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Autore: Alessandra_    27/10/2012    1 recensioni
Lui è Dimitri. Una notte il suo maestro gli da un incarico da svolgere. Rapire una ragazza. Lui accetta, va lì e la guarda. Non può rapirla, non sa perchè, ma sente che non può farlo. Scappa. Purtoppo lei lo segue e viene catturata. Le fanno dimenticare delle sue origini, della sua famiglia e di se stessa. E' costretta a subire continue punizioni dallo stesso ragazzo, divenuto il suo maestro. Eppure lei non lo odia, anzi crede di amarlo.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Contesto generale/vago
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Dafne


 

 Qualcosa mi solletica la guancia ed una goccia mi bagna la fronte. Un'altra , poi un'altra ancora. Apro gli occhi. Nero, è tutto quello che vedo. Poi però inizia a trasformarsi in macchie di colore e le macchie in cose. La piana è ricoperta di ciuffi d'erba ormai gialla per il freddo , o almeno credo sia una piana. E' anche piena di pietre grandi e grigie, no aspetta, sono incise. Provo ad alzarmi, ma è come se le gambe non mi appartenessero, come se la mia anima fosse intrappolata in un corpo che non vuole ascoltarmi. Pian piano però faccio forza sulle braccia e poggio i palmi a terra. Mi alzo e mi avvicino ad una pietra, ne tocco la superfice fredda e ruvida sull'incisione. "Amelia. Figlia e moglie adorata"
Sciocca, sei in un cimitero
Certo, come ho potuto non pensarci prima, queste sono lapidi. Mi guardo intorno e scorgo un palazzo decrepito, riesco persino a vedere le poche vetrate rotte e l'intonaco che cade a pezzi. E se andassi a vedere lì dentro?
Non farlo.
Poi sento una voce, è roca e non molto lontana,è a qualche decina di metri da me.
< Mocciosa, dove credi di andare?! >
Capisco di non essere in buona compagnia ed inizio a correre. Ad accompagnarmi c'è la pioggia , che copre di poco la risata dell'uomo.
< Dritta nella tana del lupo, bambina! >
Lo ignoro e continuo a correre, finchè non arrivo nell'edificio. Ci sono due scale, una che scende ed una che sale.
Scendi, è meglio
Quasi quasi inciampo, non vedo nulla con quest'oscurità. Poi una luce, che illumina uno stretto corridoio.
Quell'uomo copulento qui non può passare!
Appena sorpassato il corridoio, mi fermo. Sono su un balcone immenso e bellissimo.
Fa a pugni con l'ambiente circostante, è curatissimo e trasmette allegria. Mi inginocchio per sfiorare una rosa blu.
Che strano colore per una rosa, è troppo acceso
Guardo bene il balcone e mi accorgo che non è normale. Il cielo è verde e il prato è azzurro. I fiori sono verdi, mentre gli steli sono colorati. Solo le rose sono blu.
Dove sono capitata? Chi sono io e chi è quell'uomo minaccioso? Non ricordo nulla, come mi chiamo? Ho una famiglia? Quanti anni ho? Tutte queste domande mi ronzano in testa e non mi accorgo di un rumore alle mie spalle. Poi un altro, questo lo sento e mi volto di scatto. Mi ritrovo faccia a faccia con un ragazzo dai capelli neri e gli occhi blu. Grido, ma lui sembra non sentirlo. Mi osserva con quegli occhi indagatori, cercando risposte che non so.
< Dove sei? >
Sto per rispondere, quando gli occhi spariscono, così come lo sconosciuto, lasciandomi sola con un buco nell'anima.
Stavolta il rumore è più forte e vicino e invece di tranquillità porta inquietudine.
< Dove credevi di andare eh mocciosetta? Peccato che tu sia la predestinata, altrimenti ti avrei uccisa da un pezzo. Ti aspettano giornate faticose, quindi adesso dormi >
Non ho nemmeno il tempo di controbattere, che un forte colpo in testa mi stordisce e cado a terra. Tutto gira vorticosamente e l'ultima cosa che vedo è la rosa calpestata dall'uomo, come le mie speranze. Poi nero.

Dimitri

Sono steso sul letto, pensando a lei. Com'è possibile? Eppure dovrei preoccuparmi della punizione che mi aspetta per aver disobbedito agli ordini. Chissà cosa dirà il Maestro. Proprio in quel momento entra Max, mio fratello.
< Hey, come stai? >
< Perchè me lo chiedi?- lui non sa nulla della missione- Ho qualcosa che non va? >
< No, solo .. ti vedo stanco, ecco >
< Non è niente, comunque perchè sei qui? >
< Mi ha mandato il Maestro. Cos'è successo? Come mai vuole riceverti? >
< Non lo so >
< Allora ti accompagno >
< Va bene, fratellino. >
< Hei! Ho solo un'anno in meno a te! >
Rido di gusto e alzandomi lo abbraccio.
< Vi voglio bene, più a Belle che a te, ma comunque vi voglio bene >
Anche lui ride e fa una smorfia. Per essere un 17enne è un po' infantile.
Camminiamo per il villaggio ed arriviamo fuori la casa del Maestro. Stranamente lui è fuori.
< Eccoti Dimitri! Te l'eri fatta scappare eh? Ma fortunatamente l'ho acciuffata! Per essere una marmocchia è veloce >
Solo allora capisco di chi sta parlando. No , ti prego no.
< La ra.. la ragazza? L'avete presa? Ma come , io..io l'avevo seminata >
< E ne subirai le conseguenze, è troppo preziosa per noi. Anche se è così piccola >
Guardo nella sua stessa direzione e la vedo. E' stesa a terra , priva di sensi, e ha un grosso livido vicino la tempia.
< Cosa le avete fatto? >
< Anche lei ha pagato per quello che hai fatto , quindi se vuoi che smetta, devi comportarti da uomo e non degnarla di nessun riguardo >
< Sarà fatto > dico gelido.


 

  
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