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Autore: Yuna_Orange    28/10/2012    3 recensioni
(Dal capitolo 13)
- Posso sapere almeno che cazzo ci fai qui? – Sputò, acida.
Quello ci pensò su, prima di rispondere con uno scialbo: - Non lo so, Gaho ieri notte mi ha portato qua. –
Cane traditore!
- E ti sembra una spiegazione sensata? –
- Boh, forse: avevo sonno e non sapevo neanche dove mettevo i piedi. –
- Ah, adesso sì che ha senso! –
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 11 – Lies
 
 
 
 
 
- Nives! Esci di lì che facciamo tardi!! –
E che palle!
Mancavano poche ore alla partenza e quell’idiota di un Ao-san era già tutto elettrico!
- Arrivo, arrivo! Aspetta solo un secondo! – La sua voce rimbombava lì, chiusa fra le quattro mura del suo bagno, dove si era rintanata per chiamare a raccolta i pochi cosmetici da chiudere e dimenticare in valigia.
In casa era tutto un via vai di vestiti dagli armadi. Per Seung-hyun era stato facile: aveva ficcato le poche cose che aveva in una valigia e stava a posto così, tanto doveva tornare a casa sua.
Invece per Nives era una lotta. Fra i: - Non mettere solo tute però! – e i: - Ricordati di ficcare qualcosa di carino per la festa di Dae! – Nives non ci capiva più niente.
Dopo due ore di agonia, trascorse a raccattare le cose sparse per casa, fecero il punto della situazione.
- Nives, ti sei occupata di Aria? –
- Hai visto anche tu che è venuto Hiro a prendersela stamattina, lei è sistemata! –
- E il Doraemon gigante? –
- Nella valigia. –
- Hai preso qualcosa di carino? Guarda che JiYong ti romperà le palle se non ti presenti vestita per bene! –
- Ho preso anche quello. –
- Passaporto? –
- Eccolo qui! –
E continuarono così per un bel po’, chiedendosi a vicenda anche se si fossero ricordati di mettere in valigia le mutande.
- Ao, ma lo hai chiamato il taxi? – Chiese Nives, alla fine dell’inventario.
- Non c’è bisogno di chiamarne uno. L’altro ieri, quando JiYong ha telefonato per dirci che aveva già comprato i biglietti, mi ha detto anche che avrebbe mandato qualcuno a prenderci. –
E proprio in quel momento il cellulare di Ao-san cominciò a squillare.
- Sì?...Ah, siete già qui?...Sì, salite pure! – Disse, alla persona all’altro capo del telefono.
- Nives, stanno per salire delle persone, ci aiuteranno con i bagagli, ti chiedo solo una cosa: puoi fare ciò che ti chiedo senza fare domande finché non arriveremo a casa, in Corea? –
- Dipende da cosa mi chiedi di fare…- Disse lei, sospettosa.
- Ti chiedo di metterti questi…- Cominciò, porgendole un paio di occhiali – …e questa! – Disse, tirando una specie di straccetto rosa dalla tasca dei jeans.
La ragazza prese gli occhiali e se li mise a mo’ di cerchietto, poi afferrò quella roba rosa che pendeva dalle dita di Ao-san, la dispiegò e, quando capì cosa diamine fosse, rimase di stucco.
Una mascherina.
ROSA.
- Di’: cosa hai al posto del cervello? Segatura? CHE CACCHIO DOVREI FARCI CON QUESTA? – Sbottò quella: odiava il fatto che Seung-hyun nascondesse il suo volto dietro quel ciarpame, e il fatto che quell’idiota dai capelli azzurri le avesse chiesto di conciarsi come lui la fece incazzare.
- La devi mettere sul muso, così! – Disse, mettendosene una – Vuoi che ti dia una mano? –
- Ma adesso te la do io una mano! In faccia però! Con che coraggio mi vieni a dire di conciarmi come te, quando sai benissimo che odio quando lo fai! –
In quel momento, sentirono qualcuno bussare alla porta.
- Devono essere loro…- Disse Ao.
Aperta la porta, entrarono due omaccioni, grossi quanto lei e Ao messi assieme, moltiplicati per due.
- Nives, loro ci scorteranno a casa. –
- Ma chi sono questi tizi? – Chiese lei, ancora stranita dalla visione di quegli energumeni.
- Le domande sono rinviate a data da destinarsi! – Se ne uscì quel deficiente, indicando le valige a quegli scimmioni, che gli obbedivano docilmente.
Ai piedi del palazzo, ad attenderli, c’erano due suv neri affiancati a quattro gorilla.
Entrarono i una delle due vetture e si diressero all’aeroporto.
 - Questi li devi tenere così. – Disse Seung-hyun, sistemandole gli occhiali davanti agli occhi.
Quella, in tutta risposta, scacciò via le sue mani. – Mi spieghi cosa cazzo sta succedendo? Chiamare un taxi non andava bene? Chi sono questi mostri? – Disse d’un fiato.
Il ragazzo non rispose, semplicemente sbuffò e affondò nel sedile dell’auto.
Nives capì che da quel testardo di Ao-san non avrebbe cavato neanche una parola, quindi decise di non domandare più nulla.
 
