Fanfic su attori > Cast Vampire Diaries
Segui la storia  |       
Autore: nuccetta    28/10/2012    6 recensioni
A volte il destino ti porta ad incrociare strade che non pensavi di conoscere, ti porta in quei posti che non credevi esistessero, ti crea delle amicizie alle quali non rinunceresti mai, ti fa innamorare di uomini che spesso ti faranno soffrire. Mi chiamo Nina e questa è la mia storia.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ian Somerhalder, Nina Dobrev, Paul Wesley, Un po' tutti, Zach Roerig
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Pov Nina.

 

 

“E so che non è la dichiarazione che ti saresti aspettata, non ci sono le rose, non ci sono i violini, ma c'è tutto il mio amore ed è la cosa più vera che ho da offrirti. Nina, vuoi sposarmi?”.

Allora meditiamo, Nina.

Sono quasi le quattro del mattino, le tue gambe chiedono tregua dalla giornata trascorsa in compagnia dei tuoi elegantissimi tacchi vertiginosi, tua sorella si è sposata da poche ore e tu sei ancora psicologicamente instabile per questo motivo e Ian Somerhalder, bello come un dio greco, è seduto al tuo fianco, ha il sorrisetto da bello e dannato che ti piace tanto, gli occhi bianchissimi per il riflesso della luna, le braccia possenti che minacciano di far esplodere la camicia e ti sta chiedendo di sposarlo. Dio, come gliela toglierei quella camicia, inizio a sentire il bisogno immediato di arrivare a casa in fretta e tralasciare il fattore stanch... cavolo, Nina, cosa stai dicendo? Lui ti ha appena chiesto di sposarlo e tu riduci tutto al sesso? Sì, ok che stiamo parlando di un gran sesso, però... ok, basta. Matrimonio. Matrimonio. Matrimonio.

Questa parola sconosciuta, almeno per quanto riguarda me, mi sta affollando la testa. E' già la seconda volta in un anno che mi viene fatta la risposta, non posso rifiutare per la seconda volta, sarebbe controproducente.

D'altra parte non stiamo parlando della lista della spesa, un contratto di matrimonio è una cosa seria, mica un qualcosa al quale puoi rispondere per convenzione o per buona morale. Devi farlo semplicemente se lo desideri, se riesci ad immaginare il tuo futuro legato per sempre a quello di un'altra persona.

Io amo Ian alla follia, lo amo come non ho mai amato nessuno e non so se sia possibile amare qualcuno allo stesso modo, ma non credo di essere pronta.

 

 

Dimmi una buona ragione per cui non dovresti sposarlo! Non capisco perchè ogni volta che si prende questo discorso tu debba prenderla così. Diventi seria, inizia a mancarti l'aria. E' una cosa naturalissima per due persone che si amano”.

Siamo sedute sul mio letto e Candice tira in ballo per l'ennesima volta il capitolo matrimonio, ultimamente è diventata una routine per noi

Un po' di tempo fa saresti stata anche disposta a sposarti, perchè ora hai cambiato opinione?”.

Alzo gli occhi al cielo, questa storia mi sta portando all'esasperazione. “Non è più nei nostri progetti, non ora che abbiamo trovato un equilibrio. Non voglio rifare tutto da capo, stiamo bene così”.

Tu stai bene così, chi ti dice che invece lui ci speri e non faccia il passo perchè intimidito dai tuoi atteggiamenti a riguardo”.

Lui non sa quali siano i miei atteggiamenti a riguardo”.

Gli hai già detto di no una volta, non so se se la sentirebbe di rischiare ancora”.

A questo non ci avevo mai pensato, so che Ian tiene in maniera particolare al matrimonio e a tutte le conseguenze che ne ricava, però non pensavo, e non penso tutt'ora che il suo chiodo fisso sia questo. Stiamo bene, questo è ciò che conta.

E' più forte di me, io non riesco a pensarci, non ora almeno. Ho sempre dato tutto in una storia e nella mia storia con Ian ho dato e vorrei dare anche di più, perchè non mi pesa affattto, però è come se non volessi che lui pensasse Nina è mia”.

La mia amica si lascia scappare un sorrisetto a mezza bocca. “Stai scherzando, vero? Il 70% delle donne di questo pianeta vorrebbe essere posseduta da Ian, e quando dico posseduta intendo in tutti i sensi e tu? Tu invece? Fai la preziosa!”.

Rido anche io, divertita dalla piega che questa conversazione sta prendendo.

Ma io dico, cosa ci troveranno tutti in questo benedettissimo matrimonio? Ok, anche io ho sempre sognato l'abito da sposa, la chiesa e i pargoletti, ma tutto questo può aspettare. L'amore non è un contratto o un fido in banca e soprattutto non ha scadenza, quindi immagino che il matrimonio potrà aspettare”.

E' anche un modo per vivacizzare le storie, potrebbe essere un buon rimedio alla crisi del primo anno”.

Faccio la faccia stranita, sono anche un po' indignata. “Ehi, io e Ian non siamo in crisi, anzi”.

Non ancora, ma potrebbe succedere. Magari proprio per questo motivo”.

Quindi mi stai dicendo che sposarmi potrebbe essere una soluzione al fatto che non voglio sposarmi?”

Esattamente. E' una condizione necessaria affinchè la tua relazione funzioni”.

