Anime & Manga > Digimon > Digimon Adventure
Segui la storia  |       
Autore: Sae    12/05/2007    7 recensioni
E Matt come se sentisse per la prima volta quel nome, mentre una gentile hostess gli chiedeva il biglietto, si riscosse… “Che cavolo sto facendo?” Si chiese di nuovo e con più forza mentre capiva che il suo orgoglio e la sua arroganza si piegavano sotto il peso più grande dell’amore. * ^,^ Completata! *
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sora Takenouchi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ora ti riconosco

Ora ti riconosco

 

 

 

Lui, Matt era in ritardo…all’appuntamento con Jyou….Uno squillo sul cellulare gli fece accelerare ancora di più le sue azioni. Prima di chiudere la porta, lanciò uno sguardo alla finestra…il cielo nuvoloso, il vento che muoveva i rami degli alberi…

 

Cosa accadrebbe se non ci fosse luce?

Niente di sbagliato, niente di giusto

Sorrise mentre scendeva le scale, gli era tornata in mente quella canzone…

 

--

 

Lavò le ultime due tazze. Nel parco non si vedeva un’anima viva. Il locale era vuoto…e il sergente Mononoke non c’era.

 

Cosa accadrebbe se non ci fosse tempo? E…

…nessuna ragione o rima…

 

Prese il suo libro e si sentì triste sedendosi a un tavolino del bar….Aveva perso quel biglietto…chissà cosa le aveva scritto Matt…

Scosse il capo e si fece coraggio …aveva preso una decisione!!

Si mise a ridere come una scema.

 

Aveva iniziato a piovere. Una pioggerellina leggera, di quelle che tradiscono la casalinga che accorgendosene fa una corsa per salvare i panni appena stesi.

Il campanellino della porta,poi la richiamò al suo ruolo. Si alzò in piedi e voltandosi sorrise amabilmente.

-Benvenuti…cosa posso fare per voi…?- chiese con gli occhi chiusi.

 

-Sora…-

 

La voce di Matt.

Joe si levò gli occhiali pulendosi le lenti appannate da quella pioggerellina.

Sora rimase impalata davanti al biondo. Lui invece si sentì fragile…perché… pensò alla canzone che aveva scritto per lei, pensò che adesso non aveva altre via d’uscita. La digiprescelta interruppe quel suo colloquio mentale e si voltò furente verso Jyou, un lampo le passò negli occhi.

 

-Che significa?!-

Yamato non potè fare a meno di osservarla. Che le prendeva?

-Niente...io e Matt passavamo di qui… poi si è messo a piovere e ho pensato di venire a trovare mia nonna.-

-Oh! Jyou! MI sarei aspettata una cosa simile da Yolei! Ma non da te!!-

-perché cosa ha fatto scusa? Mi ha solo invitato in questo bar…- Matt prese le difese dell’amico. –Mi da fastidio il fatto che si immischiano in cose che non li riguardano!-

-Ma non abbiamo nulla. -Matt non completò la frase Sora lo anticipò, sorprendendolo.

-Non abbiamo di cui parlare. Lo so. Anzi IO non ho niente da dirti. Sia ben chiaro!- guardò negli occhi l’universitario, convinta di parole date al vento. Era fredda come lo era stato lui quella famosa mattina. Matt strinse i pugni avvolto dal suo cappotto era bagnato.

-Non ti preoccupare tanto martedì tolgo il disturbo! Potrai finalmente vivere la vita che vuoi!E soprattutto con CHI vuoi!-

 

Aveva alzato il tono della voce, Joe si rese conto che forse aveva peggiorato le cose…

-Ragazzi…!-voleva provare a farli ragionare...ma…

-La sto già vivendo!Grazie!Come te del resto!!- enfatizzò sarcasticamente Sora, mentre calde lacrime le salivano agli occhi.

-Non sei, di certo, in condizione di rinfacciarmi qualcosa.- le disse con gelo e ricalcando per bene la terza e la quarta parola della sua frase. –Bhe!Quindi…hai trovato lavoro…!Complimenti!-

Sora lo fulminò.

-E tu hai una fidanzata! Complimenti anche a te! In conclusione che diavolo ci fate qui? Volete un cappuccino?! O altrimenti andatevene!- la gelosia aveva preso il sopravvento le tornò in mente quei due stretti in un abbraccio. Quella visione la ferì tremendamente. Gli diede le spalle, mentre nel negozio entravano due persone ignare di quei fatti. Yamato si chiedeva come mai lei non avesse ancora compreso quello che provava. La canzone allora…non aveva motivo di esistere. Insomma…perché era tutto così complicato?E perché lui si girava così con lei?!