 
 
La prima classe.
Si trovava su un aereo diretto a Seul, in prima classe.
- Ma quel coglione del tuo amico ne ha di soldi da buttare! – Si fece scappare Nives.
Seung-hyun le regalò una risata sommessa, ma non replicò.
Il volo fu lungo e noioso: perché per la noia aveva cominciato a vedere il film che davano sull’aereo; perché non aveva voglia di guardare quel fottutissimo film; perché quel deficiente dai capelli azzurri che gli stava seduto accanto non sembrava avere nessuna voglia di spiccicare parola.
Passò il tempo appiccicata all’oblò: vedeva le nuvole lì, sotto i suoi occhi, simili a batuffoli di cotone; vide la costa giapponese e qualche nave solitaria nella distesa blu del mare; vide la costa coreana farsi via via più vicina. E, infine, vide i grattacieli di Seul.
Erano arrivati.
- Vai avanti tu, lui ti porterà in macchina, io ti raggiungerò dopo. – Furono queste le parole che gli riservò Seung-hyun, dopo ore di silenzio, indicando il meno scimmione fra quegli omaccioni che li avevano seguiti anche in aereo.
Silenziosamente, Nives recuperò le valige e seguì quel tizio, che restò muto.
Quella situazione era a dir poco snervante. Tutto quel silenzio era snervante.
Si trovò di fronte un’altra macchina nera enorme. L’omone le aperse la portiera e lei mormorò un – Grazie – che suonò più stizzito di quanto volesse.
Perché lei era stizzita, non ne poteva più.
E in più era costretta a stare in macchina DA SOLA con quel coso grosso quanto una portaerei.
Ma vedi un po’ in che situazione del cazzo sono!
A distanza di quindici minuti, vide l’amico entrare in macchina.
- Ce ne hai messo di tempo! – Esclamò appena lo vide.
Ma, anche stavolta, quello rimase muto.
Ma fanculo, Ao!
Ancora più incazzata di prima, incollò gli occhi al finestrino, ammirando Seul.
C’era stata molti anni prima, all’inizio dell’università, e da allora non l’aveva più vista.
La macchina si fermò nel parcheggio sotterraneo di un palazzo.
I gorilla, che erano diminuiti a tre, tolsero le valige dal bagagliaio e le affidarono ai due ragazzi, poi andarono via.
In perfetto silenzio, Ao-san e Nives si avviarono verso l’ascensore che era poco distante.
Arrivati all’ultimo piano, finalmente l’ascensore si fermò e scesero.
C’era una sola porta.
Ao-san suonò il campanello come un ossesso.
- E un attimo, un attimo! Non c’è bisogno di…- Sbraitò un ragazzo dai capelli cortissimi neri che aveva aperto la porta svogliatamente.
Rimase lì, sull’uscio, per qualche secondo, intontito.
- HYUN! – Gridò quel tizio che, colto da una crisi isterica improvvisa, si gettò al collo di Seung-hyun.
- Ri! Scollati! – Brontolò Ao, cercando di scrollarselo di dosso, invano.
- È arrivato lo Hyun? – Sentì dire da una voce all’interno dell’appartamento, prima di vedere una facciona sorridente contornata da capelli biondo platino uscire dalla porta e saltare addosso al suo Ao-san, che ora era preda di due piovre.
Udì la risata di JiYong mista ad un’altra.
- Ah, questi bambini! Come dobbiamo fare con loro? – Disse JiYong, appoggiandosi alla porta.
Vide poi un tizio con una cresta sfatta nera che avvolse fra i suoi tentacoli il povero e ormai impotente Ao-san, esclamando: - Ci sei mancato Hyun! Non ci abbandonare più! –
JiYong le si avvicinò: - Ciao! Come è andato il viaggio in aereo? –
- È stato una vera merda. –
- Fine, come sempre. –
- Stronzo, come sempre. – Replicò, asciutta.
- Sai che mi sei mancata? –
- Sai che non me ne fotte proprio? –
- Ecco! È questo che mi piace di te! – Rispose quello, sfoggiando un sorriso disarmante.
- Cosa hai fumato per dire certe cazzate? –
In quel momento, ben sei occhi erano puntati dritti verso di lei.
- Ehy, JiYong, puoi dire a questi schizzati di smetterla di fissarmi? – Sussurrò al ragazzo affianco a lei, che, in tutta risposta, si fece una grassa risata, invitandola ad entrare in casa.
Oh, porco cacchio! Si trattano bene questi tizi!
Quell’appartamento…era enorme!