Ok, se dovesse chiedermelo, lo sposerò. Anche perchè sono stanca di ascoltare i tuoi viaggi mentali”. Glielo concedo, almeno la faccio stare zitta!

Cavolo ma è il sogno di ogni donna... cosa ti urta così tanto del matrimonio?”.

Il fatto di dover tenere una casa, le foto in chiesa, i preparativi...”.

Tutte cose che noi donne amiamo fare!”.

Già e tutte cose che a me fanno sclerare”.

Ride di gusto. “Incredibile! Potresti diventare la signora Somerhalder e fai la difficile per un paio di bollette da pagare, quattro sorrisini da dedicare al fotografo e qualche coccarda da attaccare all'altare”.

Rie ancora di più ed io scoppio con lei. E' inevitabile oramai, in realtà è sempre inevitabile con Candice, è un uragano di vita.

Però dimmi, perchè questa fissazione maniacale con i matrimoni”.

Perchè io sento odore di fiori d'arancio”.

 

 

Sorrido al ricordo di quella conversazione, ora torna ogni cosa, tornano i messaggi minatori di Candi, le battutine ironiche da maritino disperato di Ian, il desiderio di mia madre di partecipare il prima possibile ad un matrimonio, un altro.

E forse, in fondo al cuore, è ciò che voglio anche io. Sposarmi, mettere in piedi una nuova famiglia, la mia famiglia, ufficializzare il mio amore... forse, se ami davvero una persona, il matrimonio è davvero la cosa migliore che ti possa capitare. Ed io amo Ian molto più di quanto ami se stessa, io sono quella che sono perchè lui mi ha dato modo di esistere. Lo amo così tanto che vorrei urlarlo alla luna.

E se fosse tutta finzione? Se fossi solo presa dal momento? Non posso dirgli di sì e pentirmene nel momento stesso, non sarebbe corretto e Nina Dobrev è sempre corretta.

Sono colta da un attimo di angoscia logorante, l'ennesima nel giro di pochi minuti. Perchè deve essere tutto così difficile? Perchè dovrei sposarmi, mettere in piedi una nuova famiglia, ufficializzare il mio amore? Perchè? E' tutto così facile ora, non avrebbe senso stravolgere questo spazio di pace che ci siamo ricreati all'interno dell'universo, solo per sfidare l'ignoto. E poi a me piace tanto la mia famiglia, perchè cambiarla? E soprattutto perchè fare questi passi ora? Non sono neanche in là con gli anni, ho tutta la vita davanti.

“Ian...”. Gli prendo le mani, mi alzo in piedi e lui mi segue. Ed è allora che succede. I miei occhi incontrano i suoi come è già successo milioni di volte, dei brividi improvvisi mi attraversano la schiena e la mia vista sembra quasi traballare. Adoro guardarlo, adoro gli effetti che ne conseguono. Eppure oggi c'è qualcosa di diverso in quello sguardo che amo. E' come se la sicurezza che abbraccia determinata quel ghiaccio si fosse dissolta nel buio di questa gelida notte di Dicembre, come se la preoccupazione regnasse sovrana. Guardo il mio uomo negli occhi e ci vedo tante cose. Attesa. Paura. Incertezza. Speranza. Ed è proprio quella speranza ad animarmi, a farmi scorrere con un flashback tutti i momenti che abbiamo trascorso insieme. Quelli belli, quelli tristi, quelli dolci, quelli erotici... così diversi, eppure con qualcosa che li ha sempre accomunati tutti... la voglia che avevano di essere vissuti e quella nostra di viverli.

E con l'immagine dello Ian nella mia testa che cammina con me mano nella mano, per le stradine di Venezia, guardo lo Ian di fronte a me e mi lascio trasportare dal cuore.

“Ian... io... voglio essere tua moglie”.

Spalanca gli occhi, l'ho preso in contropiede. Scatta immediatamente in piedi e mi afferra per la vita, sollevandomi. Ci baciamo appassionatamente e in quel momento capisco che non avrei potuto prendere decisione migliore, che nessun'altra cosa potrebbe rendermi più felice. Sono quelle le braccia che ho sognato per tutta la vita, sono quelle le braccia che voglio godermi tutta la vita.

 

 

 

 

Pov Ian.

 

 

Mi ha detto di sì. Mi ha detto di sì ed io non riesco ancora a realizzare. Non riesco neanche a parlare, è come se l'angoscia di questi ultimi tempi mi stesse pervadendo l'animo.

Dopo averla riportata a terra, le prendo la mano e senza parlare ci dirigiamo verso il ristorante. Mi sento così leggero, che mi sembra quasi di volare.

Cavolo, stavo quasi per dimenticare. Mi fermo di colpo e Nina mi guarda stupita, non comprendendo il motivo di quel gesto.

“Dimenticavo una cosa...”.

Con un gesto per nulla sciolto e naturale, sfilo dalla taschina interiore della giacca un cofanetto di raso blu.

Nina spalanca la bocca in segno di stupore. La mia piccola donna, ancora troppo piccola ed ingenua per ricordarsi che un matrimonio è fatto anche di formalità.

