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Autore: Lepricano_di_inchiostro85    27/10/2012    5 recensioni
Vi siete mai chiesti che cosa accadrebbe, se l'affascinante madre di Scott decidesse di organizzare una festa di Halloween? Questo è ciò che potrebbe verificarsi ipoteticamente...
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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This is Halloween!

La festa abbia inizio!

 

Il gruppetto, affamato e ansioso di darsi ai bagordi, si diresse in casa:

 

«Benvenuti a tutti!» li accolse la madre di Scott.

«Ciao ragazze, come state?» domandò il signor Stilinski.

«Salve sceriffo, c'è anche lei?» domandò Lydia.

«Mi hanno invitato, dunque eccomi qui!»

«Salve sceriffo!»

«Jackson, come stai? Ti sei ripreso? Ho saputo della tua morte apparente. È stata una fortuna che tu ti sia ripreso prima di essere sepolto.»

«Concordo. Ho intenzione di guidare la mia porche ancora per molto.»

«Buonasera a tutti!» intervenne Peter Hale.

«Ragazzi! Tutti voi conoscete già lo sceriffo Stilinski, ma non questo simpatico personaggio. Ho il piacere di presentarvi Robert Preston.»

«Robert Preston?» domandarono in coro Stiles, Scott e Derek.

«Già, Robert. Ma se volete potete chiamarmi zio Robby.»

«Va bene, zio Robby, piacere di conoscerti!» si presentò Derek, stringendogli la mano quasi fino a stritolarla.

«Però, bella stretta ragazzo. Adesso puoi anche lasciarmi la mano, se vuoi.»

«Oh....scusami tanto.....zio Robby!» esclamò l’Alfa, fulminandolo con lo sguardo.

 

Anche Scott, Stiles ed Isaac stettero al gioco. Lydia, Allison e Jackson invece, non riconoscendo Peter Hale, si presentarono. Dopodiché, tutti si spostarono in sala da pranzo, e presero posto. La tavola era imbandita con ogni ben dio: lasagne, cosce di pollo al forno, patate al burro croccanti, pisellini e prosciutto arrosto, involtini di zucca fritta e altre leccornie. Da bere vi era: alcune bottiglie di vino, escluse quelle donate da Hale e Stilinski, e di birra Corona, riservate agli adulti, e bottiglie di bibite varie e acqua.

 

«Ragazzi, servitevi pure dal buffet e non fate complimenti. Qui c'è da mangiare per cento!» li invitò la signora McCall.

 

Dato il via al rinfresco, gli invitati si fecero sotto. Lydia, con molta classe, compose un piatto con un po' di tutto, seguita da Allison e Melissa McCall; poi si versò dell'acqua, prontamente imitata dalle altre due donne. Peter Hale e Jeff Stilinski si servirono sopratutto con cosce di pollo e pisellini, e dichiararono entrambi assedio alle bottiglie di vino. Stiles ed Isaac presero doppia porzione di lasagne e involtini di zucca fritta. Scott e Jackson si riempirono il piatto con patate, pisellini e tre fette, a testa, di prosciutto arrosto. I primi bevvero della Coca Cola, gli altri due della Sprite. Derek, che era in modalità lupo mannaro, mise nel piatto tutto ciò che gli capitava a tiro, stappò una bottiglia di Corona,  ed iniziò a mangiare, avidamente, con le mani.

 

«Però....il ragazzo ha una fame da lupo.» commentò divertito lo sceriffo.

«Già! Sono le maniere ad essere da maiale.» aggiunse Stiles, indicando le posate a Derek.

«Perché mai dovrei usarle? Hai mai visto un lupo mannaro usare forchetta e coltello?»

«Certo che no, ma siccome sei seduto tra persone civili, nessuno si offenderebbe se tu le adoperassi.» lo riprese, cortesemente, Robert Preston, alias Peter Hale.

«Hai sentito Fido, prendi le posate, da bravo bello!» lo stuzzicò Stiles. Derek reagì ruggendo e illuminando gli occhi di rosso.

«Porca vacca che occhi rossi! Hai per caso la congiuntivite ragazzo? Posso chiedere a Melissa se ha del collirio da darti, se vuoi.» si preoccupò il signor Stilinski.

«Non si faccia ingannare sceriffo. Sono solo lenti a contatto.» rispose l'Alfa.

«Dovrei comprarne un paio anche io. Sai come scapperebbero i criminali!»

«A gambe levate, suppongo. Quasi avessero dietro un lupo mannaro.» disse Scott, guardando bieco Derek.

«Per il ruggito, invece, che cosa usi?» domandò, ancora, lo sceriffo.

«Mi alleno a ruggire, utilizzando il metodo Staicolcaski.»