La porta si apriva su uno spazio ampio: a destra c’era la zona living, con un’ampia finestra che dava sullo skyline di Seul, un grosso TV al plasma occupava una parete, con tanto di impianto dolby surround, un enorme divano a penisola bianco di pelle padroneggiava in quello spazio tanto grande, sul parquet di wengè, poi, era stato piazzato un enorme tappeto shaggy bianco, che sembrava dire ‘CALPESTAMI!’ ; a sinistra c’era una grande cucina all’americana, anch’essa bianca, pulita e ben accessoriata; di fronte alla porta di ingresso c’era una scala in vetro che portava ad un piano superiore completamente annesso al primo, dal quale si potevano vedere le porte delle stanze, che, apprese, erano le loro camere da letto.
Le pareti erano in stile newyorkese, con i mattoni rossi a vista.
Nives in poco tempo si ritrovò seduta sul divano di pelle, braccata da quattro schizoidi.
Seung-hyun era seduto all’altro capo del divano, in disparte.
- E così tu sei Nives! Abbiamo sentito parlare molto di te! Io sono Dong Young Bae, ma chiamami Taeyang, o Sol, come preferisci. – Le disse il tizio con la cresta moscia, regalandole un sorrisone.
- Io sono Lee Seung-hyun! Ma chiamami SeungRi, o V.I.. – Si presentò quello con i capelli cortissimi, che, ora che lo guardava meglio, sembrava non dormire da decenni ormai, tanto che aveva le occhiaie livide.
- E io sono Kang Daesung, chiamami Daesung, D-Lite, come vuoi! – Le disse il tipo con i capelli biondo platino, che fino a quel momento non aveva fatto altro che sorridere.
E finalmente ora sapeva chi era questo benedetto festeggiato!
Ma quanti soprannomi hanno?
- Io sono Kwon JiYong! – Cominciò il re degli idioti, volendo schernire i compagni che si erano presentati, ma Nives stoppò la sua idiozia sul nascere: - Lo so te chi sei, brutto cretino! -
Li guardò tutti e tre attentamente. Quelli s’aspettavano che lei si presentasse, che facesse qualcosa, era evidente: erano protesi verso di lei e la guardavano impazienti.
Nives, sbuffando, recuperò un fogliettino stropicciato dalla tasca dei jeans: - Vediamo un po’ se indovino…allora: ‘uno spaccia sorrisi come caramelle, uno è un verginello sotto copertura e l’altro è un pervertito con la patente’ …- a queste parole i sorrisi dalle loro labbra scomparvero, ma contemporaneamente un ghigno si materializzò sul volto di JiYong, che guardava un Ao-san improvvisamente interessato alle parole della ragazza - …quello che spaccia sorrisi come caramelle, non ho dubbi, sei tu! – affermò Nives, indicando un Daesung che sospirava, sollevato di non essere stato bollato come ‘pervertito’ o ‘verginello’ – E tu sei il verginello sotto copertura! – asserì quella, indicando SeungRi.
JiYong, Seung-hyun, Daesung e SeungRi, a quel punto, risero fino alle lacrime.
- No, mi dispiace, hai sbagliato! – La corresse JiYong, che, fra una parola e l’altra, non poteva fare a meno di ridere.
- Non dirmi… - Lentamente, Nives si girò verso un Taeyang rosso come un peperone, che sembrava voler sprofondare fino al centro della Terra.
- Chi ti ha detto queste cose? – Le chiese un Daesung, ancora tremante per le troppe risate.
- Me le ha dette Seung-hyun. –
Tutti e quattro i suoi amici si girarono verso di lui, che faceva lo gnorri.
- E così io sarei un pervertito con la patente! –
- E io un verginello sotto copertura! –
- Io non mi posso lamentare… - Praticamente, l’unico che non lo guardò male fra i tre, fu Daesung.
- Ma non ho detto delle bugie! Ammettetelo! – Cercò di difendersi Ao-san.
Prima che cominciassero a litigare come dei bambini delle medie, JiYong intervenne: - Ragazzi, lo Hyun ha sbagliato, credo che lo abbia capito anche da solo, quindi smettetela! –
- Ma ora lei chissà che idea malata s’è fatta di noi! – Si lagnò SeungRi.
- Io non mi posso lamentare. – Gongolò Daesung, raggiante.
- Scusatemi, io non mi sono fatta nessuna idea malata! – Intervenne quindi Nives, per appianare la situazione – Già perché siete amici loro siete bollati come scemi, mi dispiace! – Disse poi, facendo spallucce.
- E tu! – Disse poi, rivolta a JiYong – Io voglio sapere perché c’hai mandato quei gorilla a casa! –
I ghigni, i sorrisi, ogni espressione scomparve dai loro volti, che diventarono delle maschere di cera, come ormai da ore era il volto di Ao-san.
- E tu, perché non mi hai parlato per tutto il viaggio? Perché te ne stai sempre zitto? – Disse ad un Seung-hyun immobile, che fissava un punto indefinito davanti a lui.
- Qualcuno mi spiega che cazzo sta succedendo? –
 
