Only
One Destiny
Parte
1: Il Principio
1
– Two men in the night
Era
notte fonda, ormai. In una strada di una zona periferica di
Londra
due figure, coperte da lunghi mantelli neri, camminavano con aria
circospetta.
Non era la prima volta che c’erano strani avvistamenti in
quella zona, occupata
per lo più da fabbriche ed uffici babbani. Fino a quel
giorno, tuttavia, i
sopralluoghi non avevano riportato nulla di sospetto. Ma quel giorno i
due uomini
avevano un brutto presentimento, che li faceva camminare vicini
guardandosi
attorno nervosamente e scattando al minimo rumore.
Un
rumore più forte fece reagire uno dei due, che
portò subito alta la
bacchetta verso un vicoletto alla sua sinistra. Un gatto spelacchiato,
che
stava rovistando tra i rifiuti, lo guardò annoiato con i
suoi grandi occhi
gialli e poi continuò la sua occupazione ritenendo i due non
particolarmente
interessanti.
“Calmati,
Bill!” disse la figura che non aveva reagito passando una
mano
sulla spalla del compagno di ronda.
“Scusa,
Remus… è che… di questi tempi
sono molto più suscettibile!”
disse Bill passando entrambe le mani sul viso sfregiato dal lupo
mannaro
Grayback.
“Non
ti preoccupare!” fece Remus, comprensivo, regalandogli un
sorriso
bonario. “Ti capisco!”
Non
era certo una frase fatta. Remus poteva capirlo bene. Per quanto Bill
Weasley fosse un uomo molto coraggioso era anche molto giovane, come lo
era
stato lui a suo tempo, nella prima guerra, e come Remus doveva fare i
conti con
la licantropia, anche se in forma più blanda.
“Comunque
penso che qui non ci sia niente di allarmante. Mundungus deve
essersi sbagliato di nuovo!” fece il giovane dai capelli
rossi.
Remus
si guardò intorno circospetto. Era normale, il
più delle volte, che
quel mago ubriacone prendesse qualche granchio, ma Remus Lupin sentiva
che
qualcosa non andava. Tutti i suoi sensi erano all’erta, come
se si aspettasse
qualcosa da un momento all’altro. Preferì comunque
non allarmare il giovane
Weasley, che pareva volersene andare da lì il prima
possibile, e annuì
lentamente.
“Bene!”
fece Bill tranquillizzandosi all’istante. “Allora
potremo
cominciare a…”
Le
parole di Bill furono bloccate dal gatto che soffiò, facendo
sobbalzare
entrambi, e poi scappò via con un miagolio terribilmente
agghiacciante passando
di fianco a loro.
“Mi
sa, purtroppo, che abbiamo trovato quello che cercavamo!”
disse Remus
tirando fuori la bacchetta.
Rimasero
in ascolto e subito avvertirono dei passi e dei lamenti. Passi
strascicati e flebili ma perfettamente udibili. Poi, nel buio del
vicolo da
dove era fuggito il gatto, fece capolino una figura. Teneva la testa
bassa e
leggermente inclinata verso destra, come se le pesasse, con una zazzera
di
capelli castani spettinati e aggrovigliati. Portava un camice bianco,
lungo
fino alle caviglie, con una spilla raffigurante un ottagono a spicchi
bianchi e
rossi appuntata sul taschino. Remus notò che lo stesso
simbolo campeggiava
sullo stabile a fianco.
A
prima vista non lo reputò un pericolo. L'uomo sembrava
sofferente e il
modo in cui si teneva aggrappato al muro, come se avesse paura di
cadere
svenuto, li convinse ad abbassare la guardia.
Remus
sospirò e nascose la bacchetta: “Falso
allarme!” sussurrò, per poi
avvicinarsi di un passo alla figura. “Scusi, serve
aiuto?”
La
figura alzò il volto verso di Remus e quello che il mago
vide servì per
paralizzare sul posto lui e Bill. Il viso di quella
persona non aveva
niente di umano. Sembrava una donna, ma nessuno dei due avrebbe potuto
affermarlo con assoluta certezza. Gli occhi avevano preso una sfumatura
bluastra mentre la pupilla anziché nera era bianca e vuota.
Le labbra
cianotiche erano semi aperte, mostrando una bocca lorda di sangue
scuro, ed
emetteva un rantolo minaccioso e disumano.
