Mi ero trasferita lì, a Londra, poche settimane fa. Fu una decisione improvvisa, dovuta all’aggravarsi della situazione di salute di mia nonna, fu una mia decisione, e quando ne parlai con mia madre, questa mi capì subito.
Così ero volata dall’ Upper East Side a Londra, e in pochissimo tempo mi ero già ambientata nella ‘tranquilla’ città inglese.
Presi la sciarpa rossa, quella che mi aveva sempre portato fortuna e corsi fuori, affrontando il freddo della città che tanto avevo desiderato.
Presi il primo bus, che mi portava a scuola.
Ho sedici anni, stavo bene a New York: ‘ la grande mela’, ma sento il bisogno di staccare, staccare da tutto, se non per sempre, ma per un po’.
Accesi l’ipod, e selezionai subito la mia canzone preferita: ‘Hall of Fame’ che mi dava sempre una gran carica.
Arrivai a scuola in circa in cinque minuti, raccolsi lo zaino che mi era caduto, e corsi verso la mia classe.
‘Jane, qui!’ urlò la mia amica, la mia migliore amica.
Abitava a Londra da sempre, e questo era un motivo in più per traslocare.
‘Subito.’ Risposi a Kat.
Le ore passarono veloci, nulla di che.
La campanella suonò e io e Kat ci avviammo verso l’uscita, quando ci fermò il ragazzo più carino della scuola, il classico sportivo con del cervello, e mi sorrise.
‘Ehi Jane,oggi hai da fare?’
‘Mi dispiace Jeremy, ma oggi devo cercare un lavoretto.’
‘Serio?’ mi chiese stupita Kat.
‘Sì, andrò un po’ in giro, mia madre ha rotto un po’ su questa storia, e devo non dico mantenermi, ma contribuire alle spese.’
‘ Vuoi compagnia?’ mi chiese Jeremy.
‘Perché no?’ alla fine mi piaceva, capelli biondi, come il sole e occhi azzurri come il cielo di prima mattina.
‘Kat noi andiamo, vuoi aggiungerti a noi?’ chiesi.
‘Emm,passo.’ Capii subito cosa intendeva: voleva lasciarci soli.
‘Andiamo con la mia?’ mi chiese Jeremy.
‘Eh?’ ero piuttosto distratta. ‘Certo,come vuoi.’
Ci fu un imbarazzante silenzio, poi lo spezzai chiedendogli di fermarci in quel quartiere per iniziare a cercare qualcosa.
‘Certo!’ mi rispose lui con un sorriso che faceva invidia all’arcobaleno.
All’improvviso mi prese per mano, e io non opposi resistenza: era così carino, che piano piano mi scioglievo.
Mi persi nei suoi occhi e lui si avvicinava sempre più…
Le nostre labbra erano sempre più vicine,dovevano essere così morbide…
Ma all’improvviso vidi un cartello che diceva ‘CERCASI AIUTANTE.’ e urlai come una pazza.
‘C-cos’è che non va? Forse non vuoi?’
‘Bhé certo che voglio, ehm ho appena visto quel cartello!’
‘Jane, o Jane, sei così carina quando arrossisci.’ E mi diede un bacio sulla fronte, come dire ‘ aspettiamo un po’ okay?’ 
‘Entriamo?’ gli chiesi dolcemente, non aspettai una risposta, lo presi per mano ed entrammo in un fast food.
Si chiamava ‘Nando’s’
‘Buongiorno, posso fare qualcosa?’
‘Emm, sì. Vorrei informarmi per il posto di lavoro…’
‘Sei assunta, menomale nessuno si era presentato fino ad adesso.’
‘Ahahah, grazie mille. In cosa consiste?’
‘Se ne avremo bisogno farai le consegne.’
‘Oh,bene.’
‘Allora domani porta il tuo curriculum e si inizia subito.’
‘Certo domani dopo la scuola va bene? Verso le 17.3O?’
‘Sicuro!’
Uscimmo in tutta fretta e a quel punto lo baciai, così di scatto.
‘Non volevi aspettare?’
‘No, cioè assolutamente no. Cioè…zitto e baciami Weasley.’
Non se lo fece ripetere due volte.
‘Sei il mio portafortuna, d’ora in poi.’
‘Per sempre?’
‘Sempre.’
A quel punto entrarono nel locale cinque ragazzi, direi bellissimi, uno di loro, un riccio, si girò verso di me e mi fece l’occhiolino.
D’istinto arrossii e poi presi la mano di Jeremy.
E mi andammo a mangiare qualcosa, lui mi prestò la sua giacca, e poi mi riaccompagnò a casa.
Gli restituii la giacca, quella dei giocatori di football.
E gli dissi ‘ A domani J.’
‘A domani bellezza.’
E mi baciò.
Salii subito in camera a raccontare subito tutto a Kat, compreso lo scambio di sguardi con il ragazzo misterioso.
Misteriosamente sexy.