Apro il coperchio ed un enorme diamante a forma di cubo le illumina i bellissimi occhi. Ho maledetto Candice più volte per i giri immensi che mi ha fatto fare per trovarlo, ma ora, di fronte allo sguardo innamorato della mia futura moglie, non posso che essere soddisfatto della mia pazza amica, maniaca del controllo. A proposito di Candice, devo ricordarmi di dire a Nina che la dichiarazione è avvenuta in modo molto più romantico, altrimenti mi ucciderà. Abbiamo provato il discorso ottantamila volte, è riuscita a rompere le scatole addirittura per il modo in cui mi inginocchiavo, troppo dimesso a suo dire, e se sapesse che mi sono inventato le parole sul momento e che stavo per dimenticare una parte integrante della dichiarazione sarebbe la fine.

Già, tanto tempo sprecato per nulla. Nina non è Candi, lei odia le complicazioni, il suo bisogno di semplicità a volte sfiora l'inconcepibile ed è anche per questo che la amo all'infinito.

Entriamo nel salone, buona parte degli invitati si è dileguata e, a giudicare dagli sguardi stanchi della mia futura famiglia, immagino che la serata sia conclusa anche per noi. Ed era anche ora, ad essere sincero. Dopo tutto questa giornata non ha mancato di nulla, le emozioni ci hanno travolto in un continuum temporale, rasentando a volte drammi famigliari di vario genere.

Cerco con lo sguardo mio figlio, lo trovo poi finalmente addormentato tra le braccia di Liberty che non ha occhi per nessuno se non per lui.

Ci avviciniamo lentamente e sorridenti, anche gli sposi hanno ormai abbandonato il ruolo e sono seduti intorno al tavolo dei parenti con le gambe distese su una sedia di fronte a loro.

“Oh, eccovi finalmente. Vi avevamo dato per dispersi”.

Maryelle ci guarda in modo malizioso, di sicuro è fuori strada, chissà cosa sta macchinando la sua diabolica mente ingegneristica!

“Ci siamo soffermati a chiacchierare fuori”. Così dicendo, faccio l'occhiolino a Michaela che mi rivolge uno sguardo sollevato, le avevo accennato il mio desiderio già tempo fa e da allora attende ogni giorno un qualsiasi genere di notizia.

“Beh, direi che ora di portare il principino a casa. Non pensi?”.

Annuisco e osservo addolcito la scena d'amore tra la mia futura moglie ed il mio bambino. Incredibile quanto questo legame sia in grado di farmi perdere la testa. Nina allunga le braccia per prendere Liam, ma lo sguardo di suo padre si sofferma subito sulla sua mano sinistra.

“E questo cos'è?”. Nina gli dedica uno sguardo terrorizzato, è comunque suo padre e ad entrambi questa situazione farà un certo effetto.

Sta quasi per rispondere, quando le squillanti voci di Torrey e Candice si uniscono armoniose in una sorta di inno alla gioia. Si alzano velocemente dalla sedia, Torrey rischia anche di intrapparsi con il vestito, e corrono felici e saltellanti verso Nina che ormai ha assunto il colore del fuoco.

“Hai detto sì? Hai detto sì?”.

La mia ragazza mi guarda con aria insofferente, so che non fa i salti di gioia a sapere che tutti sanno tranne lei, ma va bene così, sono convinto che per questa volta me lo perdonerà.

“Esatto, ha detto sì”. Candice mi abbraccia felice, quasi come se dovesse essere lei a sposarmi, Torrey continua a saltellare gioiosa sotto lo sguardo perplesso di Paul.

“Ok, ok. Adesso basta, riprendetevi o mi rimangio la dichiarazione. Tor, per favore contieniti. Non vorrai mica essere ricordata tra le novelle spose a cui viene richiesto il divorzio a poche ore dal matrimonio?! Tu, invece, fammi respirare per favore”. Mi divincolo dal potente abbraccio di Candice e prendo enormi boccate d'aria, questa ragazza è un uragano.

Nina adesso sembra divertita, un sorriso ha preso il posto dell'imbarazzo sul suo viso.

Dedicandole un ultimo sorriso, prendo Liam tra le braccia, strano che con questo baccano ancora non si sia svegliato, di certo non ha preso da me.

“Dunque sposerai mia figlia?”. Lo sguardo di Liberty è magnetico, sembra quasi arrabbiato, ma so che non è così, che è troppo innamorato di Nina, per non volere la sua felicità.

“Così pare. Scusa se non ti ho chiesto la sua mano, ma come immaginerai tua figlia non ne sarebbe stata felice”. Posiamo entrambi lo sguardo sullo spettacolo di donna che abbiamo di fronte, lei arrossisce un po', ma è compiaciuta si vede e poi conosce benissimo anche lei il suo bisogno di indipendenza.

“E allora, tanti auguri, Ian! Ma ricordati, lo hai voluto tu”. Nina gli rivolge uno sguardo irritato, mentre al tavolo tutti scoppiano a ridere sonoramente.

Le sue parole si discostano completamente dai suoi gesti, infatti, non appena lo libero del lieve peso di Liam, la stringe in un abbraccio delicato, un abbraccio che contiene in sé tutto l'affetto di un padre nei confronti di sua figlia. Quella figlia più giovane e ribelle, quella che appena tre anni fa si addormentava tra le sue braccia mentre guardavano la tv insieme, quella che trascorreva ore intere a litigare con lui per le sue piccole gelosie, quella che lo faceva arrabbiare tanto quando rientrava in ritardo, ma che gli faceva passare tutto riservandogli il suo sorriso più bello, quella che diceva che nessun uomo avrebbe mai avuto il suo valore.