In
un attimo fu addosso a Remus, senza dargli il tempo di realizzare cosa
stesse succedendo, non dandogli nemmeno il tempo di recuperare la
bacchetta. L’essere
diede un morso al braccio del mago prima che Bill potesse impedirlo. Il
giovane
Weasley estrasse fulmineo la bacchetta e riuscì a
schiantarlo mandandolo a
sbattere contro il muro.
“Tutto
bene, Remus?” chiese preoccupato Bill, avvicinandosi
all’uomo senza
abbassare la bacchetta. “Co… cos’era?
Un’inferi?”
Remus
gemette stringendo forte il braccio all’altezza del morso.
Faceva un
male del diavolo. Bruciava come se del veleno si stesse propagando per
tutto il
braccio.
“Non
so… non lo era, penso… ma gli assomigliava
molto…” gemette
In
quel momento l’essere si mosse e si rialzò, dando
mostra di un braccio
penzolante ed evidentemente rotto per l’impatto contro il
muro. Li guardò
entrambi, bramoso, in particolare Remus, che aveva intanto recuperato
la
bacchetta e la teneva puntata verso quell’essere nonostante
il dolore al
braccio fosse intenso e accecante.
Altri
rumori provenienti dal vicolo fecero congelare
loro il
sangue nelle vene, e prima che potessero anche solo pensare alla fuga
avevano
una dozzina di esseri, simili a quello che li aveva attaccati, che
venivano
dritti verso di loro. Erano tutti uomini o donne ma sembravano
come… morti…
eppure erano lì davanti a loro, con i visi tumefatti, gli
arti rotti o
mancanti, o deturpati da orribili ferite che Remus avrebbe giudicato, a
prima
vista, mortali. Il primo essere che li aveva attaccati si
avventò di nuovo
su Remus, ma questa volta l’uomo fu più veloce e
lo colpì con uno schiantesimo
mettendolo momentaneamente ko. Subito, però, fu
attaccato da altri due.
Bill, intanto, non era messo meglio di lui: cercava di tenere lontani
gli
esseri lanciando incantesimi di ogni tipo che sembravano,
però, non sortire
alcun effetto.
“Sono
troppi!” ansimò infatti dopo esser
riuscito a mandarne uno, con
il volto del tutto sfigurato, contro un lampione, per poi vederlo
rialzarsi
poco dopo. “E sembrano resistere ad ogni
incantesimo… non possiamo farcela…”
“Ma
se continuiamo così non riusciremo mai a chiamare
rinforzi… ” disse
Remus che cercava a stento di restare lucido nonostante il
dolore intenso
al braccio.
Dovevano
trovare una soluzione e dovevano trovarla in fretta o non sarebbero
mai arrivati vivi al giorno seguente.
Disclaimer
I personaggi
citati in questo racconto non sono miei, ma
appartengono agli aventi diritto. Servendo di loro non ottengo
nessuna forma di
lucro.
N.d.A.
Salve
a tutti i coraggiosi che hanno deciso di leggere
questa FF.
Qui
vi scrive l’Autrice, ovvero Echelon90, 22 anni,
per niente, e mente malata Crossover (a detta di molti)!!!
Questo
che state per leggere (se deciderete di
continuare a leggere) è tanto per cambiare un
SuperCrossover. Nel corso dei
capitoli troverete una miriade di personaggi da vari libri, film,
telefilm e
quant’altro.
Solitamente
tendo al demenziale, ma questa ff vorrei
che fosse un po’ Horror, un po’ Angst e spero di
non deviare in strade dementi come
sempre…
In
ogni caso la FF è quasi del tutto conclusa. Manca
solo il finale e alcune revisioni quindi penso di non tardare molto con
gli aggiornamenti,
tempo permettendo. In questo momento infatti mi trovo in Irlanda dove
faccio da
Babysitter a tre adorabili Mostriciattoli che non mi danno molto tempo
per
scrivere a volte, soprattutto se usano il mio pc per giovare a Angry
Birds o
guardare Scooby Doo…@_@
Ma
vi prometto che cercherò di aggiornare quanto
prima!!! J
Quindi…
Grazie mille a quanti leggeranno e
commenteranno e…
Buona
Lettura,
Echelon90