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Autore: makyu_    28/10/2012    2 recensioni
She’s like cold coffee.
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Niall Horan, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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COLD COFFEE.




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Ero ubriaco.
Ero ubriaco, ancora una volta.
Era come se non riuscissi a fermarmi, come se quando vedevo una bottiglia di alcool il mio corpo fosse posseduto da un demonio che voleva che bevessi, che annegassi in un abisso oscuro, sfocato che mi risucchiava nel vuoto più totale.
Ero ubriaco, e non riuscivo a farne a meno.
‘Questa è meglio che la lasci qui’, rise Niall allontanando la bottiglia di vodka che avevo cominciato a tracannare da solo, ‘Sei già ubriaco fradicio’.
Sbuffai, riavvicinando la bottiglia ‘Parla l’irlandese che per una birra si è tolto le mutande sventolandole davanti alle suore’
Il biondo rise di gusto socchiudendo gli occhi lucidi, segno che l’alcool stava già circolando nel suo corpo.
‘Dai, amico torniamo a casa’, mi diede una pacca sulla spalla e traballando si fece largo tra la gente arrivando ad aprire la porta del locale che puzzava di tutto tranne che di pulito.
‘Aria, aria fresca vieni a me!’ urlai, per poi scoppiare a ridere ed inciampare nei miei stessi piedi  ritrovandomi steso per terra a fissare il vuoto, che doveva essere il buio della notte probabilmente, sopra di me.
Mi sentivo perso, smarrito e senza alcuna possibilità di riuscire a trovare la via di casa, eppure la mia vita non faceva schifo come di solito accadeva a chi si dava all’alcool.
No, la mia vita era perfetta.
Schifosamente perfetta.
Una bella famiglia alle spalle, un buon lavoro su cui contare, dei veri amici che si prendevano curano di me. Avevo tutto, ma non era abbastanza.
Cosa mi mancava ancora che non potessi avere?
‘Danielle, ma che fai? Lascialo per terra, non vedi che è ubriaco?.. Andiamocene!’ borbottò una voce stridula, dietro di me, prima che una cascata di ricci castano scuro piombasse davanti al mio viso seguito da due occhi nocciola profondi  e preoccupati.
La guardai per un attimo che sembrò infinito finché non allungai la mia mano verso la sua guancia, e ne sentii il calore sotto la pelle.
Non era un sogno, era la realtà.
C’era la luce davanti ai miei occhi, c’era la salvezza da tutta quella gabbia perfetta in cui vivevo.
C’era lei.
Lei che mi prese la mano gelata per via del freddo pungente di quella sera e mi aiutò ad alzarmi per poi lasciarmi tra le braccia di Niall che intontito come me era rimasto a guardare la scena in silenzio.
Lei sorrise, mi sorrise.
‘Elle, io ti lascio qui se non ti sbrighi!’, si lamentò la cornacchia bionda, Danielle sbuffò allontanandosi fino a scomparire del tutto.
Di nuovo solo, ma non più ubriaco.
Non ero ubriaco.
 
 