Mi viene naturale sorridere a questa scena di amore puro e mi viene ancora più istintivo pensare a quanto sia stato fortunato a trovare una donna come Nina, una donna così determinata, ma anche così sensibile, così dolce, ma acida quando le capita, così affezionata al suo lavoro, ma ancor di più alla sua famiglia. E se una donna ama la propria famiglia, non può che non essere in grado di amarne in futuro un'altra.

“Ma a quando le nozze?”.

 

 

 

Quattro mesi dopo...

 

 

 

Pov Nina.

 

 

 

Entro nel salone e me lo trovo di fronte. I suoi occhi azzurri sono un pugno nell'anima, mi colpiscono come due diamanti in mezzo al grigio dell'asfalto. Tutto ciò che mi circonda perde di significato, ora esistiamo io e lui, due cuori che si incontrano e si scontrano in una giostra continua di sentimenti contrastanti.

Diventerà più semplice”.

Lo guardo con fare scocciato, è l'ultima persona che vorrei vedere in questo momento, o almeno è ciò che voglio credere.

Ma questo lo sai già”. Continua con sguardo dispiaciuto, mi fa quasi tenerezza, quasi.

Che cosa vuoi?”. Vorrei andarmene, qualsiasi posto andrebbe bene, qualunque posto in cui non possa rischiare di incontrarlo.

Voglio Scusarmi”. Sembra sinceramente dispiaciuto, o forse è solo bravo a farlo credere, è sempre stato un ottimo attore, su questo non c'è nulla da dire.

Damon”. Scuoto lentamente la testa.

Per piacere. Elena, ho sbagliato a farti bere il mio sangue”.

Non riesco a sostenere il suo sguardo, è come se qualcosa mi incatenasse al pavimento, una forza sconosciuta che non mi fa incontrare i suoi occhi.

 

 

E un'altra stagione si è conclusa, con un successo che non credevamo neanche possibile. “The vampire diaries” è diventato un cult per le nuove generazione e noi abbiamo raggiunto un livello di fama assolutamente invidiabile.

Intanto le cose tra di noi, tra la nostra famigliola felice, proseguono in modo costante e spensierato. Michael e Candice fanno coppia fissa e sembra che sia passato anche il periodo Steven, felicemente fidanzato con una modella argentina, Matt ha appena trovato una donna che ha intenzione di sposare, Zach continua la sua storia d'amore nel migliore dei modi e io e Ian siamo, come tutti sapranno, ormai prossimi al matrimonio. In realtà la notizia non è trapelata. Negli ultimi tempi, il web pullula di foto nostre molto intime e la storia di una dichiarazione d'amore ha girato nell'aria per un po', per poi dissolversi nell'immediato.

Tra le varie cose, procedono anche i preparativi per le nozze. Torrey e Candice non mi lasciano respirare un attimo e tra riprese ed uscite pomeridiane alla ricerca di organizzazione, ho seriamente paura di crollare da un momento all'altro.

La settimana trascorre tra mille attività e la sera non vedo l'ora di incontrare il letto, la mia vita non prevede più discoteche o bevute da camionista nei pub, non fino a quando tutto questo tram tram si sarà concluso, almeno. Il week end è la parte che apprezzo di più. Ian va a prendere Liam e ci lasciamo questa grigia città alle spalle, emigrando in posti più caotici e colorati. Tutto sembra funzionare nel migliore nei modi e anche io credo in ciò, ma i dubbi non smettono mai di attanagliarmi. Per quanto la convivenza con Ian, in un certo modo forzata, sia sempre andara nel migliore dei modi, non posso comunque fare a meno di pensare che dopo il matrimonio ci troveremo di fronte ad una realtà completamente diversa. Un conto è condividere una casa enorme con altre dieci persone, tutt'altra cosa è possedere una tua casa, una tua famiglia e cercare di far andare al meglio le sorti coniugali.

Cerco comunque di tenermi tutto dentro, è il modo migliore per non far prendere infarti a nessuno, che si parli di Candice, piuttosto che di Torrey o anche dei miei genitori.

Entro in casa cercando di non farmi sentire, l'intenzione è quella di farle una sorpresa, ma so già che non mi darà soddisfazione.

“Bu”. Fa un lieve saltello sul posto, così lieve che potrei anche essermelo immaginato.

“Come stai?”. Mi risponde facendo finta di nulla.

“Non posso lamentarmi”.

“Pronta per scegliere le bomboniere?”.

Mi limito ad annuire. E' sicuramente molto più eccitata lei, di quanto possa esserlo io. Non capisco dove riesca a trovare tutta questa energia, si può dire che qualche giorno fa era impegnata nei preparativi del suo di matrimonio ed ora eccola lì a farsi a pezzi per il mio.

“Bene... allora andiamo. Ho lasciato a Paul del pollo per la cena”.

“Spero di finire ben prima della cena”.

“Non si sa mai...” . Mi rivolge uno sguardo misterioso, dopo di che afferra la borsa che aveva accuratamente appoggiato sul divano.

Arriviamo in un negozietto alle porte di Atlante. L'ambiente è piccolo, soffocante, almeno quanto lo è la proprietaria, una donna sui cinquant'anni con i capelli così biondi da fare invidia anche alla nostra cara Accola.

