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Autore: MyNosh    28/10/2012    3 recensioni
-Perchè lo fai?-
-Per dar soddisfazione alla gente.-
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Maggio 2012.

Cammino per le strade di Roma,gli occhi della gente sono puntati su di me,su quel fisico in carne su quei capelli neri su quegli occhi verdi,su quella pancia che si nota,su quei fianchi che fuoriescono dai pantaloni della tuta nera che ricopre le mie gambe grosse e il mio sedere gonfio.
Mi chiamo Matilde,ho quindici anni e da sette anni soffro di bullismo psicologico.Vengo sfottuta continuamente da della gente che di me sa solo la forma del fisico.Ho avuto un infanzia difficile venivo sempre picchiata i miei genitori litigavano e ancora ora litigano sempre,non sono fiera di me stessa mi ritengo una totale delusione ma tralasciamo.Cosa ne sa la gente di me? Cosa ne sa di quella bambina che si nascondeva sotto il letto piangendo per paura che quella stessa persona che l'aveva messa al mondo ma in quel momento la rincorreva con la scopa all età di soli sette anni soffriva come un cane,veniva menata ogni volta ne riportava le conseguenze sul proprio corpo.Lividi,graffi cosa ne sanno loro? Cosa ne sanno loro di quella ragazza che ora si odia perchè è solo per colpa dei pregiudizi della gente che soffre di bulimia,che si taglia che ha tentato il suicidio.Cosa ne sanno loro? Eh certo,basta solo aprire la bocca e far uscire quelle poche parole cattive per farli ridere ma in realtà colui che quelle offese le subisce ci soffre,ma a loro che importa.

Persa nei miei pensieri sono arrivata a casa corro nel mio unico riparo,la mia stanza.Prendo il solito pacchetto di Malboro bianche che ormai ha fatto le ragnatele.Fumo si,ma solo quando sono triste almeno per non prendere quella lametta e ferire me stessa.

'Esci da quella camera Matilde,devi pulire la casa' dice la solita voce,mia madre.Va avanti così da sempre lei se ne sta in panciolle e io devo pulirmi la casa dopo scuola,sempre ai suoi ordini se no poi come sempre,si noteranno i segni di quella disobbedienza su me stessa.

*Pum* un rumore basta per farle girare la testa da quella poltrona,ho fatto cadere un vaso per sbaglio ma per lei niente è uno sbaglio. 'Cos'hai combinato,sei un continuo distastro,non fai altro che danni ma guardati cosa ti tengo a fare secondo te per stare a guardare?Pulisci'
Senza fiatare ubbidisco e pulisco i cocci che sono distesi nel pavimento color rame,i miei occhi diventano lucidi ma non reagisco sto li zitta piegata in due a pulire quel casino che ho fatto. 'Sparisci' dice infine,così faccio ormai con le lacrime che scendono a cascate dai miei occhi per poi finire sulle mie guance mi rinchiudo in camera facendo molta attenzione nello sbattere la porta,se no sono guai. Mi butto sul letto e fisso il comodino quel comodino dove sopra ci sono quelle forbici che a prima vista possono sembrare pulite ma nelle punte sono sporche di un rosso scuro.Senza pensarci due volte chiudendo gli occhi le prendo e le posizioni sul mio braccio poi le affondo nella mia pelle e sto li a soffrire in silenzio,singhiozzo.Apro gli occhi e getto per terra quell oggetto del male poi mi stendo con il braccio destro allungato sulle lenzuola.

Lo squillo del mio cellulare,mi alzo un pò dolorante per via deella postura che avevo e molto lentamente lo raggiungo.
'Pronto?' dico ancora singhiozzando.
'Cos'hai?' risponde una voce conosciuta dall'altra parte della cornetta,è Niall il mio migliore amico.
'Io.. non ho niente.Tu cosa vuoi a proposito?' dico cercando di fare la dura e trattendendo le lacrime,non voglio che si preoccupi.
'Aspettami' dice infine chiudendo la telefonata.Rimango li con il telefono in mano e qualche goccia di sangue che gocciola sul pavimento.

'Apri questa porta' urla Niall.Ci ha messo poco a venire,pur abitando a ventiminuti da qui. Mi dirigo verso di essa e abbassando la manica della felpa giro la maniglia e spalanco la porta.Si fionda su di me abbracciandomi poi chiude la porta alle sue spalle.
'Cos'hai piccola?' dice guardando i miei occhi e stringendomi i fianchi.
'Sto bene,niente di grave ho solo litigato con mia madre' dico dirigendomi verso il letto.
'Dammi il braccio' dice facendo per prendermi il braccio destro ma mi scanso 'Ho detto,dammi quel fottutissimo braccio,avanti'.La sua voce si alza di tono e il suo sguardo è serio,allungo il braccio verso di lui,alza la manica poi guarda i tagli,li sfiora e io gemo.

'Perchè lo fai?'
'Per dar soddisfazione alla gente'  Rispondo abbaddando lo sguardo.
Sbuffa,i miei occhi si fanno lucidi poi mi accascio sul suo petto.
'Ti prego basta,ci sono io.Non farti più del male non risolvi niente loro continueranno a giudicarti che tu ti tagli o no,che tu mangi o no che tu diventi uno stecchino o no,lo vuoi capire piccola? Ti prego basta.' Dice infine coprendo il mio braccio e dandomi come suo solito un bacio sulla fronte mentre i suoi occhi si fanno lucidi.


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Salve,in parte questa storia è tratta da una storia vera,la mia storia.L ho scritta perchè essendoci passata voglio far capire a cloro che si tagliano a coloro che soffrono di bulimia etc che non ne vale la pena farsi del male perchè non è autolesionandosi che le cose si sistemano.
Io ho imparato ad esser forte ho ancora qualche ricaduta ma continuo a lottare perchè tagliandomi,smettendo di mangiare è come se dico alla gente che mi critica 'Hai vinto tu'. Un bacio,me. P.S recesnionate e ditemi se c'è qualcosa di sbagliato,eh.. scusate se ci sono degli errori ♥

 

  
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