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Autore: Melitot Proud Eye    27/10/2012    4 recensioni
Sono cambiati entrambi; e se il tempo sa guarire, sa anche distruggere. Mentre smussava la fedeltà e le passioni di Thor senza che Thor lo volesse, qualcosa è andato irrimediabilmente perduto: così, per il semplice avvicendarsi delle stagioni.
«Ho amato te più di tutti, Loki. Ma ho sempre avuto paura dei tuoi rancori.»

{Presso fuochi di campo e troni di re incoronati - IV}
[future!fic] [pre-slash]
Genere: Angst, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Loki, Thor
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Presso fuochi di campo e troni di re incoronati'
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Nota: capisco dal silenzio che questa serie non piace molto... guardate che accetto volentieri i commenti costruttivi, dite pure, non vi mangio ;) Ah, forse aspettate lo smut? Manca ancora un po' - potrebbe arrivare prima, con qualche recensione ;D
Quarta flashfic della serie. Angst a barili.
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Il semplice trascorrere del tempo




Persevera finché avrai respiro. Non si merita il perdono per cui non si è sofferto.
«Non mi fermerò finché non avrò rimediato.»

Ma la strada della redenzione è lunga e, nel frattempo, i mondi si muovono.

Loki sente freddo. Ha fatto tanta di quella strada da poter vomitare, e ora si fermerà.
«È finita, allora.» Vede polvere e fessure, la terra si è spaccata sotto i suoi piedi. Troppo arida. «Vero? Niente più premio al traguardo.»
Thor china il capo. E' stanco – esausto. Non è l'unico.
«Loki, non era una gara...»
Vorrebbe gridargli in faccia che allora dovrebbe ottenere qualcosa indipendentemente dal risultato, e non trovarsi a mani vuote dopo una vittoria. Vorrebbe buttarlo a terra e dirgli che lo (ama) odia. E' arrivato, ce l'ha fatta, che brucino all'inferno cinici e scettici. Tutto per niente? Thor non sa chi gli ha dato la determinazione necessaria per–no, certo che no. Quando mai Thor ha guardato oltre il cortese velo delle apparenze? Non imparerà mai. O lo farà troppo tardi.
E Loki ha riavuto se stesso, non se ne va davvero a mani vuote. Solo che non sta ottenendo ciò che desiderava di più, come al solito.
«Portami ad Asgard» chiede, perché a quanto pare non può evitare di umiliarsi. Umiltà e amore, giusto? Nel suo ventre si sveglia una vecchia scintilla di rabbia, spire contratte che non sa contro chi aizzare.
Thor non lo guarda.
«Fratello, non è colpa tua» dice. Fratello. «Solo che... senza che me ne accorgessi, sono cambiate troppe cose.»
Sono cambiati entrambi; e se il tempo sa guarire, sa anche distruggere. Mentre smussava la fedeltà e le passioni di Thor senza che Thor lo volesse, qualcosa è andato irrimediabilmente perduto: così, per il semplice avvicendarsi delle stagioni.
«Ho amato te più di tutti, Loki. Ma ho sempre avuto paura dei tuoi rancori.»
E per proteggermi, alla fine ti ho dimenticato. Questo non lo dice. Non serve che lo faccia.
Ci sono molti tipi di Ragnarok, pensa Loki, accettando la sua stretta di commiato: morti, oblio, separazioni. E la linea passa sempre fra loro due, sempre.

«Finché hai respiro, persevera.»

All'alba, Loki si rialza e s'avvia verso Asgard.

   
 
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