“Tesoro, devi decidere tu. Andiamo sul classico, moderno o sul casual?”.

Le sue parole risultano arabo, non sapevo che anche le bomboniere avessero una collocazione di stile.

“Non saprei. E' la prima volta che mi sposo”. La frase esce fuori prima che me ne accorga, mi becco subito un'occhiataccia di mia sorella.

“Immagino che Nina voglia tenersi su uno stile neutro. Andiamo su qualcosa che possa adattarsi nelle case di tutti”.

La guardo stupita, chiedendomi dove abbia appreso tutta questa maestria in fatto di galateo matrimoniale. Preferisco però stare zitta e le lascio sole nel decidere le sorti delle mie bomboniere. Intanto mi guardo in giro, chissà che non mi venga l'illuminazione e riesca anche a rendere felice mia sorella.

Il mio sguardo si ferma su un piccolo oggettino appoggiato su un tavolo di legno. E' di cristallo o forse di swarovsky, non sono mai stata brava nell'azzeccare i materiali, e rappresenta in tutta la sua maestosità la bellezza della Tour Eiffel.

“Voglio questa”. Le stupisco, o così pare dalle loro facce. Torrey è quasi scandalizzata, probabilmente sta tremando all'idea di ciò che potrebbe trovarsi di fronte.

Le porgo la bomboniera e la vedo rilassarsi. La negoziante mi sorride fiduciosa.

“Scelta ambigua la tua. C'è un qualche motivo che ti spinge a prendere una decisione simile?”.

Sorrido felice, soprattutto perchè adoro differenziarmi dalla massa. “E' qui che è iniziato tutto! E' qui che la mia vita si è legata indissolubilmente alla sua, è qui che ho capito che sarebbe stato solo lui”.

Gli occhi di Torrey iniziano a velarsi, mentre il mento della signora trema un po'.

“E' il bello del mio lavoro, respirare l'amore. Sono convinta che questo matrimonio ti darà tanta gioia, tesoro”. Si dilegua nella camera adiacente, probabilmente alla ricerca dei fogli per l'ordinazione.

Il mio sguardo si posa nuovamente sulla piccola statuetta appoggiata sul bancone e inevitabilmente il mio pensiero ritorna a quella giornata speciale di quasi un anno e mezzo fa.

Io e te siamo l'inizio, Nina. Proprio come l'alba, il nostro amore sta sorgendo”. Ed è ripensando a queste parole, a quell'atmosfera, a quella voglia di iniziare tutto che la mia felicità si trasforma in nostalgia.

E' cambiato tutto troppo in fretta, in men che non si dica la mia vita è stata stravolta e non so più se questo mi rende felice. Amo Ian alla follia e penso che nulla di più giusto e bello sia capitato alla mia vita, ma è come se avessimo voluto velocizzare per forza ogni cosa, perdendo per strada pezzi importanti che avrebbero dovuto dare più seguito alla nostra storia.

E ancora una volta penso che questo matrimonio non mi darà niente, niente più di quanto solo Ian potrebbe darmi. Vorrei vivere la vita amando a modo mio, amandolo come ho sempre fatto, con la solita passione, con la stessa intensità. Invece, sono quasi pronta a pronunciare le mie promesse di fronte ad una città di cui poco mi interessa, promesse che non mi appartengono, perchè il mio amore per lui supera anche queste stupide stipulazioni di rispetto reciproco.

Era tutto così perfetto, perchè devo abbandonare il noto per l'ignoto? Quante volte ho sentito che il matrimonio è la tomba dell'amore? Che si inizia con l'euforia del momento, per concludere con l'abitudine, con la monotonia, quella che assolutamente non ha mai caratterizzato il nostro amore.

Più il giorno si avvicina, più mi rendo conto che è tutto inutile. Ian mi vuole sua per sempre? Lo sono già, senza il bisogno di renderlo scritto. E' questione di indipendenza, sa di quanto io ne necessiti. Il matrimonio è un ostacolo alla mia libertà.

Non voglio sorridere per tutto il giorno, mettermi in posa di fronte ai flash dei fotografi, fare decine di volte il giro di tutti i parenti. E' come se dovessimo a tutti i costi dimostrare al mondo la nostra felicità, una felicità che da un giorno all'altro il tempo potrebbe portare via. Io non voglio sposare Ian, non voglio costringerlo a dirmi di sì, a prendere in carico la mia vita, a rinunciare al mondo e a ciò che la sua fama potrebbe dargli. Che cosa vorrebbe dire sposarci? Perchè non posso illudermi che per noi sarà tutto diverso, che noi siamo gli eletti che si ameranno sopra ogni cosa, che vivranno sempre nella loro bolla d'amore, che non vacilleranno mai qualunque cosa accadrà. Toccherà anche noi quella parte della vita in cui tutto ci sembrerà infinito, in cui cercheremo di riempire tutti quei vuoti che il tempo lascerà, e lo faremo nei modi più svariati, meno onorevoli. Cercheremo un figlio, qualcosa che ci leghi ancora, che ci riporti sognare quella variabilità che ci è stata portata via e alla fine, quando anche questa novità sarà passata, cercheremo in fondo al cuore un po' di orgoglio per salvare lui.

Inizio a respirare a fatica, ho lo stomaco sottosopra e una grossa voglia di vomitare. Perchè sono qui? Perchè ho detto di sì?

