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Autore: LeftEye    11/05/2007    12 recensioni
La bambina sconosciuta stava giocando con dei sassi, che aveva ammucchiato fino a creare una piccola costruzione.
Vegeta le si avvicinò sospettoso; lei sollevò lo sguardo verso di lui, gli sorrise e poi continuò a giocare indisturbata.
«Chi sei?» la interpellò il piccolo principe.
«Bulma» rispose lei senza smettere di maneggiare i sassi. «Tu sei un bambino?»
Vegeta si sentì profondamente offeso da quella domanda così sfacciata.
«No, io sono un principe» rispose con orgoglio.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Vegeta
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Time changes everything

Capitolo due

Bulma attese con impazienza che il portellone dell’astronave si aprisse per lasciarla uscire.

Scese le scalette di ferro e finalmente si poté guardare intorno: Vegeta, il pianeta dove aveva trascorso la sua infanzia.

Strano che non lo odiasse, dal momento che, appena nata, era stata portata via da un pianeta decisamente più bello, la Terra, colorato, fresco, solare.

Al contrario, lei amava comunque Vegeta, si sentiva più a casa lì che non sull’azzurro pianeta.

Lì aveva trascorso gli anni più spensierati della sua vita, ancora non stressata dai mille impegni scolastici che tenevano sempre impegnata la sua mente geniale.

Un po’ in solitudine, ma non del tutto.

Non pensava che ci sarebbe stato qualcuno ad attenderla: suo padre era sempre impegnato nel suo laboratorio e sua madre era troppo svampita per ricordarsi che quel giorno avrebbe rivisto sua figlia.

Quanto tempo era passato?

Cinque anni, dall’ultima volta che aveva visto i suoi genitori.

Era stato per Natale, erano venuti a trovarla con un permesso speciale, sul pianeta in cui stava portando a termine la sua quarta specializzazione, in biogenetica.

Erano rimasti solo per pochi giorni ma li avevano sfruttati appieno: avevano passeggiato per il centro della capitale, fatto acquisti, e trascorso assieme tutto il tempo possibile.

Sua madre si era dispiaciuta che avesse lasciato i corsi di danza e di violino ma, come aveva commentato il dottor Briefs, ora era giunto il momento per lei di dedicarsi soltanto alla scienza.

Da piccola aveva sviluppato le sue doti artistiche, che però non avrebbero mai equiparato quelle scientifiche: danza classica, violino, pianoforte, disegno, equitazione.

Per la piccola Bulma era stata solo un’infinita serie di passatempi, ed era stata lieta di passare, a dieci anni, allo studio della scienza.

Senza ombra di dubbio era tale e quale a suo padre.

E da quanto non vedeva il pianeta Vegeta?

La bellezza di vent’anni.

Santo cielo, quel numero la faceva sentire terribilmente vecchia!

Aveva quasi un quarto di secolo e si sentiva decrepita!

Ringraziava i suoi genitori per averle permesso di avere una formazione così completa, ma a volte si chiedeva se non si fosse persa qualcosa.

Nei vari pianeti in cui aveva studiato si era fatta molte amiche, avendo frequentato solo scuole femminili, ma non aveva mai avuto quella che sia chiama un’amica del cuore.

Non aveva mai partecipato a feste, le sue serate le trascorreva immersa nei suoi magnifici libri di scienze e chimica, magari ingegneria.

Non era mai andata a nuotare con le compagne di scuola, temendo che il sole rovinasse la sua pelle candida e i libri di biogenetica che avrebbe voluto portarsi appresso.

Non aveva mai accettato l’invito a cena di un ragazzo, quei pochi che aveva conosciuto, temendo che non fosse all’altezza della sua intelligenza, o peggio, che lui la superasse in genialità e che la facesse sentire stupida.

E così la sua infanzia e la sua adolescenza erano volati in un secondo, senza che lei se ne accorgesse.

Ora che aveva portato a termine i suoi studi, avrebbe seguito le orme del padre e avrebbe lavorato per il Re dei Sayan.

E forse anche per il Principe?

Lo ricordava, eccome se lo ricordava.

La sua unica amicizia infantile, il suo primo scontro con l’altro sesso, la sua prima esperienza di amore/odio.

Vegeta.

Rideva ancora a crepapelle, ripensando al loro primo incontro.

Gli aveva tirato un sasso in testa!

Solo dopo molto tempo si rendeva conto del guaio che aveva potuto far passare alla sua balia, la povera Melianna.