«Stanislavskij, vorrai dire. Non Stai coi caschi, o qualsiasi altra cosa tu abbia detto.» lo corresse Lydia. «É un metodo che si basa sull'approfondimento psicologico del personaggio, e sulla ricerca di affinità tra il suo mondo interiore e quello dell'attore. Così facendo si esternano le emozioni interiori, attraverso la loro interpretazione e rielaborazione a livello intimo.» spiegò a tutti i presenti.

«Sentito come si dice, Derek?» ridacchiò Stiles.

«Sei non stai zitto, tra non molto sarei tu ad avere bisogno di un casco!»

«Non credo che tu possa farmi molto, c'è mio padre qui!»

«Ti sbagli. Io sono qui in veste di Zorro, non di sceriffo. Tu l'hai stuzzicato, quindi sbrigatela da solo. È tutto tuo Derek! Solo....non sciuparmelo troppo. In fondo è l'unico figlio che ho.» alle parole del signor Stilinski, Derek guardò famelico Stiles che, mettendo le mani sotto il tavolo, iniziò a stringere la cerbottana.

«Derek, visto che il tuo costume non mi sembra molto pratico per mangiare, se vuoi puoi andare in bagno a cambiarti. Puoi sempre rivestirti più tardi.» intervenne Melissa McCall.

«La ringrazio! Datemi un istante, e sarò subito da voi.»

«Cerca anche di lavarti la faccia, visto che hai un pisellino ficcato nel naso!» lo informò, con sdegno, Jackson. L'Alfa, in risposta alle parole del ragazzo, aspirò dell'aria con il naso, risucchiando il pisellino nella bocca, dove venne masticato ed inghiottito.

«A dir poco disgustoso.» proferì Peter Hale.

«Da vero lupo mannaro!» esclamò lo sceriffo, strizzando l'occhio e facendo il gesto della pistola a Derek. Egli, mostrando le zanne, fece altrettanto, poi si diresse in bagno. Cinque minuti dopo, ritornò in sala, da essere umano, e riprese posto.

 

La cena proseguì tranquillamente, tra chiacchiere varie e battutine pungenti.

 

«Spero che tutti abbiate gradito. Adesso, è arrivato il momento di spostarci in salotto, e di dare il via ai giochi!» annunciò la padrona di casa. «Visto che siamo in dieci, proporrei di fare cinque squadre da due. Il primo gioco sarà quello dei mimi! Uno dei due membri di ogni coppia deve mettere in scena una recita, che rappresenti la scena di un film; all'altro, invece, spetterà il compito di indovinare. È concessa una sola battuta d'aiuto, si può rispondere alle domande senza dare indizi, e si ha a disposizione una clessidra da cinque minuti.» aggiunse.

«Benissimo. Sembra un gioco divertente! Come sono le squadre?» domandò il signor Stilinski.

«Pensavo di farle così: io e Robert saremo la prima, Lydia ed Allison la seconda, Jeff e Jackson sarete la terza; Isaac e Scott la quarta, Derek e Stiles la quinta.» spiegò.

«D'accordo. Iniziamo allora. Tu, Jackson, come te la cavi? Sei un buon mimo?»

«Certamente, signor Stilinski. Sono un grande in tutto ciò che faccio!»

«Sei la sicurezza fatta persona, ragazzo. Comunque anch'io sono abbastanza bravo. Inoltre ho visto parecchi film, dunque dovremmo essere in una botte di ferro.»

«Visto che dobbiamo giocare, puoi andare a rimetterti il costume Derek.»

«Certamente, signora McCall.»

 

L'Alfa ritornò in bagno, attese cinque minuti, si trasformò, e raggiunse il resto dei partecipanti in salotto. Spostato il tavolino, i ragazzi ricavarono lo spazio per un rudimentale palcoscenico. Gli invitati, sedendosi per terra, formarono un semi cerchio, e furono pronti ad assistere alla prima esibizione:

 

«Vorrei recitare io, se non ti dispiace, Mel.» disse Robert.

«Mel? Carino, mi piace! Nessuno mi aveva mai chiamato così, Rob.»

 

In quel momento, il signor Stilinski colse il guanto di sfida, lanciato da Peter Hale, e promise a se stesso due cose: anzitutto, al prossimo gioco, lui e non Robert, avrebbe fatto coppia con Melissa McCall; in seconda battuta, non avrebbe abbandonato per niente al mondo il campo, si sarebbe battuto senza esclusione di colpi, sfoderando tutto lo charme e il sex appeal degli Stilinski.

 

«Spero sia un film facile, Rob.»

«Non preoccuparti Mel, è un classico! Non puoi non averlo visto.» detto ciò, la sabbia prese a scendere, e  Peter Hale cominciò a gesticolare, interpretando due personaggi.

 

«Sembrerebbero un uomo e una donna.»

«Si.»

«Stanno litigando?»

«No, affatto.»

«Stanno discutendo?»

«Si.»

«Lei è addolorata?»

«Di più, è disperata.»