 

 

 

 

Pov Ian

 

 

“Ehi, Som”.

Paul mi saluta dal vetro della sala relax, lo saluto con una mano ed entro anche io.

“Ehilà, che fine hai fatto oggi?”.

“Torrey ha dovuto fare una visita, ho preso la mattinata libera. Tu come stai?”.

“Non c'è male. Non è stata una giornata molto impegnativa. Poi Nina è sparita con tua moglie, quindi mi sono girato i pollici per quasi tutto il pomeriggio”.

Sorride, ma è un sorriso diverso, quasi assente, decisamente poco da Paul. Decido di non chiedergli niente, se qualcosa lo preoccupasse me ne parlerebbe lui stesso e con lui non serve insistere.

“Allora, Megan si è un po' tranquillizzata?”.

Alzo distrattamente le spalle. Megan non ha preso granchè bene la notizia del mio matrimonio, dice che questo comprometterà il mio rapporto con Liam, già come se a lei importasse qualcosa.

“Non ho intenzione di chiamarla per chiederle notizie. Mi limito ad assicurarmi che stia bene, giusto perchè è la madre di mio figlio”.

Paul scuote la testa, anche lui non concepisce lo strano comportamento di questa donna. Eppure, quando ci siamo conosciuti, era così diversa, così dolce, sensibile. A volte mi chiedo se sia sempre stata stronza o se sia stata colpa mia. Probabilmente la seconda!

“Le passerà”.

“Anche così non fosse, non sono problemi miei”.

“Pensavo che la sua storia con Taylor l'avesse aiutata a dimenticare”.

Da qualche tempo, infatti frequenta un nostro compagno di scena, Taylor Kinney, Mason Lockwood nello show. Si sono conosciuti quasi per caso e da allora lo trovo in giro per casa ogni volta che passo a prendere Liam per il week end. Poco male, se questo serve a tenerla occupata per un certo periodo.

“Lo speravo anche io”.

Inizio a leggere distrattamente qualche battuta sul copione della prossima scena e il mio sguardo cade inevitabilmente su Paul. E' seduto con le gambe leggermente divaricate e la testa fra le mani, lo sguardo completamente assente e fisso a guardare il vuoto. Non posso più fare finta di niente, devo intervenire.

“Posso chiederti cos'hai o preferisci crogiolarti nel silenzio per almeno qualche ora?”.

“In questo momento, non sono neanche sicuro di possedere ancora il meraviglioso dono della parola. Tu mi senti vero?”.

Allargo gli occhi, stupito. “Ti sei fatto uno spinello, Wesley? Mi sembri un po' cresciutello per queste cose”.

Scuote debolmente la testa.

“Torrey è incinta”.

“Cosa? Nina non mi ha detto niente”. Sono allibito, come posso non essere a conoscenza di una cosa così importante, è una gioia troppo immensa per non volerla condividere. Sono parecchio irritato.

“Non credo lo sappia. E' solo di due mesi e, per scaramanzia, non vuole farlo sapere prima del terzo”. Torrey e le sue fissazioni.

“Mi stai dicendo che sto per diventare zio per la quinta volta e lo fai con questo tono?”.

C'è qualcosa che non va, conosco Paul da troppo tempo per non accorgermene.

“Cosa significa diventare papà, Ian?”.

Paura. Che cosa potrebbe essere se non paura di affrontare qualcosa di così piccolo, ma così grande al tempo stesso?

Medito per qualche secondo, non è facile trovare le parole per descriverlo, forse è addirittura impossibile perchè per ognuno simboleggia qualcosa di diverso, ma meraviglioso in qualunque caso.

“E' la cosa più bella che possa capitare nella vita, una forza di una grandezza indescrivibile che ti trattiene, che ti costringe a guardare il mondo sotto una prospettiva diversa, la sua. E non puoi fare niente per sottrarti, ti divora e quando meno te lo aspetti ti ritrovi immerso nell'immensità di quel visino che ti scruta curioso”.

Cerco le parole più giuste per indicare quanto Liam significhi per me e non sembra poi così difficile.

“Diventerò mai un buon padre?”.

Osservo con tenerezza la paura che aleggia negli occhi del mio migliore amico.

“Non c'è bisogno di domandartelo, sarai perfetto, Paul. Lo sarai perchè in quella piccola creaturina ci sarà tutto ciò che ami, ci troverai te stesso e ci troverai anche Torrey, allora tutto diventerà semplice e naturale come bere da un bicchiere”.

“Allora tu ci hai trovato anche Megan?”. Sorride.

Anche io scoppio a ridere. “Per adesso cerco di non pensarci, spero che in futuro possa prendere da lei il minimo indispensabile”.

“Spera che l'influenza di Nina si faccia sentire”.

“Di questo ne sono sicuro. È sorridente come lei. Ed è anche pigro come lei”. Penso a quanto sia difficile fargli fare i primi passi, benchè fra due mesi compirà un anno esatto.

Paul si alza per andare via. Gli blocco un braccio e lo stringo in un abbraccio fraterno.

“Tanti auguri, amico mio”.

“Grazie. Mi raccomando, non dire nulla a Nina. Immagino vorrà dirglielo sua sorella e se dovesse scoprire che lo sa già, non me lo perdonerebbe mai”.

Annuisco e penso a quanto il mondo possa cambiare verso in poco tempo.

 

 

 

Pov Nina.

