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Autore: in your heart    27/10/2012    1 recensioni
Tu, mi hai slavato dalla depressione... due semplici parole... ti amo
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan
Note: Cross-over | Avvertimenti: Bondage
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Anche quella mattina la sveglia era suonata... Mi alzai lentamente con gli occhi incavati da quanto poco avevo dormito. Al pensiero che sarei dovuta andare a scuola un brivido accompagnato da una smorfia sopraggiunsero... sbuffai e mi cambiai nel silenzio più profondo. Lo zaino mi aspettava pesante come al solito. Mi diressi verso la porta senza spiccicare una parola, salutai mia madre agitando la mano ed uscii. Quando arrivai a scula a darmi ilbenvenuto furono risatine sommesse e bisbiglii... poi arrivò lei... la invidiavo profondamente... bionda, lunga chioma liscia, occhi azzurri, un bel fisico... cosa c'era di meglio? L'unica cosa che la rendeva odiosa era il carattere (di merda) da pepia, piena d'orgoglio e di autostima... si avvicinò sculettando e attirando lo sguardo di tutti i ragazzi. 'Mi chiedo se prima o poi ti ammalerai così nessuno si deve spaventare nel vederti' eccolaaa una frase, una pugnalata nello stomaco! inflitta la ferita se ne andò, ridacchiando, dalle sue amichette. Avevo sempre sognato di fare parte di un gruppo di amiche vere, ma avevo bisogno di un miracolo perchè questo avvenisse... quindi già classificata come insignificante moscerino me ne andai in classe a testa bassa. aprendo la porta fui colpita da una mina che mi lasciò un leggero puntino sulla pelle pallida. Sospirando andai a sedermi nel banco mezzo rotto dai miei compagni per farmi un dispetto e tirai fuori i libri di inglese, mi era sempre piaciuto l'inglese ma non potevo mai rispondere alle domande della prof se no venivo minacciata dalla compagnia di Morgan (la bionda) e mi riempivano di dispetti di oggi tipo. Si la mia vita era così se si poteva chiamare vita... ogni giorno era sempre peggio... ero sempre più depressa. I miei erano da sempre tipi silenziosi e non sospettavano mai di niente perciò per loro andava tutto come sempre; quanto avrei voluto che si fossero accorti almeno una volta di quanto piangevo ogni notte fino ad inzuppare il mio cuscino, ma ero invisibile anche per loro. Per fortuna mio fratello che aveva cinque anni più di me, mi aiutava e mi confortava un pochino ogni volta che toccavo il fondo. Le 6 ore passarono lente e insopportabili. Il banco mi rendeva tutto più difficile: scrivere, leggere, appoggiarmi... sembrava di essere su una nave con il mare mosso ed io ero sbatacchiata da una parte all'altra. Al suono dell'ultima campanella mi alzai con tranquillità tanto già sapevo che sarei stata l'ultima ad uscire visto che se provavo a superare qualcuno ero spintonata indietro ed arrivavo ad essere l'ultima. Una volta uscita da scuola mi diressi spedita sotto i portici, in campagna... si erano dei portici fatti di mattoni vecchi e sbiaditi e nessuno andava mai lì. Adoravo fare i compiti là sotto... da sola senza nessuno che parlava o che rideva di me. Cominciava a fare freddo e ogni giorno mi imbacuccavo sempre di più perchè gli sbuffi di vento gelidi mi facevano rabbrividire. Stavo facendo i compiti tranquilla ed in silenzio quando dei passi in lontananza mi sconcentrarono e mi voltai da dove proveniva il rumore... vidi una figura alta e snella, dai capelli biondi che camminava con aria spedita. Scossi la testa e mi rimisi a fare i compiti. Quando ormai l'individuo era pochi metri di distanza da me fui scossa da un grido sommesso e da un tonfo, alzai la testa e vidi che un ragazzo biondo era disteso per terra 'hai bisogno?' dissi imbarazzata... 'no... grazie tranquilla...' disse rialzandosi e pulendosi i jeans fui sbalordita dal suo sguardo: aveva gli occhi color del cielo ed un sorriso un po' timido wow... Si avvicino alla panchina di pietra dove avevo appoggiato il libro per vedere meglio se si era fatto male e lui appoggiandosi lo fece cadere: tutti i fogli dei riassunti e degli appunti caddero a terra 'oh no!' dissi ' oh scusami... io.. non volevo... aspetta te li prendo subito ok?' 'no dai lascia stare faccio io...' perchè ogni volta che iniziavo una frase e lo guardavo sentivo improvvisamente caldo?! 'ciao... io sono Niall... e tu?' 'Destiny...' 'oh ciao Destiny.. come va?' 'emh.. e non posso io devo andare...' che imbarazzo! 'no dai... aspetta...' mi girai arrossendo... 'ho fatto qualcosa di male.. scusa sono fatto così..' 'no.. non è colpa tua... e che sono piuttosto introversa...' 'd'accordo... ti va di parlare miss introversa? ' 'ok...' dissi sorridendo per la prima volta da non so più quanto. Rimanemmo a parlare seduti uno di fronte all'altra su quella panchina un mucchi di tempo... c'era qualcosa di strano in lui o forse in me... avevo una continua sensazione di vuoto allo stomaco, ma non avevo fame, era diverso. Parlammo finchè mi accorsi che stava calando il buio così salutai Niall e andai verso casa, ma prima che potessi fare un passo mi prese per il polso. Mi girai imbarazzata e stupita e lui accarezzandomi lievemente la mano si avvicinò e mi disse 'ci possiamo vedere ancora?' io ero confusa e mi girava la testa il cuore palpitava fortissimo quasi volesse spaccare le ossa, lacerare la pelle ed uscire dal mio petto e in quel momento talmente strano quasi assurdo, involontariamente annui con il capo... poi mollò la presa e tutto tornò alla normalità... mi salutò ed andò dalla parte opposta di dove dovevo andare... sospirai e mi diressi verso casa. Non mi ero resa conto di quanto tempo fosse passato e quando arrivai a casa trovai già tutti seduti a tavola che mi aspettavano... mio padre fumando una sigaretta disse con tono glaciale ' ti stiamo aspettando da un po' non ti pare il caso che sia un po' troppo stare fuori fino a quest'ora e poi c'è già buio?!' annuì con la testa china e andai a cambiarmi. Se solo il tono di mio padre sarebbe stato quello di un uomo preoccupato per sua figlia sarebbe stato diverso ma il freddo che regnava in lui sovrastava ogni cosa... forse anche l'amore. Mi cambiai in fretta e furia e consumai la mia cena in silenzio poi salii in camera, preparai lo zaino per l'indomani, mi misi in pigiama, sospirando cercai di convincermi che magari il giorno dopo Morgan non ci sarebbe state e cercai di addormentarmi sotto il pesante piumone invernale.
  
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