 

La prese per un braccio costringendola a guardarlo. Le gocce di pioggia provenienti dal suo giubbotto le imbrattarono leggermente la mano. Fu questione di secondi, quando le loro pupille si incontrarono e le parole, per l’ennesima volta non rispecchiarono quello che stavano provando.

 

-è questo quello che vuoi?-il suo tono pacato fu come una coltellata al cuore. -Vuoi che me ne vada?!- Sora non rispose.

Matt allora la scosse.-RISPONDIMI!- Implorò come un uomo ferito dal tempo passato.

 

-…SI, si… SI…!!!- Sora nel mentre si liberò da quella stretta e adesso cristalli di sale le rigavano il volto, era stanca di piangere. Con una forza che non credeva di possedere, si asciugò quelle righe trasparenti e si avvicinò verso la porta, aprendola. La maniglia era così gelata… o farse quel freddo proveniva da lei? Fuori la pioggia aveva aumentato consistentemente la sua discesa.

 

Matt subì quel duro colpo …in fondo era stato lui ad iniziare con quel gioco e quelle scene da oscar. La fissò lungamente prima di andarsene.

I suoi occhi azzurri non erano in preda all’ira ,l’orgoglio non era ferito… nelle sue iridi si leggeva solo una grande tristezza che non riusciva a nascondere. Sembrava dirle, mentre faceva un passo dopo l’altro: -Così mi vuoi fuori dalla tua vita…-

Non salutò prima di andarsene, ma regalò un mezzo sorriso a quel posto imprimendolo bene dentro la memoria.

Cosa accadrebbe se tu dovessi decidere

 che non mi vuoi qui accanto a te?

Jyou aveva sbagliato i suoi calcoli. Si mise il camice e servì due tazze di caffè fumante in silenzio intanto Sora andava nel retro del locale.

 

 

 

--

Dieci dicembre lunedì.      Che non mi vuoi qui nella tua vita?

 

 

Il silenzio.

In questo giorno ci colpisce l’immobilità dei nostri tre personaggi chiave. Ma è così, ci sono dei giorni in cui il silenzio è il succo principale è la descrizione di ciò che facciamo.

In un mondo che ci vuole sempre veloci e menefreghisti ogni tanto arranchiamo. A volte ci mancano le forze per andare avanti. Ma, ma c’e sempre un ma perché poi…qualcosa accade, qualcosa accade sempre.

 

 

Takero si vestì …non poteva ancora crederci che lui e Kari…sì, stavano insieme! Sorrise come un pesce lesso prima di buttare uno sguardo alla sua valigia, ai piedi del letto, pronta per un lungo viaggio. …Certo che avrebbe potuto decidersi un po’ prima…

Ma in fondo solo quando stiamo per perdere una persona, o quando l’abbiamo persa ci rendiamo conto di quanto era indispensabile nella nostra vita.

Entrò nella spaziosa cucina non era andato a scuola….e Yamato sarebbe venuto tra poco.

La luce quel giorno era cupa, l’inverno… si rispose automaticamente.

Sua madre era lì ai fornelli; davanti a un libro di ricette.

-Cosa fai? E mi spieghi perché non sei a lavoro?!?- le chiese curioso.

 

-Ho preso questo giorno di libertà!-

-Volevo preparare un bel pranzo per i miei due figli che stanno per andar via…Potete anche chiamare qualcuno…non so…Taichi, Sora…Kari!- la donna sorrise al figlio minore, poi riprese a sfogliare l’imponente libro. – Ancora non riesco a crederci che domani non vi vedrò per tantissimo tempo…insomma dall’ 11 dicembre fino al quattro-cinque febbraio…è un’eternità…- parlò con tono triste per poi sorridere – Non so ancora come ha fatto il padre di Yusuke a convincerci…anche se l’idea che ci sia la madre di Hiro e il padre di Joji mi fa sentire più tranquilla, dovrete ascoltarli….! ACCIDENTI!!! Adesso che rifletto un po’…sono quarantadue giorni!!- La signora Takaishi abbandonò lo straccio che aveva in mano. –oh i miei bambini!- disse abbracciando affettuosamente Takero.