 

 

Ok, la fase sonounapessimistacronicaevedetuttonero sembra essere passata. Mi sento così stupida, sposare Ian è tutto quello che voglio, perchè la cosa più giusta è che la mia vita si leghi alla sua in tutti i modi possibili, legali, non legali, carnali, non carnali.

Tra qualche giorno riceveremo le bomboniere, mi sento davvero soddisfatta e anche mia sorella mi lusinga per l'eleganza della mia scelta.

“Bene, direi che ora di mangiare qualcosina. C'è una piccola osteria a pochi passi, potremmo fermarci lì”.

“Perfetto, avviso solo Ian. Non ho saputo dirgli a che ora sarei arrivata”.

Invio un messaggio al mio fidanzato, spero possa trovare qualcosa da fare anche in mia assenza.

 

Ciao amore. Sono stata rapita da mia sorella per la cena. Spero non sentirai troppo la mia mancanza. Ti amo”.

 

Sorrido al pensiero della delusione che gli si disegnerà sul viso non appena leggerà il mio messaggio. Bip. Bip.

 

Ok, allora buon appetito, non chiedermi però di non sentire la tua mancanza, sai che non sarebbe possibile. Ti amo alla follia e ti aspetto per il bacio della buona notte... non deludermi”.

 

Ruffiano come sempre, ma comunque adorabile.

Entriamo nel locale e la voce di Candice ci riempie le orecchie.

“Era ora, pensavamo non arrivaste più”. Con Candi, Kat e Sarah di fronte, capisco che il bacio della buona notte può anche aspettare.

“Cosa ci fate qui voi?”.

“Sorpresa! Non fare i salti di gioia, mi raccomando”. Ignoro l'ultima affermazione.

“Non è il mio addio al nubilato, vero?”. Il mio pensiero vola già tra le lenzuola della nostra camera, con uno Ian più che accondiscendente.

“Certo che no”. Candice è scandalizzata, come posso pensare che questa osteria così misera e sobria, possa essere il luogo del mio addio al nubilato?

Mi siedo e chino il capo in segno di perdono, in realtà sono felice di vedere tutte le mie amiche riunite. Trascorriamo davvero una bella serata, una serata in cui i miei problemi, i miei continui sbalzi di umore sono completamente dimenticati, sepolti dalla serenità di questo attimo.

Torniamo a casa un po' brille, il cibo non era poi così buono, ma il vino era tra i migliori che abbia mai bevuto. Cerchiamo di fare il meno casino possibile, ma Sarah rovina tutto rotolando clamorosamente giù dalle scale. Dopo esserci accertate del suo stato di salute, scoppiamo a ridere silenziosamente, probabilmente siamo uno spettacolo indecente, speriamo che a nessuno venga voglia di dare una controllata fuori dalla camera!

Quando entro nella mia, Ian è profondamente addormentato, sono un po' delusa, ma probabilmente è meglio così, non apprezzerebbe un'ulteriore sbornia, non a pochi giorni dal matrimonio almeno. Gli lascio un bacio leggerissimo sulla guancia, trattengo il respiro per non fargli assaporare i fumi dell'alcol, dopo di che vado a prepararmi per la notte.

La testa mi gira vorticosamente ed il respiro inizia a mancarmi. Mi siedo ansimante sul bordo della vasca da bagno, poi non vedo più niente, solo nero intorno a me.

 

 

 

Pov Ian.

 

 

La serata trascorrere in maniera pigra. Le ragazze non ci sono ed io, Michael e Matt ci annoiamo davanti ad una pizza fredda e ad un film western. Dopo qualche minuto ci raggiunge Paul, anche Torrey lo ha abbandonato e si sente solo, sembra molto più rilassato di questa mattina, mi fa davvero piacere.

Il film inizia a diventare una noia mortale, Michael si addormenta praticamente subito ed il suo russare assordante disturba parecchio la nostra attenzione, non che mi dispiaccia ad essere sincero, è però una questione di principio.

Noi tre riusciamo comunque ad arrivare alla fine e mi sembra di aver vinto un premio di sopportazione.

Ci soffermiamo sul terrazzo a fumare un'ultima sigaretta e a goderci il tiepido vento di Maggio, mi riscalda, mi fa sentire vivo, ma, soprattutto, mi avvicina sempre più al mio obiettivo di vita: prendere Nina come mia sposa.

Mi distendo sul letto, intenzionato a non chiudere gli occhi, le ho promesso il bacio della buonanotte e vorrei poterlo approfondire il più del dovuto.

Un rumore proveniente dal bagno, mi sveglia. Cavolo, mi sono addormentato. Guardo l'orologio, sono da poco passate le due. A giudicare dal disordine che regna in camera, suppongo che Nina sia tornata. I suoi vestiti troneggiano sulla sedia della scrivania. Deve essere in bagno, probabilmente ha fatto cadere qualcosa, la solita sbadata!

L'aspetto irrequieto nel letto, ho in mente un paio di cosette che voglio fare prima di abbandonarmi definitivamente a Morfeo!

Sono quasi le due e un quarto e Nina non accenna ad uscire dal bagno, tanto meno a far nessun genere di rumore.

Scendo velocemente dal letto e spalanco la porta. Non so come, ma i miei presentimenti erano fondati. E' sdraiata sul pavimento, sembra addormentata, ma capisco quasi subito che ha perso i sensi.

