Chi sono veramente?

 

"Chi sono veramente?". Per tutta la vita se l'è chiesto cercando di intravedersi riflessa negli occhi delle persone che amava, senza trovare una risposta. Ora lo sa.

Una piccola anima che danza stancamente tra le ombre della notte, qui trova riparo, libertà dal giudizio degli altri e dalla propria vita che si è costruita per compiacerli. Qui, nella notte, riesce a tirare fuori da sé la malinconia, la nostalgia,la rabbia repressa e ad esprimerle come vuole. Riesce a scatenarsi e a far riemergere in brevissimi flash quello che è davvero, un'immagine sbiadita dalle lacrime che ha versato su essa nel tentativo di cambiarla, di farsi accettare.

La notte è sua lo sente, è una promessa di redenzione, di libertà, una dolce pausa in cui può tirare le fila della sua esistenza e denunziarne a sé stessa gli errori prima che con l'alba torni la frenesia di una vita che non le appartiene più, o che non le è mai appartenuta.

Può scegliere la strada che preferisce, lasciarsi andare all'oblio e danzare al ritmo frenetico del suo cuore dimenticandosi le angosce e le paure, o chiudersi in se stessa a riflettere riscoprendo man mano la sua vera natura. Si sente libera di prendere qualsiasi decisione perchè sa che a questo popolo della notte non interessa giudicarla.

Ognuno è qui con i propri fantasmi da affrontare o da sfuggire, dove l'egoismo e la generosità si fondono, dove nessuno va per aiutare un altro e nessuno chiede aiuto, ma nessuno viene escluso o lasciato indietro.

Silenzio. La musica per lei tace mentre la piccola anima ha preso la sua decisione, la prima veramente sua. Sa di non poter tornare indietro ma non le importa,non vuole più andare avanti in una vita così falsa. Non è per stanchezza o per rassegnazione ma per amore della vita, la vita vera, che ha fatto questa scelta e non se ne pentirà adesso, no, adesso no.

Manca poco, pochi metri. Il rumore invitante di quello che si sta lasciando alle spalle oramai non la tenta più mentre si muove verso l'agognato profondo oblio.

Pochi passi.

 Il baratro nero si staglia sotto di lei, la induce a perdersi in quella pace senza fine, e d’altronde è ciò che lei vorrebbe per sé.

 Ecco l'istante arriva, non ci sono rimorsi né ripensamenti, li ha lasciati molto più in là assieme alla propria farsa di vita, ora è nuda e sola di fronte alla verità.

 

 

"Un'adolescente precipita dal cavalcavia dopo una notte di eccessi. Molti testimoni riferiscono di averla vista allontanarsi da sola e visibilmente ubriaca dal bar che abitualmente frequentava. L'ipotesi più probabile, vista la condizione di ebbrezza in cui riversava la ragazza, appare quella di una perdita dell'equilibrio che le è costata la vita. Non si esclude l'ipotesi di omicidio, indagato l'ex-fidanzato." Dal giornale locale……

 

 

 

 

E ora vi ho messi in crisi vero?! Era lucida o stava delirando? Ha ragione il giornalista (e tutti gli altri) o questa ragazza è arrivata ad un punto di così totale disperazione da non poter essere più capita da nessuno? Vi prego ditemi cosa ne pensate di questa situazione ambigua e della ff in generale (non voglio aver l'impressione di aver sprecato una notte insonne a scrivere qualcosa che nessuno leggerà).

COMMENTATE!!!