 

Derek, osservando suo zio recitare, bisbigliò all'orecchio di Stiles: «É abominevole la sua peformance! Non si capisce se stia imitando una persona che piange, o se sia colto da colite spastica!»

«Concordo. Senza contare che, con il trucco che ha in viso e le smorfie che fa, ricorda tanto il protagonista del Rocky Horror Show.»

«Buona questa! Speriamo che questo schifo abbia presto una fine. Non so per quanto potrò reggere prima di saltargli addosso e accopparlo definitivamente.»

«Per ora, l'unica vittima accertata è l'interpretazione teatrale. Non c'è stato niente da fare, l'abbiamo persa circa due minuti fa. Che riposi in pace!»

 

Mentre i due commentavano, lo spettacolo andò avanti:

 

«Lui sta sistemando qualcosa?»

«Si.»

«I documenti di separazione?»

«No, qualcosa di più voluminoso.»

«I suoi vestiti?»

«Si.»

«Soltanto i suoi?»

«Si.»

«Sta partendo lontano da lei?»

«Si, puoi scommetterci.»

«É il Patriota?»

«No.»

«L'Ultimo dei Mohicani?»

«Assolutamente...sei lontana anni luce!»

«Qual'è la battuta d'aiuto?».

«Francamente, me ne infischio!» pronunciò, con aria altezzosa, Peter Hale.

«É Via col Vento?»

«Si, bravissima Mel.» si congratulò, baciando sulla guancia la signora McCall. Scott, per lo shock, stava per trasformarsi in lupo mannaro, Stiles, per dare man forte, avrebbe tanto voluto usare la cerbottana, ma solo la coscienza glielo impedì.

«Abbiamo indovinato prima dello scadere del tempo, ci spetta un punto.» proclamò la signora McCall.

 

Segnato il punteggio sulla tabella, la seconda esibizione poté iniziare:

 

«Allison, ho già in mente la scena da recitare. Comincio io, dunque.»

«Come preferisci, Lydia.»

 

La ragazza si mise a quattro zampe, ed iniziò a muoversi  sinuosa, facendo ondeggiare le sue belle natiche e gonfiando il seno. Stiles, che era a meno di un metro da Lydia, squadrò la ragazza dalla testa ai piedi, soffermando lo sguardo prima sul sedere, poi sulla scollatura ed infine sulle labbra.

 

«É un animale?»

«Da un punto di vista biologico si! ti conviene essere più specifica.»

«D'accordo....è un essere umano?»

«Decisamente.»

«É un uomo?»

«No.»

«É una donna.»

«Si.»

«Può camminare anche normalmente?»

«Si.»

 

Lydia, che continuava a muoversi in maniera provocante, fece aumentare copiosamente la salivazione di Stiles e l'insistenza del suo sguardo. Derek fu l'unico, assieme a Scott, ad accorgersi di quanto stava accadendo. Stiles sembrava in trance mistico, rapito dalle forme di Lydia.

 

«Ehi, Stiles, va tutto bene?» gli sussurrò all'orecchio Scott.

«Tutto benissimo. Perché?»

«Hai uno sguardo strano!»

«Strano in che senso? Come quei ragazzi che ci hanno offerto da bere nel locale in cui Danny va a ballare, o strano tipo maniaco?»

«Direi il secondo, decisamente.»

«Grazie di avermi informato. Ma davanti a cotanta abbondanza, come si fa a resistere?»

«Non lo so, ma cerca di trovare un modo! Stai sbavando dappertutto!»

 

Derek, che aveva ascoltato quanto i due si erano detti, decise di agire, buttando benzina sul fuoco. Si avvicinò a Stiles, gli pose le mani artigliate sulle spalle ed iniziò a sussurargli:

 

«Certo che è proprio un gran bel pezzo di figliola! Capelli biondo ramato che scendono delicatamente sulla sua schiena. Labbra rosse come il vino. La pelle liscia e bianca come il latte. Un corpo perfetto. Immagina come potrebbe essere sotto la doccia. Tutta bagnata, mentre ti chiede di passarle il doccia schiuma e di accarezzarla.»

«.......il doccia schiuma.......» ripeté inebetito ad alta voce.

«Come hai detto Stilinski?» domandò Lydia.

«Uh?....cos...cosa c'è?»

«Non lo so, diccelo tu. Sei tu che ci hai interrotto, con il tuo doccia schiuma.»

«Ah...doccia schiuma, così ho detto? Intendevo dolce spuma! Già, quasi quasi vado a farmene un bicchiere, qualcuno ne vuole?» domandò il ragazzo, alzandosi.

 

In quel preciso istante, Lydia, che era carponi di fronte a lui, notò un particolare insignificante:

 

«Stilinski!?»

«Si, Lydia?»

«Che cos'è quel rigonfiamento? Ti sei messo qualcosa sotto il gonnellino?»

«Ha ragione, Stiles. Hai qualcosa che sporge da sotto il costume!» indicò, ridacchiando, Derek.