“Nina, Nina”. Provo a schiaffeggiarla delicatamente, ma non accenna a dar segni di vita. Nello stesso istante, Michael e Candice, che hanno la camera attaccata alla nostra, accorrono preoccupati. Sono entrambi in tenuta intima, la mia voce angosciata deve averli distolti dal loro impiego e non hanno pensato a rivestirsi.

Con l'aiuto del mio amico, sollevo Nina dal pavimento e l'appoggiamo delicatamente sul letto. Candice torna in stanza, con addosso una vestaglia e si avvicina spaventata al letto.

Inizia ad accarezzarle il viso, a chiamarla, a scuoterla, ma non vuole svegliarsi.

E' Michael ad avere un'idea brillante: riempie un secchio d'acqua e glielo versa addosso. E' allora che Nina inizia a prendere coscienza e io a tranquillizzarmi un po'.

Dopo essersi assicurati che stesse bene, la coppietta torna in camera, spero a concludere la propria missione.

“Forza, preparati”.

“A fare cosa?”. Mi guarda accigliata, con mio enorme sollievo le sue guance hanno preso di nuovo colore.

“Al pronto soccorso, dove se no?!”.

“Non ci penso neanche”. E' indignata, so benissimo che con gli ospedali non ha proprio un buonissimo rapporto.

“Andiamo, non fare la bambina. Sei svenuta”.

Sospira rumorosamente ed io la guardo così male che quasi trasale. “Ian, davvero, sto bene. Ho mangiato poco, bevuto tanto e ho perso l'equilibrio, battendo la testa. Non ho bisogno di un medico che mi dica cosa mi è successo, posso capirlo benissimo da sola”.

“Nina, potresti avere una commozione, non possiamo saperlo, dovresti fare una tac...”. Non mi lascia concludere la frase, gattonando si avvicina a me con aria affamata e so che dovrei rimanere lucido, ma proprio non ci riesco.

“Ti ho detto di non preoccuparti...”. La sua voce è troppo provocante per non essere ascoltata, inizio a baciarla il collo, il suo profumo mi manda in estasi, mi dimentico di dove sono, del perchè esisto, ci siamo solo noi e la nostra voglia, il nostro bisogno.

“Ora fammi vedere come si comporta un futuro buon marito”.

Ed io glielo faccio vedere. Le lecco avidamente i seni, il ventre, i fianchi, per scendere più giù, nel suo piacere, lì dove riesco a sentire il suo sapore. Il suo corpo si contorce sotto il potere della mia lingua e questo mi fa sorridere.

Con maestria data dall'esperienza, ritorno alle sue labbra e intanto scivolo dentro di lei. La sento godere, e godo anche io. I nostri sospiri si incontrano, le nostre mani si sfiorano, i nostri bacini aderiscono perfettamente l'uno all'altro. Sto vivendo il Paradiso e non è blasfemia, è semplicemente aver capito che nulla al mondo vale il suo corpo, la sua anima, la sua essenza.

Aumento lentamente il mio andare, rotolando leggermente sul fianco sinistra. Nina intreccia le gambe intorno al mio corpo, inarca la schiena spinta dal desiderio di raggiungere l'apice e sfrega dolcemente verso di me.

Sto quasi per esplodere, ma cerco di trattenermi, con delicatezza lascio slegare le sue gambe dal mio corpo e cerco di mettermi supino. La guardo mentre prova piacere, socchiude gli occhi mentre i lunghi capelli le sfiorano delicatamente il seno, provo a sfiorarle i capezzoli con la mano, mentre lei aumenta il suo ritmo, esplodendo in un potente orgasmo. E mentre la osservo, mi rendo conto della creatura meravigliosa che sto per prendere in sposa.

 

 

 

 

 

Ciao ragazze!!! scusate se vi ho fatto aspettare troppo.

Però, come avrete notato, Nina ha detto sì, questo è l'importante.

Questo è stata un capitolo di passaggio, ho voluto lasciare più spazio ai pensieri dei protagonisti, in principale della nostra bella Dobrev, che come avrete notato sta vivendo un momento davvero intenso. Una parte di lei è pronta a sposare Ian, anzi lo desidera con tutto il cuore, l'altra parte, invece, teme l'arrivo di questo giorno pensando che possa danneggiare la bellissima storia d'amore che sono andati a creare.

Ian, d'altro canto, è decisissimo a sposare la sua fidanzata e assolutamente ignaro di ciò che sta succedendo nella sua testolina. Cosa succederà? Nina cambierà presto idea?

Per passare a notizie un po' più felici, abbiamo scoperto che Paul e Torrey aspettano un bambino... non siete contente? Grande il nostro Wesley....

Infine, la caduta di Nina è stata un po' strana e preoccupante. Ci saranno delle conseguenze gravi?

Tutto questo lo scoprirete nel prossimo capitolo.

P.S. Con quasi ogni probabilità ci saranno ancora tre capitoli, compreso di epilogo. Quindi resistente e continuate a seguirmi anche se questo capitolo non vi ha entusiasmato particolarmente.

Colgo l'occasione per ringraziarvi nuovamente tutte, sia coloro che leggono in silenzio, sia quelle che recensiscono e sono sempre presenti. Grazie per questa sorta di viaggio insieme.

  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Cast Vampire Diaries / Vai alla pagina dell'autore: nuccetta