 
 
Bugie.
In quei mesi l’avevano riempita di bugie.
- Noi siamo i Big Bang. – La voce di SeungRi che riempiva quel silenzio opprimente era stata come un fulmine a ciel sereno.
- Non dire cazzate! – Sputò Nives – Io voglio la verità! –
- Ma è questa la verità. – La voce di Seung-hyun giunse ovattata e distante – Noi siamo i Big Bang, e io sono T.O.P. – disse, senza degnarla di uno sguardo.
Nives non sapeva cosa sentire: stupore? Forse, ma in quel momento l’unica cosa che provava era amarezza provocata dalla consapevolezza che in quei quattro mesi aveva convissuto con con un completo estraneo. Le aveva riempito la testa di menzogne e ora lo sentiva ancora più distante.
E in una frazione di secondo capì molte cose: capì perché si nascondesse il volto in continuazione ogniqualvolta usciva; capì che quegli scimmioni altro non erano che guardie del corpo; capì perché, nelle lunghe giornate noiose, non uscisse mai di casa; capì tutti i suoi tentativi di glissare sulla sua professione e la sua vita privata.
L’unica cosa che voleva, in quel momento, era stare da sola: doveva ponderare sulle informazioni appena ricevute, perché, oltre ad essere amareggiata, era anche shockata.
Lentamente, si alzò e si diresse nella camera che quelli le avevano riservato: l’aveva vista prima, quando avevano portato le valige in casa.
Era piccola, bianca, semplice.
Chiuse la porta dietro di se e sospirò, prima che le lacrime cominciassero a scorrere copiose sulle sue guance.
 