–Mamma! Guarda che non sono proprio quarantadue giorni…torniamo a Tokyo verso gli inizi di gennaio…! Sta tranquilla!!-

-T.k….- la madre lo guardò fisso negli occhi .- Mi raccomando cercate di evitare alcolici, droghe, insomma cerca di stare sempre vicino a tuo fratello!!-

-Mamma, ma che ti salta in mente?! Ti puoi fidare di me e di Matt!--Oh i miei figli!- disse di nuovo ripetendo la scena di poco prima.

-Mi raccomando…mandatemi cartoline a volontà!!E chiamatemi…ogni giorno e dopo ogni concerto…-

-Mamma…Non ti preoccupare o almeno aspetta che Matt sia qui per fargliele anche a lui queste raccomandazione almeno non me le sorbisco da solo!-

 

Takero sfuggì al colpetto leggero della madre sulla sua spalla. Ridendo si avvicinò al suo digiterminal e scrisse un messaggio a Hikari.

Oggi, era l’ultimo giorno in cui potevano stare un po’ insieme. Gli si strinse il cuore mentre sentiva i piccoli rumori che ripeteva l’apparecchio.

--

 

-Daisuke..io…-

 

-Non scusarti, non devi…tu sei felice…ti vedo…diversa…più lucente che mai…oggi. –

Daisuke chiuse i suoi occhi in un sorriso durante il cambio dell’ora. Hikari lo ringraziò di tutto cuore perché senza dirgli niente aveva capito come stavano le cose.

-Tanto lo sapevo che sarebbe successo!! E poi quale occasione migliore di una partenza?!-

Daisuke si mise a ridere, mentre dentro il cuore gli BRUCIAVA. Già un’altra persona aveva provato quelle stesse identiche emozioni…come aveva fatto a sottovalutare il soffrire per amore?

I suoi occhi si fermarono di nuovo sulla ragazza che amava.

 

Cosa accadrebbe se tu dovessi decidere

 che non mi vuoi qui accanto a te?

 

--

-Era ora che arrivasse la pausa pranzo… santo cielo… oggi l’ora di matematica mi è sembrata interminabile!- a parlare era stata Yolei che si stiracchiava e sbadigliava avvicinandosi al luogo dove i digiprescelti dell’ Odaiba School si ritrovavano ormai da anni.

-Non so voi…ma io sono un po’ triste. Se penso che domani…- a proferire quelle parole era stato Cody, incapace poi di continuare.

-A chi lo dici…- Taichi sussurrò quella frase e i suoi amici la udirono.

Lo sguardo penetrante del digiprescelto non si può descrivere.

Yolei strinse la mano del suo Ken, che le ricambiò la stretta. Daisuke sembrò sentire sulla propria pelle quel discorso. Izumi trattenne il respiro e il suo pensiero corse verso Mimi… assurdo che quella ragazzina le ritornasse in mente proprio in quel momento.

 

--

-Piove.-

Matt non potè osservare senza curiosità la scena che si presentava nei suoi occhi, mentre l’immagine del fratello minore veniva riflessa nella finestra della cucina di casa Takashi. Per un attimo i suoi problemi gli sembravano circoscritti anche se il cuore sanguinava…

-Nancy passami il pane.-

Suo padre e sua madre, nella stessa stanza e per di più seduti a tavola…da quanto tempo non li vedeva così? La sua famiglia… Il padre di Matt e Takero, sorrise alla sua ex-moglie,mentre tagliava il pane. Nancy Takashi rise di cuore.

-Non sei cambiato per niente Masataka!-

-Così pare Nancy…- borbottò per nulla infastidito il signor Ishida.

-Sai Takero, dovremmo partire più spesso, se è questa la scena che si preannuncia ogni volta ai nostri occhi!!- ironizzò Matt, sorridendo.

T.k. prese le bottiglie d’acqua dal frigorifero raggiungendo la tavolata.- Sì è come un incrocio tra una commedia e un film dell’orrore.-

Masataka ridacchiò osservando con orgoglio i suoi due figli. L’una e mezzo di una giornata importante.

-Si…sono praticamente uguali a te…- sospirò la signora Takashi soprappensiero.

-Ma hanno preso la bellezza della loro madre.- la corresse l’uomo, a cui non era sfuggita quella frase.

-Ah! Certo ci mancava solo che diventiamo calvi come te, papà!- esclamò sorridendo Takero che finalmente si sedeva a tavola di fianco al fratello.

