Ho due scatoloni pieni zeppi di ricordi. Li svuoto, butto tutto ciò che non è più mio. Diari?, via; candele?, via; vecchi biglietti del cinema?, via.
Se vuoi svuotare la tua mente dal passato, prima svuota la tua camera.
Gli scatoloni vuoti serviranno a custodire nuovi pensieri. E, quando servirà, verranno di nuovo svuotati.
Finché non resteranno gli ultimi ricordi.
Mi libero del passato perchè il passato si è liberato di me.
Il passato dovrebbe sempre liberarsi di una persona dicendole: "Perchè sono gay".
Se sei gay, sei gay. Non dipende da nessuno, non è colpa tua o mia.
Poi ci sono le cinque fasi, sì, quelle: negazione, rabbia, patteggiamento, depressione, accettazione.
Ti fanno girare la testa e vedere le stelle perchè arrivano tutte assieme e durano poco.
Come un destro ben piazzato.
Farà male, ma guarirò. Il mio medico di famiglia saprà come curarmi. Così:
«Ti prescrivo un antibiotico»
«Non è un'infezione»
«Il passato non è un'infezione? Ma tu non sei infermiera?».
Dipingo con le parole sulla tela della mia mente. I paesaggi sono come piacciono a me e le persone che li abitano hanno facce ingenue e simpatiche.
L'immaginazione uccide qualsiasi batterio.
Anche il batterio ha una faccia simpatica, di solito.
Mi lavo il viso e mi guardo allo specchio, finchè - «toc toc» - lo sento bussare dall'altra parte.