 
 
 
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Non era andata come s’aspettava.
GD aveva immaginato una Nives incacchiata nera che prendeva a sprangate T.O.P., oppure una Nives sbalordita ed entusiasta che li avrebbe trattati, poi, con i guanti bianchi, oppure una Nives in crisi fangirlosa, che sarebbe svenuta 5 secondi dopo la ‘grande scoperta’.
E invece no.
Quella c’era rimasta male.
- Perché glielo hai detto così?? – Scattò T.O.P., rivolto a SeungRi.
- Perché è giusto che sappia. Non sta bene nascondere le cose, soprattutto ad una persona alla quale vuoi bene! –
- E tu mi staresti dicendo che le vuoi bene? – Chiese, sarcastico, JiYong.
- Non ho detto questo! Io ho confessato tutto solo per fare un favore allo Hyun. –
- Ho visto che favore che mi hai fatto! Bella merda! – Sbottò allora T.O.P., ormai sull’orlo di una crisi di nervi.
- Ehy, va tutto bene, si riprenderà, no? In fondo non c’è niente di male ad essere degli idol. – Disse Daesung, stoico.
- Io non lo so, non lo so! – Seung-hyun nascose il viso fra le mani – Io lo so che ora lei mi odia! Io lo so che crede che tutto quello che ho fatto con lei e per lei non sono state altro che bugie! Ma non è vero, NON È VERO! – Si accartocciò su se stesso, stringendo le ginocchia al petto.
- Qualcuno deve andare a parlarle, deve andare a spiegarle tutto. – Disse allora Taeyang.
- E chi va? Vai tu? – Disse sarcastico T.O.P., che ormai era andato.
Dopo attimi interminabili di silenzio, G-Dragon prese parola.
- Ci andrò io. –
 
 
 
 
Bussò alla porta.
Niente.
Bussò di nuovo - Nives, sono io, posso entrare? –
Nessuna risposta.
Fanculo, io entro lo stesso.
La trovò seduta sul letto, il volto nascosto dalle mani candide.
Entrò, chiudendo poi la porta, e si andò a mettere affianco a lei.
Stava piangendo.
Vederla così gli provocò una fitta dolorosa al cuore, non sopportava il fatto che soffrisse.
Preferiva di gran lunga quando lo trattava una chiavica.
L’avvolse piano con un braccio, delicatamente.
- Lo so cosa stai provando…- Cominciò, sperando di riuscire a risollevarle il morale.
- No che non lo sai! Sei un idol! Tu sei come quell’altro stronzo di là! Fanculo, tu e lui! Io domani ritorno in Giappone! –
A quelle parole, dette con tanta rabbia, GD cominciò ad allarmarsi: - Tu non vai da nessuna parte, cocca! So che ti senti tradita, ma qui nessuno ti ha mentito, non sul serio! –
Quella lo guardò, scettica, quindi JiYong continuò: - Perché credi che Seung-hyun si trovasse a Fukuoka mesi fa? Perché si era scocciato di essere trattato come un idol! È stato egoistico da parte sua, su questo siamo tutti d’accordo…ma, credimi, la simpatia che lui prova per te è autentica, la vostra amicizia è autentica! Credi che avrei permesso a quel deficiente di portare una ragazza qualunque al dormitorio? So che tu sei importante per lui, non ti mentirebbe mai. –
Quella lo ascoltò con attenzione, prima di dire: - Tanto domani io ritorno in Giappone. –
- E invece no, tu stai qui! Mancano pochi giorni al compleanno di Dae, e io gli ho promesso che ci saresti stata! –
- Ma che cacchiate dici, io non c’entro nulla, né con Ao-san, né con Dae né tanto meno con te! –
- Oh, è qui che ti sbagli! Vedi, tu sei così: sei te stessa anche ora che hai scoperto che siamo idol, non esiti a mandarci a fanculo, ci tratti come persone normali, invece gli altri no. È questo che piace allo Hyun, è questo che piace agli altri, è questo che piace anche a me. – Disse JiYong – Tu ci piaci per quello che sei, non per quello che mostri di essere. Spero che valga lo stesso anche per te. –
 