Matt non potè che ridere per quella frase e le risate aumentarono di colpo quando il Masataka incominciò a borbottare come faceva di solito.

-Figli ingrati!!- esclamò facendo finta di essere offeso.

-Ah...nel pomeriggio cosa fate?- chiese poi la madre.

Matt riempì il suo bicchiere con acqua. T.k. guardò di nuovo verso la finestra.

-Bhe...andremo a trovare i nostri amici…- Matt si voltò verso il fratello…

-Ehm…ehm…piuttosto… per quanto riguarda il viaggio…- esordì il padre assumendo un’aria seria.

-Predica in arrivo!- esclamò il digiprescelto della speranza mettendosi comodo sulla sedia e facendo ridere la madre.

oh oh va bene
prendiamo un attimo per respirare…

 

--

Sora si alzò stranamente in subbuglio. Yolei l’aveva chiamata e l’aveva scongiurata di venire a casa sua alle cinque e mezzo in punto. Sapeva che la ragazza dai capelli corvini tramava qualcosa. Si guardò allo specchio due paio di occhiaie e gli occhi rossi e gonfi non la stupirono.

 

come puoi saperlo, se nemmeno ci provi…

 

--
-Grazie Kari, ti voglio bene!!-

-Ciao Yo.- la ragazzina chiuse l’apparecchio telefonico, sospirò quando i suoi occhi castani si fusero con quelli azzurri del suo amore. Takero mise un braccio dietro la sua schiena, cingendola in vita, stretta a lui.  L’aria frizzantina non li preoccupava affatto sotto il portone di casa Ishida.

-Fammi indovinare?- le disse con tono ironico. –Era Yolei…-

Kari sorrise appoggiando il suo capo sulla spalla di lui. –Si…continua…-

-E vuole che noi ci troviamo da una parte…per festeggiare qualcosa?-

La digiprescelta della luce rise, quando colse una nota di disappunto nella sua voce.

-Oh…accidenti…io volevo stare solo con te…insomma…per la maggior parte del tempo.- aggiunse piccato. –Ecco…invece la mia ragazza ride di gusto!-

Kari fermò la sua risata cristallina, si strinse di più al ragazzo e una forte malinconia ritornò dentro di lei.

-Anch’io vorrei stare solo con te. Specialmente se penso che domani parti.-

Takero se ne stette in silenzio, abbandonando l’ironia di poco prima.

-Non ti preoccupare…noi resisteremo…nulla può separarci neanche la lontananza.-

-T.k.- chiamò lei abbracciandolo di più.

-Noi resisteremo.- L’aria intorno si fece improvvisamente pesante, mentre due cuori battevano allo stesso ritmo. In men che non si dica Le labbra di Takero catturarono quelle di Hikari, suggellando quella speranza con un dolcissimo bacio…
…tu sai che il buio ritorna sempre alla luce…

--

 

Izumi consegnò un regalo a Matt Ishida. Lo fece nel modo più semplice del mondo dopo che alle cinque si era presentato nel suo appartamento.

-Ah…grazie…-

-È per la partenza! Sai...ho anche un pensiero per Takero…- lo sguardo del digiprescelto dai capelli rossi si posò sulla porta in legno della camera da letto. Matt sorrise. –è con Kari.-

Izumi sorrise felice.

-Ah, era ora!-

Matt annuì aprendo il frigo.

-Ti offro qualcosa Izzi?-

-No…ma che ne dici se andiamo a casa di Yolei?-

-Per quale motivo?- Yamato chiuse la porta del frigo, sospettoso.

-Dai…non mi dirai che vuoi passare il tuo ultimo giorno a Odaiba contemplando il frigo..-

Matt osservò meglio il suo amico si sforzò di sorridere, trasmettendo in quel modo la sua contrarietà. A dare maggiore prova alla tesi si aggiunsero le parole.

-Preferisco stare qui Izumi.-

-Dai che ti costa?-

Matt ingoiò amaro. –Non voglio vederla Izumi.-

-Ohh…- sbotto il giovane, spogliandosi un po’ del ruolo che aveva sempre interpretato. Lui non era mai stato bravo con le parole, ma doveva fare qualcosa. Era stanco.