 

Stiles, in fretta e furia, prese un cuscino e se lo premette davanti al pube. Prima di incappare in domande imbarazzanti, raggiunse, ad ampie falcate, la cucina. Ritornò, in salotto, qualche minuto più tardi: completamente calmo e con un bicchiere di spuma. Nel frattempo la recita  era terminata, in quanto Allison aveva indovinato il film, rispondendo Catwoman. Fu la volta di Jackson e del signor Stilinski:

 

«Ragazzo, permettimi di iniziare.»

«Come vuole!»

 

Lo sceriffo si mise in posa, ed iniziò ad agitare le braccia, rivolgendo lo sguardo verso Melissa McCall.

 

«É un uomo?»

«Si, lo è.»

«Fa ginnastica?»

«No.»

«Sta ballando?»

«No! Che razza di ballo sarebbe, scusa?»

«Non lo so, me lo dica lei. Sembra che stia ballando.»

«Affatto, concentrati!.» lo sceriffo pose enfasi ai movimenti delle braccia, e gonfiò notevolmente il petto.

«Sta facendo il tacchino?»

«Quasi...»

«Il gallo?»

«All'incirca. Osserva meglio.» disse il signor Stilinski, dandosi una vistosa sistemata ai gioielli di famiglia. Nell'osservare quella scena, Jackson restò allibito e un po' sconcertato. Lydia, invece, si avvicinò ad Allison e le sussurrò all'orecchio:

 

«Prima il figlio, e adesso il padre. Hanno una mente malata! E pensare che uno viene a scuola con me, l'altro, invece, è lo sceriffo della città.»

 

Allison ridacchiò, e rispose:

 

«Devi ammettere, però, che sono alquanto simpatici.»

 

La recita proseguì, e Jackson, con i pochi indizi che aveva a disposizione, tentò di formulare un'ipotesi:

 

«Ricapitoliamo. Lei è un gallo che....che si aggiusta il pacco, se non ho capito male, dico bene?»

«Si figliolo, ma non dirlo con quel tono. Mi fai apparire sotto una strana luce.»

«Beh...ma è quello che stai facendo, Jeff.» lo schernì Peter Hale, ridendo.

«Forse ho capito. È per caso Full Monty?»

«No!»

«Qual è la battuta d'aiuto?»

 

Lo sceriffo, aggiustandosi i capelli, fece un passo avanti, guardò negli occhi Melissa McCall e ammiccando disse:

 

«Aho! Bella fica. Che deliziose tendine!»

«Jeff....ti prego, non davanti ai ragazzi, così mi fai arrossire!» esclamò la madre di Scott, sistemandosi la scollatura.

«Cosa...? No, Melissa, hai frainteso. Non che io non pensi che tu sia una....»

«Bella fica...papà....mi pare che tu abbia detto così!» precisò Stiles.

«Grazie Stiles, anche io so che Melissa è una bella fica,..... cioè, no…..aspetta….intendevo....oh insomma, che diamine mi fate dire. È solo la battuta del film.»

«Ho capito che film è. In e Out, giusto? È il film preferito del mio amico Danny!»

«Si, hai indovinato! Accidenti che fatica, vado a bere un sorso, con permesso.» Jeff andò in cucina, e si fece un cicchetto di whisky. Nel mentre, Isaac e Scott calcarono la scena:

 

«Hai in mente un film da recitare, Isaac?»

«A dire il vero, no. Speravo in te!»

«Tranquillo allora, sei in buone mani. Almeno spero!»

 

Scott iniziò a lanciare un fantomatico qualcosa di invisibile verso un punto imprecisato davanti a sé.

 

«Puoi iniziare, se vuoi.» lo informò Isaac.

«Lo sto facendo.»

«Facendo cosa? Pensavo stessi allontanando una mosca.»

«Guarda bene ciò che faccio, e ragiona. Non è difficile. È un film conosciutissimo.»

«Ok. Continua.»

 

Il ragazzo continuò a ripetere il gesto, più e più volte, ma Isaac non riusciva proprio a capire.

 

«Sembrerebbe quasi che tu stia mandando qualcuno a quel paese, ma con una certa eleganza nel movimento. È per caso un film di ballo?»

«Affatto.»

«È di azione?»

«Si.»

«Il personaggio è umano?»

«Si.»

«È Atto di Forza?»

«No.»

 

Isaac, per cercare di capire di che film si trattasse, decise di alzarsi in piedi e di osservare Scott da un’altra angolatura. Ma la situazione non cambiò:

 

«È colpa della tua faccia. È inespressiva! Sembri quasi un gargoyle.»

«La mia faccia non ha niente che non va. Sei te che sei a digiuno di film. Eppure è facilissimo.»

«Proviamo con la battuta, allora.» propose Isaac.

«Vai ragnatela, vai!»