 
 
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Era passata ormai mezz’ora da quando GD era entrato nella camera di Nives.
T.O.P. era preoccupato, soprattutto perché non sentiva il compagno gridare per il dolore.
Forse la ragazza lo stava soffocando.
Poi li vide uscire, sorridenti.
- Scusate se me ne sono andata così prima. – Disse, cercando di scusarsi con loro quattro poveri deficienti che non avevano avuto il coraggio di andare ad affrontarla e consolarla.
Ma poi, si sentì dare uno schiaffo, sulla guancia destra.
Era stata lei.
- Scusa, te lo meriti. – Disse, sorridente, per poi dargli un bacio proprio dove pochi secondi prima aveva stampato le sue cinque dita.
 
 
 
- Ma sul serio non ci conosci? Daaai! Ma dove vivi? Sulle montagne? – Ed ecco che Ri cominciava a prendere confidenza con la nuova arrivata.
- Sì, abito in montagna: con Heidi e le caprette che fanno ‘ciao!’ ! –Disse quella, sarcastica.
- Non dirmi che sul serio non hai mai sentito parlare di noi! – Disse Taeyang.
- Certo che ho sentito parlare di voi! C’è una mia amica, Hanabi, che…- e qui cominciò a ridere da sola, come una cretina - …non avete idea delle porcate che mi ha fatto tradurre! – e continuò a ridere.
- Quali porcate? – Chiese Daesung, innocentemente.
- Ai tempi dell’università, mi chiese di tradurle dal coreano al giapponese delle storie strane, tutte yaoi…e c’eravate voi come protagonisti! – Disse, in preda alle convulsioni.
- Non dirmi che ti ha fatto tradurre delle FanFiction! – Esclamò allora un T.O.P. sbalordito, che spesso era il seme preferito dalle V.I.P.
- ESATTO! Erano proprio quelle! Non avete idea delle porcate che vi fanno fare! Soprattutto a voi due! – Affermò, continuando a ridere e indicando lui e GD.
Quando il riso si placò, JiYong le chiese: - Sorvoliamo sull’argomento FanFiction che è meglio…e quindi tu non hai mai visto un nostro MV? –
- No, e non me ne è mai fregato niente, vivo benissimo senza. –
Quelle affermazioni mandavano in bestia il leader, che cercò di non scoppiare a causa dell’affermazione della ragazza.
- E ora ne vedrai qualcuno, voglio sapere cosa ne pensi! Questo è uscito da poco… – Detto ciò, fece partire il MV di ‘Fantastic Baby’.
Settimane prima, quando l’aveva sentita in TV, non aveva visto neanche di sfuggita il MV, quella era la prima volta.
Appena vide GD invadere lo schermo, con il suo lunghissimo ciuffo rosso, la sua espressione passò dall’impassibile allo sconcertato: le sue sopracciglia formarono un arco perfetto e la bocca si dischiuse.
E quando comparve lui, in tutto il suo fulgore, rosso vestito, un sopracciglio si abbassò, e tutto in lei ormai sembrava dire ‘ma che cazz…??’.
Ma l’espressione più bella fu quella causata da un Taeyang a petto nudo, subito seguito da un Daesung nelle stesse condizioni: i suoi occhi si spalancarono e si coprì la bocca con una mano.
E che dire di quando comparve SeungRi? Si lasciò scappare un unico commento: - Sembri un pornodivo…- prima di ridere fino alla fine della canzone, quando se ne uscì con: - Voi tre, venite qui! – rivolta a Tae, Dae e Ri.
I tre le si pararono davanti, incerti.
Quella sollevò con un gesto secco le maglie a tutti e tre.
- Oh cazzo! – Esclamò, prima di cominciare a ridere, di nuovo. Quei poveracci, colti di sorpresa, erano diventati rossi come dei pomodori e stavano per evaporare.
