Storie originali > Introspettivo
Ricorda la storia  |      
Autore: vic rose    27/10/2012    1 recensioni
Roxanne correva a perdifiato in quella stazione squallida. L’ultimo treno sarebbe partito di lì a poco, e i passeggeri erano già al binario. Non l’avrebbe lasciato partire senza dirgli almeno addio. I capelli rossi le danzavano sulle spalle mentre si affrettava a raggiungere il cartellone delle partenze, cercando con lo sguardo il treno che l’avrebbe portato via da lei.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

BALLAD OF DEATH


Roxanne correva a perdifiato in quella stazione squallida. L’ultimo treno sarebbe partito di lì a poco, e i passeggeri erano già al binario. Non l’avrebbe lasciato partire senza dirgli almeno addio.  I capelli rossi le danzavano sulle spalle mentre si affrettava a raggiungere il cartellone delle partenze, cercando con lo sguardo il treno che l’avrebbe portato via da lei.
***


Era un giorno soleggiato, e lei amava passeggiare per la spiaggia vuota, in pieno inverno: trovava la spiaggia altamente bella quando non era affollata. Se ne stava lì a passeggiare come faceva spesso, quando la sa attenzione viene attirata da un uomo poco lontano. Si sorprende non poco, dato che non aveva mai incontrato nessuno prima di allora in quel posto, e lei era solita andarci spesso. 
-Piacere, Roxanne.
-Piacere, Daren.

***


Roxanne non capisce perché quando Daren posa lo sguardo su di lei, sente il cuore esplodergli dentro il petto, sa solo che vorrebbe lui lo facesse per sempre, fino a quando la pelle non brucia sotto lo sguardo azzurro e penetrante di lui. E Daren, dal canto suo, ama guardare i riflessi ramati dei capelli di Roxanne, o i suoi occhi verdi che guizzano da una parte all’altra con aria furba, o le sue gote che si imporporano quando lui le sorride…
***

Ma perché doveva essere così altamente odioso? Perché doveva a tutti i costi avere ragione su ogni singola cosa?  Quanto la faceva alterare il fatto che lui pretendesse che lei non dibattesse ogni cosa! Non poteva sempre cavarsela con un bacio, non poteva sorridere in quel modo quasi blasfemo e impedirle di ragionare e completare una polemica già iniziata…
***


 
Daren e Roxanne. Roxanne e Daren.
Le dita intrecciate delle loro mani parevano fatte apposta per combaciare perfettamente. Sembrano desiderose di stare il più possibile a contatto tra loro, così perfette le une per le altre…

***

Gli occhi socchiusi le permettono al meglio di percepire le sue mani che vagano sul suo corpo, tastandole ogni centimetro di pelle che freme al suo tocco, infiammandole il sangue, rendendola bollente e lussuriosa. Non aspetta altro che lui, unendosi in un’unica carne, e quando finalmente lui la esaudisce, le pare la cosa migliore del mondo…
***


I Dire Straits narravano di quell’amore proibito di Romeo e Giulietta, e Roxanne e Daren, stretti insieme sul divano ne cantavano la strofa più bella per loro due.
I love you like the stars above, I’ ll love you ‘till I die…

***

-Ti ho dedicato la mia intera vita e ancora non ti basta…
Le parole di Daren sono dure, le sferzano il cuore con violenza e tutto quello che le riesce di fare, è piangere, singhiozzare silenziosamente per evitare che lui la senta e che la reputi troppo immatura.
-… che c’è? Non mi ami più?
E’ indignata per quella domanda tanto sciocca a suo parere, e solleva lo sguardo acquoso verso il suo, tremendamente sprezzante.
-No… - . Le sue labbra avevano agito da sole, e prima che lei potesse modificare la risposta, Daren la guardava con quegli occhioni azzurri incupiti dal dolore.
-Perfetto…

***

La spiaggia riusciva a darle conforto sempre e lì ritornava. E la sua attenzione, viene colpita ancora. E quella figura è così familiare…
-Mi dispiace…
-Lo so.
-Non era quello che pensavo…
-Vuoi qualcosa da bere?

***

Sting parlava per Daren, e il suo nome era un tributo a lui.
Roxanne, you don’t have to, I love you since I knew ya…

***
Roxanne correva a perdifiato in quella stazione squallida. L’ultimo treno sarebbe partito di lì a poco, e i passeggeri erano già al binario. Non l’avrebbe lasciato partire senza dirgli almeno addio.  I capelli rossi le danzavano sulle spalle mentre si affrettava a raggiungere il cartellone delle partenze, cercando con lo sguardo il treno che l’avrebbe portato via da lei.
Lo trova con difficoltà prima di riprendere la sua folle corsa verso il binario 7.

***

Daren sale sul treno posando la valigia ai suoi piedi. Aspetta, forse, che Roxanne corra da lui almeno stavolta, senza aspettare che lo faccia lui.
Ma non vuole che lo faccia, dopotutto.  E… non è Roxanne quella che vede se chiude gli occhi? Non è Roxanne quella che gli torna alla mente quando sente odore di vaniglia e cocco?

***
Roxanne correva a perdifiato in quella stazione squallida. L’ultimo treno sarebbe partito di lì a poco, e i passeggeri erano già al binario. Non l’avrebbe lasciato partire senza dirgli almeno addio.  I capelli rossi le danzavano sulle spalle mentre si affrettava a raggiungere il cartellone delle partenze, cercando con lo sguardo il treno che l’avrebbe portato via da lei.
ll binario 7 pare troppo lontano per i suoi poveri polmoni. L’aria li taglia costringendola ad annaspare alla ricerca di aria quando sale le scale. Si ferma contro la ringhiera, portandosi una mano al petto prima di cominciare a correre ancora.

***

Daren non l’aspetta.
Abbandona il capo contro lo schiena e copre i suoi occhi azzurri con le palpebre. Sente i motori del treno armeggiare prima di accendersi del tutto. Il cuore gli martella nel petto, e Roxanne non è lì per sentirlo.


Il treno parte, prende velocità e sfreccia via. E lei è lì a guardarlo sparire oltre la curva, sotto i suoi occhi.
Romeo e Giulietta.
Daren e Roxanne.
I love you like the stars above, I’ll love you ‘till I die.
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: vic rose