«Vai raganella, vai. Sono una ranocchia, acchiapparmi non potrai! Son tutta verde, sono anche blu, se salto io, perché non salti anche tu?» disse Isaac, zompettando, mani in alto, intorno a Scott.

«Ti senti poco bene Isaac?»

«Affatto. La tua battuta mi ha fatto venire in mente una filastrocca che cantavo all’asilo. Pensavo che ripetendola, mi avrebbe aiutato a ricordare in quale film uno dei personaggi cerchi di lanciare una rana.»

«Di lanciare una rana? Io ho detto RAGNATELA non RAGANELLA!»

«Oh..scusa! Ho capito male! Quindi la parola è ragnatela!»

«Esattamente.»

«Film famosi con ragnatele….., mi viene in mente solo Spider Man.»

«Si......finalmente, hai indovinato!»

 

Venne il turno dell'ultima coppia:

 

«Derek, ho in mente un film grandioso!»

«Quindi vorresti recitare? Accomodati.»

 

Stiles prese posto, e lo spettacolo iniziò. Il ragazzo impersonava più di un personaggio, sotto gli occhi di Derek che, con aria confusa e meditabonda, tentava di cogliere qualche indizio:

 

«Uhm...siete quattro?»

«Si, esatto.»

«Qualcuno di voi è un guascone?»

«No, nessuno di noi è una bottiglia di vino. Siamo tutti esseri umani.»

«Prego? Ma che accidenti vai dicendo? I guasconi sono abitanti della Francia.»

«Quindi hai capito che siamo tutti esseri umani?»

«Certo che si, pezzo di scemo!» esclamò Derek, portandosi le mani alla faccia, e scuotendo la testa.

«Va bene, non è il caso di reagire così! Continuiamo.»

«Qualcuno di voi usa armi?»

«Si.»

«Per difesa?»

«No.»

«Per lavoro?»

«Si.»

«Il film è la Maschera di Ferro?»

«Affatto.»

«Le vostre armi sono fucili?»

«Si, all'incirca.»

«All'incirca? Lo sono o non lo sono? Qui si va per le lunghe. Qual è la battuta d'aiuto?»

«Digli del plumcake.»

«Cosa? Che centra il plumcake?»

«Si è proprio quello!»

«Quello cosa, il dolce? Ma di che accidenti stai parlando?»

«Del film, di cos'altro se no.»

«Un momento. Mi stai dicendo che “Digli del plumcake” è la battuta? Che razza di film ha una brioche ripiena di yogurt per indizio? Solo tu potevi sceglierlo. Ti farcirei di schiaffi! Adesso come facciamo a venirne fuori, non indovinerò mai!»

«Possibile che tu non abbia mai visto questo film? È una pietra miliare del cinema!»

«È la Fabbrica di Cioccolato?»

«No, Willy Wonka. Ti sembro forse uno degli Umpa Umpa?»

«No. Mi ricordi di più lo scemo dei Ghostbusters.»

«Come hai detto?»

«Lo scemo dei Ghostbusters.»

«Solo l'ultima parte.»

«...Ghostbusters....!?»

«Bravo, esatto.»

«I Ghostbusters? Per questo la battuta non mi diceva niente. L'ho visto a spezzoni questo film!»

 

Il gioco dei mimi proseguì fino alle dieci, e si concluse con la vittoria della squadra delle ragazze.

 

«Dopo il mimo, il gioco in programma è Just Dance 3. Quindi colleghiamo la Wii, e diamo il via alle danze.» informò la signora McCall. «Chi vuole essere il primo?»

«Io avrei un'idea in proposito!» esclamò Lydia.

«Sentiamola!»

«È molto semplice, signora McCall! Visto che eravamo cinque squadre, e i posti sul podio solo tre, proporrei che siano le due squadre arrivate per ultime ad esibirsi. Ovviamente la canzone verrà scelta dalle tre vincenti.»

«È un'idea fenomenale!» intervenne Allison.

«Veramente un'ottima trovata!» commentò Peter Hale.

 

Derek fece un passo indietro, poi si voltò verso Scott, Stiles ed Isaac e disse:

 

«Ragazzi, sento odore di guai. Non c'è bisogno che vi ricordi i nostri rispettivi piazzamenti. Quindi, fate silenzio e seguitemi!»

 

I quattro, in punta di piedi, raggiunsero la porta di casa, quando una voce li richiamò all'ordine:

 

«Ehi, voi! Dove state andando? Non vorrete andarvene sul più bello.» li fermò Melissa.

«Chi noi? Ma va, volevamo fare un po' di streching qua fuori. Sa... per scaldarci prima dell'esibizione. Dico bene ragazzi?» si scusò Stiles.

«Cero, come no.....non vediamo l'ora di dimenare le chiappe.» rispose Scott.

«Forza,....tornate di là! Avevate solo da impegnarvi di più nei mimi.»