- Ma che cacchio hai da ridere così tanto? – Chiese GD, stizzito.
- Sono veri! I loro muscoli, sono veri! –
- E beh, che pensavi? Che fossero fatti di polistirolo? –
Quella non si fece scalfire dall’ ironia di GD e continuò a ridere come una pazza isterica.
Quando si calmò esclamò: - Ma da dove v’è uscita una roba del genere? E soprattutto: perché loro tre si spogliano e voi due no? –
GD, serafico, rispose: - Ah, non puoi capire…e poi non c’era bisogno che mi spogliassi anche io! In quanto a Bingu: lui non si spoglierà mai. –
Ecco, e ora le attenzioni della ragazza erano concentrate tutte su di lui.
- Ma perché? Faresti contente molte fan, no? Prendi esempio da quei tre là! –
T.O.P. arrossì: purtroppo i suoi complessi non gli permettevano di essere disinvolto e fare bella mostra della sua fisicità a destra e a manca.
- Nessuno lo ha mai visto senza maglietta, è inutile che…- Cominciò Tae.
Ma Nives lo bloccò: - Io sì. –
COSA?
- EH? – Esclamarono in coro i 5 idol, uno di loro più simile ad una melanzana per l’imbarazzo.
- Ma sì, quando t’ho portato a casa: t’ho tolto la maglia bagnata e te ne ho messa una asciutta…sai com’è, non è che mi sono fatta tanti problemi, mica mi potevo coprire gli occhi! –
Si poté sentire un tonfo sordo: 5 mascelle quasi si stavano per spaccare sul parquet scuro di quell’appartamento.
- Credo che questa storia debba morire con noi: non dovete raccontarla a nessuno! – Disse un T.O.P. dal colorito molto simile ai suoi capelli.
- E vorrei vedere! Le fan la scuoiano se vengono a conoscenza di questa storia! – Disse un Dae scosso dalle convulsioni per il troppo ridere.
- Aaaah! Fatto sta che, se fate video così, siete messi male! –
Un ghigno malefico si dipinse sul volto di G-Dragon: - Scommettiamo che una nostra canzone ti farà piangere? –
- Se sono tutte così, ne dubito. Và, provaci! –
E fu così che GD si infervorò e cominciò col mettere su il MV di ‘My Heaven’.
La canzone sembrò piacerle,  e anche il MV, ma no versò neanche una lacrima.
Commentò solo con un: - Carina…deve essere un video vecchio, sembrate tutti molto più piccoli. –
Ma GD non si arrese, e fece partire il MV di ‘Tell Me Good Bye’.
Anche quello sembrò piacerle. Strinse le ginocchia al petto e guardò attentamente il video. Si incupì un po’, ma non pianse.
E fu allora che JiYong sfoderò la sua arma peggiore, il MV di ‘Haru Haru’.
Milioni di fan avevano pianto su quel video.
Tutte tranne lei, che non era neanche una loro fan, a ben pensarci.
Le si arrossarono gli occhi, ma non pianse.
- Oh, ma di cosa sei fatta? Di ferro? – Commentò Ri, che riguardando quel vecchio MV cominciò a piangere come una fontana – È così commovente! –
- Oh, Ri! E smettila! So io cosa ci vuole qui! – Esclamò allora GD, che ormai aveva fatto diventare quella sfida una questione personale.
Recuperò un paio di cuffiette, le collegò al suo cellulare e disse agli altri di non sbirciare quando mise una canzone.
Fece mettere le cuffie alla ragazza, che chiuse gli occhi per ascoltare meglio la canzone messa dal leader.
Quando si tolse le cuffie esclamò, sospirando: - Hai vinto. –
E quando dischiuse gli occhi, due grosse lacrime si fecero largo sulle sue guance.
 
