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San Francisco Airport
Sorrisi alle nuvole che si intravedevano dai finestrini dell’aereo, una voce metallica ci avvisò dell’arrivo in aeroporto e mi affrettai a recuperare le mie cose.
Ritrovai in fretta le mie valigie, e mi guardai intorno cercando mio fratello mentre composi il suo numero di cellulare
- Pronto Micy! -
- Roby, ma dove siete? -
- Siamo vicino al parcheggio, raggiungici li -
- Ok, arrivo -
Chiusi la telefonata e mi diressi verso il parcheggio, trascinandomi dietro due grosse valigie targate Eastpack e la mia adorata borsa Gucci.
Il mio telefono squillò
- Sono al parcheggio -
- Allora, siamo venuti con la Jeep Compass nera -
- Adesso tu mi spieghi come trovo una jeep nera in un parcheggio di tre piani... -
- Tranquilla, ti troviamo noi. Capelli castani, hai le valigie della Eastpack e stai urlando come una matta -
- Come fai a sapere che le mie... -
Fu in quel momento che notai un ragazzo di fronte a me che sorrideva << Roby? >> chiesi in un sussurro
<< Micy! >> disse lui accelerando il passo << Roby! >> dissi correndogli in contro per poi saltargli in braccio, proprio come quando eravamo piccoli.
<< Mi sei mancata sorellina >> mi disse tenendomi stretta a se
<< Avevi promesso che saremmo stati per sempre insieme >> poggiai la testa sulla sua spalla
<< Perdonami >> sussurrò al mio orecchio
<< Ti ho perdonato da tempo >> gli diedi un bacio sulla guancia e aggiunsi
<< Papà dov’è? >>
<< Oggi lavora fino a tardi, lo vedrai domani mattina >> ci avvicinammo alla macchina da cui scese un ragazzo biondo che aiutò mio fratello
<< Ryan, Guarda com’è cambiata Micy! >> disse Roby “Aspettate un attimo, quel Ryan?” pensai.
<< Micy, è bello rivederti! >> in quel momento, alzando lo sguardo, mi persi nel verde inteso dei suoi occhi
<< E’ passato molto tempo dall’ultima volta >> affermai arrossendo leggermente notando il suo sguardo che si posava lentamente sul mio corpo
<< Ryan vive con noi da cinque anni, quando i suoi si sono trasferiti nostro padre gli ha offerto di restare con noi >> aggiunse mio fratello una volta saliti in macchina
<< Ah ok.. >> “Cosa?! Avrei dovuto condividere la stessa casa con un figo così? Vi prego, se è un sogno, non svegliatemi!” mi ritrovai a pensare
<< Però la tua camera non l’ha toccata nessuno >> si affrettò a dire Ryan
<< Abbiamo solo cambiato i mobili e tolto i pupazzi >> aggiunse mio fratello con un sorriso
<< Non ci sono problemi, anzi, è meglio così >> chiusi gli occhi.
Era veramente meglio così, ricordare mi avrebbe portato solo dolore. Ora contava solo il presente.
- Spazio Autrice -
Ringrazio Koaluccia99 per aver recensito il capitolo precendente e le due persone che hanno inserito la storia nelle seguite.
Spero tanto che questo capitolo vi sia piaciuto, il prossimo lo pubblicherò il 12 novembre.
Ginny.