 

I ragazzi, scortati dal signor Stilinski e da Peter Hale, vennero ricondotti in salotto e fatti sedere sul divano. Nel mentre che aspettavano, i vincitori si allontanarono in un angolo, confabularono tra di loro, e tornarono, pronti ad emettere la sentenza. La portavoce, designata per tale compito, fu Allison:

 

«Dopo un concitato dibattito, abbiamo deciso che la canzone che dovrete ballare e cantare..»

«Aspetta un momento! Se non sbaglio si era parlato solo di ballare, non di cantare, anche.»

«Avanti Derek, non vorrai deludere il tuo pubblico. Dopo tutto sei un Alfa, che vuoi che sia una canzone!» lo schernì Jackson.

«Un Alfa? È che diamine sarebbe?» domandò lo sceriffo.

«Gli Alfa sono…una band musicale! Sono alle prime armi, ma hanno uno stile entusiasmante. Ho il piacere di presentarvi i loro componenti: Derek, Isaac, Scott e Stiles!»

 

Seguì un piccolo applauso.

 

«Complimenti Derek! Non solo attore, addirittura musicista. Sei un artista completo!» affermò, ammirato, il signor Stilinski.

«Già, un vero genio.» rispose stizzito Derek.

«Non sapevo suonassi in una band, Scott.»

«Nemmeno io.....mamma.»

«Che strumento suoneresti, Stiles?»

«La batteria, papà.»

«La batteria!? D'altronde sei un casinista, uhm....si ci può stare. Solo una cosa. Ora che ci penso, tu non hai una batteria.»

«Lui no, ma io si. Gliela presto durante le prove.» diede manforte Isaac. «Io sto al basso, Scott alla chitarra insieme a Derek, che peraltro è anche la voce leader.»

 

Il suono di quelle parole, venne seguito dallo schiocco secco di uno scappellotto, che Derek assestò ad Isaac.

 

«La voce leader? Ma che cavolo vai dicendo? Persino da lupo mannaro sono più intonato.» rispose l’Alfa, prendendo da parte il Beta.

«Tranquillo! Tanto Jackson ci ha presentato come dilettanti. Qualche defaiance ci è concessa!»

«Qualche? Allora non hai ascoltato....»

«Basta parlottare voi due, e torniamo a noi.» si intromise Allison. «La canzone che dovrete ballare e cantare è “I was made for lovin' you.”, dei Kiss.» sentenziò.

 

Ascoltato il verdetto, Derek chiamò a raccolta gli altri:

 

«Aprite bene le orecchie. L'unico modo per uscirne, senza fare figuracce, è restare uniti. Cerchiamo di concentrarci e di dare il meglio di noi, intesi?»

«Signor si.» risposero all’unisono.

«C'è solo un piccolissimo problema.» intervenne Isaac.

«Quale sarebbe?» domandò Derek.

«Tu hai parlato di non fare figuracce, ma è impossibile! Io conosco Just dance 3, ci ho già giocato, e posso assicurarti che il balletto dei Kiss è alquanto imbarazzante. Senza contare che uno dei ballerini è una donna.»

«La donna può farla Stiles.»

«Un momento Derek, perché mai dovrei farla io?»

«Vuoi veramente che te lo spieghi?»

 

I tre ragazzi si avvicinarono a Stiles e lo circondarono, mostrandogli le iridi infuocate.

 

«Ok, messaggio ricevuto. I vostri fari nella notte sono stati piuttosto chiari. In fondo che vuoi che sia. Devo solo interpretare una ballerina davanti a mio padre, alla ragazza per cui stravedo ma che non mi fila, a quel presuntuoso di Jackson, a quel cagnaccio incimurrito di tuo zio, a tua madre e alla tua ragazza, Scott. Perderò la faccia davanti a tutti, e in meno di cinque minuti.» piagnucolò il ragazzo.

«Non farne una tragedia. Siamo coinvolti tutti. Se può farti sentire meglio, ti prometto che Jackson non la passerà liscia!» garantì Derek.

 

Terminata la consulta, il quartetto si diresse al patibolo. Ognuno di loro ricevette un controller:

 

«Considerando quanto detto da Isaac poco fa, Derek interpreterà il ballerino con il giubbetto rosa e i pantaloni zebrati; Scott farà quello vestito di giallo con il cilindro; Isaac quello azzurro con i baffoni, e Stiles la ragazza vestita di nero.» stabilì Allison

 

Definiti i dettagli, il gioco venne avviato e lo show ebbe inizio: svariati colpi di batteria e  strimpellate di basso e di chitarra, introdussero un “Uhmmmmmm yeeeeah!” di Derek. All’urlo del ragazzo, seguì un coro di molti “Du du du du du”, con tanto di balletto simultaneo,  ripetuto e diviso in due mosse: “La corsa Heidi styles” e quella del “Passa il vassoio!” combinata al “Doppio Urk” alla marinara. Eseguiti i passi, l'Alfa attaccò a cantare, prendendo una steccata tremenda. Ma il meglio doveva ancora venire. Quando Derek ebbe terminato le sue strofe, ecco ripartire la fantasmagorica coreografia e il coro di gruppo, più stonato che mai: “I was made for lovin' you baby, you were made for lovin' me, and i can't get enough of you baby, can you get enough of me.”