 
 
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‘Oh Mom’.
Quella canzone era un colpo basso.
Aveva giocato sporco.
- Che canzone t’ha fatto sentire? – Chiese Dae, curioso.
- Non sono fatti tuoi. Sarà il nostro segreto, non è vero Nives? – Disse GD, regalando un ghigno alla ragazza, che lo fulminò con lo sguardo.
 Passarono l’intero pomeriggio guardando vecchi MV. Giustamente, JiYong voleva acculturare quella tizia, che fino a poche ore prima era ignara del fatto che fossero idol.
La giornata trascorse in modo piacevole e sereno: quella lunatica si era adattata alla nuova realtà dei fatti, e adesso li sfotteva ad ogni MV.
- Ma guardatevi! Chi vi ha vestiti? Un costumista daltonico? – Cominciò, commentando il MV di ‘Lollipop pt.2’ – E tu? ‘Girl, you’re my lollipop, oh girl, you’re my loli-loli-girl’ ??? E POI NON TI VUOI FAR VEDERE A PETTO NUDO? – disse, guardando T.O.P. con una faccia che ricordava tanto il meme ‘Are you fucking kidding me?’. – Ma in fondo non siete male…-
GD non si curò dei commenti negativi, concentrandosi su quel suo ‘non siete male’ :- E quale canzone t’è piaciuta di più fino ad ora? –
- ‘Beautiful Hangover’…glissiamo sul video, dove 5 di voi si vogliono accaparrare la tizia…-
- E la voce che ti piace di più? – Chiese Taeyang, anticipando, di poco, la domanda che avrebbe fatto anche JiYong.
Quella ci pensò su, poi rispose: - La tua. –
Come? Le piace la voce di Tae??
- E quella di ‘sto cretino qui. – Disse, indicando T.O.P..
- E la mia no? – Disse un Daesung versione cucciolo di gattino dagli occhi dolci.
Quella si fece intenerire dal faccino di Dae ed esclamò: - Ma certo che mi piace anche la tua, e anche la tua! – Aggiunse, indicando Ri.
- E la mia? – Chiese un GD indignato.
- No, la tua no. È strana –
STRANA?
Benissimo!
L’operzione ‘Far Piangere Nives Con Una Loro Canzone’ si era conclusa con successo.
Ma ora GD si era fissato un’altra missione: ‘Far Innamorare Nives Della Sua Voce’.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
   ~ The idiot’s space o(*o)(o*)o   ~
“Gee gee gee gee baby baby baby!! Gee gee gee gee baby baby baby”…non fate caso a me :°D *stava guardando i Super Junior travestiti (??)* Ok, la smetto.
Salve.
Mi volete uccidere? Ebbene, se volete vi do una mano :D Ma perché non è andata neanche come m’aspettavo io! E se avete la testa piena di “MA CHE CAZZO HAI COMBINATO? CHE CAZZO HAI SCRITTO??” Vi capisco…perché lo sto pensando anche io :°D
Considerate che Nives è lunatica, molto lunatica, e che la questione “salve, siamo i BigBang!” non è ancora finita! :D *sì, c’è il secondo round ù-ù*
Aaaaah riguardare i MV vecchi mi fa tanta tenerezza :°D anche se non ho messo quello che me piace di più °-° High High :°D *HIGH, HIGH, I’M SO HIGH! HIGH HIGH UP IN THE SKY! HIGH HIGH, I’M SO HIGH! FLY FLY, TOUCH THE SKY!!*
Sì, oggi sono in vena ._. voglio cantare!...Beati voi che non potete sentirmi :°D avete salvi i timpani (?).
Cooomunque, la questione triangolo. “Il triangolo no! Non lo avevo consideratoo!” se…Renato Zero no però, eh ._. … beh, che dire? Leggete e vedrete (?)
Sperando che ‘sto coso sia piaciuto a qualcuno, ma io ne dubito, mi dileguo e vado a mettermi in slavo ç^ç
Alla prossima gente!
Ah, quasi dimenticavo LOL come al solito ringrazio tutte quelle personcine tanto care che mi lasciano una recensione TuT grazie! E ringrazio anche tutti quelli che seguono la storia e l’hanno aggiunta da qualche parte! :°D *manda baci a tutti!*
Fatemi sapere se questo coso, il più importante in 11 capitoli *cacchio, sono arrivata a 11 capitoli °-°’’’’ * , v’è piaciuto o meno! :D
E ora vi saluto sul serio, good bye! ~
   
 
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