-Non capisco davvero cosa aspetti ad andare da lei, se proprio Sora alla fine ha scelto te. Secondo: Taichi ti ha perdonato, sei il suo migliore amico, non riuscirebbe mai a stare arrabbiato con te! –

-Izzy…perdonami…-

La mano di Matt sulla sua spalla lo bloccò. Il giovane dai capelli rossi lo abbracciò.

In fondo…non era in gradi di capirlo…

- E va bene!!-

 

Ohhoh…that’s right

--

 

-Davis!-

 

Il ragazzo dai capelli castani si volto sorpreso dalla voce che lo aveva chiamato.

–Ah! Takero.- esclamò poco dopo, mentre sentiva il suo cuore cadere a pezzi.

-Ciao…- aggiunse poi il digiprescelto della speranza avvicinandosi.

-Dov’è la tua Kari?- chiese invece l’altro, innocentemente.

Takero arrossì. –Da Yolei…io sto prendendo una cosa per Matt…-

Daisuke si passò una mano dietro il collo. –Si…anch’io stavo andando da lei…- I suoi occhi per un momento sembrarono lanciare sguardi di rabbia verso T.k., poi la sua mente e il suo cuore si calmarono. L’aveva sempre saputo.

-Ecco io e Kari…- cominciò il ragazzo dai capelli biondi impacciato.

-Lo so già.- Degli occhi azzurri interrogativi si posarono su di lui. – Si… insomma l’ho capito.- Chissà perché gli venne da sorridere nel vedere il respiro di sollievo del suo amico-nemico.

-Trattamela bene.- aggiunse piano per non sembrare troppo romantico o il solito scemo ed ignoto di un di quei triangoli dei film.

-Lo farò…ma dal momento che parto domani…promettimi che le starai vicino… ovvio non troppo, non come al tuo solito…-

Daisuke arrossì, sapeva che Hikari sotto San Valentino si dava malata  o scappava via ogni volta che arrivava lui.

-Io?- chiese comunque tradendo una certa emozione.

-Sì… sei l’unico di cui mi fido.-

Daisuke non seppe spiegare la profonda amicizia che in quel momento sentiva. La fiducia…il sentirsi responsabile… Takero gli battè una mano sulla schiena sorridendo.

Davis sdrammatizzò.

-Non dirmi che anche tu stai diventando un senza-spina-dorsale come Ken, vero? Mielosi a livelli esagerati quei due…!-

 

--

 

Kari guardò soddisfatta le decorazioni che aveva appena appeso. Sorrise nel vedere Ken che spostava la scala rassegnato, mentre Yolei, come un sergente, gli dava ordini scanditi da  battiti di ciglia.

 

-Finirai per farmi cadere Miya…se non ti decidi…-

 

La digiprescelta dai folti capelli viola scrutò ancora la decorazione, anzi l’enorme striscione che aveva in mano il suo ragazzo.

-E che…forse è meglio metterlo sopra la tavola…Si! Ottima Idea! Ken scendi e mettilo qui!!- esclamò trionfante come lo era stata poco prima, trattando lo stesso argomento.

Kari affiancò l’amica. –Non essere troppo nervosa…- le disse tirandola su di morale.

Yolei sorrise prima di andare a controllare se le due torte stavano ancora nel frigo.

-Scusa ma chi vuoi che le tocchi li dentro?!- chiese ridendo Hikari vedendola in preda al panico malgrado la rassicurazione di poco prima.

Ken stava scendendo dalla scala e guardava trionfante lo striscione due in uno, Yolei in preda all’esaurimento, aveva in quelle ore incollato due messaggi . Un “ Buon Compleanno! ” invadeva il salone. Miyako nel pomeriggio era anche riuscita ad ottenere la casa tutta per se.

Il campanello poi, congelò le azioni di tutti.

Kari si precipitò alla porta, sperando che fosse Takero, rimase paralizzata nel vedere Sora. Yolei raggiunse l’amica, dandole manforte.

-Sora, cara! Capiti a proposito!- la digiprescelta ringrazio l’ampio ingresso della sua casa obbligato per raggiungere le varie stanze tra le quali il salone. –Va a questa rosticceria- le diede un foglio di carta-…vedi che ho ordinato delle pizzette e altre cose, che noceranno gravemente al nostro stomaco, va con Kari…! Bene! Ciao a più tardi!- detto questo spinse fuori Kari agguantò il suo cappotto, glielo diede e chiuse la porta.

 

Sora scrutò la sorella minore di Taichi.