 

«Porca miseria, sono un supplizio! Se continuano così sarò costretto ad arrestarli per disturbo alla quiete!» esclamò lo sceriffo, tappandosi le orecchie.

«Non sono così male. La presenza scenica c'è, la coordinazione nei movimenti anche, dovrebbero solo allenarsi a cantare, non ad urlare!» commentò Peter Hale. Allison, Lydia e Melissa McCall, sconvolte dall'esibizione, non riuscirono a dire niente; non poterono far altro che osservare a bocca aperta e con sguardo esterrefatto. Jackson, invece, divenne paonazzo per il troppo ridere. Eppure, nonostante tutto, non vi era limite al peggio: con le strofe successive, Derek non riuscì più a tenere sotto controllo la sua voce, e pertanto riprese a cantare con il timbro da lupo mannaro.

 

«Accidenti, qualcuno chiami un prete! Che diamine è successo alla voce di Derek?» domandò preoccupato il signor Stilinski.

«Deve essere lo sforzo.» suggerì Melissa McCall. «Poverino, vado a prendergli qualcosa da bere, ne avrà bisogno dopo la canzone. Speriamo che la voce gli torni normale.» aggiunse, correndo in cucina e ritornando con una bibita gelata.

 

Venne nuovamente la volta del “quartetto di voci angeliche” e della ballata di gruppo, con lieve modifica dei passi: a tutto il repertorio, fin qui descritto, aggiungete un girarsi attorno a coppie, una crisi mistica di Derek, la famosa “Zampata della tigre”, il mulinello di pugni di Stiles, lo sgambare di chitarra di Isaac, Scott versione Jimi Hendrix, e l'immancabile “Lavata di denti a passo alternato”, per riprendere, poi, con il balletto normale e terminare, definitivamente, con la “Fatality strumentale”. I quattro erano arrivati fino in fondo, sudati e mortificati all'inverosimile.

 

«Eccoti una bibita, Derek. Mandala giù, e speriamo che la voce torni normale.»

«Grazie, ci voleva proprio!» rispose il ragazzo, con la sua soave vocina. «La voce sembra essersi normalizzata. Adesso ho bisogno di andare in bagno.» detto ciò, si defilò.

«Scott....»

«Si...mamma!?»

«Sei stato fenomenale, performance canora a parte. Avevi un sex appeal mostruoso!»

«Grazie..»

«Allison mangiava il tuo fondoschiena con gli occhi!» bisbigliò all'orecchio del figlio, facendolo arrossire.

«Stiles!»

«Si, papà?»

«Quando avete intenzione di esibirvi, voi Alfa?»

«Non so, perché?»

«Beh...fatemi sapere le date dei vostri concerti, qui a Beacon Hills, e cercherò di organizzarmi in anticipo.»

«Organizzarti, per cosa?»

«Per un cordone di sicurezza.»

«Per difenderci dai fans?»

«No, per difendere loro da voi! Le vostre voci sono pessime! Come avete fatto, finora, a portare a casa la pelle?»

«Abbiamo cantato e suonato in garage da Isaac,...di fronte a Jackson. C 'era soltanto lui.»

«Ora capisco. Comunque allenatevi a cantare, perché le movenze e la sincronia ci sono. E dite a Derek di fare dei gargarismi.»

«Comunque non siete andati malissimo. Siete....d'effetto.» disse Allison.

«Esibirsi non è solo muovere il deretano su e giù, e scatenarsi come forsennati. È anche intonazione vocale. Sentite e imparate.» dichiarò Lydia. «Chi vuole esibirsi con la sottoscritta?» aggiunse.

«Che canzone metti?» domandò la padrona di casa.

«Baby one more time.»

«Io adoro Britney Spears. Posso ballare?» domando lo sceriffo.

«Va beeeene. Nessun altro? Jackson?»

«Stai scherzando? No, passo.» rispose il ragazzo.

«Ballo io.» intervenne Allison.

«E io.» si aggiunse Melissa.

 

Altra canzone, altro giro. Avviata la musica, le tre donne e lo sceriffo iniziarono a cantare e a ballare, con moine da cheerleaders.

 

«Non posso crederci, che spettacolo deplorevole! Lo sceriffo che agita il culo come una signorina. Meno male che non c'è nessuno che filma.» commentò Stiles, stropicciandosi la faccia.

«Parla per te!» disse Derek che, apparso all'improvviso, stava riprendendo tutto con il suo cellulare.

«Ma che stai facendo, dai qua!» esclamò Stiles, togliendogli di mano il telefonino. «Se vuoi riprendere qualcuno, aspetta il turno di zio Robby!» finì.