Chissà come aveva convinto Napa a non denunciarla… questo proprio non lo ricordava.

Con sua sorpresa, c’era una persona ad attenderla, ed era proprio Melianna.

Bulma l’aveva sempre ammirata per la sua bellezza, ma non si aspettava che anche col passare degli anni il suo fascino e la sua freschezza non sarebbero sfioriti.

Portava ancora i capelli lunghi legati in una semplice treccia, non un filo di trucco (non si addiceva alle serve), abiti umili e comodi.

Quando la vide, sorride dolcemente e le corse incontro con le lacrime agli occhi.

Le si gettò al collo abbracciandola forte e nascondendo il suo viso tra la spalla e il collo, come faceva da bambina.

«Signorina Bulma! Quanto mi siete mancata!» esclamò commossa la balia.

«Ti prego Melianna, niente formalismi, lo sai che sei come una seconda mamma per me!»

Si tennero abbracciate e si baciarono sulle guance, poi si diressero fuori dall’hangar, verso gli alloggi dei signori Briefs a Palazzo.

Molte cose erano cambiate sul pianeta, sfortunatamente, in peggio.

Bulma ebbe modo di constatare con tristezza lo stato di degrado della capitale: gente che dormiva per le strade, donne che facevano l’elemosina tenendo strette al collo i loro bambini, infagottati con sudici stracci, abitazioni semidistrutte, carcasse di animali in mezzo alla strada e lasciati a decomporsi senza che nessuno se ne preoccupasse.

Che fine aveva fatto il fiero, ricco e fiorente pianeta Vegeta, la patria dei guerrieri più alteri dell’Universo?

Quando giunsero alla strada principale, Bulma capì: ovunque svolazzavano vessilli reali, che però portavano uno stemma diverso da quello della casata di Re Vegeta.

Era quello di Lord Freezer.

Il potere era in mano a lui, ora?

Melianna le confermò i suoi sospetti chinando il capo tristemente.

«Ma non è bene parlare di queste cose per strada, qualcuno potrebbe sentirci» bisbigliò con fare circospetto.

Arrivate nei pressi del Palazzo dovettero superare molti controlli da parte di guardie che non erano Sayan ma che portavano la loro uniforme.

Finalmente vennero fatte passare ed entrarono nella zona riservata agli alloggi dei sudditi alieni.

Con un po’ di delusione Bulma scoprì che né suo padre né sua madre si trovavano lì, dunque decise di cercarli, sempre accompagnata da Melianna.

«Sono cambiate molte cose, qui, è meglio se non giri da sola per i corridoi del Palazzo.»

La madre era chissà dove, ma il dottor Briefs si trovava sicuramente nei laboratori, che si potevano raggiungere passano per le stanze dell’allenamento dei Sayan.

I corridoi erano affollati perché era il momento della pausa, ed era difficile muoversi tra tutti quegli omaccioni muscolosi, soprattutto senza ricevere qualche commento poco gradevole.

Bulma non si accorse subito di lui, lo vide una prima volta di sfuggita e non era certa che si trattasse proprio di lui.

Ma quella capigliatura era riconoscibile tra le mille altre folli e folte capigliature dei Sayan: era rimasta la stessa che aveva da piccolo, com’era normale per quelli della sua razza.

Ma fu solo per una frazione di secondo, e poi venne trascinata avanti da Melianna.

******

Santo ciuelo quante recensioni! Sono davvero contentissima! Vi ringrazio davvero tanto!

E in particolare

Vegeta83: spero, con questa fanfic, di aver dato l'ispirazione ad altri autori per una "non-intervista"... ce ne sarebbe bisogno!!

Hotaru_Tomoe: ho pensato per settimane a questo episodio, dovevo a tutti i costi inserirlo in una fanfiction con Bulma e Vegeta, e alla fine ho trovato il modo adatto!

bambi88: grazie roby, posso sempre contare sul tuo appoggio e sul tuo apprezzamento e questo mi fa molto piacere

ecstayandwine: addirittura una delle più originali?! Ti ringrazio! Di sicuro anche il tuo nick è molto originale!

Fante: povero Napa, io l'ho sempre considerato uno stupidotto, è ora di rivalutalro... un po' di cervello per accalappiarsi le ragazze ce l'ha!!

Come vedete ho aggiornato presto, ma non posso promettervi altri aggiornamenti immediati, mi aspetta una (ma anche due) settimane d'inferno a scuola!!

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