-Che sta nascondendo?- indagò furbamente. Kari sorrise imbarazzata. –Lo sai come è fatta!- Le due furono interrotte dal rumore di alcuni passi dal piano superiore.

Cody scendeva, portando una grossa busta.

-Ahm…ciao ragazze! Sto per discendere agli inferi…guardando le vostre facce…- ironizzò il piccolo conoscendo l’esaurimento pre-festa che puntualmente colpiva Miya-chan.

-Già…- confermò Kari ridendo.

La porta di casa Inoue si aprì di nuovo e Yolei agguantò Cody trascinandolo dentro. Sora e Kari si guardarono l’un l’altra chiedendosi come Yolei avesse saputo della presenza del ragazzino.

-Forse…ci avrà udito…-azzardò Sora…

-Forse riconosce i passi di Cody…in fondo abitano da tanto tempo nello stesso palazzo!!-

-Mhm…- rimuginò l’adolescente dai capelli ramati inquietandosi. –Meglio andarcene.-

-Concorde!!- esclamò Kari gettando uno sguardo verso le scale, pensando al piano superiore dove abitava anche la signora Takashi.

--

 

-C’è un’ ordinazione per stasera a nome Inoue?- chiese Sora a un cassiera molto carina e ben disposta.

-….c’è un’ordinazione, ma non ci risulta il cognome Inoue…-

-Miyako Inoue!- precisò Kari osservando i vari fogli in mano alla donna.

Sora sospirò quando la donna negò con un cenno della testa.

Kari guardò la digiprescelta dell’amore.

-Che facciamo? Ordiniamo di nuovo?- Sora rimase in silenzio.

-C’è una Miyako, però..- aggiunse la cassiera a un certo punto.

Allora le due ragazzine si guardarono negli occhi.

-Ichijouji?- chiesero nel medesimo istante sorridendo per la risposta affermativa della donna.

-Questa è davvero bella!-

-Sono già sposati! Chissà se Ken lo sa già!!- Sora rise di gusto come non faceva ormai da tanto tempo. –Miya è davvero micidiale!- aggiunse mentre teneva in perfetto equilibrio dei vassoi della pasticceria.

Kari osservò un po’ di più la sua amica. Ripensò a quel giorno, quando in un bar le aveva confidato tutta la sua storia. -Come stai?- le chiese sorridendo docilmente.

Takenouci spostò il suo sguardo sulla ragazza di Takero.

Sora prese un lungo respiro.

-Così.-

--

Takero spinse la porta di casa Inoue. Si guardò in giro e tremò per il viso madido di sudore di Ken che comparì dal nulla chiudendo la porta di casa.

 

-Ahm… Matt non verrà….- disse il ragazzo, trasalendo poi quando Yolei gli soffiò l’oggetto che aveva in mano.-COSA???- quella rimase immobile.

Takero si affacciò nel salotto non rispondendo.

Inquadrò le decorazioni e la tavola apparecchiata. Un brivido lo scosse. Ora si rendeva davvero conto che domani doveva partire.

--

Risuonò un :

 

-Auguriiii!!!!!!-

 

Alla festa di Yolei.

Quella festa così vuota… senza Yamato, senza Taichi…

E soprattutto anomala per quella tristezza che regnava negli occhi di Kari per esempio, abbracciata al suo Takero. Sora fece forza su se stessa per non piangere, mentre tagliava quella torta.

Domani undici dicembre.

 

 

 

Fine cap. tredici

 

 

 

NOte

 

Ringrazio tantissimo: Imi, Memi, Beamarkecope, Sora 89, Smartgirl, _heAther_ e la nostra Hikarikanna… insomma tutti voi che sopportate questa pazza… e che l’avete spronata a riprendere questa storia ^__-

 

In realtà vi dico (O_o come sta parli) che questo cap ero indecisa se metterlo oppure no… l’ho inserito solo perché mi piaceva il fatto di immaginare Joe con il camice :-P poveri voi… in che guaio vi siete cacciati…! Comunque a parte gli scherzi, voglio davvero ringraziarvi per quello che mi avete insegnato, per le vostre recensioni che fanno crescere!

 

Ah! Mi raccomando ditemi che ne pensate anche di questo di capitolo….

T…TrTREdici? Ma li avrò contati bene? Bho!

 Comunque un saluto e un grosso bacio!

 

Sae

  
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Digimon > Digimon Adventure / Vai alla pagina dell'autore: Sae