«A proposito, dov'è finito?» domandò Derek.

 

Mentre tutti si erano distratti, Peter Hale era misteriosamente scomparso.

 

«Dobbiamo trovarlo. Penso che stia per mettere in atto ciò che aveva in mente!» esclamò Scott.

 

Nello stesso istante in cui il ragazzo terminò la frase, ci fu un blackout, e il buio calò su casa McCall.

«Restate calmi. Deve essere saltato un fusibile. Per sicurezza darò un'occhiata fuori, per vedere se è solo un nostro problema o di tutto il vicinato.» spiegò il signor Stilinski, dirigendosi alla finestra. «Ci sono degli strani tizi mascherati qua fuori. Non credo abbiano buone intenzioni! Sarà meglio tirar fuori la pistola e ......dannazione!» aggiunse.

«Che cosa c'è papà?»

«Ho scordato i proiettili a casa.»

«Siamo nella cacca fino al collo!» esordì Jackson.

«Non fasciarti la testa prima del dovuto, figliolo. La pistola è scarica, ma loro non lo sanno! Comunque sia, si stanno dirigendo qui. Non c'è tempo di preparare un piano, nascondetevi tutti! Faremo a questi balordi una bella sorpresa di Halloween.»

 

Fortunatamente il salotto era abbastanza grande e pieno di anfratti, così tutti riuscirono a prendere  posizione.

 

«Ognuno afferri qualcosa, e al mio segnale giù botte, intesi?»

«Ricevuto!»

 

La maniglia della porta di ingresso girò lentamente, e la porta si aprì: l'ombra di un uomo fece capolino sulla soglia, accompagnata da altre tre, che sembravano trasportare un pacco voluminoso. Gli sconosciuti entrarono in casa con atteggiamento circospetto, portando dentro la misteriosa scatola, che depositarono in sala da pranzo. Quando ebbero terminato, si diressero verso il salotto e si guardarono attorno.

 

«Adesso!» urlò lo sceriffo.

 

Gli ospiti di casa McCall, come ninja, uscirono dai loro nascondigli: quello che sembrava essere il capo venne atterrato con un calcio dal signor Stilinski, gli altri riuscirono a darsela a gambe.

 

«Ne abbiamo mancati tre!» esclamò lo sceriffo.

«Coff..in compenso, posso dirti che gli hai presi tutti e due!» si lamentò una voce familiare.

«Ma che diamine....qualcuno corra a ripristinare il contatore.»

 

Scott, seguito da Stiles, uscì e si diresse all'impianto elettrico. Ripristinata la corrente, la luce tornò.

 

«Robert? Che ci fai lì per terra?» domandò il signor Stilinski.

 

Robert Preston, alias Peter Hale, era sul pavimento, e con entrambe le mani si teneva i genitali.

 

«Ouch! Volevo farvi una sorpresa, ma l'avete fatta voi a me!»

«Perdonami, pensavo fossi un ladro! Su, ti do una mano a rialzarti!»

«Ho ordinato una torta di Halloween! Volevo farvela recapitare con un'entrata ad effetto....ed ecco il risultato, per poco non vengo castrato!»

 

Alla vista dello zio dolorante, i ragazzi non poterono trattenere le risate. Dopo diverse scuse e spiegazioni, il clima tornò sereno, i giochi ripresero e tutti si gustarono una fetta di torta al cioccolato, coperta di fondente arancione e dalle fattezze di zucca. La festa durò fino alle 2.00. Il mattino seguente, Beacon Hills si risvegliò con le strade coperte di coriandoli, stelle filanti, trombette, carte di caramella e quant'altro. Non mancarono gli episodi di vandalismo: due, fra tutti, colpirono gli agenti di polizia della città:

1)      Alla porche di Jackson Whitemore erano state smontate le gomme, e sostituite con quattro mattoni.

2)      Qualcuno aveva fatto irruzione nel negozio di musica della città. I soldi della cassaforte e la maggior parte dei cd non furono toccati. I vandali si erano limitati a distruggere tutte le copie dei Kiss, accanendosi in particolar modo su quei cd che contenevano il brano intitolato “I was made for lovin' you.” Fatto ancor più strano, sulla scena del crimine venne ritrovato del pelo di lupo, animale che in California è scomparso da più di 60 anni.

 

Dedicata a leyda e Rose_97. 

 

A tutti coloro che hanno letto questa storia:

 

 

1)      Per favore, lasciate un commento!

2)      Andate su you tube, digitate: just dance 3 kiss “I was made for lovin' you”, ed immaginate quanto è accaduto alla festa!

3)      Andate su google e digitate in immagini: Ford Mustang 69, e guardate che figata di macchina ha zio Peter!

4)      Se vi state chiedendo se la torta l'ha confezionata Buddy Valastro, la risposta è no! Lui è di Hoboken, non di Beacon Hills!

5)      Buon Halloween a tutti!

  
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