Fanfic su artisti musicali > Austin Mahone
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Autore: xnothingtolose    27/10/2012    4 recensioni
Ciao a tutti. Mi presento, sono Destiny Farley, una ragazza americana, precisamente di Miami. Ho 15 anni e una storia molto difficile alle spalle. La mia famiglia era un disastro, ora vivo solo con mia madre. Sì, i miei sono separati da quando avevo 5 anni. Ormai me ne sono fatta una ragione. La vita non è sempre rose e fiori ma una botta di fortuna mi ha fatto incontrare una persona importantissima che mi ha cambiato la vita. :)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Incompiuta
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Presi il telefono in tasca e risposi.

io:'pronto?'
'Ehy, Sasha mi ha detto di avvisarti che l'allenamento delle cheerleader c'è domani alle 15.00'- disse Max.
io:'Va bene, grazie di avermelo detto'
Max:'Di niente. Ciao Des!'
io:'Ciao!'

Attaccai il telefono.

Stavo per andare in bagno per cambiarmi, ma il cellulare squillò di nuovo.

'ho bisogno di vederti, Des'-era Austin.
'vedermi? ma è tardi! mi dispiace, magari un'altra volta..'-risposi.
Austin:'ti prego, giuro che ti riaccompagno a casa'.
io:'...'
Austin:Dai Des, vieni al parco dove ci siamo incontrati per la prima volta, ho bisogno di vederti'
io:'mhm.. e va bene. Tra circa un quarto d'ora sarò lì.'
Austin:'*sospiro di sollievo* va bene, a dopo'.

Chissà perchè fremeva così tanto dalla voglia di vedermi.
Ha detto addirittura 'ho bisogno di vederti', chissà per quale motivo.
Presi le chiavi di casa e il cellulare e poi uscii.

Dopo una decina di minuti arrivai al parco, era appena tramontato il sole e il cielo era particolarmente nuvoloso.
C'era poca luce, quella che bastava per consentirmi di vedere Austin seduto sulla panchina con aria pensante e nervosa.
Rimasi ad osservarlo per qualche secondo, dopo si guardò attorno e mi vide.
Mi sorrise, io ricambiai il sorriso, poi mi avvicinai e mi sedetti affianco a lui sulla panchina.

'Grazie di essere venuta'-disse Austin guardandomi negli occhi.
'figurati'-risposi.

Mi sorrise.

io:'ma.. perchè avevi bisogno di vedermi?'
Austin:perchè mi mancavi. E poi volevo parlarti..'
io:'cosa devi dirmi? Mi fa venire l'ansia questa frase..'
Austin:'Tranquilla. E' che.. sai com'è.. per me, tu sei speciale'-disse Austin un po' imbarazzato.
io:'Anche tu per me lo sei, Austin MIELOSO Mahone'
Austin:'AHAHAHAHAH scema'-disse abbracciandomi teneramente.
Austin:'Dai, sto cercando di essere serio'-disse un po' scocciato.
io:Scusa, continua'.

Austin:'Sai, ti penso spesso. Penso a dove sei e cosa stai facendo, visto che a scuola non ci incontriamo mai.
Penso alla prima volta in cui ti ho vista, è stato un bellissimo giorno.
A quando al concerto ho cantato when you look me in the eyes a quelle tre ragazze,
ma in realtà AVREI VOLUTO TE SUL PALCO. AVREI VOLUTO CANTARLA A TE.
A quanto sei bella e perfetta,  come lo è questo momento.
Penso al tuo sorriso, che illumina le mie giornate.
A quanto ti vorrei al mio fianco.
A quanto ti voglio bene.
E a quanto mi sono sempre vergognato di dirti tutto questo, e scommetto di essere rosso come un peperone in questo momento.'
io:Non lo sei, sei bellissimo.'

Cominciò a piovere, così corsi sotto l'albero più vicino trascinando Austin con me.
Era mia abitudine controllare spesso il cellulare, sono una di quelle ragazze che ha sempre il telefono in mano,
e quando lo feci vidi più di dieci chiamate perse di mia madre.

io:Immagino di dover tornare a casa..'
Austin:'perchè?'

Gli mostrai il cellulare con tutte le chiamate da parte di mia madre.

Austin:'caspita! spero ti vada di correre..'

Austin mi afferrò per il braccio e cominciammo a correre. 
Per fortuna, arrivammo poco dopo a casa mia.

io:Ehi, è meglio se mia madre non ti veda..'
Austin:'tranquilla, capisco. Ci vediamo domani'
Io:'Ciao '

Austin si incamminò verso casa sua, mentre io con le mie chiavi aprii la porta di casa.

'Ma come ti permetti? non puoi farlo, non il giorno di Natale!'-sentii mia madre sconvolta che urlava al telefono.
Rimasi ad osservarla e vidi dei lacrimoni scendere dai suoi occhi. Evidentemente non si era accorta della mia presenza.
'Ah sì? e io dovrei passare il Natale da sola? tu ti sei rifatto una famiglia, ma io no e non puoi portarmela via'

fece una pausa.

'VAFFANCULO'- mia madre concluse finemente la chiamata.

Si girò e mi vide, mi guardò con gli occhi ancora un po' lucidi.

'E TI SEMBRA QUESTA L'ORA DI TORNARE A CASA? non dovevo neanche lasciarti uscire'-disse piangendo.
io:'scusa mamma. Ma chi era al telefono?'
mamma:'era tuo padre.. Ha detto che -secondo l'avvocato- ha diritto di vederti per una festa all'anno,e lui ha scelto il Natale'
io:'cosa? vuol dire che dovrò passare il Natale a San Antonio con lui e la sua sgualdrina?'
mamma:'DESTINY! modera i termini. Ha il diritto legale, non posso farci niente..'
FANCULO. 

Corsi in camera, mi buttai sul letto e cominciai a piangere. Non è giusto, non è giusto nei confronti di mia madre.
Dovrà passare il Natale solo con la nonna, e io in quella cittadina dove non conosco nessuno. BELLA MERDA.
 
 

AUTRICE'S CORNER.

Volevo dirvi che se continuate a non recensire, credo che non andrò avanti con la storia. 
Anche perchè sono impegnata con la scuola, ho materie da recuperare
e se non ne vale la pena di scrivere la fan fiction-perchè nessuno la recensisce- non intendo continuare.

 
Ciao ciao xx
  
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