***
 
‘Liam, è da pazzi!’, protestò Harry seduto alla scrivania del mio ufficio massacrando chissà quale nemico su chissà quale gioco su internet.
Sbuffai, lasciandomi sedere stancamente contro la poltrona massaggiandomi le tempie, ‘Harry, non è da pazzi. E’ da persone senza speranza, ed io sono senza speranza in questo momento’.
Harry fece una smorfia, chiudendo con un gesto secco la schermata del pc per dedicarmi la sua attenzione.
‘ Liam sei per te lei è la speranza che stai disperatamente cercando, alza quel culo dalla poltrona e valla a cercare!’
Scoppiai a ridere sommessamente.
Il mio amico non era mai stato bravo con le parole, ma il concetto era chiaro: se la volevo rivedere, dovevo darmi da fare.
Presi le chiavi dell’auto, dando un passaggio ad Harry per poi chiamare l’unica persona che poteva aiutarmi e di cui avevo bisogno.
‘Zayn? Incontriamoci al Roosvelt Park tra quindici minuti, è urgente’.
Il mio migliore amico non fece una piega, né una parola e quindici minuti dopo era davanti ai cancelli del parco con le mani nelle tasche anteriori che mi aspettava.
‘Hey, che succede?’ mi disse non appena gli fui accanto, sorrisi appena.
‘La sto cercando, è arrivata’, dissi solamente, e Zayn mi capì. Come sempre.
Cominciammo a camminare parlando di lei.
L’avevo vista per cinque minuti, ma ogni particolare del suo viso era come impresso nella mia mente.
Indelebile.
‘Sono contento per te, amico’ disse Zayn dandomi una pacca sulla spalla, mi voltai verso di lui sorridendo quando quella cascata di capelli castani si ripresentò davanti ai miei occhi increduli.
Era lei, ne ero sicuro.
‘L’ho trovata..’, mormorai stupefatto. Zayn mi guardò confuso.
Mi vibrava l’anima solo a guardarla accovacciata intenta a dare delle briciole a degli scoiattoli.
‘Liam stai aspettando la venuta del messia?’, domandò Zayn serio, non capii, ‘Va’ da lei!’, mi ordinò spingendomi verso Danielle.
‘C-ciao…’balbettai quando mi ritrovai a pochi passi da lei, indeciso.
Forse non si ricordava nemmeno di me, forse quella sera le avevo fatto solo pena, forse mi stava illudendo troppo.
Lei mi guardò per un attimo, poi sorrise e disse ‘Ciao, come stai?’
Con quelle tre parole semplici, chiare e banali mi mandò in tilt la facoltà di parlare, di pensare, di respirare.
‘Ehm… tutto ok?’ domandò di nuovo lei.
Mi voltai indietro alla ricerca di Zayn, che da lontano mi sorrideva incoraggiandomi, ‘Ti.. ti va di prendere un caffè con… con me…’
‘Sì!’, esclamò lei entusiasta, ‘ Quando e dove?’
Ci pensai un solo secondo, perché con lei non c’era bisogno di nessun posto speciale, nessun orario particolare.
Lei era il posto e l’ora giusta.
‘ Tra mezz’ora davanti al bar del parco.’
Lei sorrise, ‘ Ci sarò.’
 
 
 
 
Seduto ad un tavolino di un bar in mezzo al verde, guardando la mia tazza di caffè ormai fredda aspettando una ragazza che mi aveva raccolto come un gatto senza padrone, aspettando una ragazza a cui sapevo di appartenere.
Ma la ragazza non era venuta, non c’era.
Ed io c’ero?
No, ero ubriaco.
Non per colpa dell’alcool, ma per colpa del mio cuore scheggiato.
Lei non c’era.
Sbuffai triste, quando una mano si posò sulla mia spalla, ‘ Scusa il ritardo, mi ero persa..’
I suoi occhi schiaffeggiarono i miei per essere stati così stupidi di aver pensato che non sarebbe venuta.
Lei apparteneva a me.
Lei lo sapeva.
‘...Perché bevi?’ domandò ad un tratto Danielle giocando con una ciocca di capelli senza staccare gli occhi dai miei,mentre prendeva posto al tavolo.
Mi morsi il labbro, ‘Per sentirmi peggio’, confessai.
Lei mi porse le sua mano, l’intrecciai con la mia, ‘Non hai fatto niente di male, Liam.’
Guardai le nostre mani, risalendo con gli occhi fino al suo viso: stava sorridendo.
Sorrideva come la prima volta che ci siamo incontrati.
‘Sei come..’, scossi la testa.
Non aveva senso quello a cui stavo pensando, mi avrebbe preso per uno stupido.
Lei si avvicinò di più, ‘ Sono come?’
I suoi occhi brillavo, come le stelle che avevo visto quella notta steso per terra affogando nella mia infelicità, ‘ Sei come il caffè freddo la mattina, dopo una sbornia di whisky e vodka. Sei la salvezza per il mio cuore, la speranza della mia vita…’, respirai affondo, ‘ Puoi stare con me per adesso? Poi ti lascerò andare, se devi’, bisbigliai.
Lei baciò la mia mano, ‘ Posso stare con te per sempre.’
E sorrise.









I don’t know perché ho scritto questa one-shot, ma ne avevo voglia e l’ho fatto.
Non ha senso, lo so.
Non è niente di speciale, ma boh.
Ho provato a scrivere ed è uscito questo.
 
 
 
Grazie a chi la leggerà,
Makyu xx

  
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