CAPITOLO 1
 
Una macchina era parcheggiata fuori, aspettava solo me. Il letto rifatto e l’armadio spoglio, guardai la mia stanza per stamparmela nella mente. Anche in un giorno del genere non riuscivo a piangere, il mio carattere era diventato troppo duro e scontroso. Il giudice aveva detto che me ne sarei andata per un po’ di tempo in attesa della sentenza; a quanto pare esisteva una specie di programma di “reclusione”, come dicevo io. Praticamente delle persone famose ti ospitavano in casa loro per un periodo, solo perché loro vivevano protetti.
Mi presento, mi chiamo Sara e ho 14 anni. I miei hanno deciso di divorziare e io mi sono ritrovata davanti ad un giudice al quale spetta scegliere se mandarmi con mio padre o mia madre, in pratica vita o morte. Sarei andata a Londra per tre mesi in casa dei One Direction, la cosa non mi dispiaceva ma avrei preferito restare a casa mia, inoltre ero l’unica a sapere  dove sarei andata gli altri ne erano all’oscuro. Comunque tornando a noi…
La scuola era finita da mezz’ora, avevo concluso e superato gli esami. Il suono di un clacson mi riportò alla realtà. Scesi in giardino e vi trovai tutti i miei amici e famigliari ad aspettarmi. Li salutai uno ad uno. Chiara e Andrea erano vicini. Chiara piangeva e Andrea le teneva una mano. Erano i miei due migliori amici, loro c’erano sempre quando stavo male, quando piangevo… mi sarebbero mancati più di tutti. Gli abbracciai e salì in macchina. Mi girai e guardai anche loro per stamparmeli nella mente. Vidi Chiara, sfuggita ad Andrea, correre dietro la macchina come una pazza mentre piangeva. Andrea la riacciuffò e la strinse a se, piangeva anche lui… li salutai con la mano e con le labbra dissi
“ vi voglio bene…”
Mi sorrisero. La macchina svoltò e io non li vidi più. Finalmente sprofondai in un pianto silenzioso.