dietro al collo. Santana guardò
la smorfia concentrata sul volto della giovane, così vicino al suo.
“Fatto!” Disse lei, lasciando però
le mani sulle sue spalle.
“Grazie” Ripeté Santana, sentiva il
respiro fresco di Brittany, era un po’ più alta di
lei e la stava guardando negli occhi, poi il suo sguardo si abbassò. Santana
sentì il desiderio irrefrenabile di provare se la sua bocca fosse fresca quanto
il suo respiro.
Arrossì mentre sentiva la pelle
avvampare di calore,
“San…” Disse solo Brittany guardandola, nei sui occhi c’era una richiesta,
era impossibile che non sentisse il calore che la avvolgeva. Santana non riuscì
più a trattenersi e premette le proprie labbra contro quelle della giovane.
Immediatamente si trovò avvolta da un abbraccio mentre Brittany
dischiudeva le labbra accogliendola. Si separarono solo perché mancava loro il
respiro. Un piccolo sbuffò di vapore fuoriuscì dalla sua bocca e lo stesso fu
per quella di Brittany,
“Oh… è come alle persone normali
d’inverno!” la giovane sorrise poi si morse il labbro,
“Ti dispiace se ci riproviamo?”
Santana non si fece pregare, le loro bocche si ritrovarono, questa volta Brittany la spinse gentilmente verso il letto, per poi
adagiarvela, le loro bocche che non si separavano. Santana teneva gli occhi
chiusi, godendosi la sensazione unica della lingua fredda di Brittany nella sua bocca bollente. Il suo corpo era già
caldo ben oltre il normale, ma quando Santana sentì la mano di Brittany scivolarle sotto la maglietta, annaspò.
“Aspetta, aspetta!” La ragazza si
fermò guardandola perplessa,
“Ho fatto qualcosa di sbagliato?”
Chiese quindi guardandola,
“No, no” La ragazza sorrise
abbassandosi di nuovo su di lei, la mano che tornava a salire sulla sua pelle
nuda. Santana fermò quella mano con la propria.
“Brit…
non posso…”
“Perché?” Chiese la giovane e lei
cercò di abbassare il suo ritmo cardiaco grazie agli esercizi di respirazione
suggeritile dalla Pillsbury,
“Perché potrei perdere il
controllo…” Disse piano e sul volto di Brittany si
aprì un sorriso,
“Ma è proprio ciò che voglio!”
Santana arrossì scuotendo la testa,
“Potrei dare fuoco ai vestiti e al
letto e…” Brittany si alzò a sedere guardandola,
“Non ho intenzione di tenere i
vestiti ancora a lungo! E poi queste sono lenzuola igni…
va beh che fanno fuggire il fuoco no?”
Santana era arrossita ancora alle sue parole,
“Sì, ma…” La ragazza sorrise,
“Non mi farai mai del male!” Le
accarezzò dolcemente una guancia poi le diede un bacio leggero sulle labbra. La
guardò e attese, Santana fissò quei limpidi occhi azzurri e la attrasse a sé
baciandola con passione. Come aveva preannunciato Brittany
in poco tempo furono nude entrambe.
Il corpo di Brittany
era ricoperto da un velo d’acqua che ricadeva su di lei per poi salire in
volute di vapore acqueo. Ma le due ragazze erano troppo prese per rendersene
conto. Le loro mani percorrevano il corpo della compagna con desiderio e
stupore. I corpi sempre più schiacciati uno contro l’altro nel desiderio di
fondersi. La mano di Brittany scese lungo il fianco
di Santana per poi intrufolarsi tra le loro pance e scendere ancora. Santana
perse il respiro mentre il suo corpo si inarcava ad accogliere le dita della
ragazza e la pelle prendeva ad avvampare. Le fiamme danzavano sul suo corpo
ambrato e Brittany senza smettere di muovere la mano
si separò da lei per poterla osservare, i suoi occhi pieni di stupore e
meraviglia, per quel corpo che ora era suo. Santana però desiderava sentirla
contro di lei, così allungò le braccia avvolgendola di fiamme e tirandola a sé.
Il contatto tra i due corpi provocò un nuovo innalzarsi di vapore. Ma ancora
una volta Santana non se ne accorse, la testa che scattava all’indietro, la
bocca che cercava disperatamente l’ossigeno, mentre il suo corpo fremeva dal
piacere.
Note
Che interruzione malefica! Ma no dai questa volta non sta succedendo niente di brutto…
Anche se… Santana sta combinando qualcosa e non sembra essere una bella cosa! A chi ha consegnato informazioni sulla scuola? Di chi ha così paura?
Grazie mille come sempre a tutte!
Al prossimo capitolo! Ciao ciao